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MADE IN CHINA. La pratica conservativa in Cina. Indagine sulla tutela del patrimonio culturale ed ambientale nella Repubblica Popolare Cinese.

Antonino Frenda

MADE IN CHINA. La pratica conservativa in Cina. Indagine sulla tutela del patrimonio culturale ed ambientale nella Repubblica Popolare Cinese.

Rel. Maria Adriana Giusti, Susanna Caccia. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Restauro E Valorizzazione), 2012

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

«Ci vorrebbero cento vite per conoscere la Cina» disse Confucio: ma è oggi palese a tutti quanti come questo paese stia crescendo di anno in anno, travolto da un contrasto sempre più netto fra conservazione e innovazione.

Crollato il Comunismo e adottato il sistema economico capitalista, lo stile di vita dei cinesi tende a somigliare ogni giorno di più a quello occidentale. La Cina, un tempo chiusa e solitaria, è ormai un paese aperto al mondo e sta trasformandosi in una grande potenza economica. Il più grande mercato mondiale pare aver preso coscienza di tutte le sue infinite possibilità e vuole oggi riscattarsi dagli anni bui del Comunismo.

Proiettata verso il futuro, la Cina ritrova il suo passato. In un’ottica spesso economica e volta al guadagno, il Regno di Mezzo - che negli ultimi decenni ha registrato un grosso incremento nel turismo internazionale – ha preso coscienza dell’appeal che la cultura locale, con la sua storia, il suo folklore e i suoi monumenti ed opere d’arti, suscita nel turista occidentale.

Non mancano però occasioni di serio interesse scientifico volti alla salvaguardia del proprio patrimonio storico e culturale. Sempre più frequenti e solide sono le collaborazioni e gli scambi scientifici internazionali in questo campo. L’alta competenza italiana nei settori della ricerca archeologica e del recupero del patrimonio, ha fatto si che il nostro paese potesse giocare un ruolo fondamentale all’estero. La posizione leader dell’Italia nel recupero e nella salvaguardia del patrimonio culturale nel mondo è frutto di uno stretto coordinamento tra il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dei Beni Culturali. Un altro importante canale di intervento italiano nella cooperazione internazionale per la tutela del patrimonio culturale include tutte le iniziative UNESCO, per le quali il nostro paese offre un importante e qualificato sostegno.

Come ha dichiarato Anna Blefari Melazzi, «Il rispetto e l’ammirazione di cui l’Italia gode a livello internazionale nel settore del restauro è testimoniato dalla richiesta che ci è stata fatta dal Primo Ministro cinese Uen Jao Bao nel corso della sua visita a Roma: l’impegno dell’Italia per il restauro della Città Proibita, un monumento che ha lo stesso valore simbolico del nostro Colosseo».

L’obiettivo di questa tesi è quello di fornire alla comunità scientifica uno scritto che faccia luce su quanto si stia facendo in Cina nel campo della conservazione del patrimonio culturale. Sulla base della frammentaria e parimenti scarsa bibliografia esistente e su testimonianze inedite frutto di collaborazioni con l’ICOMOS International Conservation Center di Xi’an e con l’ Institute of Traditional Architecture and Historic Sites della Xi’an Jiaotong University, si è tentato di descrivere come la pratica conservativa stia avendo luogo alla luce delle normative locali ed internazionali.

I principali testi normativi cinesi attinenti al campo della conservazione sono inoltre forniti in appendice tradotti in lingua italiana.

Mai nessuno ad oggi ha tentato una presentazione organica in tale senso e questo tentativo è stato possibile grazie all’esperienza personale in loco ed una profonda curiosità.

Diversi casi reali ed attuali di interventi sul patrimonio storico e culturale sono presentati, in modo da offrire al lettore una panoramica sul modus operandi cinese.

I casi studio proposti, vogliono dunque essere non solo una testimonianza dell’approccio cinese alla conservazione, ma anche spunto per una serie di analisi ed interrogativi.

Un lavoro dunque che è una sintesi dello stato attuale ma che si pone come punto di partenza per ulteriori approfondimenti e ricerche.

Relatori: Maria Adriana Giusti, Susanna Caccia
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 253
Informazioni aggiuntive: Lavoro di ricerca finanziato da una "Borsa di mobilita' per tesi all'estero su proposta" frutto di una collaborazione [6 mesi] con la Xi'an Jiaotong University e l'ICOMOS International Conservation Center di Xi'an, Shaanxi, Cina.
Parole chiave: Cina, Tutela, patrimonio culturale, patrimonio ambientale
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GD Estero
O Opere generali > OF Normativa
R Restauro > RA Restauro Artchitettonico
R Restauro > RB Restauro Artistico
R Restauro > RC Restauro urbano
U Urbanistica > UB Architettura del Paesaggio
U Urbanistica > UL PVS Paesi in via di sviluppo
U Urbanistica > UM Tutela dei beni paesaggistici
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Restauro E Valorizzazione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: Department of Architecture - School of Human Settlements and Civil Engineering Xi'an Jiaotong University (XJTU) - Shaanxi - China, ICOMOS International Conservation Center – Xi’an, Shaanxi, China
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2783
Capitoli:

PREMESSA

CAPITOLO I. L'EVOLUZIONE DELLA PRATICA CONSERVATIVA DEL PATRIMONIO CULTURALE E AMBIENTALE.

- La Tutela del Patrimonio Culturale prima della fondazione della Repubblica Popolare Cinese;

- La Tutela del Patrimonio Culturale negli anni della Repubblica Popolare Cinese;

- La Tutela del Patrimonio Paesaggistico e Ambientale nella Repubblica Popolare Cinese;

- Il Mercato della Cultura;

- Note;

APPENDICE: I PRINCIPALI TESTI NORMATIVI

- 1982, Legge sulla Protezione dei Beni Culturali della RPC;

- 1989, Legge sulla Tutela dell'Ambiente della RPC;

- 2000, Principi di Conservazione del Patrimonio, ICOMOS;

CAPITOLO II. LA PRATICA CONSERVATIVA DEL PATRIMONIO CULTURALE E AMBIENTALE.

- Preambolo;

- Istituzioni preposte alla salvaguardia del patrimonio culturale cinese;

- Xi’an: modello di città cinese;

- Caratteri morfologici della città cinese;

- Daming Palace National Heritage Park: Parco Archeologico o pretesto per spazzare via la città?;

- Yuanjia Village: la ricostruzione come mezzo di salvaguardia del patrimonio culturale;

- Silk Roads: progetto per la nomina a Patrimonio dell’Umanità delle Vie della Seta;

- Recupero di un’antica Fabbrica d’Olio nello Fengyukou Village: un approccio scientifico nella salvaguardia del patrimonio;

- Note;

CONCLUSIONI

FONTI

Bibliografia:

BIBLIOGRAFIA

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PERIODICI

ICOMOS International Conservation Center Xi’an, Serial Transnational Nomination For World Heritage of Silk Roads, Autumn 2011, Debut issue;

NATIONAL GEOGRAPHIC ITALIA, Cina. Nel cuore del dragone, Maggio 2008. Vol.21 no.5;

GUIDE

ICOMOS International Conservation Center Xi’an, Serial Transnational Nomination For World Heritage of Silk Roads, Autumn 2011, Debut issue;

NATIONAL GEOGRAPHIC ITALIA, Cina. Nel cuore del dragone, Maggio 2008. Vol.21 no.5;

SITOGRAFIA

http://www.unesco.org

http://whc.unesco.org/en/list

http://www.esteri.it/MAE/doc_dossier/dossier_cultura/cultura.pdf

http://icom.museum/uploads/tx_hpoindexbdd/ANGLAIS_RL_CHINE.pdf

http://en.dmgpark.com

http://www.dmgyz.com

http://www.yuanvillage.com

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