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La gestione dell'emergenza abitativa post catastrofe : il caso di New York City

Luca Ciardossin

La gestione dell'emergenza abitativa post catastrofe : il caso di New York City.

Rel. Lorena Alessio, Francesca Camorali. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2015

Abstract:

La tesi sviluppata, a compimento di un percorso di laurea magistrale, ha avuto come oggetto l’esperienza lavorativa effettuata a New York City della durata di tre mesi, svolta all’interno dello studio di architettura Gansstudio.

Questo ufficio è impegnato e collabora con diversi enti governativi per pianificare ed organizzare la risposta abitativa all’emergenza successiva ad un evento catastrofico.

La città di New York City ha implementato il lavoro di ricerca al fine di ridurre la vulnerabilità della propria comunità, duramente colpita dal passaggio dell’uragano Sandy dell'autunno del 2012.

La città e tutta l’area circostante, è un’interessante realtà dove si stanno sperimentando nuove modalità per coinvolgere l’intera popolazione nei processi di pianificazione.

Lo sviluppo della tesi si articola in tre parti ben distinte ma connesse tra loro.

La prima, individua e definisce il concetto di emergenza con un’analisi delle sue definizioni per poi passare alla descrizione delle tipologie dell’emergenza e le risposte che posso essere fornite al presentarsi dell’evento catastrofico.

Nella seconda parte, vengono approfonditi gli argomenti riguardanti un particolare aspetto dell’emergenza ovvero la necessità di rifugi e abitazioni per far fronte ai bisogni degli sfollati.

Questa indagine, parte da un inquadramento storico riguardante l’evoluzione del concetto di rifugio nell’ultimo secolo, con alcuni cenni specifici riguardanti le ricerche e le proposte di quattro architetti che hanno portato innovazioni alle diverse fasi del processo abitativo d’emergenza.

Infine con una breve descrizione vengono individuati i tempi e le modalità riconosciute dalla comunità internazionale nell’affrontare la questione dei rifugi.

La terza parte, sviluppata durante l’esperienza lavorativa, riguarda il caso di New York City con uno studio sulla vulnerabilità della città nei confronti degli uragani e sugli esiti delle proposte del concorso “What if New York City...." riguardante l’interim housing.

La trattazione si sofferma poi sugli esiti di due workshop, preparati nello studio dove ho svolto l’esperienza, che avevano come obiettivo quello di includere nel processo dì pianificazione tutti gli attori della comunità, cercando soluzioni per la gestione dell'emergenza. Quest’ultima parte si conclude con dei cenni sul concetto di resilienza e sulle pratiche adottate dagli organismi della città per informare e preparare la comunità ad affrontare l’emergenza.

Relators: Lorena Alessio, Francesca Camorali
Publication type: Printed
Subjects: A Architettura > AH Buildings and equipment for the home
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: UNSPECIFIED
Aziende collaboratrici: UNSPECIFIED
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3487
Chapters:

INTRODUZIONE

I PARTE La questione dell’emergenza

1. Cos’è l’emergenza?

2. Una o infinite emergenze?

3. Le risposte possibili

II PARTE La questione dell’emergenza

1. L’architettura delle emergenze

1.1 Richard Buckminster Fuller

1.2 Jean Prouvè

1.3 Renzo Piano

1.4 Shigeru Ban

2. La progettazione efficace

2.1 I bisogni dei sopravvissti

2.2 II ruolo dei rifugi

3. I tempi dell’emergenza

III PARTE New York e l’emergenza

1. Il caso di New York City

2. Uragani e tempeste a New York

3. L’uragano Sandy

3.1 La presa di coscienza

4. Gli attori dell’emergenza

5. La risposta all’emergenza abitativa a New York City

5.1 Perchè parlare di interim housing

5.2 La struttura del concorso “What if New York City...”

5.3 I risultati del concorso

5.4 II prototipo OEM

5.5 La struttura

5.6 Le criticità del prototipo OEM

5.7 II modulo ed il contesto urbano

6. PUP La partecipazone attiva

6.1 RCPT e l'interim housing

6.2 le tempistiche

6.3 Sviluppo dei workshop

6.4 I siti e il toolkit

7. Bridgeport workshop

8. Southern Bergen County

8.1 Considerazioni sui workshop

9. Sviluppare la resilienza

9.1 Considerazioni sui workshop

10. Conclusioni

11. Bibliografia e sitografia

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