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Container abitabile, progetto per un'unità residenziale temporanea

Maria Giulia Pagliero

Container abitabile, progetto per un'unità residenziale temporanea.

Rel. Matteo Robiglio, Guido Montanari. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione), 2009

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

"La casa è un organismo in diretto rapporto con l'uomo, è la sua continuazione nell'ambiente esterno, la sua affermazione nello spazio" ' (Giancarlo De Carlo)

La nostra cultura e la nostra società hanno subito, nel corso dell'ultimo secolo profondi cambiamenti, che hanno sostanzialmente modificato il nostro approccio verso le tematiche dell'abitare e del vivere cittadino. All'interno del dibattito architettonico, il tema dell'abitazione, soprattutto quella a basso costo, è stato dimenticato negli ultimi decenni del secolo scorso, spesso in favore dell'architettura dai temi che possono muovere grandi capitali, assolvere funzioni referenziali, contribuire a determinare la ribalta dello starsystem, da questa stessa alimentati. Nel loro complesso, le problematiche attuali connesse al tema dell'alloggio rispecchiano i mutamenti epocali che stanno avvenendo in modo sempre più veloce, sempre più globale, che mettono in campo richieste sempre meno standardizzabili, ma che comunque non possono sottrarsi alla scala dei grandi numeri.

Grande attenzione, in tal senso, va prestata agli squilibri economici planetari, come gli eventi bellici di varia natura, dai quali derivano gran parte dei fenomeni migratori che intensificano il bisogno di dare risposte celeri e funzionali, ma che, contemporaneamente, modificano la natura stessa delle risposte da formulare. Infine, è da considerare anche la complessità degli orizzonti che il moltiplicarsi dei contatti fra culture diverse, l'accelerazione e l'incremento dei flussi migratori stanno determinando nelle forme di sviluppo delle tipologie dello spazio residenziale.

Sicuramente un aspetto fondamentale in questo processo di cambiamento, è legato all'apertura del nostro mondo tradizionale alle influenze provenienti da altre culture, come quella americana o orientale, che la velocità dei mezzi di comunicazione, il sistema economico ormai organizzato su scala mondiale e non più legato alle economie locali, hanno reso sempre più vicino e appetibile.

Si sono sostituiti quindi ai classici valori di stabilità e durabilità, da sempre legati all'architettura, nuovi concetti come temporaneità, flessibilità, mobilità. La casa contemporanea può facilmente diventare una dimora temporanea, emblema della mobilità che caratterizza la nostra epoca.

L'uomo in funzione della temporaneità diventa, o forse ritorna, nomade, attraversa quotidianamente frontiere culturali, fìsiche e immateriali, per adeguarsi alle condizioni di flessibilità di vita, e anche flessibilità di lavoro.

Si genera così un nuovo modello di abitabilità per rispondere alle domande sociali quali il repentino cambiamento dei nuclei familiari, la necessità di aggirare i costi immobiliari inaccessibili, l'esigenza di supportare enormi masse in movimento e l'inadeguatezza dei sistemi abitativi tradizionali per gli ambiti emergenziali. La progettazione dell'unità abitativa diventa anche progettazione della precarietà, e la prefabbricazione, la leggerezza, la trasportabilità, la flessibilità e l'adattabilità diventano allora le parole chiave del nuovo stile di vita fondato sulla temporaneità.

Il tema dell'abitazione precaria è stato esplorato nel suo complesso, in molteplici ambiti, da generazioni di architetti, a partire fondamentalmente dai primi anni del '900, quando da un lato, ha iniziato ad imporsi in occidente uno stile di vita "americanizzato", dall'altro le emergenze legate alle due guerre mondiali hanno reso necessario risolvere in tempi brevi un forte disagio abitativo.

Quasi tutti i grandi maestri del Movimento Moderno si sono confrontati con questi temi, da Le Corbusier a Walter Gropius, partendo da analoghe considerazioni sulla necessità di progettare modelli abitativi innovativi, spesso legati ai progressi tecnologici dell'industria. Soprattutto però a partire dai tardi anni cinquanta prende corpo in architettura una ricerca di carattere utopico e visionario che rivela la necessità di nuove formulazioni teoriche in contrasto con le rigidità del Razionalismo e le insufficienze degli enunciati del Movimento Moderno. In questi anni alcuni giovani architetti iniziano la loro opera di contestazione, occupandosi di temi strettamente legati alla società contemporanea che vive nel dopoguerra un periodo di forte preoccupazione, di fronte da un lato alla ricostruzione post-bellica, dall'altro alla espansione apparentemente incontrollata della città occidentale.

Proprio la trasformazione della vita quotidiana e la natura delle forme urbane diventano i fulcri della contestazione portata avanti da gruppi come il Team Ten o i Situazionisti, così come da singoli personaggi autonomi, da Buckminster Fuller a Yona Friedman. Sì ricercano nuovi modi di vivere, una maggiore partecipazione e comunicazione che portino alla creazione di una società nuova, finalmente svincolata dall'ordine e più vicina ai sensi e alle emozioni. Nel medesimo clima culturale, seppure al di fuori della disciplina propriamente detta, si muovono anche le sperimentazioni di autocostruzione e vita comunitaria della funk architecture statunitense, espressione in architettura della "filosofia" hippy. Altro aspetto interessante riguardante la precarietà, è quello legato alle forme di occupazione o squat, di immobili già esistenti, come spesso avviene in Europa o negli Stati Uniti, o di terreni, come le favelas e le shanty towns dei Paesi in via di Sviluppo.

Chiaramente anche in questo caso, sotto la medesima etichetta di squat vengono raccolte differenti esperienze, che hanno anche un valore politico e sociale estremamente diverso, ma che tuttavia partono dal medesimo bisogno: la ricerca di una casa. Questi casi di architettura per così dire "anarchica", seppure tutte o quasi, forme di autocostruzione, spesso illegali e al limite della dignità umana, rappresentano dei modelli di insediamento interessanti, che offrono una risposta autoprodotta ad un bisogno reale di abitazioni a basso costo e immediatamente disponibili, problemi che affliggono anche le nostre città e cui tutt'oggi non si è ancora stato in grado di rispondere, forse proprio perchè vi è un rifiuto di adottare forme diverse di abitazione da quelle tradizionali.

All'interno del saggio, si è deciso di affrontare il vasto mondo della precarietà nel campo dell'abitare, circoscrivendolo all'interno di macro-temi più o meno definibili: la temporaneità, la mobilità, la flessibilità, lo squat e l'anarchia. Lo studio effettuato è stato indirizzato da uno schema logico comprendente una definizione della tematica, in ambito generale e poi in quello architettonico, e poi per ciascun tema la presentazione di uno o più casi studio scelti all'interno del panorama dell'architettura contemporanea, esemplificativi della definizione data all'argomento.

È ovvio che gli esempi, soprattutto all'interno della feconda stagione radicale dell'architettura anni '60 e 70, sono innumerevoli e tutti degni di essere citati come modelli di riferimento, tuttavia, si è cercato di selezionare quelli che meglio e più istintivamente rispecchiavano il tema, dal punto di vista concettuale, compositivo e anche storico, nella consapevolezza di dover, per cause di forza maggiore, operare una selezione.

Relatori: Matteo Robiglio, Guido Montanari
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
A Architettura > AD Bioarchitettura
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1454
Capitoli:

INDICE

PARTE PRIMA

la condizione della precarietà abitativa nell'architettura contemporanea saggio di ricerca

PARTE SECONDA

architettura del container

l'uso del container nel panorama dell'architettura contemporanea

PARTE TERZA

diario di progetto

il percorso progettuale effettuato

PARTE QUARTA

il progetto

l'analisi del progetto finale nei suoi diffenti aspetti

PARTE QUINTA

strategie di sostenibilità

soluzioni e tecnologie per la sostenibilità

Introduzione. 1

Temporaneo e provvisorio. 2

Definizione 2.1

Il concetto in ambito architettonico 2.2

La temporaneità nell'abitare: La casa temporanea 2.3

Definizione

casi studio

La provvisorietà nell'abitare

definizione

casi studio

La casa d'emergenza 2.4

Mobilità e Flessibilità . 3

Definizione 3.1

Il concetto in ambito architettonico 3.2

L'abitare mobile: La casa mobile e smontabile 3.3

definizione

casi studio

L'abitare mobile: La casa nomade 3.4

definizione

la funk architecture e il movimento hippy negli Stati Uniti

casi studio

L'abitare flessibile: La casa transitoria e dinamica 3.5

definizione

casi studio

Squat e Anarchia . 4

Definizione 4.1

Il concetto in ambito architettonico 4.2

Il movimento squat in Inghilterra 4.3

L'occupazione nelle città occidentali 4.4

casi studio

L'abitare informale - gli slums dei paesi in via di sviluppo 4.5

5. Conclusioni

6. Bibliografìa

Bibliografia:

M. Wackernagel, W. E. Rees, L'impronta ecologica, come ridurre l'impatto dell'uomo sulla terra, Edizione Ambiente, Perugia, 1996

C. Amerio, Tecniche ed elementi costruttivi, Sei, Torino, 2000

C. Amerio, Materiali per l'edilizia, Sei, Torino, 2000

C.Claudi, Progettazione e produzione di strutture temporanee per le emergenze abitative, Clean Edizioni, Napoli,

E. Palazzotto, Abitare la temporaneità: l'architettura della casa e della città, Epos, Palermo, 2003

A. Rogora, Architettura e bioclimatica, Esselibri, Napoli, 2003

R. Bologna e C.Terpolilli, Emergenza del progetto, progetto dell'emergenza: architecture contempraneità, Motta Editore, Milano, 2005

M. Livingston, The Box, how the shipping container made the world smaller and the world economy bigger, Princeton University Press, 2006

Architecture for Humanity, Design likeyou give a damn, architectural responses to humanitarian crises, Metropolis Book, NewYork, 2008

F. Garofalo (a cura di), L'Italia cerca casa, XI mostra Internazionale di Architettura, la Biennale di Venezia, Electa, 2008

B. Bergdoll e R Christensen, Home Delivery: fabricating the modem dwelling, MOMA, NewYork, 2008

J. Siegal, More Mobile, portable architecture for today, Princeton Architectural Press, NewYork, 2008

Siti Internet

www.architectureforhumanity.com

www.shipping-container-housing.com

www.dataholz.com

www.sunbird.jrc.it

www.architetturatessile.polimi.it

www.energie-rinnovabili.net

www.openarchitecturenetwork.org

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