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Progetti per la città compatta: nuove residenze in Piazza Madama Cristina a Torino

Erika Penna

Progetti per la città compatta: nuove residenze in Piazza Madama Cristina a Torino.

Rel. Orio De Paoli, Silvia Malcovati. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per La Sostenibilità, 2013

Abstract:

La presente tesi nasce dall'intento di agire su un isolato del quartiere di San Salvario con l’obiettivo di progettarne una riqualificazione del tessuto edilizio e, allo stesso tempo, di mantenere la struttura identitaria propria delle sue origini.

San Salvario è un quartiere torinese che si caratterizza per la sua conformazione tipica della "città compatta"; nasce cioè come un'area connotata da un tessuto edilizio denso che si pone in forte antitesi con il modello che contraddistingue l’epoca odierna, quello della "città diffusa".

Il modello della città compatta si fonda su un principio insediativo di grande valore culturale e sociale: la città non abbonda di spazi pubblici estesi difficilmente gestibili, e quindi molto spesso insostenibili, ma è caratterizzata da spazi compatti e ripetitivi, da una maglia ortogonale densa ed efficace, soprattutto dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

Se fino alla prima metà del Novecento il quartiere ebbe una crescita e uno sviluppo nell'ottica di un sistema urbano efficiente, basato appunto sul concetto di città compatta, fu con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale e con il susseguirsi di progetti urbanistici rimasti irrisolti che San Salvario iniziò a frammentarsi e ad assumere alcuni tratti di discontinuità.

Proprio per questi motivi la tesi ha avuto come obiettivo quello, in primo luogo, di riqualificare e trasformare un isolato del quartiere al fine di riportarlo alla sua originaria conformazione, riaffermando cioè la sua vocazione di città compatta e, in secondo luogo, di realizzare un progetto contemporaneo capace di lavorare sulla sostituzione, sul completamento, sulla trasformazione, sulla densificazione e sull'innesto di nuovi frammenti nell’esistente, al fine di progettare una rigenerazione urbana capace di svilupparsi sia a partire dal riuso delle strutture preesistenti che dalla reinvenzione degli spazi e degli usi.

In questo senso gli strumenti operativi sono stati: l’analisi del tessuto urbano della città attraverso la cartografia storica, il ridisegno dell'esistente, la comprensione delle permanenze e dei tipi della città storica, l’analisi del rapporto tra i pieni e i vuoti e lo studio dei percorsi e della permeabilità degli spazi.

Le scelte progettuali sono dunque state orientate, da un lato, alla ricostituzione del rapporto esistente tra la dimensione privata dell'abitare e quella collettiva degli spazi urbani - la strada o la piazza -, dall’altra alla rigenerazione di un isolato del quartiere in "chiave contemporanea", prevedendone nuovi usi e funzioni.

Se è vero che la riqualificazione urbana comincia in primo luogo dalla realtà, l’iter progettuale è però sempre stato condotto dalla consapevolezza che le trasformazioni di oggi non possono prescindere dalle esperienze e dagli esempi della "città di ieri”.

Il tema dell’abitare si è dunque confrontato con le tracce e le permanenze storiche della città, in un continuo dialogo teso a rispettare le preesistenze sia nella loro vocazione funzionale sia nella loro antica facies e, allo stesso tempo, a valorizzare gli spazi microurbani, sfruttando gli elementi consolidati con nuovi linguaggi, per una fruibilità in linea con le esigenze della città moderna.

Il progetto, incidendo sulla morfologia e sulla volumetria urbana, si propone quindi di indagare le potenzialità esistenti per un nuovo uso della città compatta: mantenendo vivi i segni storici e riproponendoli in un nuovo rapporto tra la forma del costruito e quella dello spazio aperto, il progetto cerca di riaffermare il valore e il significato del modello insediativo della città compatta.

Relatori: Orio De Paoli, Silvia Malcovati
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
R Restauro > RC Restauro urbano
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per La Sostenibilità
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3182
Capitoli:

Indice

Introduzione

Il quartiere di San Salvario

Schede

Il progetto

Tavole di progetto

Fonti Bibliografiche

Fonti Iconografiche

Bibliografia:

COMOLI MANDRACCI Vera - FASOLI Vilma (a cura di), 1851-1852. Il Piano d’ingrandimento della Capitale, Kappa, Roma, 1987

CALDERA Carlo, L'ingrandimento fuori Porta Nuova progettato dal Promis nel 1850, in SCARZELLA Paolo (a cura di), Ambienti e tessuti urbani storici nella zona centrale di Torino, 2 vol., Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Territoriali, Torino, 1993, pp. 11-23

ASTRUA Fabrizio, Un segno nella memoria per il recupero edilizio e urbano: il progetto di Carlo Promis a Torino per dieci isolati lungo la via e la piazza Madama Cristina (1853), in FUMO Marina - AUSIELLO Gigliola (a cura di), Il progetto nello spazio della memoria: segni, idee e potenzialità, 2 vol., Edizioni Clean, Napoli, 1995, pp. 626-639

SCARZELLA Paolo, Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Territoriali (a cura di), Torino nell’Ottocento e nel Novecento: ampliamenti e trasformazioni entro la cerchia dei corsi napoleonici, Celid, Torino, 1995

MAGNAGHI Agostino - TOSONI Piergiorgio, La città smentita. Torino: ricerca tipologica in ambiti urbani di interesse storico. Edizioni Cortina, Torino, 1996

COMOLI MANDRACCI Vera, Torino, in “Le città nella storia d'Italia", Editori Laterza, Roma-Bari, 2006

BIANCO Mario - SCAGLIONE Massimo, San Salvano, Graphot Editrice, Torino, 2011

Fonti Bibliografiche

TESI DI LAUREA: Fabio Cristiani, Prof. Costanza Roggero (relatore). Prof. Annalisa Dameri (correlatore). Il quartiere ottocentesco di San Salvario, Politecnico di Torino - Il Facoltà di Architettura, A.A. 2006- 2007

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