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Ex istituto salesiano San Michele di Foglizzo (TO) : dall'abbandono ad opportunità di sviluppo per il territorio

Antonio Marco Circhirillo

Ex istituto salesiano San Michele di Foglizzo (TO) : dall'abbandono ad opportunità di sviluppo per il territorio.

Rel. Carla Bartolozzi, Marta Carla Bottero. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2017

Abstract:

INTRODUZIONE

Il principale problema che investe oggi il patrimonio dei beni di interesse religioso è rappresentato dal fenomeno di chiese, conventi ed altri edifici analoghi che, avendo perso la loro destinazione originaria, vengono dismessi in numero sempre maggiore. Quello che ci si domanda è se esista la possibilità di un loro riuso e in che modo tale fine possa essere perseguito. L'origine di questo fenomeno è da attribuirsi principalmente al netto calo delle vocazioni, al vertiginoso incremento dei costi di gestione e manutenzione degli immobili e alla sempre più limitata disponibilità di finanziamento da parte degli enti pubblici. A differenza di quanto accadeva in passato, il problema della dismissione degli edifici di grandi dimensioni non riguarda più soltanto le comunità religiose e le autorità civili ma è oggi uno dei settori in grado di accendere un'opinione pubblica sempre più sensibile ai temi della tutela del patrimonio storico e artistico, di cui le chiese e tutti gli altri edifici religiosi costituiscono una grossa fetta. Non bisogna però pensare che le chiese o gli altri edifici di culto necessitino unicamente di una tutela di tipo conservativo fine a sé stessa. All'interno del paesaggio urbano e rurale italiano chiese, monasteri, conventi ed altri istituti simili hanno rappresentato e rappresentano tuttora importanti centri di aggregazione e punti di forte l'identità storica per i paesi o i quartieri urbani che sono sorti e si sono sviluppati attorno ad essi. La strategia migliore per conservare e al tempo stesso valorizzare un edificio religioso dismesso è indubbiamente quella di dargli una nuova funzione, un'operazione tutt'altro che semplice dal momento che qualsiasi intervento di manutenzione, restauro o riuso deve misurarsi e mostrarsi compatibile con i caratteri storici e architettonici e con le proprietà strutturali dell'edificio. Una delle difficoltà maggiori è spesso legata al fatto che queste strutture presentano delle dimensioni tali da risultare sproporzionate rispetto al tessuto edilizio circostante e di conseguenza difficilmente sfruttabili e gestibili. Questo fenomeno si osserva sia all'interno dei grandi centri urbani ma soprattutto nei piccoli borghi. Un altro problema di grande rilevanza consiste nell'individuare una desti-nazione d'uso che sia confacente con le caratteristiche storiche, tipologiche e architettoniche dell'edificio e che, al tempo stesso, metta d'accordo tutti gli attori coinvolti, sia pubblici che privati. L'intervento può inoltre essere ulteriormente soggetto a limitazioni da parte delle normative edilizie vigenti o di vin-coli imposti da specifici organi di tutela. A ragion di ciò non si può non constatare come non sia possibile identificare un "modus operandi" unico che possa essere applicato ogni qualvolta ci si trovi a dover intervenire su un edificio religioso dismesso. Ogni singolo intervento necessita infatti di un approccio mirato a fornire una soluzione ottimale caso per caso, e che non può prescindere da un'attenta analisi e conoscenza della struttura in tutte le sue peculiarità. Da ciò si evince che le problematiche connesse al tema del riuso degli edifici religiosi contrassegneranno inevitabilmente gli anni avvenire e, in parti- colar modo, tutte quelle aree, quale ad esempio quella piemontese, che presentano, sparsi sul proprio territorio, un ampio numero di strutture dismesse. Questa tesi si occuperà di analizzare il caso esemplare dell'ex istituto salesiano "San Michele" sito nel comune di Foglizzo. La prima parte di questo lavoro si apre con un'analisi generale del contesto territoriale all'interno del quale si trova il caso studio. L'analisi è volta ad acquisire la piena conoscenza dei caratteri tipici dell'area e delle opportunità che essa offre, i quali potrebbero diventare dei punti cardine per la successiva fase di progetto. Dallo studio del contesto territoriale si passa poi ad attenzionare il tessuto urbano del comune di Foglizzo, piccolo borgo situato a metà strada fra i più grandi centri di Torino e Ivrea. Anche in questo caso l'indagine svolta ha lo scopo di approfondire la conoscenza della storia, dell'evoluzione e delle possibilità offerte da questo paese. Procedendo sempre dal generale verso il particolare si arriva dunque al lotto oggetto di studio, ubicato in pieno centro storico del comune. La seconda parte è interamente dedicata allo studio dell'ex istituto salesiano "San Michele" di cui sono state meticolosamente attenzionate la storia, la cui perfetta conoscenza è indispensabile prima di intraprendere qualsiasi tipo di intervento; le caratteristiche morfologiche e compositive; il suo stato di conservazione, sia per quanto riguarda le strutture portanti sia per quanto concerne le finiture. L'edificio vanta una lunga e complessa storia: nato come residenza di campagna dei Conti Ceresa di Bonvillaret viene poi acquistato da San Giovanni Bosco che lo trasforma in casa di formazione per le nuove leve del mondo salesiano. Divenuto in seguito sede di una scuola elementare salesiana chiude la sua attività come centro, sempre di-retto dalla stessa congregazione, dedicato all'accoglienza di ragazzi disagiati.

L'analisi morfologica mette in luce la complessità dell'edificio dovuta all'elevato numero di interventi di manutenzione, trasformazione ed ampliamento che si sono succeduti nel tempo per venire incontro alle diverse esigenze. La terza ed ultima parte è dedicata allo sviluppo dell'ipotesi progettuale. Il progetto si sviluppa tenendo conto sia del P.R.G. del comune di Foglizzo che dei vincoli imposti dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino. La struttura con le sue notevoli dimensioni risulta sproporzionata rispetto al tessuto urbano circostante, presenta un elevato livello di complessità, ed è ubicata all'interno di un comune di dimensioni molto modeste e di un'area che nel suo complesso non presenta validi fattori di attrazione e di interesse. Sulla base di queste considerazioni non sembra sostenibile destinare la struttura ad una sola funzione, per cui si è ritenuto che la soluzione più consona fosse quella di allocare al suo interno più funzioni compatibili con la natura e la storia dell'ex istituto e con le caratteristiche proprie del contesto, le quali, interagendo tra loro, siano in grado di creare interesse attorno ad essa. L'ipotesi progettuale elaborata ruota at-torno alla funzione principale di un istituto di formazione al lavoro volto a formare operatori professionisti nel settore agroalimentare. Il percorso formativo prevede, oltre alle lezioni teoriche, anche una pratica diretta sul campo per l'ottenimento di prodotti totalmente naturali d'eccellenza che possano diventare fattori di rilancio per l'intero territorio. Attorno a questa funzione centrale nascono e si sviluppano le altre funzioni: la mensa, la foresteria, i punti vendita e gli spazi di prima trasformazione delle materie prime, un centro congressi e un fitness center. È prevista anche la realizzazione di un nido d'infanzia ad uso comunale e di destinare un'altra porzione del fabbricato alla realizzazione di un cohousing privato. In linea con le prescrizioni imposte degli organi di tutela il progetto si pone come obiettivo quello di ridurre al minimo l'intervento sulle superfici esterne per privilegiare un'azione rivolta agli spazi interni a cui si prevede di apportare le sole modifiche necessarie ad accogliere le nuove funzioni. L'individuazione e la scelta delle diverse destinazioni d'uso si fonda su una analisi della domanda e dell'offerta atta a valutare la fattibilità di insediare le funzioni individuate. Lo studio ha riguardato le diverse fasce d'utenza e la domanda dei servizi offerti all'interno di uno specifico bacino d'utenza stimato. L'analisi valuta anche l'eventuale presenza ed entità di possibili competitors in grado di creare concorrenza. Questa proposta progettuale è una sfida possibile che, muovendosi sul solco della tradizione, giunge a qualcosa di nuovo, complesso ma comprensibile ed in grado dunque di suscitare interesse, ricreare appartenenza e produrre risultati.

Relators: Carla Bartolozzi, Marta Carla Bottero
Publication type: Printed
Subjects: A Architettura > AE Buildings and equipment for worship
R Restauro > RA Restauro Artchitettonico
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: New organization > Master science > LM-04 - ARCHITECTURE AND ARCHITECTURAL ENGINEERING
Aziende collaboratrici: UNSPECIFIED
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/5994
Chapters:

INDICE

0.INTRODUZIONE

PARTE I

1.IL CONTESTO TERRITORIALE

2.IL COMUNE DI FOGLIZZO

2.1.L'ORIGINE DEL NOME

2.2.CENNI STORICI

2.2.1.SCHEDA - MONUMENTI STORICI DEL COMUNE DI FOGLIZZO

2.2.1.1.IL CASTELLO

2.2.1.2.LA CHIESA DI SANTA

2.2.1.3.MARIA MADDALENA

2.2.1.4.GLI ALTRI EDIFICI DI INTERESSE

2.3.I COLLEGAMENTI

2.4.L'ECONOMIA

2.5.IL TURISMO

PARTE II

3.LA STORIA DEL COMPLESSO

3.1.LE ORIGINI

3.2.GLI INIZI

3.2.1.SAN GIOVANNI BOSCO

3.3.IL PRIMO AMPLIAMENTO

3.4.LO STUDENTATO TEOLOGICO INTERNAZIONALE

3.4.1.SCHEDA - DON ERNESTO VESPIGNANI

3.5.LE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE

3.6.LE DESTINAZIONI FINO ALLA CHIUSURA DELL'ISTITUTO

3.7.LA SCUOLA

3.8.L'ORATORIO

3.9.IL SECONDO AMPLIAMENTO

3.10.LA CASCINA E II CAMPO SPORTIVO

3.11.GLI ULTIMI LAVORI, LA CHIUSURA E L'ABBANDONO

3.11.1.SCHEDA - GIULIO VALOTTI

4.LO STATO DI FATTO

4.1.L'ANTICA VILLA E I FABBRICATI ACCESSORI

4.2.I DUE AMPLIAMENTI

4.3.LA CASCINA E LE AREE AGRICOLE

5.I VINCOLI

5.1.VINCOLI DELP.R.G. DEL COMUNE DI FOGLIZZO

5.1.1.SCHEDA - STRUMENTI URBANISICI ESECUTIVI (S.U.E.)

5.2.VINCOLI DELLA SOPRINTENDENZA

6.IL RILIEVO

PARTE III

7.ANALISI PRELIMINARE

7.1.INTRODUZIONE

7.2.ANALISI DEI DEGRADI

7.3.ANALISI DELLA MOBILITA INTERNA

7.4.ANALISI DELLA DISTRIBUZIONE VERTICALE

7.5.LE MACRO AREE

8.LE PIANTE DI PROGETTO

9.FUNZIONI IN PROGETTO

9.1.LA SCUOLA DI FORMAZIONE

9.2.IL CENTRO CONGRESSI

9.3.IL FITNESS CENTER

9.4.I PUNTI VENDITA

9.5.LA CASCINA

9.6.IL NIDO D'INFANZIA

9.7.IL COHOUSING

10.LA DOMANDA E L'OFFERTA

10.1.ANALISI DELLA DOMANDA

10.2.ANALISI DELL'OFFERTA

10.3.CONSIDERAZIONI FINALI SULL'ANALISI SVOLTA

11.CONCLUSIONI

12.BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

Bibliography:

BIBLIOGRAFIA

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Direttori dell'istituto salesiano "San Michele" nei primi cento anni della sua storia, in I cento anni di vita o dell'istituto salesiano "San Michele" di Foglizzo 1886/1986, p.32.

Delibera del Comune di Foglizzo del 31 ottobre 1889 ed allegati

AA.VV., Argentina, in "Bollettino salesiano", n.1, anno LXXVII, 1 gennaio o 1953.

Relazione sull'istituto redatta dallo studio tecnico salesiano, circoscrizione speciale Piemonte e Val d'Aosta, nel febbraio del 2006.

Le figlie di M. Ausiliatrice, una presenza di testimonianza "silenziosa" ma significativa, in I cento anni di vita o dell'istituto salesiano "San Michele" di Foglizzo 1886/1986, p. 30.

Don Angelo Capello, Una storia meravigliosa, salesiani al servizio di tanti ragazzi, in I cento anni di vita dell'istituto salesiano "San Michele" o di Foglizzo 1886/1986, pp. 24-25.

Don Natale Maffioli, L'oratorio festivo e la sua storia, in I cento anni di vita dell'istituto salesiano "San Michele" o di Foglizzo 1886/1986, pp. 19-20.

Mauro Saroglia, Il centro, troppo spazio e pochi allievi, accoglieva i o ragazzi disagiati. Foglizzo, addio ai salesiani. Ultimo anno per l'istituto "San Michele", in "La Stampa", 22 settembre 1996.

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