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Nicolas Schöffer e la casa cibernetica

Damon Belusco

Nicolas Schöffer e la casa cibernetica.

Rel. Sergio Pace. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2008

Abstract:

Ancora oggi l'architettura di Nicolas Schòffer stupisce e continua a stimolare l'immaginazione. Guardando il suo immenso lavoro costituito per lo più da rappresentazioni grafiche o sculture cibernetiche si può intravedere talvolta l'impronta della fantascienza talvolta, la dimensione dell'utopia. Lo spettacolo della edificazione nel cielo di Parigi della TLC {Tour Lumière Cybernétique) per la Défense, la curiosità del Centre des Loisirs sexuels che evoca la forma di un seno, la silhouette della copertura del Théàtre spatiodynamique, sono alcune delle immagini utilizzate dai media negli anni '60 e 70 che han dato loro un importanza particolare. Anche i giornali non hanno esitato a descrivere, in maniera più o meno critica, l'opera dello stesso:

"Schòffer révèle sa ville ideale",

Ragon Michel, Aris, n° 936, Parigi, 13 novembre 1963, pp.10

"lls travaillent à l'échelle de la cité, Nicolas Schòffer, magicien de la cité future", De Towamicki Fréderic, Plasirde France, Parigi, 1968, pp.7-8

"L'Express va plus loin avec Nicolas Schòffer", L'express n°939, Parigi, 7-13 julliet 1969, pp.80-91

Trasportata da un senso positivo e un'economia in pieno sviluppo, la società comincia ad esaminare e a considerare senza paura il proprio futuro; siamo nel periodo del dopo guerra, la Francia conosce un ondata di espansione demografica ed economica senza precedenti; l'ottimismo riaffiora in tutti i campi e in tutte le discipline. Gli architetti hanno più che mai a cuore di dar forma alla loro arte liberata dalle tradizioni e dalle costrizioni. Questa nuova architettura diventa dunque visionaria, concentrata sul futuro del mondo e della società che ora più che mai si dimostra aperta alle ideologie del benessere, delle novità. Una società costruita a misura d'uomo, per l'uomo.

L'opera che possiamo considerare come il manifesto di questa epoca è: "Où vivrons-nous demain?" (1963) di Michel Ragon. Egli cerca di dare forma a tutte le riflessioni, i quesiti, le visioni sul futuro e sulla nuova organizzazione sociale, indispensabile a ripensare e riorganizzare.

Proprio in questo periodo, a partire dal 1965 viene fondato il G.I.A.P. (Group International d'Architecture Prospective) i cui membri sono personalità più o meno conosciute dell'epoca: Paul Maymont, Yona Friedman, Walter Jonas, Georges Patrix, Michel Ragon e Nicolas Schòffer.

I progetti di megalopoli e di mega strutture si moltiplicano, ciascuno collabora all'immagine di quella che sarà la nuova città, in una visione assolutamente legata ad un sentimento di positivismo verso il domani.

Nicolas Schòffer, autore di "La Ville cybernétique", apparso nel 1969 edito da Tchou, e di "La Nouvelle charte de la ville", pubblicato nel 1974 edito Denòel-Gonthier, occupa così un posto nella scena emergènte di questa nuova cultura urbana, facendo della città il luogo della storia dell'uomo.

La recessione economica dovuta alle due crisi degli anni '70 e l'allontanamento dai canoni storici di questo nuovo pensiero, contribuiscono a far si che tutti questi progetti vengano raggruppati sotto l'espressione: Utopia. In questo contesto, i progetti vengono ridotti alla loro sola manifestazione formale, prigionieri di un sentimento che classifica espressioni rivoluzionarie come utopie. Pertanto, in tutte le sue ricerche Nicolas Schòffer si pone il più vicino possibile alla realtà,attuando uno studio critico della città, pienamente cosciente delle funzioni razionali che la costituiscono. Di fatto la sua ambizione è quella di allargare il campo del possibile ma, in principio di esplorarlo. L'urbanismo schòfferiano ha uno stretto legame con l'idea di funzionamento della sua città cibernetica e dell'uomo che ne usufruisce. In effetti, si tratta di alimentare un pensiero costruttivo sulla città e sul potere dell'arte, sull'uomo e sulla società nel suo insieme. Egli obbliga l'uomo a immaginare il suo futuro e ad organizzarlo. In tutto questo l'architettura cessa di essere un ordine di costruzioni per diventare un luogo di sperimentazione. L'introduzione dei ritmi della cibernetica nella gestione dello spazio e del tempo organizzano in questo modo i nostri bisogni e colmano i nostri limiti.

Per Nicolas Schòffer, la cibernetica è

"la prise de coscience du processus vital qui maintient en équilibre l'ensemble des phénomènes. C'est la science de l'efficacieté et du gouvernement par le contróle organisé de toutes les informations y compris celles qui concernent les perturbations de toute nature, en vue de leur traitement pour parvenir à la regulation optimale de tout phénomène organique, physique ou esthétique. Il en résulte une permanence fluide en équilibre souple où chaque apparition d'une tendance à la périodicité ou à la stagnation provoque l'intervention des perturbations adéquates pour conserver l'ouverture et le caractère aléatoire de tout processus évolutif. "1

Si tratterebbe infatti di prendere in considerazione il funzionamento di una città ciberneticamente. Bisogna in tal modo raccogliere tutte le informazioni relative alle perturbazioni del suo funzionamento, per esaminarle e dunque dedurne come ristabilire l'armonia, di conseguenza, inviare degli ordini al fine di riequilibrare la situazione. Si tratta di un opera plastica e sì può parlare di cibernetica se .perturbando il suo funzionamento, l'opera reagisce al fine di adattarsi, come un elemento organico evolve in funzione dei cambiamenti ai quali viene sottomesso. In questo modo, esiste interazione tra l'opera e il suo contesto, luminoso, sonoro, agitato o calmo.

Schòffer è sempre stato critico sul funzionamento della società, ed è a partire da questa prospettiva critica che hanno preso forma le sue ricerche. Contestatario del sistema commerciale dell'arte e della sua élite culturale, dell'insegnamento delle Beaux-arts e dell'architettura secondo i modelli accademici, di un urbanistica dalle forme inadatte e oramai superate... la soluzione che egli propone è l'applicazione delle tecnologie e delle nuove scienze all'arte. I problemi contemporanei non possono essere risolti con tecniche del passato.

Il progetto di N.Schòffer è di trattare ciberneticamente l'organizzazione di uno spazio urbano e la sua funzionalità, vale a dire attraverso un'analisi e una raccolta di tutti i fenomeni interdipendenti che si svolgono e costituiscono la vita della città; è un progetto globale, totale, nato da un susseguirsi di esperienze e ricerche.

Relatori: Sergio Pace
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: P Personaggi > PA Architetti
A Architettura > AS Storia dell'Architettura
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1232
Capitoli:

Introduzione

Capitolo I. Contesto artistico e culturale

Capitolo II. Definizioni 18

/. Spazio - dinamismo o Spatiodynamisme 19

//. Lumino - dinamismo o Luminodynamisme 20

///. Crono - dinamismo o Chronodynamisme 22

Capitolo III. Idea di arte sociale 23

/. Arte, sociale 24

//. // rapporto con il pubblico: l'interattività 26

Capitolo IV. Architettura 27

/. // passaggio verso l'architettura 28

//. Scultura e architettura: alla ricerca della monumentalita 29

///. La città spazio - dinamica: un immenso rilievo 30

IV.La sociologia dell'arte plastica o plastico sociologie 33

V.Il gioco di assemblaggio costruttivo 34

VI.CYSPI e SCAM 37

VII. Il teatro spazio-dinamico 39

Vili. La maison à cloison invisible 46

IX. Le Torri 52

IX. I. La Torre di Saint - Cloud 53

IX. II. La Torre di Liegi 58

IX.III. La Torre perla Défense: La Tour Lumière Cybernétique 73

Capitolo V. Urbanistica

I. La città cibernetica o la Ville Cybernétique

LI. La città lavoro

1.11. La città riposo o residenziale

LI II. La città svago o dei piaceri

I.IV. La città svago o dei piaceri specializzata

I. V. Le cinque tipologie della città cibernetica

I. VI. Cibernetica: il disordine organizzato

Capitolo VI. Concorsi

I. Progetto per il Centro Georges Pompidou

II. Progetto perle Halles o Le relief negatif

Biografia

Bibliografia Appendice

Bibliografia:

Libri e articoli di Nicolas Schòffer:

SCHÒFFER Nicolas, "Le spatiodynamisme", Boulogne sur Seine, AA,1955.

SCHÒFFER Nicolas, "Les trois étapes de la Scuipture dynamique", Neuchàtel, Griffon, 1963.

SCHÒFFER Nicolas, "La Ville Cybernetique", Parigi, Tchou, 1969.

SCHÒFFER Nicolas, "La nouvelle charte de la ville", Parigi, Denòel-Gonthier, 1970.

SCHÒFFER Nicolas, "Le nouvel esprit artistique", Parigi, Denòel-Gonthier, 1970.

SCHÒFFER Nicolas, "Structure et indétermination", "Le Nouvel esprit artistique", Parigi, Denoèl-Gonthier, 1970.

SCHÒFFER Nicolas, "Ce que sera la tour Schòffer", in Prevues, Parigi, ottobre 1971.

SCHÒFFER Nicolas, "La Tour Lumière Cybernetique", Parigi, Denòel-Gonthier, 1973.

SCHÒFFER Nicolas, "La ville cybernetique nous fera vivre au rythme du monde", Rivista dell'associazione degli studenti di medicina, Parigi, gennaio-febbraio 1965, p.19.

SCHÒFFER Nicolas, "Ruptures dans l'architecture du spectacle", in Techniques et Architectures, n°310, Parigi, agosto 1976.

SCHÒFFER Nicolas, "l'événement de l'année 1978", "Le Soir", Parigi, 22 gennaio 1978, p.18.

Libri e articoli a proposito di Nicolas Schòffer:

POPPER, Frank, "Nicolas Schóffer-The creative idea and the direct effect", Paris, ottobre 1967

HABASQUE Guy, "Nicolas Schòffer", Neuchatel, Griffon, 1968.

SERS, Philippe, "Entretiens avec Nicolas Schòffer", Edizioni Belfond, Paris,1971

VALLETTE Claude, "La maison Trou de Serrure a étonné les Parisiens", "Bonjour Philippine" n°7, Parigi, ottobre novembre 1957, pp.3-4.

DE NEVILLE Pierre, "Au Salon des Travaux publics et du Bàtiment La maison 'trou de serrure' a cloisons invisibles, sera le clou de l'exposition", "France", Parigi, 26 giugno 1957, p.6-7.

"Paris s'allume d'art", "Paris Match"n°552, Parigi, 1959, p.29.

RAGON Michel, "Schòffer révèle sa ville ideale", in "Arts", n°936, Parigi, 13 novembre 1963, p.10.

TOWAMICKI Fréderic, "lls travaillent à l'échelle de la cité, Nicolas Schòffer, magicien de la cité future", "Plasirde France", Parigi, 1968, pp.7-8.

"La tour Schòffer: rive ou realità?", "Enfreprise"n°703, Parigi, 1 marzo 1969, p.57.

BERINGHELI Germano, "Da Schòffer un sogno di libertà", "Il Lavoro"rubrica: Forme e Colori, Roma, 4 marzo 1969, p.20.

Art.: "Un artista del futuro", in "Corriere Mercantile", Genova, 5 marzo 1969.

"4350 sources lumineuses dans le ciel de Paris. ", "Bulletin d'information Philips: Phil à Phil", n°255, Parigi, aprile 1969, pp.4-7.

"L'Express va plus loin avec Nicolas Schòffer", "L'express", n°939, Parigi, 7-13 luglio 1969, pp.80-91.

GOURSON Jean-Guy, "Un monument a la dimension de Paris an 2000", special mètro "Le Parisien", Parigi, 27 novembre 1969, p.20.

PELLANDINIJean, "Nicolas Schòffer et l'art cybernetique", "L'Informatique", Parigi, dicembre 1971.

"Nicolas Schòffer, l'homme de la nuit.", "Sud-Ouest", Parigi, 10 gennaio 1972, pp. 19-20.

WARNOD Jeanine, "Schóffer:une aventure derrière le mirroir", "Le Figaro", Parigi, 22 aprile 1972.

LEVEQUE, Jan-Jacques, "Nicolas Schòffer", in Cimaise n°117-118, Parigi, 1974.

FERRIER Jean-Louis, "L'Express", Parigi, 10-16 novembre 1975, p.33.

FERRIER Jean-Louis, "Un Nicolas Schòffer baroque", prefazione del catalogo della mostra avvenuta all'istituto ungherese, Parigi, 14-30 giugno 1989.

DUCHESNE Didier, "La Tour infernale ou Schóffer, j'espère", "La Wallonie", Bruxelles, 4 maggio 1995, p.3.

DE GYNS Thierry, "La Tour Cybernétique va revivre", "La libre Belgique", Bruxelles, 7-8 settembre 2002, p.11.

MICHELON Olivier, "Les Utopies de Nicolas Schóffer", " Le journal des arts", n°197, Parigi, 8 luglio 2004.

Altri libri e articoli consultati:

CHOAY, Frangoise, "L'Urbanisme, utopies et réalités", Parigi, Seuil, 1965.

PARINAUD, André, "Les visionnaires de l'architecture", collezione "Construire le monde", Parigi, Robert Laffont, 1965.

HAHN Otto, "Art International", voi. XII/6, Parigi, estate 1968.

POPPER, Frank, "Naissance de l'art cinétique", Parigi, Gauthier-Villers, 1970.

FRIEDMAN Yona, "L'architecture mobile", Tournai, Casterman, 1970.

JAQUES Michel, "Les valeurs esthetiques de l'ère industrielle", "Le Monde", Parigi, 23 maggio 1974.

RAGON Michel, "L'homme et les villes", in "Le rève des futurologues", Parigi, Albin-Michel, 1975.

LEDRUT Raymond, "L'espace en question", Parigi, Anthropos, 1976.

RAGON Michel, "Prospective et futurologie", in "Histoire mondiale de l'architecture et de l'urbanisme modemes", Tomo III, Parigi, Casterman, 1978.

RAGON Michel, "Claude Parent, monographie critique d'un architecte", Parigi, Edizioni Dunod, 1982, p. 126.

GUIHEUX Alain, "/4/r/7/gram",collection monographie, Parigi, Centre Georges Pompidou, 1994.

"Sui nostri mezzi e sulle nostre prospettive", in "Internazionale Situazionista" 1958-69", Bollettino n°2, Torino, Nautilus, 1994.

"Un'altra città per un'altra vita",, in "Internazionale situazionista" 1958-69", Bollettino n°3, Torino, Nautilus, 1994.

COUCHOT Edmond, "La technlogie dans l'art, de la photographie à la realità virtuelle", Nìmes, Jacqueline Chambon, 1998.

PETRILLI Amedeo, "Acustica e architetura. Spazio, suono, armonia in Le Corbusier", Milano, Marsilio, 2001.

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