polito.it
Politecnico di Torino (logo)

Laurent Chappis a San Sicario Alto

Alessandro Gobbi

Laurent Chappis a San Sicario Alto.

Rel. Rosa Rita Maria Tamborrino, Paolo Piumatti, Fulvio Rinaudo. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2015

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

Introduzione

La disponibilità fornita dalla Cooperativa NONSOLONEVE, fondata secondo lo scopo di rivalutare e assicurare un futuro a Sansicario, di studiare, analizzare e digitalizzare i progetti facenti parte di un archivio privato inerenti le prime fasi di progettazione del villaggio e, nella fattispecie, i progetti dell’architetto Laurent Chappis, si presenta come un’occasione unica.

Infatti, andando a ricostruire e studiare la trama che portò alla composizione della località San Sicario Alto, frazione del comune di Cesana Torinese nel cuore della Val Susa, è possibile rendersi conto dell’importanza dei protagonisti, della varietà di soluzioni e suggestioni fornite dalla storia e dell’apporto che può giungere da un’analisi e dalla ricostruzione digitale di un archivio di proprietà privata, tassello importante all’intemo di un mosaico molto complesso che, dagli anni Sessanta fino ad oggi, continua a fornire spunti di riflessione e di studio.

La tesi di Laurea Magistrale “La costruzione della stazione sciistica di Sansicario nel contesto dello sviluppo del turismo invernale degli anni Settanta in Italia. Ricerca storica e organizzazione dei dati con tecnologie digitali" - di Alessia Borghetto e Chiara Drago, Politecnico di Torino - offre un punto di partenza dello studio che avrebbe portato all’analisi dei progetti dell’archivio privato e della figura professionale dell’architetto Laurent Chappis.

Infatti, analizzando la tesi, riguardante su scala nazionale i complessi sciistici nati dagli anni ’70 del XX secolo, si può subito osservare come il complesso di San Sicario Alto si collochi al centro di un sistema di collegamenti e impianti sciistici che dalla quota di altitudine più bassa di 1350m, giunge sino ad una quota di altitudine massima di 2700m sul livello del mare. Questo complesso sciistico, che da Cesana Torinese giunge fino al monte Fraiteve e a Sestriere, fa parte di un grande comprensorio detto Via Lattea.

Inoltre, è stato possibile apprendere la storia riguardante Sansicario e i progetti che ci si appresterà ad analizzare, e il ruolo avuto dalla figura di Laurent Chappis all’interno di questa trama.

Dunque, dalla sopra citata tesi, si apprende che l’area riguardante San Sicario Alto, fu apprezzata per la prima volta nel 1965 dal Conte Alessandro Persano e dai suoi compagni quando, durante un fuori pista, si ritrovarono immersi nel pianoro corrispondente all’area di Clos de la Mais - frazione della località di San Sicario Alto - ove poterono osservare per la prima volta le potenzialità di un’area ancora intaccata dall’intervento dell’uomo. Seguitamente a questo intervento, il gruppo di amici fondò la Società Prati di Fiori, che si sarebbe occupata dell’acquisizione di terreni e della committenza per la costruzione di un villaggio sciistico.

La necessità di sviluppare un progetto che valorizzasse l’area comprensiva delle due frazioni Clos de la Mais e Clos de la Chapelle, dotate di caratteristiche pressoché uniche, portò la Società alla decisione, a seguito del consiglio dell’allora Sindaco di Sestriere, di contattare un vero specialista della montagna, architetto di esperienza europea e grande conoscitore e amante dei villaggi turistici montani, Laurent Chappis. Egli si sarebbe occupato degli studi urbanistici e architettonici dell’area e dei progetti inerenti.

In seguito, la Società Prati di Fiori indisse un concorso, che avrebbe stabilito quali ruoli avrebbero rivestito i vari protagonisti e chi si sarebbe occupato del progetto esecutivo delle architetture che avrebbero composto la località, e chi dell’aspetto di progetto urbanistico. Il concorso decretò che chi si sarebbe occupato della progettazione architettonica del villaggio non sarebbe stato Laurent Chappis, ma bensì il gruppo di architetti torinesi composto da Sandro Marinone, Diana Viglietti e Paolo Cattaneo.

Dunque, alla luce di questo resoconto storico e della difficoltà del reperimento delle opere di Laurent Chappis riguardanti il suddetto concorso e le fasi successive, ci si rende immediatamente conto della rilevanza storica dei progetti della Cooperativa NONSOLONEVE e dell’apporto che può portare un’analisi di questi alla ricostruzione storica di San Sicario.

La fase iniziale dello studio dell’argomento trattato è passata inevitabilmente dalla conoscenza dell’architetto Laurent Chappis, dei suoi progetti, e delle fonti archivistiche disponibili.

Dunque, il passo iniziale che, in seguito, avrebbe portato allo studio dell’archivio privato è stato la visita agli Archives Départementales de Savoie, a Chambery.

Questi archivi contengono la maggior parte dei progetti realizzati da Laurent Chappis e dall’atelier di architettura di cui faceva parte, ovvero l’Atelier Berthe-Chappis-Jomain D.P.L.G., tra i quali vi sono anche i progetti realizzati per le committenze Italiane, tra cui San Sicario.

L’organizzazione dei Fonds 30J degli archivi della Savoia, contenente l’operato di Chappis, è descritta e riportata all’interno del manuale “Itinerarire professionel de Laurent CHAPPIS_Architecte et urbaniste de la montagne (1946-2013)’’,volume molto ben organizzato, il quale riporta al suo interno l’organizzazione precisa e dettagliata dei progetti e delle opere dell’architetto di Aix-les-Bains, nonché testi descrittivi della vita e delle esperienze di Chappis, utilissimi ai fini di un primo approccio alle opere dell’architetto precedenti e successive a Sansicario.

All’interno dei Fonds 30J, si è potuto constatare che Laurent Chappis lavorò a lungo sull’area corrispondente alla Val Susa, pensando quasi certamente ad un sistema di collegamenti che avesse come cuore del complesso proprio San Sicario Alto. Inoltre, raffrontando i progetti presenti all’interno dell’archivio francese e quelli messi a disposizione dalla Cooperativa NONSOLONEVE, si è potuto osservare come molti progetti non siano presenti contemporaneamente in tutti e due gli archivi, e che spesso invece si completino. L’ottenimento dei formati digitalizzati dei progetti degli Archives Départementales de Savoie non è stato possibile, ma sicuramente il primo approccio conoscitivo è stato molto fruttuoso, mostrando un quantitativo di materiale immenso e alcuni particolari curiosi, come, uno su tutti, all’interno dell’archivio inerente i progetti per San Sicario Alto, vi siano dei progetti di Luigi Vietti, architetto di spicco nell’ambiente della progettazione di villaggi turistici, tra i quali, per esempio, si evidenziano quelli per le località di Cortina dAmpezzo e Porto Cervo.

Lo studio del materiale riconducibile a Laurent Chappis all’intemo degli archivi di Chambery ha avuto conclusione con la produzione di una catalogazione digitale, tramite l’utilizzo del programma Microsoft Excel, del materiale di cui si è potuto reperire informazioni riguardo San Sicario Alto. Questa composizione è stata utile sia al fine di uno studio preliminare, sia per cercare da subito una chiave primaria di organizzazione dei materiali, laddove si fossero presentate delle corrispondenze tra i documenti presenti nell’archivio privato e quello dipartimentale di Chambery.

Dunque, lo studio della vita di Laurent Chappis, delle influenze storiche dell’epoca e dell’operato dell’architetto francese ha permesso di dare un’impronta all’approccio che si è avuto con l’archivio della Cooperativa NONSOLONEVE, cuore dello studio della tesi di Laurea Magistrale “Laurent Chappis a San Sicario Alto_Studio per un archivio digitale e ricostruzione storica delle ipotesi di progetto e dei contesti culturali”.

Nell’approccio alla composizione e alla stesura della tesi, il primo passo, chiaramente, è stato lo studio preliminare dei progetti privati. Ricevuto il nulla osta per il trattamento del materiale componente l’archivio, si è passati ad una fase “pratica” di studio, ovvero la riorganizzazione fisica delle tavole e delle cartelle presenti. È stato importante, infatti, prima di iniziare la composizione dell'elaborato e, soprattutto, la progettazione dell’archivio digitale, capire che tipo di documentazione fosse presente, come si collocasse a livello temporale e quali fossero i contenuti.

Dunque, attraverso numerose rivisitazioni, si è proceduto ad una schedatura del materiale, dapprima scrivendo a mano, cercando di collegare i vari dati presenti, di capire quale fosse il filo conduttore dei progetti facenti parte dell’archivio privato e quali fossero le corrispondenze con il materiale di cui si è potuta prendere visione durante la visita agli Archives Départementales de Savoie, per poi giungere alla produzione di un catalogo digitale dei progetti dell’archivio privato, primordio di quella che sarebbe infine diventata la banca dati digitale SanSicario_Chappis, primo vero argomento di interesse nonché contributo che si intende apportare tramite la composizione e la presentazione della tesi.

Un ultimo passo di studio preliminare è consistito nell’analisi dei contesti culturali. La necessità di uno studio di questo tipo è nata dall’osservazione dei progetti di Laurent Chappis all’interno dell’archivio privato. Si potrà osservare, infatti, durante lo svolgimento della tesi, come il taglio stilistico dell’architetto sembri richiamare fortemente una branca della cultura europea dell’epoca, ovvero quella radicale. Forme avanguardiste, dal forte valore estetico, accomunano in un certo senso alcuni dei progetti di Laurent Chappis alle composizioni di personalità quali Ron Herron, facente parte del gruppo di architettura e pensiero Archigram, o Yona Friedman, architetto molto influente nel panorama francese ed europeo dell’epoca.

La tesi di Laurea Magistrale “Laurent Chappis a San Sicario Alto_ Studio per un archivio digitale e ricostruzione storica delle ipotesi di progetto e dei contesti culturali”, a livello di composizione, si colloca all’interno di un contesto interdisciplinare, in cui la ricerca storica è integrata da strumenti digitali per la programmazione di banche dati e studi e rielaborazioni di tipologia progettistica e, in generale, grafica.

La tesi affronta fondamentalmente quattro tematiche principali, ovvero:

Lo studio e la conoscenza dei progetti privati di proprietà della Cooperativa NONSOLONEVE] la digitalizzazione, la descrizione e l’inserimento di questi all’interno di una banca dati digitale; l’analisi e l’approfondimento della conoscenza dei progetti attraverso la loro traduzione in elaborati e rielaborazioni grafiche digitali e modellazione 3D; l’approfondimento della conoscenza della figura di Laurent Chappis, all’interno ad una contestualizzazione di tipo culturale che sarà sviluppata lungo il percorso principale della tesi, integrando e dunque ampliando le altre tematiche affrontate e appena descritte.

Dunque la tesi sarà divisa in quattro sezioni principali:

All’interno della prima di queste sarà analizzata sinteticamente la figura di Laurent Chappis, con cenni riguardanti la sua vita e il suo percorso di studi, per poi giungere alla descrizione dell’apporto fornito dall’architetto nella progettazione di alcune località sciistiche in Italia.

Successivamente, nello svolgimento della seconda sezione, saranno passati in rassegna i progetti e la documentazione facenti parte dell’archivio privato, descritti tramite la pubblicazione di immagini, dal formato ridotto al fine di non consentire la riproducibilità degli stessi, e dalla presentazione di tabelle riassuntive i dati fondamentali presenti all’interno del database, seguitamente le quali sarà presente un’analisi dei documenti analizzati, che mostreranno ragionamenti e considerazioni personali, nonché una descrizione accurata dei contenuti, aspetto di cui la banca dati risulta essere scevra, ai fini di una consultazione critica ed obiettiva. Il capitolo sarà organizzato secondo una logica differente dalla collocazione in ordine di tempo, descritta in incipit alla sezione inerente.

Il capitolo sarà presentato all’interno della tesi in formato ridotto, dunque non presentante l’archivio nella sua interezza, al fine di non permettere una divulgazione non consentita di materiale privato, dunque la schedatura e analisi completa dei contenuti dell’archivio sarà presentata all’interno di un secondo tomo in qualità di allegato

All’interno della terza sezione saranno analizzati i punti fondamentali che hanno portato alla creazione dell’archivio, o banca dati, digitale denominato “SanSicario_Chappis", per poi passare ad una descrizione testuale ed essenziale dei contenuti dell’archivio stesso e, infine, alla definizione di cosa sia un database e di come è stato strutturata la base di dati inerente i progetti dell’archivio privato di NONSOLONEVE.

Infine, la quarta e ultima sezione occuperà ragionamenti di tipo globale e puntuale in merito ai contenuti dell’archivio analizzato, in cui verranno presentati alcuni importanti progetti inerenti sempre il lavoro di Laurent Chappis a San Sicario Alto, presenti negli Archives Départementales de Savoie, che serviranno da tramite all’illustrazione dell’idea globale presente nei progetti dell’architetto per la Val Susa e da parziale completamento dei progetti privati descritti, in un contesto di pianificazione territoriale. Conseguentemente al punto appena descritto, saranno svolte considerazioni e studi riguardanti le planimetrie presenti nell’archivio privato, che porteranno alla definizione di una distribuzione dei progetti all’interno della frazione di San Sicario Alto detta Clos de la Chapelle, per poi giungere allo studio di una selezione di strutture del vasto materiale fino a questo punto analizzato, appartenenti alla progettazione degli edifici per la stessa Clos de la Chapelle da parte di Chappis, tramite elaborazioni 3D rapportate alla geomorfologia dell’area di San Sicario, il cui scopo è dimostrare quale fosse la filosofia di intervento secondo l’architetto di Aix-les-Bains in virtù di una logica di rispetto dell’area, e immagini render dalle quali si cercherà di evincere quale aspetto avrebbero avuto alcune delle strutture progettate qualora fossero state messe in opera. L’osservazione delle forme riprodotte condurrà ad un ragionamento che riporti in maniera essenziale ai contesti culturali dell’epoca e ad un confronto tra alcuni punti dello stile progettuale di Laurent Chappis e alcuni fondamentali concetti della filosofia architettonica Archigram, con un occhio di riguardo rispetto alla modularità degli spazi interni nelle concezioni dei due protagonisti del confronto.

I progetti architettonici di Laurent Chappis per Sansicario non saranno mai realizzati, nonostante la completezza e la bellezza delle sue opere. Le motivazioni che portarono la società Prati di Fiori, che in seguito divenne S.E.F.O, alla scelta del team che si sarebbe occupato dei progetti esecutivi, non risultano del tutto chiare. Sicuramente, per Laurent Chappis, il proprio approccio estetico e avanguardista, dalle forme sinuose e “spaziali”, aH’interno di ragionamenti di funzionalità e salvaguardia del territorio e di intransigenza totale rispetto a qualsivoglia tipologia di operazione invasiva e deturpante, può essersi rivelata una “lama a doppio taglio” in un contesto architettonico discretamente estraneo alle tendenze europee dell’epoca.

Nonostante ciò, Laurent Chappis continua ad essere una personalità stimata ed ammirata, i cui valori si ripresentano nelle attuali associazioni che si occupano dell’area del Comune di Cesana Torinese, nella Val Susa, con la seria intenzione di non tradirle e di valorizzare al massimo una località dai riferimenti storici importanti e di grande interesse.

Relatori: Rosa Rita Maria Tamborrino, Paolo Piumatti, Fulvio Rinaudo
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AF Edifici e attrezzature per il tempo libero, le attività sociali, lo sport
R Restauro > RA Restauro Artchitettonico
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4233
Capitoli:

Introduzione

1 La figura di Laurent Chappis

1.1 L’esperienza professionale di Laurent Chappis in Italia

2 San Sicario Alto, i progetti dell’archivio privato

2.1 Acquisizione, catalogazione e digitalizzazione dei progetti

2.2 Metodo di definizione dei progetti

2.3 Codice identificativo 70493

2.4 Codice identificativo 71559

2.5 Codice identificativo 71563

2.6 Codice identificativo 71569

2.7 Codice identificativo 71602

2.8 Senza codice, studio Chappis

2.9 Senza codice, altri

2.10 Documenti e corrispondenza

3 Studio per un archivio digitale dei progetti per San Sicario Alto

3.1 Cos’è un database?

3.2 La banca dati “SanSicario_Chappis"

4 Analisi dei progetti tramite strumenti digitali e contestualizzazione culturale

4.1 La montagna di Chappis, analisi dei progetti per la Val Susa

4.1.1 1963-1968, Sestriere

4.1.2 1970-1982, Clos de la Mais

4.1 1971, Mollieres

4.1.4 1973, Pariol

4.1.5 Collegamenti previsti per l’area montana della Val Susa e San Sicario Alto

4.2 Analisi dell’area Clos de la Chapelle tramite elaborati grafici digitali

4.2.1 Analisi pianimetrica delle proposte per Clos de la Chapelle

4.2.2 Studio dei progetti rispetto alla modellazione del terreno e modellazione 3D

4.3 “Ai tempi di Chappis...”: influenze culturali e architettoniche dell’epoca

4.3.1 Archigram, cenni storici

4.3.2 Laurent Chappis e Archigram, elementi architettonici comuni

4.3.3 Cellule e capsule, la modularità a confronto

4.4 Allegati

Conclusioni

Bibliografia

Bibliografia:

Bibliografia

Itinéraire professionnel de Laurent CHAPPIS_ Architecte et urbaniste de la montagne (1946- 2013) _ RÉPERTOIRE NUMÉRIQUE DÉTAILLÉ DU FONDS 30J_ ASSEMBLÉ DES PAYS DE SAVOIE, ARCHIVES DÉPARTEMENTALE DE SAVOIE, 2013

Jean-François LYON-CAEN, Chappis, Pradelle, Rey-Millet, Courchevel, naissance d'une station, Edition du Linteau, Paris, 2013

Jean-François LYON-CAEN, Laurent Chappis, contribution à l’avenir des Alpes européens, Grenoble, août 2013

Laurent Chappis, Ma montagne...de la réalité au rêve...vers la montagne humaniste, tome 3, Les Alpes françaises, ENSAG/FACIM, 2006

Laurent Chappis, Ma montagne...de la réalité au rêve, Italie, tome 4, ENSAG/FACIM, 2008

Laurent Chappis, Ma montagne...de la réalité au rêve. Les Alpes européennes, une montagne humaniste dans le contexte d’un parc international des Alpes européennes, tome 9, ENSAG/FACIM 2012

Laurent Chappis, Ma montagne...de la réalité au rêve. La montagne, errances vagabondes, tome 10, ENSAG/FACIM, 2013

Laurent Chappis, Ma montagne, du rêve à la réalité, FACIM, 2003

Laurent Chappis, Ma montagne...du rêve à la realité, tome 1, 50 ans d’architecture en montagne et ailleurs, FACIM, 2005

Laurent Chappis, Ma montagne...du rêve à la realité, tome 2, 50 ans d’architecture en montagne et ailleurs, FACIM, 2005

Philippe Révil, L'An architecte, Chamonix, Éditions Guerin, 2002

Philippe Révil, L’Anarchitecte Laurent Chappis le rebelle de l’or blanc, Guérin editeur 2002

Philippe Révil, Les pionniers de l’or blanc, Grenoble : Glénat, 2003

Tesi di Laurea

Alessia Borghetto, Chiara Drago, La costruzione della stazione sciistica di Sansicario nel contesto dello sviluppo del turismo invernale degli anni Settanta in Italia. Ricerca storica e organizzazione dei dati con tecnologie digitali, Politecnico di Torino, 2014

Sitografia

www.archigram.net

www.archigram.westminster.ac.uk

www.architetturatessile.polimi.it

www.bielmonte.net

www.bielmonteneve.it

www.comune.sestriere.to.it

www.coopnonsoloneve.org

www.fondazionezegna.org

www.grenoble.archi.fr

www.livingsmart-sansicario.it

www.pila.it

www.piemonte-turismo.it

www.sabaudia.org

www.savoie-archives.fr

www.vialattea.it

www.wikipedia.org

Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)