Enrica Tapparo
Il complesso "Telecittà Studios" a San Giusto Canavese.
Rel. Luca Davico. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2012
Abstract: |
Quando al termine dei miei studi presso la facoltà di architettura mi trovai di fronte alla scelta dell'argomento della mia tesi di laurea avevo una sola certezza: avrei cercato un tema riguardante la sociologia urbana perché questa era stato il ramo che più mi aveva colpito ed interessato nel corso dei miei studi.
Ero rimasta affascinata dal vedere come due discipline a prima vista differenti quali la sociologia e l'architettura potessero fondersi armoniosamente insieme diventando complementari una all'altra dando vita alla sociologia urbana. Individuato il campo verso cui indirizzare il mio lavoro mi restava la scelta del tema vero e proprio sul quale avevo una sola convinzione, doveva rappresentarmi in qualche modo e dovevo poterlo sentire parte di me. E cosa avrebbe potuto rappresentarmi meglio ed appartenermi di più dello studio di una realtà sviluppatasi nel mio Comune di residenza? Fu così che nacque l'idea di analizzare l'impatto che la realizzazione del complesso tele-cinematografico "Telecittà Studios" aveva avuto sul Comune di San Giusto Canavese in cui sorgeva perché in qualche modo mi sentivo di farne parte visto che sono nata, cresciuta e tutt'ora risiedo in questo Comune e che ho visto l'evolversi di tutte le fasi che lo hanno portato alla realizzazione di quelli che oggi sono gli "Studios". Passare quotidianamente davanti all'imponenza di questo complesso e ripensare che, non molti anni prima lì, vi erano dei verdi prati incolti dove da ragazzina giocavo mi ha fatto venire voglia di andare a cercare di capire, un po' più nel dettaglio, come fosse avvenuto quel cambiamento. Da qui mi è venuta voglia di capire come mai gli "Studios" fossero stati realizzati proprio nel Comune di San Giusto Canavese, nonostante si tratti di un piccolo Comune, che conta poco più di tremila abitanti, dove nonostante lo sviluppo del settore industriale e di quello terziario la popolazione era, ed in parte è ancor oggi, fortemente legata alla mentalità e ad uno stile di vita più campagnolo. Volevo vedere quali effetti, non solo occupazionali, ma anche sociali poteva avere una realtà tele-cinematografica, che nella mente dei più veniva associata al mondo dei sogni e delle favole, sulla popolazione di un Comune di piccole dimensioni che era ancora lontana dalle abitudini e dallo stile di vita di coloro che invece vivevano in città. Devo dire che anche l'aver passato diverso tempo all'interno degli " Studios", venendo così a diretto contatto con il mondo delle produzioni tele-cinematografiche, ha contribuito ad aumentare il mio interesse verso questa nuova realtà nuova che portava persone appartenenti ad ambienti sociali molto differenti tra loro a trovarsi astretto contatto gli uni con gli altri per intere giornate. Un altro fattore che mi ha spinto ad intraprendere questo lavoro è stata la volontà di conoscere appieno e nei dettagli la realtà del mio Comune, i cambiamenti che lo hanno interessato e come questi abbiano influito sullo stesso. Mi trovavo di fronte a qualche cosa di nuovo sotto ogni punto di vista, da quello del tipo di realizzazioni produttive che qui si svolgevano ai servizi che gli "Studios" offrivano, prima in Paese non vi era nessuna struttura ricettiva di tipo turistico - ricettiva, tantomeno una piscina o un centro benessere SPA e tutto ciò non poteva non attirare la mia curiosità e portarmi a compiere un'analisi più approfondita. Non bisogna dimenticare che si tratta di un complesso davvero grande, dal punto di della superficie territoriale che occupa, si tratta di 20.000 mq, e che la presenza di personaggi più o meno famosi hanno contribuito a far si che, almeno in un primo momento, l'attenzione dei più, compresa quella dei media fosse focalizzata sul complesso degli " Studios". Sono stata anche spinta nella mia scelta dalla voglia di capire quali siano stati i fattori che hanno determinato la riuscita degli "Studios" e le caratteristiche di questi, per comprendere se fosse possibile proporre una realtà analoga altrove . Mi incuriosiva anche parecchio capire quali fossero state le motivazioni che avevano spinto una Società ad insediare un complesso cine-televisivo in una realtà come quella sangiustese che è davvéro molto diversa da quelle delle grandi città, come Milano e Roma, dove solitamente venivano realizzate realtà di questo genere. Non ultimo è stato l'interesse per l'iter progettuale e burocratico che caratterizza una struttura come questa che, oltre ad avere una dimensione non trascurabile ed una grande polifunzionalità, ha visto molte evoluzioni dalla sua nascita ad oggi e che ha registrato diverse variazioni per quanto concerneva l'utilizzazione urbanistica ed edilizia del terreno sul quale doveva sorgere e svilupparsi. |
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Relators: | Luca Davico |
Publication type: | Printed |
Subjects: | A Architettura > AF Buildings and equipment for leisure, social activities, sport U Urbanistica > UK Pianificazione urbana |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | UNSPECIFIED |
Aziende collaboratrici: | UNSPECIFIED |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2692 |
Chapters: | INDICE 1. INTRODUZIONE 1.1 Motivazioni 1.2 Metodologia utilizzata 1.3 II problema dei dati 2. L'ULTIMO VENTENNIO CANAVESANO 2.1 Origini ed inquadramento geografico 2.2 Gli ultimi vent'anni dell'economia Canavesana 3. IL COMUNE DI SAN GIUSTO CANAVESE 3.1 II territorio Comunale 3.2 Caratteri della rete idrografica 3.3 La rete viaria 3.4 Storia del Comune 3.5 L'abitato 3.6 Le infrastrutture sociali 3.7 L'excursus storico degli strumenti edilizi 4. LA POPOLAZIONE E L'ECONOMIA LOCALE 4.1 Analisi della popolazione 4.2 L'attività economica ed i dati occupazionali 5. IL COMPLESSO " TELECITTÀ STUDIOS' 5.1 Breve Storia 5.2 "L'iter costruttivo" 6. CONCLUSIONI 6.1 II fenomeno Serendipity 7. ALLEGATI 7.1 Tabelle d'analisi 7.2 Glossario 7.3 Bibliografia |
Bibliography: | Autori vari: • (2010), Ivrea, "Il Canavesano 2010", Bolognino. • Bertolotti Antonino: (1965), Ivrea e Torino, "Passeggiate nel Canavese". • Boggio Camillo: (1910), Ivrea, " Le chiese del Canavese dai primi secoli ai giorni nostri ", Viassone . • Cavallari Murat Augusto: (1975), Moncalieri "Tra serra d'Ivrea, Orco e Po", De Marchi Carlo: (1985), San Giorgio Canavese, "San Giusto Canavese I zerb", edizione comunale • Fraccaro Plinio: (1956), Pavia, "La colonia romana di Eporedia (Ivrea) e la sua centuriazione". In "Opuscola". • Giaccardi Giovan Francesco: (1892), Torino, "L'asilo infantile di San Giusto Canavese". • Istat (aprile 1992), Roma, "Caratteristiche Strutturali delle Aziende Agricole" Abete Grafica, Roma • Istat (luglio 1994), Roma, "Popolazione e Abitazioni" Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Salario • Istat (dicembre 1994), Roma, "Imprese Istituzioni e Unità Locali" Istituito Poligrafico e Zecca dello Stato, Salario • Istat (maggio 1990), Roma, "Rapporto Annuale - la situazione del Paese nel 1989" Csr - Centro stampa e riproduzione, Roma • Istat (novembre 2005), Roma, "Popolazione residente e Abitazioni nelle Province Italiane - Torino " System Graphif, Roma • Istat (maggio 1991), Roma, "Rapporto Annuale - la Situazione del Paese nel 1990" • Rubbettino - Industrie Grafiche ed Editoriali, Soneria Mannelli (CZ.) • Istat (giugno 2001), Roma, "Rapporto Annuale - la Situazione del Paese nel 2000" Rubbettino - Industrie Grafiche ed Editoriali, Soneria Mannelli (CZ.) • Miglio Arrigo: (1984), San Giorgio Canavese, "Il Misobolo", De Joannes. • Musso Giuseppe Maria: (1967), Torino, "Invito al Canavese", Viglongo. Pinchia Emilio: (1927), Ivrea, "Itinerario canavesano", Ivrea. • Pola Falletti Giuseppe Cesare: (1950), Torino, "La castellata di Rivara e il Canavese", Artigianelli. • Ramella Pietro, (1977), Chieri, "Civiltà del Canavese", Edigraf. • Ramella Pitro, (2008), Ivrea, "Canavese 100 secoli - III età moderna", Bolognino. • Rubatto Pier Luigi: (1967), San Giorgio Canavese, "San Giorgio Canavese", De Joannes. |
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