Bruno Folco, Anna Gagliardi
Sguardi su territori al limite : il caso della Statale 106.
Rel. Marco Trisciuoglio, Marta Carla Bottero. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2016
Abstract: |
PREFAZIONE Un paesaggio sfregiato: la statale 106, o meglio i luoghi che attraversa e che ha, in certa misura, generato. Una strada che nasce davanti allo stretto di Messina, a Reggio Calabria, e termina agli impianti dell'ex Uva, a Taranto, percorrendo tutta la pianta dello stivale d'Italia dalla punta al tallone; una linea senza alternative, in quanto unica infrastruttura, e soprattutto unico filo conduttore di un racconto, quello di un territorio lungo 491 chilometri, fatto di abusivismo, modernizzazioni affrettate, appalti che spesso finiscono nel nulla o in mano alla 'ndrangheta. Come ricorda G. Pino Scaglione, infatti, non c'è più autostrada superata Reggio, ma la stretta statale appunto, che si snoda lungo una teoria di piccoli centri, passando per Bova e doppiando il Capo dell'Armi e poi ancora Capo Sportivento, [...] fino a giungere nella Locride, dove echi di Magna Grecia tra il piano e la collina, si scontrano con scali e marine nelle quali regna un'atmosfera di precarietà diffusa e non v'è traccia di bellezza nel nuovo, se non nell'infinito mare e in alcuni scorci di paesaggio tra mare ed entroterra. Una strada dove i brevi tratti a scorrimento veloce, sono interrotti da interminabili intervalli di una pericolosa arteria a due corsie: [...] un sistema viario del tutto incoerente e insufficiente a consentire spostamenti degni di una regione moderna. Un'incoerenza facilmente leggibile in mezzo al nugolo di piccoli centri di marina che la 106 congiunge, generalmente anonimi, privi all'oggi di alcun valore urbano se non quello semplice di esistere e perciò essere riconosciuti come pura entità statistica, e di vivere per pochi mesi all'anno - durante la stagione estiva - una effimera illusione di possibile prospettiva futura legata ad un turismo assolutamente "fai da te" e non competitivo. Un contesto difficile quindi per molte ragioni, la situazione sociale, politica, la marginalità economica, ma anche fisica; realtà periferiche, prive di prospettive, incapaci per anni di ripensarsi, mutare, se non in peggio. Cittadine disgregate, prive di servizi anche essenziali, sempre più spesso svalutate e abbandonate, sostanzialmente dimenticate persino da chi le abita, dove l'attività antropica è stata fortemente invasiva, ma poco efficace. Spazi mal progettati, o più frequentemente non progettati, nati illegalmente e più tardi riassorbiti nelle maglie di piani se non inutili, quantomeno discutibili. La distanza temporale che ci separa dal periodo a cui la gran parte di tale produzione risale ci ha consentito di leggerla alle stregua di uno sfondo paradossalmente coerente, inclusivo anche delle posizioni più divergenti, in fondo funzionale alla tacita riproduzione di un modello di costruzione incrementale del territorio basato sulla nota strategia di mobilitazione individualistica dei singoli [...] a supplenza di welfare carente. Ragionare su territorio così critico per riflettere su questioni urgenti, generali, con la consapevolezza che non vi siano risposte certe, misure pronte, ma con la volontà di indagare e magari comprendere anche solo parzialmente, questi ambiti che potremmo definire di scarto, dove il consumo di suolo, l'edificazione spontanea, gli edifici mai finiti, lo spreco delle risorse ambientali sono tutti elementi di uno stesso sguardo a-progettuale. Una situazione specifica, che diventa quindi pretesto per valutare lo stato delle cose a livello nazionale, perché di fatto ritaglio di un paesaggio italiano come tanti; località peculiari per la diffusa assenza di qualità, non solo materiale, ma anche visiva, dove le domande dei luoghi, rimaste solitamente inevase, sono il ritratto esemplare di una storia, quella del bel paese, da anni in declino. Un territorio instabile, insomma, che si dissolve, frana - e non in senso figurato - denunciando tutta l'inadeguatezza delle scelte che hanno governato le trasformazioni di interi comparti regionali, spazi in decadenza che esprimono l'incapacità di gestire in toto questi processi, nonostante i fondi speciali e le innumerevoli leggi studiate teoricamente ad hoc. Riflettere sui malintesi intercorsi perché, se è certamente vero che gran parte delle problematiche attuali non sono strettamente legate al ruolo del progettista, è altrettanto evidente come alcune questioni oggi nodali siano invece, almeno parzialmente, attribuibili ad errori di valutazione tracciati da quest'ambito disciplinare; al ritardo strutturale delle pratiche di gestione del territorio largamente diffuso, si è affiancato ad esempio un uso improprio degli strumenti regolativi, nei quali il preoccupante fenomeno della speculazione edilizia è diventato spesso vero e proprio discriminante di progetto. Contesti nei quali diventa persino complesso stabilire, ovvero riconoscere, il confine tra la cosiddetta città legale e quella cresciuta senza permessi, poiché tipologie e impostazioni formali risultano sostanzialmente affini. Uno scenario fortemente articolato che, seppur tratteggiato brevemente, evidenzia immediatamente la necessità improcrastinabile di tornare a ragionare sui temi che lo contraddistinguono; e sebbene sia palese che un'ipotesi progettuale per questi luoghi, ancora di più su carta, possa risultare ambiziosa e nei fatti priva di concretezza, è comunque un tentativo di rispondere - o meglio contribuire - al dibattito su un discorso ad oggi così centrale. La letteratura specialistica - sempre più attenta circa lo stato di salute del paesaggio italiano e di conseguenza impegnata nella ricerca delle vie più idonee per il recupero e la salvaguardia delle realtà degradate - ma - soprattutto l'opinione pubblica appaiono infatti ormai coscienti della gravosità della tematica, forse perché gli innumerevoli disastri ambientali sembrano ricordare anche ai cittadini più distratti gli effetti della questione sulla collettività. Nonostante le premesse però, i riscontri più in voga sembrano al momento generalmente ancorati a condizionamenti, per quanto diffusi, poco funzionali, aprioristici, superficiali: se è vero che si è costruito troppo e male, è probabilmente semplicistico ridurre tutto alle pratiche illecite. I materiali e gli orizzonti di trasformazione di tale campo urbano restano, infatti, incoglibili tanto dalle restituzioni statistiche, quanto dalle stereotipate immagini di denuncia degli sfregi al paesaggio prodotti dagli studi di settore: gli ecomostri ad esempio, dei quali si fa gran parlare, sono verosimilmente la controparte di regimi vincolistici rigidi e decisamente astratti rispetto alle sussistenze alle quali si rivolgono, una lettura certamente da verificare, ma che andrebbe quantomeno considerata. Le proposte per questi contesti - strutturate peraltro negli ultimi anni quasi esclusivamente da figure non istituzionali, quali Legambiente - sembrano infatti guardare in un'unica direzione, dimenticando che i quadri programmatici indicati, per quanto facilmente condivisibili, regalano di fatto immagini parziali, poco plausibili, in qualche modo utopiche. Il carattere implicito, riferito allo scarto tra il livello formale delle politiche su cui si sono variamente attestate le retoriche architettonico-urbanistiche e l'effettiva e anomala gestione di tali strumenti, ha costituito l'elemento chiave per comprendere alla distanza la degenerazione progressiva di un sistema che, oltre le dichiarazioni ufficiali, ha deresponsabilizzato una moltitudine di atti "minori" di costruzione dello spazio lasciando intendere il territorio come un inesauribile giacimento, tanto in grado di assorbire le esternalità dell'intero processo, quanto di tollerare un consumo senza risarcimento di beni comuni. Anche riducendo il raggio d'azione al solo ambito di progetto appare chiaro come le trasformazioni che hanno disegnato in questi anni gran parte dell'arco jonico, per quanto inidonee, siano una realtà fattuale che non può essere cancellata con un colpo di spugna, né tantomeno con migliaia di ordinanze di abbattimento solitamente ignorate, per svariate ragioni, dalle stesse amministrazioni che le hanno emesse. L'intento della trattazione è quindi quello di lavorare su un sistema possibile, che sembra attualmente ingestibile, in quanto incapace di evolvere, ripensando i metodi d'intervento, ipotizzando soluzioni che nascano dai luoghi, non per come li vorremmo ma per come appaiono di fatto. Uno studio che si apre, nel primo capitolo, con l'analisi di tre temi che articolano il progetto: il paesaggio, il relativo deterioramento dovuto alle pratiche incongrue, e lo strumento di reinterpretazione individuato, ovvero il turismo. Linee guida che si sviluppino poi, nella seconda parte della dissertazione, da un approfondimento sulle consistenze; partendo dal sistema territoriale che si snoda lungo l'asse statale e che attraversa gli ambiti costieri di tre diverse regioni, Calabria, Basilicata e Puglia, saranno infatti individuati i caratteri peculiari, gli elementi in comune, i limiti e le potenzialità - forse i fattori più difficilmente riconoscibili in questi comparti compromessi - utili all'elaborazione di una classificazione preliminare, essenziale per la definizione dell'ambito di progetto. Nella componente operante della trattazione, la terza, si tenterà invece di redigere un meta progetto di recupero e riuso degli spazi di degrado per le tre realtà individuate come pertinenti, in quanto espressioni ottimali dei luoghi da riconvertire. Si cercherà in questo modo di individuare dei metodi d'azione tipo per intervenire su contesti analoghi a quello preso in esame, una sorta di prassi reiterabile poiché, come anticipato sopra, la porzione di paesaggio da ripensare, è sì un caso esemplare, ma fatte alcune ovvie precisazioni può essere paragonato ad altri - troppi - contesti nazionali. Un lavoro che parte dal macro, scende di livello, per poi diventare generale; una scelta certamente non innovativa, ma che nel farlo prova ad utilizzare linee interpretative meno preconcette, affiancando ad esempio a questioni di tipo strutturale, un discorso estetico che sembra del tutto assente In queste realtà, nonostante alcune letture fatte sul luoghi si sforzino di trasmettere il contrario. Una ricerca che mira quindi a stabilire i presupposti per progetti bilanciati, nella convinzione che la professione del progettista debba saper riflettere sullo spazio nella sua totalità. |
---|---|
Relators: | Marco Trisciuoglio, Marta Carla Bottero |
Publication type: | Printed |
Number of Pages: | 591 |
Subjects: | G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GC Cartografia, topografia G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GF Italia U Urbanistica > UA Analisi dei rischi |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città |
Classe di laurea: | New organization > Master science > LM-04 - ARCHITECTURE AND ARCHITECTURAL ENGINEERING |
Aziende collaboratrici: | UNSPECIFIED |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4865 |
Chapters: | Prefazione
Tre temi per un progetto - Il paesaggio costruito - Il viaggio come possibilità di sviluppo - Territori contesi: tra regola ed autocostruzione
Atlante dei luoghi: evoluzione delle consistenze lungo la Statale 106 Evoluzione delle consistenze dei tre ambiti regionali - Il territorio pugliese - Il territorio lucano - Il territorio calabro Il quadro valutativo Atlante - Costa pugliese - Costa lucana - Costa calabra Il METAprogetto Epilogo Bibliografia Allegati |
Bibliography: | Adamesteanu Dinu, La Basilicata antica. Storia e monumenti, Di Mauro editore, Cava dei Tirreni(SA) 1974. Aigranati Gina, Basilicata e Calabria, (La patria: geografia d'Italia: monografie regionali illustrate), UTET, Torino 1929. Alvaro Corrado, La Calabria, Casa Editrice Nemi, Firenze 1931. Ambrosini Gustavo et al. (a cura di), Disegnare paesaggi costruiti, Franco Angeli, Milano 2003. Angelini Gregorio et al. Storia dell'urbanistica Puglia, 1. Apprezzi, platee, perizie e catasti: fonti per la storia urbanistica in età moderna, (supplemento di Storia dell'urbanistica, Luglio-Dicembre 1989) Edizioni Kappa, Roma 1989. Angelini Gregorio (a cura di), Il disegno del territorio. Istituzioni e cartografia in Basilicata 1500-1800. Catalogo della mostra organizzata dall'Archivio di stato di Potenza e dalla Deputazione di Storia Patria per la Lucania, Editori Laterza, Roma-Bari 1988. Auge Marc, Rovine e macerie. Il senso del tempo, Bollati Boringhieri, Torino 2004. Barosio Michela, Trisciuoglio Marco (a cura di), I paesaggi culturali. Costruzione, promozione, gestione, Egea, Milano 2003. Bellucci Gianluca, Pellegrini Paola, La repressione degli abusi edilizi. Nella giurisprudenza amministrativa, penale e della Corte europea dei diritti dell'uomo, G. Giappichelli Editore, Torino 2012. Berdini Paolo, Breve storia dell'abuso edilizio in Italia. Dal ventennio fascista al prossimo futuro, Donzelli editore, Roma 2010. Bertacchi Cosimo, Puglia, (La patria: geografia d'Italia: monografie regionali illustrate), UTET, Torino 1931. Bevilacqua Piero, Le campagne del mezzogiorno tra fascismo e dopoguerra. Il caso della Calabria, Giulio Enaudi editore, Torino 1980. Biagi Fabrizia, Ziparo Alberto, Pianificazione ambientale e sviluppo insostenibile nel mezzogiorno, Alinea Editrice, Firenze 1998. Boeri Stefano, L'anticittà, Editori Laterza, Roma-Bari 2011. Bonami Francesco, Dopotutto non è brutto. Artisti, grattacieli ed ecomostri: viaggio in un'Italia più bella del previsto, Mondadori, Milano 2009. Bottero Marta, Mondini Giulio (a cura di), Valutazione e sostenibilità. Piani, programmi, progetti, Celid, Torino 2009. Cagliostro Rosa Maria (a cura di), I Borbone e la Calabria, 1734-1861: temi di arte, architettura, urbanistica, De Luca, Roma 2000. Cagliostro Rosa Maria (a cura di), Calabria, (Atlante del barocco in Italia), De Luca editori d'arte, Roma 2002. Calcagno Maniglio Annalisa (a cura di), Paesaggio costiero, sviluppo turistico sostenibile, Gangemi Editore, Roma 2009. Calcagno Maniglio Annalisa (a cura di), Progetti di paesaggio per i luoghi rifiutati, Gangemi Editore, Roma 2010. Calcagno Maniglio Annalisa (a cura di), Per un paesaggio di qualità. Dialogo su inadempienze e ritardi nell'attuazione della convenzione europea, Franco Angeli, Milano 2015. Carozzi Carlo, Alberto Mioni, L'Italia in formazione. Lo sviluppo urbanistico del territorio nazionale: antologia critica, De Donato editore, Bari 1980. Casamento Aldo (a cura di), Atlante delle città fondate in Italia dal tardo Medioevo al Novecento: Italia centro-meridionale e insulare, Kappa, Roma 2013. Catani Maria Chiara, Valente Renata, Intorno alle autostrade. Confronti e studi per la riqualificazione ambientale, Alinea Editrice, Firenze 2008. CGIL Comprensorio dello Stretto Reggio Calabria (a cura di), Calabria sottosviluppo e questione urbana: Reggio ed Usuo comprensorio da area assistita ad area produttiva, Casa del libro, Roma 1982. Clementi Alberto (a cura di), Paesaggi interrotti. Territorio e pianificazione nel Mezzogiorno, Donzelli Editore, Roma 2012. Colafrancesci Daniela (a cura di), Changing landscapes. Mediterranean sensitive areas design, Alinea Editrice, Firenze 2010. Confalonieri Marco, Il turismo sostenibile, G. Giappichelli Editore, Torino 2008. Corso Domenico (a cura di), Il sistema urbano calabrese e le grandi infrastrutture del mezzogiorno, Uriti Editore, Reggio Calabria 2002. Cozza Cassandra, Valente llaria (a cura di), La freccia del tempo. Ricerche e progetti di architettura delle infrastrutture, Pearson Italia, Milano 2014. Cozzi Mario, La carta Regionale dei Suoli, quale fondamento alla pianificazione territoriale ed urbana in Basilicata, Consiglio Regionale della Basilicata, Potenza 2008. De Lucia Vezio, Se questa è una città. La condizione urbana nell'Italia contemporanea, Donzelli editore, Roma 2006. De Poli Michela, Incerti Guido, Atlante dei paesaggi riciclati, Skira, Milano 2014. De Seta Cesare, Città, territorio e mezzogiorno in Italia, Giulio Enaudi editore, Torino 1977. Decandia Lidia, Anime di luoghi, Franco Angeli, Milano 2004. Dematteìs Giuseppe, Lanza Carla, Le città del mondo. Una geografia urbana, UTET Università, Torino 2011. Durbiano Giovanni, Robiglio Matteo, Paesaggio e architettura nell'Italia contemporanea, Donzelli Editore, Roma 2003. Erbani Francesco, L'Italia maltrattata, Editori Laterza, Roma-Bari 2003. Faeta Francesco (a cura di), Calabria, (L'architettura popolare in Italia), Laterza, Roma 1984. Falasca Adele (a cura di), Basilicata e Calabria CI, (Comuni d'Italia), Istituto enciclopedico italiano, Monteroduni (IS) 2001. Falasca Adele (a cura di), Puglia, (Comuni d’Italia), Istituto enciclopedico italiano, Monteroduni (IS) 2001. Falasca Adele (a cura di), Calabria CS, KR, RC e VV, (Comuni d'Italia), Istituto enciclopedico italiano, Monteroduni (IS) 2002. Favale Paolo, Guida agli incantevoli villaggi, paesi, borghi d'Italia, Selezione dal Reader's Digest, Milano 1988. Fera Giuseppe, Ginatempo Nella, L'autocostruzione spontanea nel mezzogiorno, Franco Angeli, Milano 1985. Fonseca Cosimo Damiano (a cura di), La Puglia e il mare, Electa, Milano 1984. Gambi Lucio, Calabria, (Regioni d’Italia, 16), UTET, Torino 1965. Garzanti Livio, I comuni d'Italia. 28: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna, UTET, Torino 2007. Garzillo Elio, Salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali della provincia di Catanzaro, Ministero per i beni culturali ed ambientali, Roma 1979. Ghersi Adriana (a cura di), Politiche europee per il paesaggio: proposte operative, Gangemi Editore, Roma 2007. Giovannini Massimo et al., Le città abbandonate della Calabria, Edizioni Kappa, Roma 2001. Giovannini Massimo, Colistra Daniele (a cura di), Le città del Mediterraneo. Atti del II Forum internazionale di Studi "Le città del Mediterraneo" Reggio Calabria 6-7-8 Giugno 2001, Kappa, Roma 2002. Giudice Mario, Minucci Fabio, Il consumo di suolo in Italia. Analisi e proposte per un governo sostenibile del territorio, Sistemi Editoriali, Napoli 2011. Guida Giuseppe, Immaginare città. Metafore e immagini per la dispersione insediativa, Franco Angeli Edizioni, Milano 2011. Guerrera Giuseppe, La Sicilia città dei tre mari, Meltemi editori, Roma 2003. I comuni d'Italia: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna, (Enciclopedia Europea, 28), UTET, Torino 2007. Lanzani Arturo, I paesaggi italiani, Meltemi Editore, Roma 2003. Lanzani Arturo, In cammino nel paesaggio. Questioni di urbanistica e di geografia, Carocci Editore, Roma 2011. Laurano Patrizia, Il viaggiatore giocale. Mobilità globalizzazione comunicazione, LED Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto, Milano 2010. Levi Sacerdotti Sara, Mauro Stefania, Gasca Emanuela, Visitor management. Turismo, territorio, innovazione, Celid, Torino 2011. Macaione Ina, Sichenze Armando, Urbsturismo. Dimensioni culturali, progetto e prime esperienze in Basilicata, FrancoAngeli, Milano 1997. Maffioletti Serena, Spazi, figure, paesaggi delle strade contemporanee, Il Poligrafo casa editrice, Padova 2009. Maggi Stefano, Le ferrovie, il Mulino, Bologna 2003. Maggi Stefano, Storia dei trasporti in Italia, il Mulino, Bologna 2005. Manfredi Fabio, Paesaggi, progetti d’autore. Calabria e Sicilia, Alinea Editrice, Firenze 2010. Marchi Giampaolo (a cura di), Esperienze di valutazione, Franco Angeli, Milano 2003. Martuscelli Renato, La lottizzazione abusiva, Giuffrè Editore, Milano 2012. Massafra Angelo, Salvemini Biagio (a cura di), Storia della Puglia. 1, Dalle origini al Seicento, 2, Dal Seicento aoggi, Editori Laterza, Bari 2005. Masella Luigi, Salvemini Biagio (a cura di), La Puglia, (Storia d'Italia. Le regioni, dall'unità ad oggi), Giulio Einaudi Editore, Torino 1989. Maz2ei Giuseppe, Città a meno del piano. L'indifferenza delle strutture urbane alla pianificazione, Franco Angeli, Milano 2011. Meini Monica (a cura di), Turismo al plurale. Una lettura integrata del territorio per un'offerta turistica sostenibile, Franco Angeli, Milano 2012. Mertens Diete r, Citta e monumenti dei Greci d'Occidente: dalla colonizzazione alla crisi di fine V secolo a.C., L'ERMA di Bretchneider, Roma 2006. Milella Ornella, Torri e masserie nel "giardino mediterraneo", Gangemi Editore, Roma 1992. CONTINUA |
Modify record (reserved for operators) |