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Gli scali ferroviari in Italia e in Francia. Il caso studio della Gare di Vitry sur Seine e la riprogettazione dell'area = Railways in Italy and Fance. The study of Vitry sur Seine Station and the project of the area

Stefano Antonio Cannata

Gli scali ferroviari in Italia e in Francia. Il caso studio della Gare di Vitry sur Seine e la riprogettazione dell'area = Railways in Italy and Fance. The study of Vitry sur Seine Station and the project of the area.

Rel. Rossella Maspoli, Silvia Gron. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2017

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Abstract:

La parte iniziale di questo studio ha lo scopo di mostrare e di mettere a confronto il fenomeno della dismissione degli scali merci in due paesi importanti come l’Italia e la Francia. Si tratta di un tema centrale oggi nello sviluppo urbano del territorio, poiché gli scali merci dismessi rappresentano il punto focale dei piani strategici di trasformazione locale e nazionale con una visione del futuro a lungo termine.

La nascita della ferrovia ha rappresentato sin dalle sue origini una trasformazione per le città e il loro tessuto urbano per ciò che riguarda l’edificato e i rapporti tra i diversi spazi aperti.

Questa infrastrutturazione ha coinvolto grandi aree, e in un certo senso si è appropriata di grandi spazi e di suolo urbano necessari alla logistica e al funzionamento del sistema ferroviario. In moltissimi casi l’ingresso della ferrovia in città ha sancito l’inizio dell’inurbamento o l’inizio dell’industrializzazione della città stessa, facendola crescere in modo esponenziale in breve tempo e trasformandola da piccola realtà rurale (nella maggior parte dei casi) in città industrializzata e, in alcuni casi, in vera e propria metropoli.

Proprio per questo motivo la rigenerazione del patrimonio ferroviario industriale dismesso è oggi alla base delle strategie urbanistiche di rinnovamento. Si tratta di una vera e propria opportunità data alle amministrazioni comunali, dipartimentali o regionali, e nazionali, per affrontare e risolvere alcune criticità presenti nei territori, come quelle ambientali, sociali ed economiche, oltre a essere un’occasione per elaborare dei piani strategici a lungo termine che consentono alla città di aprirsi ulteriormente a una visione futura.

Lo studio da me condotto è incentrato sul patrimonio industriale ferroviario dismesso, in particolar modo sugli scali merci dismessi, sul confronto storico tra le tecniche costruttive degli scali in Italia e in Francia, sul ruolo che hanno avuto e sul compito di rifunzionalizzazione e di recupero che possono avere.

Ho concentrato il mio studio sul caso importante dello scalo merci situato a Vitry sur Seine, nei pressi della grande metropoli parigina. Quest’area rappresenta un contesto urbano con un grande potenziale di sviluppo, anche perché il territorio è interessato da un piano strategico di rigenerazione urbana e dei trasporti pubblici tra i più grandi del sud di Parigi, e che coinvolge diversi comuni del dipartimento della Val de Marne.

Il tema dei quartieri di Vitry sur Seine con identità industriale, come Port à l’Anglais e la Gare, apre ad altre considerazioni sul ruolo di cesura che la stazione svolge all’interno del disegno urbano: la linea ferroviaria si pone infatti come una barriera tra le diverse aree della città e rappresenta una rottura della continuità del tessuto urbano del territorio.

Seguendo le criticità e le problematicità che il territorio presenta, ho individuato delle soluzioni progettuali che possano rispondere alle esigenze della popolazione e del territorio.

Il mio intento è di creare una nuova polarità nel territorio comunale con la progettazione di un parco urbano in cui le diverse funzioni presenti rappresenteranno gli elementi chiave per lo sviluppo del progetto.

L’obiettivo è una revisione significativa delle previsioni della ZAC in attesa di attuazione, in termini di diminuzione del consumo di suolo e di riconversione dei sedimi di area ferroviaria aperta a spazio verde e attrezzato a uso pubblico.

L’ambizione del progetto è di suggerire una possibilità di sviluppo che colleghi due aree urbane, in modo da ridare all’uomo un ruolo centrale e migliorare la qualità di vita.

Per ulteriori informazioni contattare:

Stefano Antonio Cannata, mail:stefanoantonio.cannata@gmail.com

Relatori: Rossella Maspoli, Silvia Gron
Anno accademico: 2017/18
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 165
Soggetti: A Architettura > AN Opere di ingegneria civile, trasporti, comunicazioni
A Architettura > AO Progettazione
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Ente in cotutela: archi5 SARL d'architecture (FRANCIA)
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/6654
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