polito.it
Politecnico di Torino (logo)

La Salina di Margherita di Savoia. Dalla riconferma e dal rilancio produttivo dell’oro bianco del Mediterraneo, nuove funzioni e nuove strategie di salvaguardia culturale e ambientale. = The Salina of Margherita di Savoia. From the reconfirmation and the productive relaunch of the white gold of the Mediterranean, new functions and new strategies of cultural and environmental safeguard.

Benedetta Amica, Emanuele Pellegrino

La Salina di Margherita di Savoia. Dalla riconferma e dal rilancio produttivo dell’oro bianco del Mediterraneo, nuove funzioni e nuove strategie di salvaguardia culturale e ambientale. = The Salina of Margherita di Savoia. From the reconfirmation and the productive relaunch of the white gold of the Mediterranean, new functions and new strategies of cultural and environmental safeguard.

Rel. Gentucca Canella, Emanuele Morezzi. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2022

[img]
Preview
PDF (Tesi_di_laurea) - Tesi
Licenza: Creative Commons Attribution Non-commercial No Derivatives.

Download (80MB) | Preview
[img] Archive (ZIP) (Documenti_allegati) - Altro
Licenza: Creative Commons Attribution Non-commercial No Derivatives.

Download (133MB)
Abstract:

Il sale, storicamente fonte primaria di ricchezza, commercio e occupazione, ha contribuito a disegnare le rotte del sistema dei traffici commerciali nel Mediterraneo: in particolare dall’epoca romana, al Medioevo, fino all’epoca dell’industrializzazione. Dai primi anni del Novecento la raccolta del sale ha subito un radicale mutamento diventando, nel tempo, una realtà isolata e confinata a poche strutture industriali che hanno contribuito al ridisegno di interi territori. Questi luoghi rappresentano un patrimonio importante da salvaguardare, anche nella conservazione, dove possibile, dello stesso sistema produttivo e del suo carattere fondativo. Margherita di Savoia, in Puglia, importante snodo delle rotte commerciali fin dall’antichità, rappresenta ancora oggi un caso esemplare. Si tratta di una delle più grandi saline europee e costituisce un modello pressoché unico di coesistenza tra ambiente, paesaggio e produzione industriale strettamente radicato alla vicina area urbana. Nel tempo si è assistito al passaggio da un metodo di raccolta del sale di tipo tradizionale a un metodo industrializzato, gestito dal Monopolio di Stato, che ha comportato la realizzazione di un nuovo sistema infrastrutturale. L’intero complesso delle Saline, un tempo di proprietà pubblica, ospita al suo interno ancora oggi l’attività produttiva gestita dall’azienda privata Atisale (e di recente acquisita, con utilizzo dal 2029, dalla francese Salins du Midi). Tra gli edifici sorti nella fase di massimo sviluppo industriale, spicca per importanza e valore architettonico il Magazzino sofisticazione sali (anche “Magazzino del sale” o “Padiglione Nervi”), realizzato nel 1935 da Pier Luigi Nervi, dismesso nel 1975 e oggi, come gran parte della struttura circostante, in condizione di grave degrado. L’unicità delle Saline di Margherita di Savoia è data anche dal singolare legame tra ambiente naturale (una riserva protetta, con 4.500 ettari di specchi d’acqua), il centro abitato e il sistema produttivo. La proposta progettuale si prefissa di salvaguardare integralmente l’intero comparto delle Saline nel suo indiscutibile valore ambientale, potenziando al contempo le storiche attività di estrazione e lavorazione del sale e indirizzando la produzione verso le energie rinnovabili. In particolare, il suggestivo “Magazzino Nervi”, viene integralmente conservato nei caratteri percettivi e trasformato in una sorta di “Borsa del sale” suddivisa, all’interno, in una piazza coperta con funzione di contrattazione e auditorium/palestra (ma anche per attività di promozione del settore produttivo), e in un’area, quasi ipogea, di servizio alle nuove attività (con camerini, locali per addetti, eccetera). Una passerella in quota, inserita tra le arcate paraboliche e distribuita sul perimetro dell’edificio, permette una visione scenografica dall’alto e la possibilità di estendere la funzione teatrale al nuovo loggiato. Lungo la striscia di terra che collega il Recinto Officine all’antico Porto canale, un nuovo corpo in linea modulare e ripetibile, che riprende in figura alcuni caratteri delle strutture industriali delle saline, contiene al piano primo alloggi per residenza temporanea e aree comuni. Al piano terra, interamente porticato, una monorotaia permette, attraverso piccoli vagoni aperti, il trasporto del sale e consente al pubblico di raggiungere l’area del Porto Canale nel bellissimo paesaggio delle grandi vasche salanti.

Relatori: Gentucca Canella, Emanuele Morezzi
Anno accademico: 2022/23
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 222
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/24004
Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)