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Nuraghi : caratteri insediativi e tecnologie costruttive

Igor Congiu

Nuraghi : caratteri insediativi e tecnologie costruttive.

Rel. Mario Grosso. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

Fra i monumenti delle antiche culture megalitiche del Mediterraneo occidentale, tengono un posto importante e significativo i Nuraghi dell'Isola di Sardegna. Questi imponenti edifici di architettura pre - classica costituiscono un segno rilevante della primitiva storia non documentale dei Sardi, detta da loro Nuragica, assumono un posto fondamentale nel paesaggio geografico isolano e rappresentano il dato più consistente culturalmente fra le manifestazioni varie della civiltà protosarda svoltasi per lungo passare di tempo e per diverse vicende. Nella sua forma tipica e più frequente il Nuraghe è una costruzione massiccia la cui forma più semplice è data da una torre, a pianta generalmente circolare, dal volume esterno a tronco di cono, costituita per accumulo di grossi massi a secco (più o meno lavorati). La torre presenta all'interno una camera o cella circolare con una copertura (tholos) ottenuta dal restringersi progressivo dei vari filari orizzontali della muratura. Alla sala interna vi si entrava dall'esterno attraverso un ingresso o porta che dava ad un corridoio (detto andito d'ingresso), in genere strombato verso l'interno. Quanto alla cella inferiore, l'ambiente si può complicare e ampliare molto spesso a livello del pavimento con nicchie (da una a quattro; negli esempi più classici tre messe a croce). Spesso sul lato destro dell'andito d'ingresso è presente una nicchia (la "garetta di guardia"). I nuraghi possono essere anche edifici a più piani; il collegamento fra i vari livelli e il terrazzo (con cui termina spesso quest'edificio) è ottenuto tramite delle scale ricavate nello spessore delle murature. La costruzione delle torri semplici e complesse è determinata in gran parte dalle condizioni del territorio sardo. Il nuraghe si trova a tutte le quote altimetriche ed in ogni situazione orografica (sulle vette, a mezza costa, in pianura ed in fondo alle valli), ma il 53,7% occupa altitudini tra i 250 e i 500 metri, in zone essenzialmente di collina. Lungo le coste, per una fascia profonda 10 km, la densità è di un nuraghe ogni 11,44 kmq, inferiore alla media, ma più del doppio in corrispondenza agli approdi naturali (1 ogni 4,79 kmq). Mentre le percentuali di densità sono nettamente minori fra il 100 e sopra i 1000 metri d'altitudine. Legati, nella distribuzione e densità come per l'origine, con fatti d'ordine fisico (geologici, morfologici, altimetrici), i nuraghi sono in rapporto con le condizioni idrologiche e climatiche del suolo sardo: il 51,1% dei nuraghi dista meno di 250 metri dal corso d'acqua più vicino, ma solo il 7,2% si trova a una distanza inferiore ai 50 metri. Queste costruzioni sono generalmente al riparo dal vento dominante (maestrale); più dei 2/3 hanno l'ingresso volto a S-SE, meno di 1/3 a SW, rarissimi sono i nuraghi orientati a N e NW. Ai nuraghi sono attribuite varie versioni su quale sia stata la funzione originaria: tombe, abitazioni, fortezze o templi. Purtroppo ancora oggi non si è in grado di sapere quale fosse realmente la loro destinazione originaria. I nuraghi sono suddivisi in 3 grandi tipologie: nuraghi a "corridoio", nuraghi "monotorre" e nuraghi "complessi" (questa a sua volta si divide in altre sotto categorie). Le diverse entità, strutture e ambienti dell'isola hanno influito non solo sui nuraghi appartenenti alla medesima area culturale, ma soprattutto fra nuraghi di regioni diverse dell'isola come il nord, il centro e il sud. Nonostante vi sia un denominatore stilistico comune, le differenze fra i vari edifici sono molte e riguardano in modo particolare la planimetria, l'alzato e il tipo di lavorazione dei conci con cui questi sono realizzati. Per quanto riguarda i rapporti dimensionali tra le varie parti, dall' analisi è emerso che esistono delle misure ricorrenti; questo permette d'immaginare una società ben più evoluta di quanto finora si fosse creduto. Anche su come questi venissero costruiti, vi sono varie teorie, sostenute da diversi studiosi, e queste vanno dalla tesi del Lilliu (la più antica) secondo cui si ponevano le pietre utilizzando un piano di terra inclinato, fino a quella più recente di Laner che vede la messa in opera delle pietre utilizzando una rampa interna al nuraghe stesso. Generalmente sono realizzati con materiali reperiti nel luogo in cui questi si trovano, la maggioranza sono in pietre di basalto, trachite o calcare. L' elemento costruttivo della tholos è da considerarsi un cuneo. Ogni filare è costituito da un anello di pietre, che tende a spingere verso l' estradosso, quello sottostante a causa del peso che lo sovrasta. I blocchi che formano il filare tendono quindi a slittare verso l' esterno generando una forza. A tale forza si contrappone l' attrito radente esistente fra blocco e blocco. E' proprio per la presenza di questo attrito che viene assicurata la stabilità della struttura. Nel mio studio ho cercato di rapportare la civiltà nuragica con altre culture, in modo particolare con il Feng-Shui, ossia una dottrina architettonica cinese relativa alla scelta del sito in cui collocare gli edifici, in rapporto all'ambiente, l'esposizione, il clima. Il mio intento era quello di avvicinare due culture, come quella cinese e sarda, apparentemente così distanti, fornendo una nuova strada (agli esperti del settore), per cercare di capire quale fosse la funzione originaria di queste torri. Successivamente mi sono occupato di raffrontare questa tipologia con altre architetture del Mediterraneo. La mia comparazione ha avuto come oggetto: i trulli pugliesi, le tholoi Micenee, le torri della Corsica, i talaiots delle Baleari e i sesi della Pantelleria. Notando come numerose fossero le somiglianze fra queste costruzioni.

Relatori: Mario Grosso
Tipo di pubblicazione: A stampa
Parole chiave: tecnologia - tecnologia - nuraghi
Soggetti: T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TE Tecnologia dei materiali
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/256
Capitoli:

INTRODUZIONE: perché studiare i Nuraghi?

SCRITTORI CHE PARLARONO DEI NURAGHI

PARTE I - La civiltà nuragica e caratteri insediativi

CAPITOLO 1 - FASI EVOLUTIVE DELLA CIVILTA' NURAGICA

1.1 LE ORIGINI 1.2 Età del bronzo

Fase I: 1800 - 1500 a. C.

1.3 ETA' DEL BRONZO

Fase II: 1500 - 1200 a. C.

1.4 ETA' DEL BRONZO

Fase III: 1200 - 900 a. C.

1.5 ETA' DEL FERRO

Fase IV: 900 - 500 a. C.

1.6 ETA' DEL FERRO

Fase V: 500 - 238 a. C.

CAPITOLO 2 - IL NURAGHE

2.1 CHE COS'E' UN NURAGHE?

2.2 ETIMOLOGIA DEL VOCABOLO NURAGHE

2.3 ORIGINE DEI NURAGHE

CAPITOLO 3 - TERRITORIO E CARATTERI INSEDIATIVI

3.1 AMBIENTE NATURALE: profilo generale

3.2 IL CLIMA DELLA SARDEGNA

3.3 ANALISI DEI CARATTERI INSEDIATIVI

3.3.1 Schede di analisi del territorio

CAPITOLO 4 - LE FUNZIONI DEI NURAGHI

4.1 PARERI DI ALCUNI SCRITTORI SULLA

DESTINAZIONE DEI NURAGHI

4.2 LE FUNZIONI DEI NURAGHI

PARTE II- Caratteri architettonici e tecnologici dei nuraghi

CAPITOLO 5 - CARATTERI TIPOLOGICI -ARCHITETTONICI

5.1 ASPETTI MORFOLOGICI E CARATTERI DISTRIBUTIVI

5.2 ASPETTI DIMENSIONALI

5.2.1 La geometria del nuraghe

5.2.2 Il diametro esterno

5.2.3 L' andito d'ingresso

5.2.4 La sala voltata

5.2.5 Le nicchie d' andito

5.2.6 Le nicchie di sala

5.2.7 Le rampe spiraliformi

5.2.8 Mezzanini e pozzetti

5.2.9 L' altezza dei nuraghi

5.2.10 La dimensione della cupola

5.2.11 Le proporzioni del nuraghe

CAPITOLO 6 - TECNICHE COSTRUTTIVE E MATERIALI

6.1 LE TECNICHE COSTRUTTIVE

6.1.1 Il paramento esterno

6.1.2 Le aperture

6.1.3 La copertura dell' andito

6.1.4 La copertura dei corridoi e delle rampe ascensionali

6.2 IL SISTEMA A THOLOS

6.2.1 Il principio dell'arco e della cupola

6.2.2 Il metodo costruttivo e il funzionamento statico della tholos

6.3 COME SI COSTRUIVANO I NURAGHI?

6.4 I MATERIALI

PARTE III- Interazioni con altre culture

CAPITOLO 7 - CONSIDERAZIONI COMPARATIVE TRA CARATTERI INSEDIATIVI E SIMBOLOGIA FENG-SHUI

7.1 IL FENG-SHUI

7.2 CORRELAZIONI CARATTERI INSEDIATIVI E FENG-SHUI

CAPITOLO 8 - RELAZIONI CON ALTRI TIPI DI ARCHITETTURE DEL MEDITERRANEO

8.1 MONUMENTI SIMILI IN AMBITO MEDITERRANEO

8.1.1 I trulli pugliesi

8.1.2 Le tholoi di Micene

8.1.3 Torri della Corsica

8.1.4 Talaiot delle Baleari

8.1.5 Sesi della Pantelleria

8.2 CONFRONTI E RAPPORTI EXTRAINSULARI

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

GLOSSARIO

APPENDICE

A. Descrizione dei nuraghi analizzati

Bibliografia:

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- P. A. SITZIA, I Nuraghi con rifascio e loro relazione nel Mediterraneo, tesi di Laurea in Archeologia discussa presso l'università degli Studi di Cagliari, Facoltà di Lettere e Filosofia, a. a. 1964-65;

- A. DEBIDDA, I Nuraghi "a corridoio" in Sardegna e nel Mediterraneo, tesi di Laurea in Archeologia discussa presso l'università degli Studi di Cagliari, Facoltà di Lettere e Filosofia, a. a. 1963-64;

- M. G. FARA, Nuraghi plurimi a sviluppo laterale, tesi di Laurea in Archeologia discussa presso l'università degli Studi di Cagliari, Facoltà di Lettere e Filosofia, a. a. 1962-63;

- A. ONNIS, I nomi dei nuraghi sardi (saggio di classificazione), tesi di Laurea in Archeologia discussa presso l'università degli Studi di Cagliari, Facoltà di Lettere e Filosofia, a. a. 1960-61 ;

- A. CABIDDU, Nuraghi con sviluppo longitudinale, tesi di Laurea in Archeologia discussa presso l'università degli Studi di Cagliari, Facoltà di Lettere e Filosofia, a. a. 1955-56;

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- www.pantelleria.viaggi-webnet.biz/foto_12.htm

- www.archeoclub.pantelleria.it/mursia%20e%20sesi.html

- www.italyis.com/puglia

- www.tuttoalberobello.it/it/dirAlberobello/trulli.asp

- www-utenti.dsc.unibo.it

- www.richpc1.ba.infn.it/~fap/trulli/struttur.htm

- www.italyis.com/puglial

- www.salentoviaggi.it/trulli.htm

- www.trulli.org/

- www.webmenorca.com/v2/Archaeology.aspx?LanguageCode=it

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