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Favria e la sua architettura: il processo di crescita urbana di un borgo canavesano

Massimo Bonaudo

Favria e la sua architettura: il processo di crescita urbana di un borgo canavesano.

Rel. Sergio Pace. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2008

Abstract:

L � obiettivo di questo studio è l � analisi della trasformazione sociale, urbanistica ed in particolar modo architettonica dell � abitato di Favria, ripercorrendo gli avvenimenti più importanti che hanno caratterizzato e trasformato nel tempo un �piccolo mondo� dalle origini di umile villaggio fino all � attuale comunità costituita da circa 4600 abitanti, senza dimenticare però che l � attuale paesaggio urbano è una creazione profondamente culturale, frutto dell � interazione tra uomo e ambiente e dell � agire della Comunità attraverso i secoli sul territorio. Come tale va preservato oltre che dal punto di vista storico-ambientale anche come risultato di un abitare, riconoscendo ed apprezzando il lavoro fatto dalle precedenti generazioni, che hanno, nel tempo, rimodellato il paesaggio prealpino canavesano e pertanto autori di un paesaggio di tipo riplasmato, fatto d � apparenza formale civile dietro cui sta una costruttiva razionalità tecnica ripresa nelle varie generazioni che hanno abitato il territorio. Nello studio affrontato notevoli difficoltà si sono riscontrate nel reperimento di letteratura che si occupa degli insediamenti canavesani che , tranne in casi di spiccata importanza, è scarsa ed improntata più al riordinamento cronologico degli eventi che non all � analisi dello sviluppo urbano e del dato architettonico1 e , nello

specifico caso di Favria , questa realtà trova motivazione nel sorprendente intreccio di eventi politici che hanno scandito la vita del borgo dalla nascita fino al XVII secolo, quando divenne possedimento stabile dei Savoia2.

La storia di questo abitato è assai complessa e malgrado non manchi la documentazione archivistica, fondamentale supporto è infatti giunto dall � archivio municipale e parrocchiale di Favria, poco è stato scritto su di esso e tanto meno sulla sua evoluzione; una delle cause è da ricercare nella difficoltà di inserire le sintetiche informazioni dei documenti in un contesto storico intricato dove le vicissitudini che determinarono i cambiamenti dell � insediamento si accavallarono le une alle altre senza permettere di comprendere appieno l � importanza di certi avvenimenti.

Obiettivo inoltre di questo studio, è l � analisi della nascita e della trasformazione nel tempo delle architetture che hanno caratterizzato, e che caratterizzano tutt � oggi la città di Favria, dalle chiese ai fabbricati di più recente costruzione che hanno rappresentato nell � ultimo secolo la Comunità, fino ad arrivare agli edifici di privata abitazione con rilevante interesse storico.

Si cercherà inoltre di mettere in evidenza gli aspetti controversi di un borgo dalle antichissime origini che, senza peculiari motivazioni di ordine strategico-geografico, venne coinvolto in lotte di supremazia sul proprio territorio, oltre che analizzare il percorso di modernizzazione che caratterizzò, dalla seconda metà dell � Ottocento in avanti, l � abitato, contrapponendo la precedente comunità rurale con una società nuova caratterizzata dalla larga disponibilità di acqua necessaria a produrre l � energia, grazie alla quale si vide sorgere l � insediamento delle prime attività industriali, nell � ambito della siderurgia, della meccanica, della conceria e della tessitura.

Infine uno sguardo all � analisi del paesaggio favriese tra conservazione ed innovazione, con l � espansione territoriale che dai primi anni Ottanta ha creato la dispersione edilizia composta principalmente da villette e capannoni, creando l � allargamento dell � agglomerato urbano con la conseguente perdita dei � confini visivi � tra un comune e l � altro.

Relatori: Sergio Pace
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GA Antropologia
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
U Urbanistica > UB Architettura del Paesaggio
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1244
Capitoli:

Presentazione .. pag. 7

Introduzione . pag. 11

Capitolo 1 � Storia del territorio di Favria

1.1- La struttura urbanistica e il suo sviluppo pag. 25

1.2� L�attività produttiva e le sue strutture pag. 36

Capitolo 2 � Gli edifici di culto

2.1 � Luoghi e fatti connessi alle primitive chiese di

Favria pag. 42

2.2 � La Chiesa di San Michele pag. 46

2.3 � La Chiesa di San Pietro in Vincoli

( San Pietro Vecchio ) . pag. 59

2.4 � La Parrocchiale di Favria : Chiesa di

San Pietro e Paolo pag. 72

2.5 � Il campanile della Parrocchiale . pag. 100

Capitolo 3 � Le strutture comunitarie

3.1 � Dal Palazzo Municipale alla � casa del fascio � pag. 105

3.2 � Villa Martinotti, nuova sede del Palazzo

Municipale . pag. 110

3.3 � Il Tribunale . pag. 115

3.4 � I forni e il loro utilizzo .. pag. 117

3.5 � La roggia di Favria come fonte di ricchezza del

passato e del presente pag. 121

3.6 � Piazza Martiri della Libertà : progetto di

un centro aggregativo all�aperto pag. 133

Capitolo 4 � Gli edifici di privata abitazione e la loro

evoluzione tipologica

4.1 � Il castello : una residenza signorile in memoria

di un castrum antico . pag. 140

4.2 � L�architettura �minore� : le case di privata

abitazione e la loro evoluzione tipologica .. pag. 154

4.3 � Villa delle Rose ( ex villa Soave ) pag. 160

4.4 � Villa Rosalia pag. 163

Capitolo 5 � Cronologia di Favria

5.1 � Gli avvenimenti più importanti che hanno

caratterizzato l�abitato di Favria dal XII

al XXI secolo pag. 167

Bibliografia pag. 186

Bibliografia:

BIBLIOGRAFIA

1. Feira G.S.- Cortese G.D., FABRICA, APPUNTI DI STORIA FAVRIESE, Castellamonte, Baima-Ronchetti & C. , 2005.

2. Berta G., LUOGHI E FATTI CONNESSI ALLE PRIMITIVE CHIESE DI FAVRIA, boll. n° 20, S.A.S.A.C., 1994 Ivrea.

3. C. Rovere, IL PIEMONTE ANTICO E MODERNO DELINEATO E DESCRITTO, Savigliano, L� Artistica, 1978.

4. Comitato San Grato, STORIA DI FAVRIA E DELL�ANTICA PARROCCHIALE DI SAN PIETRO, Baima-Ronchetti & C., Castellamonte 2003.

5. Casiraghi G., LA DIOCESI DI TORINO NEL MEDIOEVO. Elenco delle pievi e delle chiese che pagavano il cattedratico al vescovo di Torino, in BSSS 196, 1979.

6. Cavallari Murat A.,TRA SERRA D� IVREA, ORCO E PO,Torino 1976.

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10. Vignono I. , a cura di, VISITE PASTORALI IN DIOCESI DI IVREA NEGLI ANNI 1329 E 1346, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1980.

11. M.G.H. , 10/4, 1990, doc. 1055 ( 6 marzo 1163 ).

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19. Cresci Marrone - Culasso Gastaldi, TORINO ROMANA FRA ORCO E STURA, Editoriale Programma, Padova, 1988.

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22. A. Marzi, � RECEPTUM SIVE VILLA VEL BURGUS : BORGHI NUOVI E RICETTI TRA DORA, ORCO E STURA �, in � Bollettino Storico Bibliografico Subalpino �, Torino, 1988.

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24. G. Serra, SCRITTI SUL CANAVESE di Giandomenico Serra, contributo toponomastico alla descrizione delle Vie Romane nel Canavese, Cluj, 1927.

ARCHIVI CONSULTATI

1. Archivio Storico Comunale di Favria Canavese.

2. Archivio Parrocchiale di Favria Canavese.

3. Archivio di Stato di Torino.

4. Archivio Storico di Torino.

FONTI

1. Ing. Ottavio Barbera, Relazione sulle condizioni attuali della Chiesa di San Michele, Torino 1° giugno 1932.

2. Arch. Fernando Del mastro - Arch. Flavia Vacchero. Ricerca sulle fasi costruttive della Chiesa di San Michele di Favria (1995).

3. Sara Favaro, dalla tesi di laurea in storia dell�arte medioevale. Ricerche sul maestro di Domenico della Marca d� Ancona.

4. Sunto dè documenti presentati nella causa di Domenico Bertetti, mugnaio di Favria, causa avente dal Marchese Carlo Alfieri di Sostegno contro la Comunità di Favria, Torino 1884, Tipografia Salesiana.

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