Francesca Albera
Il riuso degli spazi per l’energia: la sala macchine della centrale elettrica di Wedel.
Rel. Michele Bonino, Paolo Fusi. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2014
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Abstract: |
Questa tesi nasce dall’esperienza di studi condotta presso l’Hafencity Universitàt di Amburgo, dove è stato possibile confrontarsi con un contesto urbano nuovo, interessato negli ultimi anni da un processo significativo di ridefinizione della propria identità. Il punto di partenza del lavoro è stato la ricerca di un’area dotata di un potenziale di riconversione e in grado di offrire nuove possibilità di sviluppo all’interno della città. L’attenzione si è focalizzata progressivamente sul sito della centrale elettrica di Wedel, a ovest di Amburgo, progettata dall’architetto tedesco Bernhard Hermkes. L’impianto industriale verrà infatti dismesso nel 2017 e la prospettiva della fine della sua vita produttiva pone di fronte alla necessità di capire come reinserire il complesso e il sito nel futuro della città. L’interesse che l’area riveste è inoltre implementato dalla sua posizione geografica: collocata sulle rive del fiume Elba e al confine tra la città di Wedel e quella di Amburgo, la centrale costituisce un’importante opportunità di connessione tra le due realtà. Questo contesto rappresenta quindi uno scenario privilegiato di intervento, dotato di grande visibilità e caratterizzato da una pluralità di implicazioni. La scelta della centrale come tema di lavoro è stata infatti dettata dai numerosi stimoli che essa offre, e dall’interesse per la realizzazione di un progetto che potesse integrare diverse dimensioni, da quella architettonica a quella urbana, così come quella ambientale. Nello specifico, il lavoro di tesi, si è concentrato sulla delineazione di un progetto di rifunzionalizzazione per la sala macchine, che rappresenta il fulcro dell’intero complesso, sia produttivo, sia architettonico. L’edificio, dotato di un evidente valore formale, è caratterizzato da una raffinatezza nella costruzione e nei dettagli che concorre a definire la sua identità. Pur essendo stato pensato per soddisfare le esigenze industriali, esso presenta dei caratteri e significati che vanno oltre l’uso produttivo e si configurano come opportunità di trasformazione. L’impostazione del progetto è partita dunque dalla necessità di capire come avviare un processo di valorizzazione e rivitalizzazione, in grado di coniugare il nuovo intervento con l’edificio esistente e i suoi valori architettonici e storici. Per questo, sono stati presi in esame diversi casi di progetti di riuso su complessi produttivi, in modo da costruire una panoramica delle operazioni possibili, da quelle di rigoroso rispetto degli edifici, (sia della loro esteriorità che della loro distribuzione interna), fino a interventi più radicali e consistenti (sulle strutture e sulla consistenza materiale degli edifici). Definire l’approccio di intervento ha significato anche interrogarsi sul nuovo ruolo da attribuire al manufatto industriale nel contesto urbano, aspetto che risulta strettamente legato al suo riuso. Come sottolinea Mancuso (1999), si possono conservare e valorizzare edifici che hanno assunto unanimemente valori di storia e di testimonianza, solo se a questi spazi si dà un futuro concreto, reinserendoli nel ciclo vitale della città. E’ stato quindi necessario indagare quali funzioni introdurre in relazione alle esigenze urbane e scegliere l’adeguata quantità e proporzione tra le attività in modo tale da generare un mix funzionale equilibrato e definire una possibile nuova vita per l’edificio, tenendo presente il significato che esso può assumere nel contesto sia della città di Wedel, sia della regione metropolitana di Amburgo. Per tenere insieme i diversi piani coinvolti nel progetto, un ruolo importante è stato svolto dall’integrazione tra il lavoro di analisi alla scala urbana e le scelte architettoniche e spaziali alla scala dell’edificio. In particolare, lo studio del sito in comparazione agli altri sistemi urbani sul fiume ha permesso di approfondire la relazione con l’Elba e il significato che l’acqua riveste nell’intervento di recupero. L’organizzazione della tesi è strutturata in cinque capitoli. Il primo affronta le vicende storiche che hanno interessato la centrale e il sito, mettendo in luce gli aspetti della storia che consentono di leggere e interpretare l’edificio della sala macchine. Il secondo capitolo si foca- lizza sulla città di Wedel, fornendo un quadro del contesto urbano in cui il tema di progetto si colloca. Oltre all’analisi dei caratteri urbani, vengono esplicitate anche le direzioni di sviluppo future che la città intende percorrere, permettendo di capire il ruolo del complesso nello scenario urbano più ampio. Il terzo capitolo è finalizzato invece alla spiegazione e motivazione delle scelte progettuali. Viene qui riportato il processo attraverso cui il progetto si è sviluppato, illustrando le tematiche fondamentali che hanno accompagnato l’elaborazione delle idee. Il quarto capitolo si concentra invece sulla descrizione dell’intervento, dei suoi caratteri architettonici e delle sue implicazioni spaziali, esplicitati dai disegni di progetto. L’ultimo capitolo è infine dedicato all’insieme dei casi studio selezionati per analizzare diversi approcci al tema del recupero industriale. Si tratta di otto progetti, distribuiti tra l’Europa, gli Stati Uniti e l’Australia, il cui approfondimento ha rappresentato un primo passo per comprendere i caratteri delle operazioni di riuso e valutarne i risultati
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Relators: | Michele Bonino, Paolo Fusi |
Publication type: | Printed |
Subjects: | A Architettura > AK Buildings and industry equipment G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GD Estero R Restauro > RA Restauro Artchitettonico |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città |
Classe di laurea: | UNSPECIFIED |
Aziende collaboratrici: | HafenCity Universität Hamburg - Department Stadtplanung - Averhofstraße 38 -22085 Hamburg - Deutschland |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3494 |
Chapters: | INTRODUZIONE 1. LA CENTRALE ELETTRICA 1.1 La lettura della centrale attraverso la storia 1.2 L’impianto nel tempo 1.3 La sala macchine e il suo architetto 1.3.1 Bernhard Hermkes 1.3.2 II progetto 2. LO SCENARIO URBANO 2.1 Wedel e il contesto 2.2 Wedel nella storia 2.3 II sistema delle connessioni 2.4 Fulcri e attività 2.5 II lungo fiume e lo sviluppo urbano 2.6 La centrale elettrica nel futuro della città 3. PREMESSE E MOTIVAZIONI 3.1 Le basi dell’intervento 3.2 L’interpretazione della memoria 3.3 I significati del riuso 3.4 II progetto e lo scenario urbano 3.5 II ruolo dell’acqua 3.6 I riferimenti di supporto 4. IL PROGETTO 4.1 Approcci iniziali e direzioni possibili 4.2 Obiettivi e scelte di progetto 4.2.1 Esistente e progetto 4.2.2 Livelli e funzioni 4.3 Gli elementi del progetto 4.3.1 La stazione sul fiume 4.3.2 Lo spazio pubblico 4.3.3 Caratteri spaziali e architettonici 4.3.4 Sistema strutturale 4.3.5 Funzionamento energetico 5. CASI STUDIO 5.1 Farinera del Clot, Barcellona, Spagna, 1999 5.2 Cotonificio Spinnerei, Lipsia, Germania, 2001 5.3 MAC’s, Boussu, Belgio, 2002 5.4 Mill City Museum, Minneapolis, USA, 2003 5.5 Crago Flour Mill, Sidney, Australia, 2007 5.6 Ford Complex, Richmond, California, 2009 5.7 C Mine, Genk, Belgio, 2010 5.8 Fabra i Coats, Barcellona, Spagna, 2012 BIBLIOGRAFIA |
Bibliography: | TESTI: Kevin Lynch, What time is this place?, The MIT Press, Cambridge, 1972 Antonello Negri, Massimo Negri, L’archeologia industriale, casa editrice G. D’anna, Firenze, 1978 Stefan Wendt, Wenn die Fabrik nicht eines schònen Tagesmal in die Luft fliegt: von der Pulverfabrik Tinsdal und den Anfàngen der In- dustrialisierung im Wedel-Schulauer Raum, in Beitràge zur Wedeler Stadtgeschichte. Band 1, Arbeitsgemeinschaft Wedeler Stadtge- schichte, Wàser Bad Segeberg, 1997 Rinio Bruttomesso, Il patrimonio del lavoro sull’acqua, in Rinio Brut- tomesso (a cura di), Water and industrial Heritage, Marsilio editori, Venezia, 1999 Franco Mancuso, L’acqua dell’archeologia industriale, in Rinio Bruttomesso (a cura di), Water and industrial Heritage, Marsilio editori, Venezia ,1999 Carsten Durkob, Wedel eine Stadgeschichte, Struve’s Buchdruckerei und Verlag, Eutin, 2000 Michael Stratton (a cura di), Industrial buildings: Conservation and Regeneration, E & FN Spon, London, 2000 Marcella Arca Petrucci, Le rappresentazioni dei vuoti industriali, in Egidio Dansero, Carolina Giaimo, Agata Spaziante (a cura di), Se i vuoti si riempiono. Aree industriali dismesse: temi e ricerche, Alinea editrice, Firenze, 2001 Egidio Dansero, Francesca Governa, Aree industriali dismesse e patrimoni della storia industriale, in Egidio Dansero, Carolina Giaimo, Agata Spaziante (a cura di), Se i vuoti si riempiono. Aree industriali dismesse: temi e ricerche, Alinea editrice, Firenze, 2001 Richard Marshall (a cura di), Waterfronts in post-industrial cities, Spon press, London, 2001 Inken Baller, Matthias Schirren, Architekt Bernhard Hermkes. Facetten eines Lebens. 1903-1995. Brandenburgische Technische Universitàt Cottbus, Cottbus, 2003 Michael Ohlendorf, Gerhard Kuper, Das Wedeler Kraftwerk der HEW, in Beitràge zur Wedeler Stadtgeschichte. Band 6, Arbeitsgemein- schaft Wedeler Stadtgeschichte, Wedel, 2004 Barbara Scharf, Die Gartenstadt Elbhochufer - Planen, Bauen, Wohnen in Beitràge zur Wedeler Stadtgeschichte. Band 6, Arbeitsge- meinschaft Wedeler Stadtgeschichte, Wedel, 2004 William j.r. Curtis, L’architettura moderna dal 1900, Phaidon, London, 2006 Gunther Gerhardt, Wedel Stadt im Wandel, Sutton Verlag GmbH, Er- furt, 2012 RIVISTE: Yi-Fu Tuan, Place: Ari experiential perspective, in The Geographical Review, 1975, pp. 151-165 Maria Giulia Zunino, Grand-Hornu: Mac’s, in Abitare n°428, Maggio 2003, pp. 156-163 Marco Mulazzani, Sottili congiunzioni, in Casabella n° 709, Marzo 2003, pp. 30-39 Luigi Prestinenza Puglisi, Filosofia non-interventista. Mill City Museum, Minneapolis, in Arca n° 190, Marzo 2004, pp.14-19 Camille LeFevre, Mill City Museum, Minneapolis, in Architectural Record, Febbraio 2004, pp. 122-127 Antie Heuer, Stetige Verànderung. Baumwollspinerei in Leipzig- Plagwitz, in Bauwelt n°42, 4 Novembre 2005, pp. 26-29 John King, Ford Assembly Building, Richmond California, in Architectural Record, Febbraio 2010, pp. 78-81 SITI INTERNET: Jan Lubitz, Architekten-Portrait. Bernhard Hermkes 1903-1995, in http://www.architekten-portrait.de/bernhard_hermkes/ (ulitmo accesso 15 febbraio 2014) Anna Strom, Hope and Rust. Reinterpreting thè industrial place in thè late 20th century, in http://kth.diva-portal.org/smash/get/ diva2:13187/FULLTEXT01 (ultimo accesso 15 Febbraio 2014) Doreen Massey, Places and Their Pasts, in http://www.history-takes- place.de/wp-content/uploads/2010/06/hammond_timur_massey- places-and-their-pasts.pdf (ultimo accesso 15 Febbraio 2014) http://www.archdaily.com/404188/fabra-and-coats-manuel-ruisan- chez-and-francesc-bacardit-architects/ (ultimo accesso 15 Febbraio 2014) http://www.51n4e.eom/project/c-mine# (ultimo accesso 15 Febbraio 2014) http://www.architectsajc.com/projects/flourmill-studios/ (ultimo accesso 15 Febbraio 2014) |
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