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Emergenza intelligente: un sistema modulare passivo = Smart emergency: a modular passive system.

Luca D'Amico

Emergenza intelligente: un sistema modulare passivo = Smart emergency: a modular passive system.

Rel. Orio De Paoli, Cesare Griffa. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2011

Abstract:

Emergenza intelligente : un sistema modulare passivo; questo è il titolo di questa tesi di laurea, una tesi di laurea che cerca di indagare un sistema costruttivo, modulare, che consenta quindi la creazione di spazi e villaggi dì diverse dimensioni, che possano essere contenitori di diverse funzioni. La tesi nasce però da un processo di autocritica ed evoluzione di un progetto precedente, seppur molto lontano dal risultato finale in termini dimensionali. Si tratta infatti di un grattacielo, nato dalla partecipazione ad un concorso internazionale che punta alia ricerca di idee innovative che ridefiniscano la progettazione del grattacielo attraverso l'ìmplementazione di nuove tecnologie, materiali, programmi, estetica, e l'organizzazione spaziale insieme agli studi sulla globalizzazione, flessibilità, adattabilità, e la rivoluzione digitale. Si tratta di un forum che esamina la relazione tra il grattacielo e il mondo naturale, il grattacielo e la comunità, e il grattacielo e la città. Nasce cosi l'idea del grattacielo costituito da celle modulari, un grattacielo che possa cambiar forma nel tempo, e comporsi a seconda del bisogno presente della città. L'idea è semplice, si tratta di riutilizzare e qualificare quelle aree di città dove vengono stoccati i vecchi containers e creare una struttura madre, molto semplice, ortogonale, dura, dove si possa attraverso un sistema di piattaforme inserire il proprio container trasformato prima in abitazione. Questo ci permette di poter spedire il nostro container da una parte all'altra del mondo, e inserirlo nelle diverse strutture site nelle svariate città. Una provocazione , un'utopia modo per rispondere al bisogno di nomadis che cresce all'interno di tutti, che ci permetta di vivere inseguendo i nostri sogni e bisogni. Si parte da questa idea per progettare però qualcosa che possa rispondere ora alle nostre esigenze, e come poter creare qualcosa di simile ma in scala minore, ma realizzabile e che possa rispondere a quei criteri di sostenibilità architettonica, sociale ed economica perseguiti in questa tesi. Vengono mantenuti i punti forti del progetto e fatti di quelli negativi e delle problematiche dell'idea del grattacielo punti di forza del progetto dell'emergenza intelligente. Così rimane forte ed importante l'idea del plug-in, cioè quell'idea di creare una struttura madre alla quale viene annesso perché funzioni un altro elemento, che da container si trasforma in modulo prefabbricato in alluminio. Uno dei punti a sfavore era appunto il vincolo della dimensione del container, che creava diverse problematiche nella configurazione in pianta degli spazi, vincolo molto importante nel caso in cui il modulo debba essere spedito, ma risolto pensando ad elementi molto semplici di facile prefabbricazione. Così il modulo base diventa di 28mq espandibile aggregandone più' di uno, ed evitando il trasporto di "aria" come succedeva nel container massimizzando così la spedizione. La struttura non è più' una grezza struttura ortogonale ma l'involucro è stato progettato seguendo i criteri di architettura passiva, massimizzando gli apporti solari, studiandone l'orientamento, e l'isolamento al fine di ottenere un progetto di involucro che rispondesse a quei criteri di sostenibilità oggi fondamentali. Il progetto del modulo quindi ricerca la capacità di adattamento, flessibilità di un sistema costruttivo per l'emergenza, che permetta grazie alla sua struttura a plug-in di cambiare le funzioni all'interno dei moduli mantenendo però la struttura di involucro. Questa capacità risponde alle problematiche che si verificano quando i moduli per l'emergenza non vengono usati per qualche mese ma come spesso capita le persone son costrette a viverci anni all'interno, questa tesi cerca quindi di pensare ad un progetto che cambi il punto di vista riguardante l'emergenza e non cerchi di creare un solo dormitorio, una tenda o un posto utile solo per dormire, ma che permetta di creare un sistema flessibile, che sia dormitorio i primi giorni post-emergenza ma che possa diventare museo, scuola, bar, ristorante, cambiando la cellula all'interno della struttura a plug-in. Questo permette a questo modulo di non essere visto come sola soluzione all'emergenza ma che permetta di costruire spazi espositivi, edifici temporanei, essendo anche completamente progettato a secco, e quindi smontabile e riassemblabile, diminuendo la produzione di rifiuti, rispondendo quindi ai criteri di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Relatori: Orio De Paoli, Cesare Griffa
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 165
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
S Scienze e Scienze Applicate > SH Fisica tecnica
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2389
Capitoli:

D1 - Il concorso Evolo.

D2 - L'emergenza in Italia

-Il terremoto dell'Aquila

-Il terremoto del 1980

D3 - I sistemi abitativi per l'emergenza

-Dome Village

-Tende per il Rwanda

-Paper Long house

-Low tech balloon system

-Futurshack

-Global village shelter

D4 - sistemi costruttivi leggeri per la casa unifamiliare

-Magney House

-Maison Latapie

-Aluminium House

-Naked House

-Summer House

D5 - II progetto del modulo

D6 - II caso studio: la ricostruzione nella frazione San Giacomo, L'Aquila

D7 - Conclusioni

Bibliografia:

Non presente.

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