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La ricostruzione digitale della sede della società ippica torinese di Carlo Mollino (1936-1960)

Florida Canaj

La ricostruzione digitale della sede della società ippica torinese di Carlo Mollino (1936-1960).

Rel. Roberta Spallone, Sergio Pace. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2013

Abstract:

L’obiettivo che l’elaborato si prefigge, consiste nel ricostruire e ridare forma ad un’architettura contemporanea perduta, attraverso l’utilizzo delle tecniche digitali. Nello specifico si è costruito il modello tridimensionale della “Sede della Società Ippica Torinese” di Mollino, demolita nel 1960.

A Torino è stata abbattuta, nel più assoluto disprezzo dei valori storici ed estetici, la sede della Società Ippica Torinese di Mollino. Con questo articolo che documenta l'edificio distrutto intendiamo sottolineare la gravità di un episodio che purtroppo non è l’unico verificatosi in questi ultimi anni. E’ ormai necessario provvedere con mezzi idonei alla tutela delle opere d’architettura moderna. .

La ricostruzione virtuale di ambienti architettonici ha naturalmente funzione di conoscenza, ma può avere un ruolo fondamentale, come nel nostro caso, quello di far

rivivere una realtà ormai perduta e di archiviare in modo digitale quello che l’uomo non ha saputo conservare nel mondo reale. L’edificio ricostruito, infatti, può essere studiato e conservato nella sua totalità anche se non esiste più. Visto che esistono delle corrispondenze geometriche e metriche tra le parti scomparse e il materiale archivistico, tra cui disegni, fonti letterarie e fotografiche.

Lo scopo di questa tesi comporta l’utilizzo della ricostruzione tridimensionale a fini di ricerca storica e viceversa. Sono stati appunto il contributo dell’integrazione tra ricerca storica e le tecnologie digitali a rendere possibile la costruzione del modello virtuale. L’uso della grafica 3D è un mezzo privilegiato per l’analisi dell’edificio sia dal punto di vista funzionale che strutturale, sia per quanto concerne l’aspetto stilistico che quello materiale. Lo spazio virtuale consente maggiori libertà di visualizzazione rispetto ad una riproduzione bidimensionale, permettendo anche di “sezionare” virtualmente, isolare o evidenziare determinati aspetti.

Un ulteriore obiettivo, sempre inerente la ricerca, consiste nello studio del contesto in modo tale da ricostruire lo spazio in cui il manufatto è stato realizzato. Questo aspetto è particolarmente importante e delicato in quanto si vogliono relazionare le fonti documentarie del periodo trattato con documenti antecedenti e posteriori, al fine di aggiungere quante più informazioni possibili. Per questo motivo bisogna orientarsi soprattutto verso fonti di natura archivistica così da ricostruire, ove possibile, la proprietà, la destinazione d’uso e le eventuali trasformazioni degli edifici.

Il modello virtuale della Società Ippica Torinese e del contesto circostante si vuole porre in sostanza come una base di accesso virtuale verso la storia di una parte di città che non esiste più.

Un altro aspetto del lavoro, è la ricostruzione di tutti gli interni della Sede della Società Ippica, in modo tale da non limitarsi solo agli esterni, ma rivivere l’edificio nel suo complesso. Ricostruendo la parte interna riusciamo a comprendere meglio l'intero edificio, la sua organizzazione, gli elementi stilistici, ma anche la fantasia di arredatore di Mollino. Costruendo gli interni inoltre abbiamo potuto studiare il sistema di aereazione pensato da Mollino già nella fase di progettazione.

La ricerca è stata sviluppata secondo un piano di lavoro composto da quattro fasi. La prima fase nasce dalla volontà di avere un quadro chiaro e preciso per quanto riguarda lo studio del progetto della Sede della Società Ippica Torinese. In questa fase, partita a marzo 2013, ho iniziato le ricerche presso l’archivio Carlo Mollino del Politecnico di Torino, per raccogliere il materiale necessario. Successivamente, ho concretizzato gli studi e le ricerche effettuate in archivio, digitalizzando le planimetrie e i prospetti: lavorando direttamente in archivio, ho potuto preservare i disegni del progetto di Mollino ed ottenere al tempo stesso la base per il lavoro tridimensionale della Società Ippica.

La seconda fase è consistita nello studio del contesto e la ricostruzione degli edifici circostanti, alcuni dei quali non esistono più, nonostante abbiano avuto un ruolo importante nella storia dell’isolato .

Nel contempo, ho raccolto il materiale pubblicato nei periodici d’epoca riguardanti il progetto di Mollino per completarne, in un secondo momento, la ricerca storica.

Nella fase successiva è stato realizzato il modello tridimensionale utilizzando come software di modellazione Autocad 3D per un totale di 700 ore di modifica.

Nell’ultima parte della tesi è stato prodotto un video di animazione.

Relators: Roberta Spallone, Sergio Pace
Publication type: Printed
Subjects: A Architettura > AF Buildings and equipment for leisure, social activities, sport
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
S Scienze e Scienze Applicate > SD Computer software
S Scienze e Scienze Applicate > SF Elettronica, computers, Computer science
ST Storia > STN Storia
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: UNSPECIFIED
Aziende collaboratrici: UNSPECIFIED
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3460
Chapters:

Introduzione

1. La ricostruzione digitale in ambito storico

1.1. La ricostruzione digitale e la ricerca storica

2. La Sede della Società Ippica Torinese

2.1. La storia della Società

2.2. Ricostruzione delle trasformazioni dell’isolato

2.3. 11 progetto

2.4. Impianti di areazione

2.5. La fotografia nel progetto dell’Ippica

3. Modelli plastici tradizionali e modelli virtuali

3.1. La storia dei modelli

3.2. L’evoluzione

3.3. Confronto tra modelli tradizionali e modelli digitali

3.4. Paragoni tra il modello plastico e il modello virtuale della Società Ippica.

4. Ricostruzione e la rappresentazione della Sede della Società Ippica Torinese

4.1. Le tecniche ed i software utilizzati

Conclusioni

Bibliografia

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