polito.it
Politecnico di Torino (logo)

Un mare di conchiglie in architettura

Carolina Gioia, Silvia Rolando

Un mare di conchiglie in architettura.

Rel. Anna Marotta, Mauro Luca De Bernardi. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2008

Abstract:

La decisione di trattare il tema della conchiglia in architettura è derivata da molteplici interessi e spunti di riflessione; in primo luogo, dalla velleità dì non svolgere un lavoro di mera progettazione, che si focalizzasse su un aspetto ristretto dell'architettura ma, invece, il desiderio di affrontare un lavoro che ci consentisse di ripercorrere molti degli aspetti che caratterizzano l'architettura in generale e che abbiamo approfondito nei diversi anni del nostro percorso accademico.

In secondo luogo, la nostra scelta deriva anche da un interesse verso una disciplina - comunicazione e percezione visiva - inserita nel nostro piano di studi accademico, attraverso cui abbiamo potuto scoprire aspetti a volte tralasciati dallo sguardo troppo distaccato dell'architetto. Inoltre, il magnetismo esercitato da questo minuscolo essere giunto dal mare, la conchiglia, ci ha attratto da sempre, e con noi anche la docente, nostra relatrice, entusiasta di fronte a questo nostro intento.

In terzo luogo, una riflessione quasi di carattere esistenziale ci ha ispirate fortemente: la conchiglia è protagonista dell'antico legame tra uomo e mare, tra terra e acqua, tra il dentro e il fuori. Essa non fa che solleticare quella latente fantasticheria dell'uomo di evasione dalla sua dimensione quotidiana, di routine in città e di ritorno al pacifico andirivieni delle onde.

Lo stesso consueto gesto di portarla all'orecchio per cercare di riscoprire il rumore del mare tradisce il suo grande mistero...

Si può, dunque, dire che il suo aspetto affascinante lega la conchiglia all'uomo da tempi lontanissimi: è presente nell'arte tout court primordiale quanto moderna, sia essa pittura, scultura, letteratura, iconografia sacra, design e architettura.

Infine, la nostra città, Torino, che si estende ai piedi delle Alpi quale tipica realtà urbana della pianura padana, per assurdo - ma forse non tanto, se si torna alla riflessione di cui sopra - accoglie in sé una miriade di conchiglie: i suoi palazzi di coinvolgente bellezza, le sue chiese, le sue vie sono il "contesto" su cui artisti di varie epoche hanno realizzato conchiglie dalle forme più disparate.

Nel presente lavoro ci soffermeremo a riflettere come questo elemento piccolissimo ma misterioso entri a far parte dell'architettura di tutti i tempi, quale motivo estetico nella costruzione di palazzi, fontane, chiese e in ltri vari contesti architettonici. Da qui il titolo della nostra dissertazione, che non vuole solo trattare l'oggetto, ma vuole, soprattutto, far riflettere su questo dato di fatto.

Formata da mille stratificazioni, caratterizzata da tante forme diverse, la conchiglia ci ha permesso di guardare l'architettura con occhi diversi. Essa si è trasformata in un obbiettivo attraverso cui guardare alcuni aspetti dell'architettura, da vicino e in maniera particolare. Infatti, è diventata per noi un segno minimo latore di un significato elaborato: un iconema testimone della complessità dell'architettura. Come la scrittura porta con sé significante e significato, così la conchiglia - in quanto iconema - è a sua volta significante e significato di quel linguaggio visivo, a cui ci siamo interessate, e delle sue trasformazioni.

Il presente lavoro consta di due parti: la prima di carattere prettamente scientifico-naturalistico, la seconda predominata all'occhio dell'architetto e del comunicatore. Nella prima - costituita da un unico capitolo - rapportiamo la forma della conchiglia alla Natura; nella seconda mettiamo a confronto la forma della conchiglia e la creatività umana.

Il primo capitolo ha lo scopo di illustrare cosa sia una conchiglia per le scienze biologiche e naturalistiche. Quindi, procede con l'illustrare l'habitat in cui troviamo le conchiglie e fornisce una classificazione e insieme una nomenclatura delle stesse. A questo proposito anticipiamo sommariamente che seguendo un criterio di carattere morfologico, gli studiosi hanno creato cinque grandi sottoclassificazioni: Gasteropodi, Scafopodi, Chitoni, Bivalvi, Cefalopodi.

Questo primo capitolo e per cui la prima parte, trovano una loro giustificazione nel fatto che la conchiglia prima di essere "artificio" è essere vivente, presente in Natura. Questo è un dato imprescindibile. Dunque, come spesso accade, occorre mettere a confronto dialogicamente e necessariamente Scienza e Arte. Nel primo capitolo della seconda parte, si analizza la presenza della conchiglia nelle varie epoche storiche, dalle prime civiltà all'epoca greca e romana, fino all'età moderna. Originariamente, la conchiglia è semplicemente un elemento della natura, pian piano, già a partire da civiltà primordiali, essa si carica di valenze simboliche e assume funzioni legate al menage della vita quotidiana, così diventa moneta, strumento musicale, monile. Ancora oggi, in alcune tribù africane, la conchiglia resta associata a questi usi. In seguito, a partire dai romani e greci, essa diventa fonte di ispirazione degli artisti che la inseriscono nelle loro opere e le attribuiscono diversi significati.

Successivamente, le nostre indagini ci hanno fatto scoprire come architetti-artisti di fama internazionale, autori di opere di immenso splendore, hanno fatto della forma della conchiglia il leit motiv di alcune loro realizzazioni. Antoni Gaudi, Le Corbusier, Zaha Hadid, John Utzon sono stati suggestionati da un'unica forma, ovviamente secondo filosofie e scopi diversi. La trattazione di questi maestri sarà sempre receduta da una sinossi della loro biografia, per ragioni di completezza espositiva.

Da qui, passiamo poi ad esaminare come la forma concava della onchiglia sia stata utilizzata per produrre oggetti di vario genere: mobili, complementi di arredo per i più disparati ambienti, elettrodomestici, accessori moda e lingerie,... Infine, illustriamo il modo in cui la conchiglia diventa logo di identificazione di brand, o addirittura uno stemma o simbolo di campagne pubblicitarie, legandosi così a filo doppio al mondo della comunicazione in senso lato.

Dopo aver esaminato la presenza della conchiglia in tanti e vari ambiti, la nostra curiosità ci ha condotto a capire come si potesse arrivare alla realizzazione della forma tipica della conchiglia, attraverso le nozioni di geometria da noi apprese durante il nostro percorso accademico. Un excursus, questo, che è iniziato dalla natura ed è arrivato alla tecnica: dall'osservazione della natura, così come essa si manifesta ai nostri occhi, al disegno manuale libero» all'estrapolazione di principi geometrici e infine al rilievo e alla misurazione dell'elemento architettonico.

Nell'ultima fase di questo lavoro, oltre a servirci del programma di progettazione Autocad, abbiamo anche sperimentato l'utilizzo del programma Fotomodeler, che ci ha consentito di passare da una semplice fotografia alla misurazione dell'oggetto di studio.

A completamento di questa parte tecnica e considerato che la conchiglia è stata riprodotta nel corso della storia su pareti, soffitti e facciate di edifici, abbiamo deciso di Indagare le modalità e i materiali adottati dagli architetti-artisti. È risultato che i materiali maggiormente utilizzati sono: stucco, pietra artificiale, cementi decorativi.

Da qui abbiamo ricevuto lo spunto e anche la curiosità di scrutare le architetture di Torino, una città, che come abbiamo accennato sopra, à spazio a una quantità innumerevole di conchiglie. Dunque, nel quinto capitolo, viatico per arrivare al nocciolo duro della tesi, ripercorriamo brevemente la storia della prima capitale d'Italia e ne illustriamo l'espansione urbanistica dal Medioevo ai nostri giorni, facendo una piccola digressione sulle residenze sabaude, in particolare sulla Reggia di Venaria Reale, dove abbiamo riscontrato una abbondanza di conchiglie diversamente realizzate. Dunque, nell'ultimo capitolo effettuiamo una vera e propria "passeggiata per conchiglie" scrutando le vie, gli edifici, le chiese della nostra città e proponendo un percorso urbano, ma in potenza marino, perché ci rifacciamo a quella consuetudine di andare alla ricerca di conchiglie sulla battigia del mare.

Lo schema del percorso da noi studiato mutua l'espansione urbanistica di Torino, dunque si inizia la "raccolta delle conchiglie" da piazza Castello, nucleo storico della città. Ogni fabbrica interessata è distinta da colori diversi, riportati in legenda, e indicanti, ove possibile, il periodo storico architettonico di appartenenza.

Inoltre, abbiamo riportato anche una seconda indicazione che permette al lettore di sapere quale sia la funzione assunta da ciascun edificio.

A concludere il lavoro, seguiranno le osservazioni finali e la bibliografia di riferimento.

Buona lettura.

Relatori: Anna Marotta, Mauro Luca De Bernardi
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AP Rilievo architettonico
A Architettura > AS Storia dell'Architettura
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1275
Capitoli:

1- La conchiglia in natura

1.1Gli habitat delle conchiglie

1.2Che cos'è un conchiglia

1.3Classificazione delle conchiglie

1.3.1Sottoclassificazione dei Gasteropodi

1.3.2Sottoclassificazione degli Scafopodi

1.3.3Sottoclassificazione dei Chitoni

1.3.4Sottoclassificazione dei Bivalvi

1.3.5Sottoclassificazione dei Cefalopodi

Parte seconda: Artificio e forma

Trasformazioni e tipi di conchiglie in natura, arte, architettura, design e comunicazione

2.1Agli Albori...era la conchiglia

2.2La conchiglia tra arte e architettura

2.2.1L'arte greca

2.2.2L'arte romana

2.2.3II medioevo

2.2.4II Primo Rinascimento

2.2.5II Rinascimento Maturo

2.2.6II Barocco

2.2.7II Neoclassicismo

2.2.8L'Eclettismo

2.2.9L'Età Moderna

2.2.10Antoni Gaudi

2.2.11LeCorbusier

2.2.12ZahaHadid

2.2.13Jorn Utzon

2.3La conchiglia e il design

2.4La conchiglia e la comunicazione

2.4.1II caso Shell

2.4.2II corredo del pellegrino

2.4.3II caso Clamys: rinascere da una conchiglia

2.4.4 1 II caso Viaggi Conchiglia

2.4.5Manifesto pubblicitario: "Linea metropolitana 6H

2.4.6Lo stemma di Papa Benedetto XVI

2.4.7Olimpiadi Invernali di Torino 2006

Il disegno-matrrici geometriche

3.1 Da disegno manuale a costruzioni geometriche

3.2 Disegno CAD

3.3 Disegno e rilievo assistiti

Il disegno- matrici geometriche

Tecniche di decorazione architettonica

4.1Lo stucco

4.2I materiali costitutivi dello stucco

4.3Tecniche di applicazione e finitura

4.4Lo stucco e l'architettura

4.5Architetture torinesi: La pietra artificiale, cementi decorativi tra Ottocento e Novecento

Torino, da com'era a com'è

5.1 Mappa cronologica di Torino

5.1.1 Antichità e Medioevo

5.1.1.1Torino romana

5.1.1.2Alto Medioevo

5.1.1.3Periodo Comunale e Sabaudo Età Moderna

5.1.2.1La prima dominazione francese

5.1.2.2Nascita di una capitale

5.1.2.3L'età delle reggenza

5.1.2.4L'età dell'assolutismo

5.1.3L'Ottocento

5.1.3.1II periodo Giacobino

5.1.3.2II periodo francese

5.1.3.3La Restaurazione

5.1.3.4L'età Carloalbertiana

5.1.3.5II decennio cavouriano e l'unità d'Italia

5.1.4 II Novecento

5.1.4.1L'età giolittiana

5.1.4.2La prima guerra mondiale

5.1.4.3Lo stato liberale

5.1.4.4Dal fascismo alla resistenza

5.1.4.5Dalla ricostruzione agli anni Settanta

5.1.4.6Dagli anni Settanta agli anni Novanta

5.2Sviluppo urbano di Torino

5.2.1Torino antica

5.2.2II medioevo

5.2.3Da Torino capitale a non più capitale

5.2.4Dagli anni Cinquanta al XXI secolo

Osservazioni finali

Bibliografia

Sitografia

Bibliografia:

P. Adorno, L'arte italiana, voll I e II, G.D'Anna, Firenze 1993.

R. Antonetto, Le residenze Sabaude, Editurist, Biella 1985.

C. Arcolso, Te ricette del restauro: malte, intonaci, stucchi dal XV al XIX secolo, Marsilio, Venezia 1978.

P. Astrua, CE. Spantigati, La galleria sabauda di Torino, Electa, Milano 1978.

C.R. Bardelli, M.G. Vinadi, V. Defabiani, Ville Sabaude, Rusconi, Milano 1990.

C. Battelli, G. Briganti, A. Giuliano, Storia dell'arte italiana, Electa-Bruno Mondadori, voli. I, II, III, IV, Milano 1990.

E. Battisti, Enciclopedia Universale dell'Arte, Unedi, Roma 1978.

L. Beltrami, Il reale Castello del Valentino, Colombo e Cordani, Milano 1888.

G. Bersano, M. Brisi, G. De Fiore, Corso di disegno e storia dell’arte. Dalla preistoria al moderno, Bompiani, Milano 1991.

R. Brayda, Stucchi ed affreschi nel reale Castello del Valentino, Charvet-Grassit, Tonno 1887.

E. Castelnuovo, La Reggia di Venaria e i Savoia - Arte, magnificenza e storia di una corte europea.voll.l-ll, Umberto Allemandi & C, Torino 2007.

D. Cinti, Dizionario mitologico, Sozogno, Milano 1996.

V. Comoli Mandracci (a cura di), Itinerari Juvarriani, CELID Torino 2001.

V. Comoli Mandracci, Torino, Laterza, Roma -Bari 1983.

C. Conci & F. Ghisotti, Conchiglie, Giunti, Firenze 1998.

T. Contri, Antoni Gaudi, Motta Architettura, Milano 2006.

J. C. Cooper, Dizionario dei simboli, Franco Muzio editore, Padova 1987.

S. Cresto, Motivi floreali nella decorazione per l'architettura. Un approfondimento di un periodo barocco, Tesi di Laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, rei. A. Maratta, a.a. 2006-2007.

G. Cricco, F.P. Di Teodoro, Itinerario nell'arte. Da Giotto all'età barocca, voi II, Zanichelli, Bologna 2005.

G. Cricco, F.P. Di Teodoro, Itinerario nell'arte. Dall'età dei lumi ai giorni nostri, voi III, Zanichelli, Bologna 2005.

S.P. Dance, La biblioteca della natura delle conchiglie, Dorling Kindersley, Milano 2003.

G. D'Angelo & F. Gargiullo, Guida alle conchiglie mediterranee, Fabbri Editori, Milano 1998.

D'Arcy W. Thompson, Crescita e forma geometrica della natura, Boringhieri, Torino 1917.

F. Filippi, Palazzo Madama. Gli appartamenti delle Madame Reali di Savoia, 1664 e 1724, (quaderno 3), Museo Civico d'Arte Antica e Palazzo Madama, Torino 2005.

G. Fossi, L'arte italiana, pittura, scultura, architettura dalle origini a oggi, Giunti, Firenze-Milano 2004

K. Frampton, Storia dell'Architettura Moderna, Zanichelli, Bologna 1993,

P. Galliano, Gli apparati decorativi a stucco nella Reggia di Venaria Reale. Decorazione plastica, modelli e tecniche di cantiere negli anni di Amedeo di Castellamonte, Tesi di Laurea Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, rei. A. Marotta, a.a. 2005-2006.

B. Gambarotta, S. Ortona, Rosanna Roccia, G.l. Tesio (a cura di), Torino: Il grande libro della città, voli. I-VIII, La Stampa S.pA.Torino 2004.

B. Gambarotta, Torino 360°, La Stampa S.p.A, Aosta 2004.

R. Gianuzzi-Sabelli, F. Pusateri, A. Calmieri, C. Ebreo, Atlante delle conchiglie del Mediterraneo, La conchiglia Editore, Roma 1996.

M. Gregori, Pittura Murale in Italia - Dal Tardo Duecento ai primi del

Quattrocento, Poligrafiche Bolis,Bergamo 1998.

M. Gregori, Pittura Murale in Italia - Il Quattrocento, Poligrafiche Bolla, Bergamo 1998.

M. Gregori, Pittura Murale in Italia - Il Cinquecento, Poligrafiche Bolis, Bergamo 1998.

A. Qriseri, Un inventario dell'esotismo. La Villa della Regina 1775, Centro studi piemontesi, Torino 1988.

A. Qriseri, Il Diamante. La Villa della Madama Reale Cristina di Francia, Istituto Bancario San Paolo di Torino, Torino 1988.

M. Guccione, Zaha Hadid in L'architettura, i protagonisti, Motta Architettura, Milano 2007.

M. Guccione, Le Corbusier in L'architettura, i protagonisti, Motta Architettura, Milano 2007.

M. Guccione, Antoni Gaudi in L'architettura, i protagonisti, Motta Architettura, Milano 2007.

M.G. Imarisio, D. Surace, Torino: tra liberty e floreale, Testo & Immagine Editore, Torino 2003.

Istituto di Architettura Tecnica del Politecnico di Torino, Forma urbana ed architettura nella Torino Barocca (dalle premesse classiche alle conclusioni neoclassiche ), Voi. I Tomo I, II, Unione Tìpografico-Editrice Torinese, Torino 1968.

Istituto di Architettura Tecnica del Politecnico di Torino, Forma urbana ed architettura nella Torino Barocca (dalle premesse classiche alle conclusioni neoclassiche ), Vol. Il, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino 1968.

L. Impelluso, La natura e i suoi simboli: piante, fiori e animali, Electa,Milano 2005.

O. Jones, The Grammar of Ornament, New York, Portland House, 1986 First published in England 1856. First American Edition Published 1880).

A. Maretta, Policroma, dalle teorìe comparate al progetto del colore, Celid, Torino 1999.

A. Melani, Itinerario dell'ornamento nell'architettura, Vilardi, Milano 1927.

G. Morelli, Le membra degli ornamenti, Alinea, Firenze 1986.

P. Murray, L'architettura del Rinascimento italiano, Laterza, Roma-Bari 1998.

L. Muzzarini, Si prega di chiudere piano. Portoni a Torino, Torino Bella, Torino 1996.

M. Nicoletti, L'architettura liberty in Italia, Laterza, Roma-Bari 1998.

A. Paolucci, I luoghi dell'arte, un percorso tra arte e storia nei più grandi musei europei, Skira, Milano 2002.

F. Pernice, Il castello di Venaria. La Galleria di Diana, Celid, Torino 1995.

Politecnico di Torino - Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. I, II, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984.

P. Portoghesi, Natura e architettura, Skira, Milano 1999.

F. Prina, E. Demartini, Il grande atlante dell'architettura. Dal Mille al Duemila, Electa, Milano 2005.

G.A. Reycend, Il Valentino: cenni storici, Clausen, Torino 1911.

Q. Romano, Palazzo Madama a Torino - da castello medievale a museo della città, Stamperia Artistica Nazionale, Torino 2006.

G. Romano, Figure del barocco in Piemonte.La corte, la città, i cantieri, le province, Cassa di Risparmio di Torino, Torino 1988.

C. Sachs, The History of Musical Instruments, New York (trad. It. Storia degli strumenti musicali), Milano, 1980.

DISET, Torino nell'Ottocento e nel Novecento. Ampliamenti e Trasformazioni entro la cerchia dei corsi napoleonici, Celid, Torino 1995.

S. Suma, Le Corbusier, Motta Architettura, Roma 2007.

J.J. Sweeney e J.L. Sert, Antoni Gaudi, Il Saggiatore, Milano 1961.

M. Trisciuoglio, La conchiglia di Corbu, introduzione alla forma in architettura, Celid, Torino 2003.

G. Versano, M. Brizi, G. de Fiore, Corso di disegno e storia dell'arte, vol.l, Bompiani, Milano 1991.

B. Zevi, Storia dell'Architettura Moderna, vol.l, Einaudi, Torino 1996.

S. Zuffi (a cura di), La storia dell'arte, voli. I-XX, Electa, Milano 2006.

Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)