Antonia Laurenza, Elena Lo Presti
Shared housing in Turin.
Rel. Anna Maria Cristina Bianchetti. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2013
Abstract: |
L'abitare condiviso è una condizione sempre più frequente anche nel nostro paese, per ragioni di ordine economico, culturale, simbolico. Si abita insieme secondo una modalità ampia di declinazioni: condividendo spazi, progetti, risorse e valori. La tesi di Antonia Laurenza e Elena Lo Presti esplora un piccolo segmento dell'insieme delle questioni che stanno entro la dizione "abitare condiviso". Si interroga sul modo in cui forme e retoriche della condivisione hanno influenzato le nuove politiche del social housing. Ovvero sul modo in cui interagiscono da un lato la diffusione entro il mercato di forme di co-housing, con i loro richiami, spesso enfatici, a logiche comunitarie, dall'altro le nuove politiche di social housing tese a fornire abitazione a segmenti di popolazione in difficoltà. La tesi utilizza la città di Torino come campo empirico. Sia per l'importanza delle tradizionali politiche abitative. Sia per l'attuale sperimentazione di nuove forme di politiche destinate all'alloggio sociale. Si sviluppa osservando dodici casi dai quali trae qualche considerazione sui tempi e i modi di un fenomeno in rapida definizione. Il presupposto di questo ragionamento è nel fatto che nella fase attuale la produzione di edilizia residenziale sociale in locazione da parte del soggetto pubblico si è di fatto arrestata. Il «ritrarsi del welfare» per usare una locuzione di Robert Castel, segna anche la chiusura di quel progetto che nel Novecento aveva fatto della casa un cardine del sistema di protezione sociale. Alla base di quel progetto vi era l'impegno, per il soggetto pubblico, a predisporre un sufficiente numero di alloggi, a definire tipologie commisurate alle dimensioni dei nuclei familiari, a distinguere nettamente tra sfera privata dell'alloggio e dimensione collettiva degli spazi aperti di uso pubblico. Su questi tre elementi si commisurava l'adeguatezza di quella che siamo soliti nominare «città pubblica». E su di essi si è misurata, in alcuni momenti, la migliore cultura progettuale del nostro paese. Oggi le politiche di produzione dell'edilizia sociale si muovono lungo altre direzioni, prendendo una consistente distanza da quegli assunti. I casi indagati di questa ricerca permettono di evidenziare alcuni punti sui quali vale riflettere. Innanzitutto il contrasto al carattere standardizzato dell'offerta. Non è solo questione di risorse. I progetti di housing sociale oggi prevedono tipologie fortemente differenziate. Prevedono una sostanziale diversità nei tagli degli alloggi e, soprattutto, la messa a disposizione di una serie di spazi che sono di uso collettivo, orientati a facilitare un abitare che si vuole condiviso. Naturalmente questi spazi di uso collettivo mutano fortemente da un caso all'altro (come i dodici casi qui studiati bene evidenziano), ma il peso e il rilievo che essi assumono rimane un importante carattere distintivo delle nuove politiche. Così come è importane il loro situarsi entro i tessuti della città compatta, laddove si dà occasione. Indifferentemente dalla geografia della marginalizzazione che ha segnato le politiche passate di edilizia sociale. Un ulteriore elemento che connota le nuove politiche riguarda il modo in cui esse si prefigurano gli abitanti dei nuovi interventi. Non più la famiglia tipo che non riesce ad accedere all'alloggio nel libero mercato ed è disposta a collocarsi per un tempo indeterminato, nel quartiere di edilizia socialù o meno in difficoltà, al quale si richprogetto abitativo (spesso solo temporanea e questante carattere) accade per le nuove politiche di welfare, gloggi sono sollecitati ad avere una posizione attiva:naziongetto che comprende una loro attiva partecipi nuovi abitanti è dunque un punto importante.lla di ugruppo omogeneo (tutti coloro che hanno neca costi ridotti), ma un insieme di individui con profili differeitiche la diversità �sitiva. Mettere insieme soggetti affini, macati, permette due esiti giudicati importanti: creaiale (considerata, con quar se stessa un bene), dosare, in modità sociale ed economica dell'intervento. Infine, rivolgersi soggetti diversi, pronti ad aderire ad un progetto di condominio solidale o di albergo sociale pone in modo completamente diverso il tema della graduatoria per l'accesso. Nell'edilizia sociale le graduatorie erano al contempo strumento e garanzia per un meccanismo di assegnazione che si voleva «giusto». Cioè retto da parametri di giustizia sociale. Questo meccanismo è stato nel tempo accusato di aver costruito una situazione opposta: aver generato concentrazioni di popolazione con gravi problemi (disoccupazione, precedenti penali, problemi sociali, sanitari) e, pertanto, aver contribuito a produrre ingiustizia spaziale. Il meccanismo delle graduatorie appare, nelle nuove politiche per l'edilizia sociale, completamente riformulato. Articolazione dell'offerta, individualizzazione dei destinatari, tempi non necessariamente indeterminati e meccanismi di accesso diversificati costituiscono quattro punti importanti che connotano una stagione recente (a Torino i progetti si concentrano negli ultimi 10 anni). Questi punti ci aiutano a riflettere sul modo in cui stanno mutando le logiche del social housing, fuori dal welfare tradizionale, prendendo spunto dalle forme ricorrenti dell'abitare condiviso. La tesi si colloca entro una ricerca in corso negli ultimi due anni da un gruppo di docenti e studenti del Politecnico di Torino e di Milano. I risultati della quale sono depositati in un testo (Territoires Partegés, MètisPresses, Genève, 2014) e in un blog (www.territoridellacondivisione.wordpress |
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Relators: | Anna Maria Cristina Bianchetti |
Publication type: | Printed |
Subjects: | SS Scienze Sociali ed economiche > SSF Scienze sociali |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città |
Classe di laurea: | UNSPECIFIED |
Aziende collaboratrici: | UNSPECIFIED |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3240 |
Chapters: | Indice 0. Premessa 1. Discussioni Pubbliche e mutamenti strutturali 1.1 Indizi di una nuova attenzione al tema 1.2 Alcuni mutamenti di sfondo 1.3 La condizione abitativa a Torino 2. Abitare Condiviso 2.1 CoHousing 2.2 Housing Sociale: - Albergo Sociale - Condomini Solidali - Coabitazioni Solidali - Residenze Collettive 3. Abitare condiviso a Torino 3.1 Dibattito locale 3.2 Nella Città 3.3 I Tempi 3.4 Le Tipologie funzionali 3.5 Le Parti di Città 4. Dodici casi studio 4.1 Numero Zero 4.2 Sharing 4.3 Repubblica,14 4.4 Gessi, 4/6 4.5 Repubblica, 13 4.6 San Simone, 3 4.7 San Pio V, 11 4.8 Buena Vista 4.9 San Massimo,31/33 4.10 Corso Mortara, 36-7 4.11 Casa Sol 4.12 Cottolengo, 26 4.13 Soggetti coinvolti CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA |
Bibliography: | Discussioni pubbliche e mutamenti strutturali Indizi di una nuova attenzione al tema: Amin A., Thrift N. (2005), Città. Ripensare la dimensione urbana, Il Mulino, Bologna,. Bello, E. (a cura di) (2012), Abitare l'Italia : territori, economie, diseguaglianze, Franco Angeli, Milano. Bianchetti C. (2003), Abitare la città contemporanea, Skira, Milano. Bianchetti C. (2008), Urbanistica e sfera pubblica, Donzelli, Roma. Bianchetti C. (2011), Il Novecento è davvero finito : considerazioni sull'urbanistica, Donzelli, Roma. Lefebvre H (1970), Il diritto alla città, Marsilio, Padova. Mutti A. (1992), Il buon vicino: rapporti di vicinato nella metropoli, Il Mulino, Bologna. Sampieri A. (2011) (a cura di), L'abitare collettivo, Franco Angeli, Milano. Secchi B. ( 2000), Prima lezione di urbanistica, Laterza, Roma-Bari. Tosi A. (1994), Abitanti, Il Mulino, Bologna. Alcuni mutamenti di sfondo: Bricocoli M., Coppola A. (2011), Sguardi oltre le retoriche. Nuove politiche e progetti abitativi a Milano Cittalia, (2010), I Comuni e la questione abitativa. Le nuove domande sociali, gli attori e gli strumenti operativi, seconda edizione, febbraio. Saraceno C. (1998), Mutamenti della famiglia e politiche sociali in Italia, Il Mulino, Bologna. Saraceno C., Naldini M. (2001), Sociologia della famiglia, Il Mulino, Bologna, 2001. Tosi A. (2004), Case, quartieri, abitanti, politiche, Clup Edizioni, Milano. La condizione abitativa a Torino: Comune di Torino (2009), Avviso pubblico per la selezione di progetti per la realizzazione e gestione di coabitazioni solidali in quartieri pubblici. Programma per la realizzazione del mix sociale negli alloggi ERP, marzo e agosto. Comune di Torino (2011), Rapporto. Osservatorio Condizione Abitativa. Comune di Torino (2012), Cohousing - Housing Sociale - Evovillaggi, Settembre. Di Biagi P. (2008), La città pubblica : edilizia sociale e riqualificazione urbana a Torino, Allemandi, Torino. Di Biagi P. (2010), La grande ricostruzione, Donzelli, Roma. Cohousing, Housing Sociale, Residenze Temporanee, Condomini Solidali Breglia M. (2012), Il Social Housing come modello di un welfare europeo, intervento a Urbanpromo, Ottobre. Brunetta G., Moroni S. (2008), Libertà e istituzioni nella città volontaria, Mondadori, Milano. Cecodhas Housing Europe (2012), Alloggio sociale europeo. Gli ingranaggi del settore. Delera A. (a cura di) (2009), Ri-Pensare l'abitare. Politiche, progetti e tecnologie verso l'housing sociale, Hoepli, Milano. id22: Institut fur kreative Nachhaltigkeit, Institute for Creative Sustainability. Experimentcity institution, Berlin (2012), Cohousing cultures: Handbuch fur selbstorganisiertes, gemeinschaftiges und nachhaltiges Wohnen. Handbook for self-organized, community-oriented and sustainable housing, Jovis, Berlin. Lietaert M. (2007), Cohousing e condomini solidali : guida pratica alle nuove forme di vicinato e vita in comune, Terra Nuova, Firenze. Minora F. (2013), Housing "sociale" o Housing "socievole"? Spazi e forme dell'inclusione abitativa nei progetti di Edilizia Residenziale Sociale, Welfare oggi. Plebani F. (2010), Housing sodale, politiche abitative e fattore tempo : spunti dal e perii territorio lombardo, Guerini, Milano. Dibattito locale: 76 articoli tra La Stampa e La Repubblica dal 2005 ad oggi. Dodici casi studio: Sociale di via Ivrea (2002) (a cura di), Pitra Alta, passaggio a nord: la memoria, il sogno, il presente, Edizioni MILLE, Torino. http://www.comune.torino.it/rigenerazioneurbana/recuperourbano/via-ivrea.htm Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città (1984) Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino. Maria D'Amuri (2006), Le case per il popolo a Torino Dibattiti e realizzazioni 1849-1915. Comitato di Torino dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Carocci, Roma. Ilda Curti (1998), Il Progetto Pilota Urbano «The Gate». Urbanistica Informazioni. Antonio De Rossi, Giovanni Durbiano (2006), Torino 1980-2011. La trasformazione e le sue immagini, Torino, Umberto Allemandi & C, Torino. Sitografia http://www.temtoridellacondivisione.wordpress.com http://www.acem-porte.it/news/lo-stile-italiano-in-social-housing-federlegno-arredo/ http://www.housingeurope.eu/news/2863 http://www.a-realestate.it/news/speciali/101221_piemonte_social_house.html http://www.socialhousing.info/ http://www.urbanpromo.it/nuovosito/index.php?page=to-shl2 http://www.italiahousing.it/abitare_sociale.php http://www.comune.torino.it/informacasa http://www.coabitare.org http://www.cicsene.org http://www.biloba.it/coabitazione-solidale http://www.fondazionecrt. http://resocialclub.it/attivita/abitare http://www.sh-sharing.it http://www.comune.torino.it/infogio/casa/sportello http://www.stessopiano.it http://www.cohousing.it http://www.cohousingbologna.org http://www.ciohousing.it http://www.cohousingitalia.it. www.cohousingnumerozero.org/ http://www.condominiosolidale.org/Cohousing / www.comune.torino.it |
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