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Il gasometro come lente. Un manufatto industriale fra città e paesaggio. = The gasholder as a lens. An industrial artifact between city and landscape.

Roberta Castrogiovanni

Il gasometro come lente. Un manufatto industriale fra città e paesaggio. = The gasholder as a lens. An industrial artifact between city and landscape.

Rel. Subhash Mukerjee, Guido Montanari. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2019

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Abstract:

I gasometri sono manufatti industriali che sono stati costruiti a partire dai primi decenni dell'Ottocento fino a metà Novecento, con lo scopo di immagazzinare il gas e distribuirlo alla città. Allo scadere della loro utilità per la società, una piccola parte di questi sono pervenuti a oggi e sono spesso diventati un elemento simbolico della parte di città dove sorgono con la loro struttura imponente. In questo lavoro di tesi si indaga il loro rapporto con la città, nel caso in cui vengano eliminate le mura di separazione dal contesto urbano attuale, e quello con il paesaggio, dove il manufatto passa da oggetto da vedere a oggetto attraverso cui vedere. Nello specifico si analizzano i due gasometri siti in corso Regina Margherita 52, a Torino. Questi risiedono in un'area di proprietà Italgas in condizioni di sottoutilizzo, dove i gasometri sono ormai in degrado da anni e privi di un futuro certo. Tuttavia negli stretti dintorni della proprietà hanno avuto luogo una serie di cambiamenti sostanziali negli ultimi vent'anni, derivanti dalla costruzione del polo universitario umanistico dell'Università degli Studi di Torino nei terreni di cui l'Italgas non aveva più necessità. A questa trasformazione però non hanno partecipato quelli che sono i simboli di quest'area. Inoltre, questi sono posizionati sull'asse corso Verona - viale Ottavio Mario Mai - corso Carlo Luigi Farini. Si trovano quindi in una posizione certamente interessante e ricca di potenzialità, grazie alla futura costruzione della Linea 2 della metropolitana (che avrà la fermata Regio Parco su corso Verona) e alla presenza su viale Mai del CLE. Un asse che può completarsi con il riutilizzo dei gasometri e la condizione di permeabilità dell'area su cui sono costruiti per permettere un collegamento con la città e un accorciamento delle distanze tra Vanchiglia e il Lungo Dora. L'obiettivo è quindi quello di ottenere un nuovo dialogo con la città attraverso un'azione ai confini e all'interno dell'area e di vedere con nuovi occhi il paesaggio della città. Superando la fase di distacco dal manufatto ed esplorando i punti di vista diversi, statici e dinamici, incorniciati e liberi, si può esperire l'attributo paesaggistico del gasometro che di solito viene considerato solo dall'esterno. Questo si manifesta nel momento in cui il manufatto si fa trama attraverso cui vedere la città, proponendo allo spettatore un nuovo punto di vista.

Relatori: Subhash Mukerjee, Guido Montanari
Anno accademico: 2018/19
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 199
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Ente in cotutela: UNIVERSITAT DORTMUND (GERMANIA)
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/10153
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