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I cinema a Buenos Aires. Spazi in trasformazione che raccontano la città. = Buenos Aires cinemas. Changing spaces that unfold the city.

Alberto Nervo

I cinema a Buenos Aires. Spazi in trasformazione che raccontano la città. = Buenos Aires cinemas. Changing spaces that unfold the city.

Rel. Silvia Gron, Liliana Bonvecchi. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2020

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Abstract:

L’intento della globalizzazione economica è stato quello di creare un unico mercato senza frontiere nel quale circolano capitali, merci, servizi ed informazioni. Tale fenomeno ha abbattuto i confini agevolando i trasporti e comportando la delocalizzazione, ma allo stesso tempo ha deteriorato l’identità ed il simbolismo architettonico in favore di un commercio accattivante, competitivo ed invadente. Buenos Aires, in quanto a 4° agglomerato urbano più popolato del continente americano e con un numero di residenti corrispondente ad oltre un terzo dell’intera popolazione del Paese, è protagonista e testimone di questo processo. Cartelloni pubblicitari, luci multicolore ed insegne delle più grandi multinazionali coprono le facciate, mutilano le finestre, amputano le colonne, nascondono il pa- trimonio e soffocano lo spazio pubblico. Le principali strade, come Avenida Cabildo (caso studio di questa tesi) aspettano come birilli di essere “strikate” dalla boccia della globalizzazione: lo scopo del gioco è quello di abbattere l’identità architettonica e culturale, i birilli, facendo rotolare la boccia sull’avenida, la pista. Si genera in tal modo un disorientamento capace però di orientare al consumo capitalista. Resta così, fuori dal più protetto centro storico, una memoria sommersa che, a tratti, compone la recente “stratigrafia sincronica” di questa città, frutto di continue migrazioni, esterne ed interne, di differenti culture ed etnie. Tra il 1894 ed i primi anni 2000, Buenos Aires contava più di 300 cinema/teatro, spazio ludico per antonomasia del XX secolo e simbolo della routine domenicale. Oggi, più del 50% di quelli costruiti negli anni ’40, sono stati demoliti o riformati per altri usi, senza rispettarli. Si tratta di un patrimonio culturale non solo architettonico, ma segno creativo del nostro tempo e della vita della nostra comunità. L’avvento della televisione fino allo streaming on demand quanto ha inciso sulla loro sopravvivenza? In questa città che, tra una crisi e l’altra, baratta il proprio patrimonio in cambio di grattacieli per grandi imprese quali strategie si possono applicare per crescere senza cancellare le impronte del passato?

Relatori: Silvia Gron, Liliana Bonvecchi
Anno accademico: 2020/21
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 150
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Ente in cotutela: University of Belgrano (ARGENTINA)
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/15545
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