polito.it
Politecnico di Torino (logo)

Confronto tra metodi di stima della vulnerabilità sismica di edifici esistenti in muratura = Comparison of methods for estimating seismic vulnerability of existing masonry buildings

Luca Racciatti

Confronto tra metodi di stima della vulnerabilità sismica di edifici esistenti in muratura = Comparison of methods for estimating seismic vulnerability of existing masonry buildings.

Rel. Rosario Ceravolo, Carlo Caldera, Valentina Daffonchio. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Civile, 2019

[img]
Preview
PDF (Tesi_di_laurea) - Tesi
Licenza: Creative Commons Attribution Non-commercial No Derivatives.

Download (6MB) | Preview
[img] Archive (ZIP) (Documenti_allegati) - Altro
Licenza: Creative Commons Attribution Non-commercial No Derivatives.

Download (5MB)
Abstract:

La sicurezza degli edifici che svolgono un ruolo sociale strategico è di primaria importanza nel programma di prevenzione del patrimonio edilizio del nostro Paese. In questo lavoro di tesi si è eseguito uno studio di vulnerabilità sismica dell’edificio scolastico “De Amicis-Manzoni” di Alessandria mediante metodi speditivi di tipo LV1, confrontati con analisi più approfondite di tipo LV3. L’edificio in questione è dotato di una struttura in muratura portante, risalente alla prima metà del XVI secolo, per cui rientra nella categoria degli edifici storici. Per la valutazione della vulnerabilità sismica con metodo speditivo si è fatto riferimento alle seguenti metodologie:: -??METODO RE.SIS.TO: ideato da professori Chinni, Savoia e Mazzotti, applicabile sia per strutture in muratura che per strutture in c.a.; questo fornisce l’accelerazione che porta al collasso la struttura detta PGAc che viene rapportata all’accelerazione richiesta dal sito PGAd. Tramite questo rapporto si attribuisce una classe di vulnerabilità, che va dalla CLASSE I (bassa vulnerabilità) alla CLASSE V (alta vulnerabilità); -??METODO VM: ideato dal professor Dolce dopo l’evento sismico avvenuto in Molise nel 2003; il metodo fornisce anch’esso l’accelerazione di collasso della struttura PGAc, avvalendosi però di una metodologia diversa rispetto al precedente, considerando come ipotesi di collasso solo i meccanismi nel piano, poiché gli edifici pubblici solitamente garantiscono un buon ammorsamento e buon collegamento solaio parete. Il metodo fornisce anche l’accelerazione che porta alla perdita della condizione di operatività per un drift di interpiano definito. I risultati ottenuti con i due metodi sono incoraggianti poiché sono comparabili e la struttura risulta ampiamente verificata, ovvero PGAc >PGAd. Nella seconda parte del lavoro è stata eseguita una modellazione agli elementi finiti della struttura oggetto di esame mediante il software CDM DOLMEN. Visto il basso livello di conoscenza della struttura (LC1), la modellazione della struttura è influenzata da alcune ipotesi non verificate da prove diagnostiche. Il modello è stato sottoposto ad una analisi dinamica lineare tramite la quale sono stati definiti i modi di vibrare significativi della struttura. Sono statati analizzati, infine, i meccanismi di collasso locale delle pareti più sollecitate, eseguendo le verifiche previste da normativa.

Relatori: Rosario Ceravolo, Carlo Caldera, Valentina Daffonchio
Anno accademico: 2018/19
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 148
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Civile
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-23 - INGEGNERIA CIVILE
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/11852
Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)