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Ricucire il paesaggio : un parco scientifico e tecnologico in Canavese per la riqualificazione del contesto locale

Andrea Lappo

Ricucire il paesaggio : un parco scientifico e tecnologico in Canavese per la riqualificazione del contesto locale.

Rel. Andrea Del Piano. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2012

Abstract:

La progressiva stratificazione degli insediamenti produttivi avvenuta in Italia nel corso degli ultimi 200 anni ha comportato la formazione di complessi industriali con caratteristiche architettoniche ed urbanistiche assai differenti fra loro. Il modello produttivo seguito lungo gli anni del boom economico dell'industria diffusa ha implicato la creazione di unità industriali di media o piccola entità disposti in specifiche lottizzazioni o lungo le principali arterie di traffico; le realtà aziendali necessitano sempre di nuovi insediamenti, e si localizzano normalmente nelle aree poste all'esterno dei nuclei urbanizzati, dove i costi di insediamento sono relativamente bassi. Il risultato insediativo che si può osservare è di complessa promiscuità, dove il paesaggio risulta caratterizzato da un marcato fenomeno di sprawl, e dal repentino cambiamento da aree industriali, a quartieri residenziali a tessuto agricolo; viene così a definirsi il nuovo carattere del territorio, rappresentato dall'industria diffusa e dalla sua relativa bassa densità.

Tale lavoro si pone una molteplicità di obiettivi, primo fra tutti la limitazione relativa al consumo di suolo agricolo, essendo un bene comune primario e limitato ed una risorsa finita e non rinnovabile. Mentre l'esaurimento di aria e acqua può essere in parte compensato da una reintegrazione naturale, quello di suolo è irreversibile, se non nella scala dei tempi geologici (centinaia di migliaia di anni). Con l'espressione "consumo di suolo" si indicano processi di trasformazione di porzioni di territorio che comportano un'alterazione delle funzioni svolte naturalmente dallo stesso, ed il passaggio a condizioni artificiali di cui l'impermeabilizzazione rappresenta l'ultimo stadio.

L'urbanizzazione del territorio rappresenta pur sempre una forma di impiego delle sue funzioni, con la peculiarità che questo tipo di utilizzo pregiudica, irrimediabilmente e pressoché irreversibilmente, tutte le altre; la maggior parte delle trasformazioni sono a carico dei terreni agricoli, dunque la prima conseguenza è la perdita di superfìci idonee alla produzione alimentare. E' un problema di interesse pubblico e non riguarda solo i soggetti direttamente coinvolti; la scomparsa di questi spazi modifica anche il territorio inteso come sistema di relazioni in cui l'abitazione, il lavoro, la mobilità, le relazioni sociali, si confrontano ed evolvono.

Negli ultimi dieci anni in Italia si è registrato un crescente aumento relativo al consumo di suolo. La causa principale è l'espansione della città, una vera e propria esplosione del centro urbano con nuove aree che si aggiungono alle già esistenti periferie. Fenomeno correlato è quella dello sprawl abitativo, industriale e produttivo; la dispersione degli insediamenti sul territorio, anziché la sua concentrazione, aumenta la necessità di ampliare la rete dei servizi e delle infrastrutture, con un conseguente aumento dello sfruttamento territoriale.

«La limitazione alla crescente domanda nel consumo del territorio è uno dei criteri per una effettiva sostenibilità urbanistica, insieme con una politica della mobilità che sposti quote rilevanti di trasporto individuale motorizzato verso un trasporto collettivo che utilizzi mezzi non inquinanti e non energivori, e con una politica energetica per la città e il territorio che riduca gli sprechi attuali e utilizzi al massimo le fonti alternative». Risulterà quindi di primaria importanza definire un progetto che massimizzi la concentrazione degli edifici, inserendo tale opera all'interno di un'area particolarmente strategica dal punto di vista del tessuto urbanizzato, evitando così l'amplificazione del fenomeno relativo al consumo territoriale, ed allo stesso tempo agendo su una porzione urbana caratterizzata da una promiscuità edificatoria di difficile gestione.

In un contesto urbanistico complesso quale quello della Provincia di Torino, in cui gli insediamenti industriali rappresentano una parte significativa della matrice urbanistica della pianura, anche nell'ambito del percorso di agenda21; relativa alla pianificazione strategica ambientale e più in particolare del consorzio per gli insediamenti produttivi in Canavese, il problema della qualità e della sostenibilità degli insediamenti e delle attività industriali è emerso come prioritario. Il modello di riferimento sarà pertanto quello delle APEA, individuate dal d.lgs. 112/1998 Bassanini; tale modello individua nella gestione ambientale e nelle dotazioni infrastrutturali le chiavi per migliorare la sostenibilità sia urbanistica che delle attività produttive.

Come secondo aspetto ci si propone di caratterizzare un'entità architettonica uniforme, che non tenga conto unicamente delle prescrizioni fornite dalla normativa, ma che sia rappresentata da parametri qualitativi architettonici ed urbanistici di rilievo; l'obiettivo è quindi quello di progettare uno spazio organizzato, rappresentato da una qualità progettuale assente nella maggior parte del tessuto industriale circostante. A livello tipologico gli edifici produttivi possono essere piuttosto semplici; la mobilità dei macchinari e attrezzature impone una certe flessibilità delle fabbriche, e l'ottimizzazione dei processi produttivi si ottiene al meglio in uno spazio essenziale.

Le tecnologie produttive sono estremamente mutevoli, a differenza delle esigenze umane che rimangono costanti. «Un buon progetto consente ad un'azienda di valorizzare dall'interno la sua immagine pubblica e di competere per attrarre le risorse umane più preziose. Sono finiti i tempi in cui si trovavano strutture industriali scialbe negli ambienti più piatti e privi di attrattive.

Oggi la progettazione di una fabbrica deve sfruttare in modo specifico le caratteristiche urbane o naturali: boschi, corsi d'acqua, strade, comodità e panorami». Risulta dunque necessario far fronte alla modesta qualità del panorama architettonico industriale del contesto progettuale, mirando alla valorizzazione del patrimonio locale, che risulterà matrice generante il progetto. Fra gli obiettivi generali del progetto ci si propone inoltre di aumentare la capacità attrattiva del territorio, valorizzando le imprese locali attraverso il potenziamento dei servizi preesistenti e l'inserimento di quelli necessari al raggiungimento di un sufficiente grado di autonomia dell'infrastruttura locale, introducendo innovazioni provenienti dall'esterno ed adattandole alle specifiche necessità del sistema produttivo. Tale complesso garantirà la compatibilità fra attività produttive di varia natura, semplificando la gestione degli spazi collettivi, dei sistemi infrastrutturali, ed in generale garantendo un miglioramento della qualità globale del progetto, sempre volto alla valorizzazione del territorio canavesano.

Relatori: Andrea Del Piano
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2821
Capitoli:

Prefazione

1. Modelli di riferimento

1.1 Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate

1.1.1 Definizione di APEA

1.1.2 Quadro normativo

1.2 Parchi scientifici e tecnologici

1.2.1 I servizi forniti e le condizioni di successo

1.2.2 II fenomeno dei PST in Italia

1.2.3 I parchi scientifici e tecnologici in Piemonte

2. Inquadramento territoriale

2.1 Alto Canavese

2.1.1 Dinamiche in atto e criticità

2.2 Valperga

2.3 Pertusio

2.4 Salassa

2.5 Considerazioni

2.6 Analisi cartografica

2.7 Conclusioni

3 Analisi del tessuto locale

3.1 Parametri qualitativi

3.2 Primo sopralluogo

3.2.1 Limiti e potenzialità dell'ambito

3.3 Secondo sopralluogo

3.3.1 Limiti e potenzialità dell'ambito

3.4 Terzo sopralluogo

3.4.1 Limiti e potenzialità dell'ambito

3.5 Conclusioni

4. Ricucire il paessagio

4.1 Definizione dell'area oggetto di intervento

4.2 Analisi del PRGC

4.3 II progetto urbano

4.4 II progetto architettonico

4.4.1 Incubatore tecnologico

4.4.2 Sezione amministrativa

4.4.3 Mensa

4.4.4 Baby Parking

4.4.5 Unità produttiva

5 Riferimenti progettuali

5.1 Vineria Dominus

5.2 Riqualificazione del centro storico di Trino (VC)

6 Conclusioni

Bibliografia

Silografia

Bibliografia:

• Indagine per l'individuazione delle aree con elevato grado di propensione allo sviluppo industriale, Tekne SPA, Milano 1964.

• Herzog & de Meuron: The complete Works, Birkhauser, Berlin 1996.

• Parchi scientifici e tecnologici: tipi modelli insediativi e le condizioni di successo, Francesco Bertuglia, Celid, Milano 1996.

• Come nascono i distretti industriali, Gianfranco Vesti, Laferza, Roma 2000.

• Oltre la fabbrica, i luoghi della produzione del territorio lombardo e i riferimenti d'oltreoceano, Giovanna Fassa, Libreria Clup, Milano 2001.

• Herzog & de Meuron: anomalie della norma, Kappa, Roma 2003.

• Lo sviluppo dei distretti industriali: percorsi evolutivi fra globalizzazione e localizzazione, Alessio Savorra, Carocci, Roma 2003.

• I parchi scientifici e tecnologici in Piemonte, a cura di William Malizia, Dino Pinelli, Fondazione Enrico Mattei, Milano 2004.

• Design e creatività nel Made in Italy, a cura di Marco Bettioli, Stefano Micelli, Bruno Mondadori, Milano 2005.

• Insediamenti industriali e sostenibilità: linee guida per la realizzazione di aree produttive ecologicamente attrezzate, Gabriele Bollini, Alinea, Firenze 2007.

• O11+: architetture made in Torino, Davide Tommaso Femando, Electa, Milano 2008.

• Tesi di laurea: La perequazione territoriale in Piemonte; analisi ed indirizzi per la pianificazione territoriale, Cristina Migno, relatore: Prof: Fabio Munucci, Torino 2009.

• Tesi di laurea: Basse di stura Park: un parco scientifico e tecnologico, Nicolo Vaudetti, relatore: Prof. Roberto Pagani, Torino 2011.

• Progettualità architettonica e organizzativa per le nuove aree industriali: un percorso multidisciplinare verso le APEA, Barzanella Liliana, Celid, Torino 2011.

• Tesi di Laurea: Valperga: II tessuto urbano storico e le relazioni con i sistemi fortificati e territoriali, Cristina Plersanti, relatrice: Prof. Laura Antonietta Guardamagna, Torino 2011.

Sitografia:

• http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/base/coord/c1973003.html.

• http://it.wikipedia.org/wiki/Sostenibilit%C3%A0.

• http://radexext.provincia.torino.it/csisit/pagine/index.asp?ind=3

• http://www.apsti.it.

• http://www.bioindustrypark.eu.

• http://www.camerana.com/

• http://www.census.istat.it/censimenti/agricoltura/tavole.htm.

• http://www.census.istat.it/index_agricoltura.htm.

• http://www.cipcanavese.it/chisiamo.htm.

• http://www.comune.asti.it/uffici/area-2/urbanistica/trasformazioni/produttivi.shtml.

• http://www.comuni-italiani.it/001/287/

• http://www.consumosuolo.org.

• http://www.envipark.com.

• http://www.idrageo.com/gabbionLmetallici.php.

• http://www.incubatoritoscani.it/?page_id=99.

• http://www.oppo.it/tabelle/profilati_hea.htm.

• http://www.piemontesacro.it/sacri_monti/sacro_monte_belmonte.htm.

• http://www.provincia.torino.gov.it/ambiente/agenda21 /.

• http://www.provincia.torino.gov.it/ambiente/agenda21/apea/index.

• http://www.pst.it.

• http://www.regione.piemonte.it/agri/suolLterreni/suolil _50/atlante_carto. htm.

• http://www.regione.piemonte.it/innovazione/ricerca/attori/i-parchi-scientifici-e-tecnologici.

• http://www.regione.piemonte.it/polsoc/servizi/dwd/20_11_00.doc.

• http://www.regione.piemonte.it/stat/.

• http://www.sistemapiemonte.it/territorio/ptcp/.

• http://www.tecnogranda.it.

• http://www.verbaniamilleventi.com.

• http://www.vrmmp.it.

• http://www.webgis.csi.it/Ctrig/main.asp.

• http://www.wikipedia.org.

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