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Classrooms for Refugee Children

Giulio Marzullo

Classrooms for Refugee Children.

Rel. Valeria Federighi, Michele Di Marco. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2020

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Abstract:

Sempre più spesso negli ultimi anni si è discusso attorno al fenomeno migratorio che ha coinvolto, in modo diretto ed indiretto, diversi paesi del mondo. Analizzando le ragioni per cui intere popolazioni decidono di spostarsi, vi è spesso la fuga da territori caratterizzati da contrasti politici, economici o climatici, che inevitabilmente provocano un desidero di ricerca di migliori condizioni di vita. L’osservazione della questione è stata affrontata seguendo una duplice visione: una primo momento di analisi è stata svolta con l’intenzione di inquadrare il problema, notando la nascita di luoghi dai connotati tutt’altro che temporanei e transitori. All’interno di queste realtà diffuse, si può notare però come l’età media non sia elevata, la maggioranza dei soggetti infatti sono bambini e ragazzi al di sotto della maggiore età, i quali si trovano spesso in difficoltà nel riuscire ad accedere a diverse realtà, ritrovandosi esclusi a causa di un evidente carenza culturale. All’interno di questo background teorico, si pone la volontà di ricercare una soluzione all’aspetto educativo, domandandosi in cosa l’architettura possa essere d’aiuto per affrontare la questione fornendo assistenza dal punto di vista umanitario. Attraverso il supporto dello studio danese “Emergency Architecture and Human Right”, fra gli attuali leader europei in questioni che legano l’architettura alla sociologia, si è quindi cercato di strutturare un processo partecipativo con l’intento di programmare delle risposte efficaci, rivolgendosi direttamente alle comunità coinvolte in situazioni di crisi. Fra le ultime attività del team, vi è infatti quella che da il nome all’intera ricerca. Partendo proprio dai recenti sviluppi in merito alla costruzione di una classe in Giordania, è stato possibile osservare e registrare gli effetti di un’attività partecipativa, utilizzandoli come fondamento per affrontare successive considerazioni. L’intento è quello di ampliare i risultati ottenuti attraverso questo primo esempio, creando una rete di classi nel mondo, attraverso la pianificazione di una strategia d’intervento su larga scala. La ricerca di tesi intende quindi dar risposta e chiarezza in merito agli strumenti, alle modalità, oltre che ai vari aspetti a cui bisognerebbe porre attenzione per sviluppare un processo partecipativo che intende rivolgersi alla figura dei bambini per co-progettare e co-realizzare la propria classe, rendendoli principali attori, oltre che diretti utilizzatori del risultato finale. Una prima parte intende quindi definire una serie di elementi utili proprio per finalizzare il coinvolgimento volto all’ottenimento di un risultato spaziale ed architettonico; una seconda invece intende astrarsi per definire con chiarezza il termine di processualità, ricostruendone l’intero percorso.

Relatori: Valeria Federighi, Michele Di Marco
Anno accademico: 2020/21
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 112
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Ente in cotutela: Emergency Architecture & Human Rights - EAHR (DANIMARCA)
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/16583
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