Cinzia Gavello
Passaggi della tecnica : le culture dell'ingegneria idraulica del Novecento e il serbatoio dell'acqua di Pier Luigi Nervi A Mirafiori (Torino, 1961-1963).
Rel. Sergio Pace. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Progettazione Urbana E Territoriale), 2011
Abstract: |
Questa Tesi nasce come tentativo di esplorare, e per quanto possibile approfondire, un tema ad oggi ancora poco esaminato ma, non per questo, meno affascinante e ricco di spunti di ricerca: lo studio dei serbatoi idrici sopraelevati, con particolare attenzione al ruolo di icona e di landmark che questi apportano al paesaggio, con un particolare approfondimento relativo al lavoro svolto da Pier Luigi Nervi per il Servizio Costruzioni e Impianti Fiat di Mirafiori a Torino. L'analisi delle molteplici realizzazioni descritte rileva una vasta gamma di profili per tali tipologie di serbatoi; forme che vengono adottate sia in funzione della capacità di accumulo, sia in base a considerazioni strutturali ed estetiche. Data la particolare imponenza ed altezza di tali opere, le quali risultano particolarmente visibili anche ad una certa distanza, ed in considerazione del fatto che vengono solitamente ubicate in prossimità dei centri abitati per un loro più funzionale utilizzo, viene posto in primo piano il rapporto con l'ambiente circostante. Tale rapporto deve essere attentamente considerato già a partire dalle prime fasi progettuali, al fine di creare delle forme che si inseriscano coerentemente ed in maniera armonica nel paesaggio. I serbatoi, come i grandi sili di stoccaggio e le torri di raffreddamento, sono entrati a far parte del contesto dei grandi edifici industriali ed hanno raggiunto un ruolo, per la loro importanza formale e funzionale, oramai autonomo nel vasto panorama dell'architettura moderna, tanto da poter essere valorizzati come patrimonio di archeologia industriale attraverso un loro restauro e riqualificazione, come nel caso della torre dell'acqua di Jaegerborg, all'interno della quale hanno trovato posto ben quaranta alloggi per studenti universitari. L'idea di riuso e conversione dei serbatoi sopraelevati esistenti nasce dalla concreta possibilità di conciliare l'esigenza della modemizzazione, ovvero di creare nuovi spazi aderenti agli attuali bisogni individuali e sociali, con l'esigenza di un recupero del patrimonio esistente, legato invece a bisogni passati. Gli esempi di riutilizzo descritti all'interno del Capitolo I di questo lavoro, oltre ad assumere un valore culturale in relazione alla consolidata esperienza dell'archeologia industriale, assumono senza dubbio un forte carattere di innovazione, grazie al riutilizzo di un elemento funzionale, il serbatoio, costituito da forti caratteristiche tecnologiche. Il caso studio specifico, affrontato nella Tesi, è un manufatto dalle peculiari caratteristiche tecnologiche e formali, progettato e costruito da una delle più importanti figure dell'ingegneria italiana dello scorso secolo, ovvero Pier Luigi Nervi, con la sua impresa di costruzioni, la Nervi e Bartoli. Il serbatoio pensile della Fiat da 2000 me di capacità, realizzato dal 1961 al 1963, diventa un caso di studio emblematico, se collocato nell'ambito di studio di analisi di tutto uno stabilimento industriale, quello di Mirafiori, composto da altre strutture rilevanti dal punto di vista tecnico-architettonico, progettate dallo stesso Nervi, come il Nuovo Ampliamento Nord e l'Ampliamento Officine Principali, realizzati durante la metà degli anni cinquanta, le cui vicende sono state esplorate all'interno del Capitolo III. Rispetto agli altri edifici industriali circostanti, tali strutture si caratterizzano per le particolari soluzioni costruttive adottate e l'arditezza stessa appartenente alla costruzione, parametri costantemente alla base della ricca produzione nerviana. Pur trattandosi di opere industriali e, di conseguenza, piuttosto trascurate dalla critica, esse rappresentano una rilevante testimonianza tanto dello sviluppo delle costruzioni nel dopoguerra, quanto del contributo apportato da Pier Luigi Nervi nel vasto panorama architettonico italiano degli anni cinquanta e sessanta. «L'Italia del boom si riconosce nell'equazione ingegneria-architettura proposta da Nervi e la cultura occidentale scopre in Nervi il costruttore in grado di sublimare in termini formali il proprio modello di sviluppo che sembra trovare nell'Italia del cinquanta e del sessanta il simbolo di una saldatura tra umanesimo e nuovo capitalismo». La presente indagine nasce da un'interessante esperienza di tirocinio svolta da giugno a dicembre 2011, presso l'Archivio Maire Tecnimont, con sede amministrativa a Milano, a capo di un Gruppo leader nell'Engineering & Main Contracting, attivo sul mercato nazionale ed internazionale nei settori: 0/7, Gas & Petrolchimico, Energia, Infrastrutture ed Ingegneria Civile e Costruzioni. Tale azienda vanta di competenze distintive nel licensing e IP (Intellectual Property), ed è tuttora attiva nel settore delle energie rinnovabili e si è affermata negli anni, con successo, grazie ad un forte orientamento alla tecnologia e alle avanzate competenze nei servizi di Project Management, Engineering, Procurement & Construction, applicate all'implementazione di progetti complessi in tutto il mondo. La ricerca svolta nel corso del periodo di stage, costruita con il Prof. Carlo Olmo e coordinata dall'Archi. Michela Comba del Dipartimento di Progettazione Architettonica e Disegno Industriale della I Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, si pone, accanto agli obiettivi di studio e divulgazione, anche quello didattico e di crescita personale. L'obiettivo posto all'interno dell'attività condotta nei mesi, ha previsto il carotaggio e la sistemazione di alcune commesse storiche del Servizio Costruzioni e Impianti Fiat, conservate presso l'Archivio Karmak a Bruino, all'interno del progetto di valorizzazione dell'Archivio Disegni del fondo documentario degli uffici Progetti e Costruzioni ex Fiat Engineering. Tra i casi studio catalogati sono compresi il Palazzo delle Esposizioni di corso Massimo D'Azeglio (1947-1954), il Palazzo del Lavoro in Corso Unità d'Italia (1960-61), l'intervento all'interno dello stabilimento Fiat Mirafiori a Torino (1954-1955), con particolare attenzione al serbatoio pensile situato presso Mirafiori Sud (1961-1963), e lo stabilimento Cromodora di Venaria Reale (1966), oltre che numerose opere di altri importanti progettisti italiani fra cui Riccardo Morandi, Gino Valle, Franco Albini, e molti altri. Lo sviluppo della catalogazione di tale Archivio prevede, attraverso la ricerca dei sopracitati progetti come di altri possibili lavori di Pier Luigi Nervi condotti negli anni per la Fiat, l'informatizzazione della documentazione che li riguardano e l'elaborazione di un modello di scheda più dettagliata, con voci diverse, più funzionale e coerente ad un libero ed efficace accesso ai documenti. L'Operazione Nervi ha dunque previsto l'analisi e lo studio dell'importanza dell'Archivio Disegni, come testimonianza di un modello imprenditoriale unico in Italia, che ha comportato, inoltre, la sua collaborazione con progettisti di indiscussa fama internazionale: una collaborazione che rimane, ad oggi, tesoro prezioso da rivelare sia al grande pubblico, ma anche a tutti gli studiosi del settore di certo non consapevoli della grande quantità di materiali inediti reperibili. Gli esiti della ricerca sono confluiti nella tappa torinese del mostra di Pier Luigi Nervi, Architettura come sfida, svoltasi di recente presso il salone C del complesso di Torino Esposizioni a Torino e in una pubblicazione monografica con materiali d'archivio, saggi critici e schede analitiche. Il nucleo centrale della mostra era costituito dall'esposizione, attraverso disegni d'archivio originali, modelli in scala ridotta e scenografiche riproduzioni fotografiche e video, di una selezione di dodici delle opere più celebri di Nervi, in Italia e nel mondo, definite come icone, dagli Hangars di Orbetello e Orvieto degli anni trenta, alla Cattedrale di St. Mary a San Francisco, alla Sala delle Udienze Pontificie e all'Ambasciata di Brasilia della fine degli anni sessanta, passando attraverso le opere olimpiche di Roma realizzate al termine degli anni cinquanta e quelle torinesi di Torino Esposizioni e del Palazzo del Lavoro. Conseguentemente alla conoscenza acquisita attraverso lo stage, è stata svolta un'indagine relativa alla condizione degli archivi in Italia, procedendo attraverso un excursus dal 1980 al 2010, oggetto del Capitolo IV. Basta pensare al grande sviluppo urbano ed edilizio del Novecento che ha coinvolto l'intero territorio italiano per comprendere la corrispondente quantità di documentazione prodotta, archiviata e potenzialmente rintracciabile. Il corpus è, infatti, estremamente ricco e variegato: si va da fondi privati nel caso di archivi professionali di architetti o di archivi delle imprese coinvolte nei processi edilizi ed infrastrutturali o di natura pubblica quando vengono trattati archivi di ministeri e degli enti locali. Tale diversificazione e diffusione significano una grande ricchezza che, volendo, porterebbe a costruire un articolato archivio nazionale, diffuso nel territorio e caratterizzato dalle specificità dello stesso, ma comunque unificato in base a programmi comuni che tuttavia rispettano le singole individualità. Le ricerche di carattere storico che formano la colonna vertebrale di tutta la Tesi sono state condotte attraverso l'analisi dei documenti consultati e conservati presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma e il MAXXI di Roma. Le carte consultate non rappresentano solo una fonte di un innegabile valore storico e documentario relativa alla figura di Pier Luigi Nervi, ma sono state sicuramente un elemento essenziale al fine di ricostruire l'iter progettuale che ha accompagnato i diversi progetti dei serbatoi interrati e sopraelevati, realizzati dagli anni trenta agli anni settanta, che hanno interessato tutta la carriera dell'ingegnere valtellinese, esplorati all'interno del Capitolo Il di questo lavoro. L'esplorazione delle cartelle d'archivio relative agli studi dei serbatoi ha costituito certamente la struttura più consistente della ricerca e, se da un lato è stato fondamentale per la comprensione del percorso relativo ai singoli progetti, dall'altro ha permesso di verificare in prima persona il rapporto che sussiste fra il calcolo, l'intuizione strutturale e la forma architettonica. Parte integrante del Capitolo I è anche la descrizione delle principali caratteristiche tecniche e funzionali dei serbatoi sopraelevati. Sono state così illustrate, attraverso un itinerario cronologico, le principali opere realizzate nel mondo nel corso degli anni cinquanta del Novecento e che hanno letteralmente rivoluzionato il panorama delle grandi città europee e non solo. I serbatoi, vere e proprie icone degli anni cinquanta e sessanta, reclamano «la dichiarazione di uno stato di radicale novità, anche quando come nella maggior parte dei casi, questa novità consiste nella deliberata volontà di riallacciarsi all'autoctona tradizione di un vagheggiato passato remoto». All'interno dello stesso capitolo, è stato descritto, in via preliminare, lo scenario entro cui si collocano queste importanti opere realizzate, attraverso l'indagine del rapporto fra architettura e ingegneria e il contributo che la conoscenza strutturale della figura professionale dell'ingegnere ha prodotto negli anni cinquanta nell'oramai vastissimo panorama architettonico italiano. Il campo della costruzione di carattere industriale rappresenta indubbiamente il settore in cui la struttura in cemento armato viene per la prima volta lasciata a vista, priva di decorazioni, innescando un fervore generale intorno a queste opere di architettura. Come chiaramente esplicitato nel Capitolo III, attraverso ardite soluzioni sia strutturali che formali e la completa padronanza del cemento armato, Nervi riesce a conferire alla struttura più semplice un grande effetto estetico, nonché di grande interesse per la società. L'approccio che egli utilizza è quello di riconoscere all'architettura la propria funzione comunicativa, attribuendo alla forma stessa il valore aggiunto di segni comunicativi anche ad un pubblico di non addetti ai lavori, al fine di poter essere simbolicamente riconosciuti. «Nervi ha potuto compiere dietro lo scudo dell'estetica uno dei percorsi sperimentali più significativi della modernità. Assoggettando l'informe alla struttura, l'artificioso all'organico ha sviluppato una rigorosa geometria costruttiva capace di unire in una stessa avventura strutturale gli ideali elitari della cultura accademica e le aspettative più diffuse in materia di armonia». Il successo delle proprie opere torinesi è dunque indiscutibilmente legato alla fama di innovatore della tecnica che Pier Luigi Nervi è stato abile a guadagnarsi durante la prima fase della sua carriera. Questa Tesi mira a sottolineare, inoltre, come molti personaggi si siano interessati al lavoro dell'ingegnere valtellinese; le opere costruite a Mirafiori da Nervi, a soli pochi mesi dal completamento, accendono una grande popolarità in Europa e nel mondo, tanto da suscitare interesse anche dal punto di vista economico. La risonanza del serbatoio pensile, ad esempio, viene singolarmente dimostrata dal fatto che il 26 agosto del 1963, Betty Campbell della Cement and Concrete Association, richiede all'ingegnere italiano l'importo complessivo dei lavori per la realizzazione dell'opera, per poter comparare «un progetto interessante, rispetto ad uno tradizionale, quindi senza peculiarità estetiche». Un'ulteriore testimonianza del successo delle opere è rappresentata dall'interessamento sorto dall'Union d'Entreprises de Constructions a seguito di un articolo relativo al serbatoio pubblicato su La Technique des Travaux, nell'aprile del 1964. «Nous avons été très interéssés par un article paru dans la revue "LA TECHNIQUE DES TRAVAUX" de Mars-Avril 1964, concernant la construction d'un réservoir de 2000 me aux usines Fiat [...]. Or, dans l'un de ces pays, existe un projet de construction d'un réservoir de 1500 mc (hauteur 35 m environ) pour lequel un appel d'offres est ouvert avec échéance le 2 Décembre. Nous pensons qu'il serait intéressant de faire une proposition utilisant la technique que vous avez employée aux usines Fiat avec quelques modifications de détail destinées à simplifier l'ouvrage pour l'adapter aux besoins locaux et aux moyens dont on peut disposer sur piace». L'impresa di costruzioni francese avrebbe voluto esportare la tecnica costruttiva impiegata da Nervi per il serbatoio di Torino, per la costruzione di manufatti analoghi in Africa Occidentale. Nonostante l'ingegnere si dimostrasse onorato della richiesta, si rivela piuttosto obiettivo circa la fattibilità dell'operazione in Africa, là dove non si disporrebbe di manodopera qualificata. Infatti, la stima provata da Pier Luigi Nervi nei confronti del proprio personale è dimostrata ancora una volta dalla risposta alla sua lettera dove egli affida il merito del buon esito dei lavori alla manodopera altamente qualificata e specializzata di cui egli dispone per la realizzazione e la messa in opera degli elementi prefabbricati. L'obiettivo di questa Tesi non è stato dunque quello di una rilettura tecnica dell'architettura di Pier Luigi Nervi, seppur ancora parzialmente inesplorata, quanto piuttosto l'analisi e l'illustrazione dei caratteri salienti dei serbatoi che egli ebbe modo di progettare nell'arco della sua lunga carriera. Questo studio è da intendersi come un'opportunità di apprendimento circa le relazioni fondamentali che hanno determinato le alternative costruttive ideate da Nervi, la realizzazione dei propri manufatti e i criteri che hanno condotto alle scelte costruttive impiegate nelle sue strutture. Questa Tesi ha dunque sia un valore documentativo che di ricerca. Oltre a riflettere sui criteri di intendere la monumentalità relativa ai serbatoi, trattati ed esplorati non solo dal punto di vista ingegneristico, apre altri fronti di analisi che anche recenti studi non hanno ancora esplicitato nella loro totalità data la complessità del tema in oggetto: i rapporti di Nervi consolidati con l'industria torinese, la forte notorietà e popolarità che i serbatoi idrici hanno a livello internazionale e di come l'ambito della storiografia dei serbatoi analizzata rimanga, ancor oggi, un oggetto inconsueto. |
---|---|
Relators: | Sergio Pace |
Publication type: | Printed |
Subjects: | A Architettura > AN Civil engineering, transport, communications P Personaggi > PE Ingegneri |
Corso di laurea: | Corso di laurea specialistica in Architettura (Progettazione Urbana E Territoriale) |
Classe di laurea: | UNSPECIFIED |
Aziende collaboratrici: | UNSPECIFIED |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2259 |
Chapters: | Introduzione Ringraziamenti 1.I serbatoi idrici sopraelevati. Icone del territorio. 1.1. Il serbatoio pensile e il relativo funzionamento del sistema idrico. 1.2. Il contributo dell'ingegneria idraulica e le prime realizzazioni nel mondo. 1950-1960. 1.3. Alcuni esempi di riconversione, riutilizzo o abbandono. 1.4. La torre dell'acqua di Rachel Whiteread. Simbolo del distretto di SoHo. 1998. 2. Gli studi per i serbatoi pensili, interrati e sommersi di Pier Luigi Nervi. 1935-1973. 2.1. I serbatoi sopraelevati di Pier Luigi Nervi. 1935-1950. 2.2. I serbatoi interrati e sommersi di Pier Luigi Nervi. 1936-1973. 3. Il contributo di Pier Luigi Nervi per il Servizio Costruzioni e Impianti Fiat e il serbatoio pensile di Mirafiori. 1950 1963. 3.1. Il contesto storico e lo sviluppo degli stabilimenti di Mirafiori. 1950-1963. 3.2. Il contributo di Pier Luigi Nervi per il Servizio Costruzioni e Impianti Fiat. 3.3. Il «sistema Nervi» e il serbatoio pensile di Mirafiori. 1961-1963. 4. Saggio di ricerca II a carattere critico-disciplinare. La condizione degli Archivi in Italia. 1980-2010. 4.1. Introduzione 4.2. Le fonti archivistiche 4.3. Spazi della memoria 4.4. Organizzazione dei documenti di impresa 4.5. Gli Archivi dei Piani Urbanistici 4.6. L'archivio progetti 4.7. Strategie, conservazione, comunicazione 4.8. Considerazioni per un dibattito 5. Apparati Opere a stampa citate |
Bibliography: | Opere a stampa citate: 1934 • Dott. Ing. Luigi Ferroglio, Serbatoi per vino in cemento armato, estratto dalla Rivista «Il cemento armato», n. 8, 1934. 1941 • Luigi Rosei, Acquedotti e serbatoi in cemento armato, Lavagnolo Editore, Torino 1941. Odone Belluzzi, Scienza delle costruzioni, Zanichelli, Bologna 1941. 1945 • Pier Luigi Nervi, Scienza o arte del costruire? Caratteristiche e possibilità del cemento armato, Edizioni della Bussola, Roma 1945. 1957 • Pier Luigi Nervi, New technique for Turin Factory, in «The International Monthly Journal for Prefabrication, and new building technique», v. 4, n. 43, maggio, 1957. 1960 • Ada Louise Huxtable, Pier Luigi Nervi, George Braziller, Inc, New York 1960. • Adalberto Minucci, Saverio Vertone, Il grattacielo nel deserto, Editori Riuniti, Roma 1960. • Pier Luigi Nervi, Water Tower, can enhance a landscape, in «Concrete Quarterly», n. 47, ottobre-dicembre, 1960. 1963 • Pier Luigi Nervi, Serbatoio sopraelevato dalla capacità di mc 2000, in «L'industria Italiana del Cemento», n. 3, anno XXXIII, marzo 1963. • Mario Nervi, La prefabbricazione nella copertura di grandi ambienti e di fabbricati industriali. Giornata di studi sulla prefabbricazione, Padova, 1 giugno 1963. 1964 • Arthur Drexler, Twentieth Century Engineering. The Museum of Modern Art, New York 1964. • Un chateau d'eau, de 68 m de hauteur et de 2000 mc de capacité, près de Turin, in «La Technique des Travaux», pp. 85-88. 1965 • Pier Luigi Nervi, Aesthetics and Technology in Building, Harvard University Press, Cambridge 1965. 1970 • UISAA, Serbatoi a torre in acciaio, Milano 1970. 1979 • Paolo Desideri, Pier Luigi Nervi jr, Giuseppe Positano, Pier Luigi Nervi, Zanichelli, Bologna 1979. 1980 • Ing. Mario Nervi, Pier Luigi Nervi e la sua opera: incontro di studio organizzato dal Comitato del Premio Ingersol rand Italia, Boroni, Milano 1980. • Jacques Le Goff, La nuova storia, Einaudi, Torino 1980. • Vittorio Mosco, Giuseppe Marconi, Progettazione e calcolo dei serbatoi e sili in acciaio, CISIA (Centro Italiano Sviluppo Impieghi Acciaio-Milano), Milano 1980. 1982 • Fabio Mariano, Gabriele Milelli (a cura di), Pier Luigi Nervi, una scienza per l'architettura, Architettura viva, Roma 1982. • Reunion du Groupe de travaii CIAIICAM sur le Archives dell'Architecture, in «Bullettin du CIA», n. 18, 1982. 1983 • Andrew Saint, The image of the architect, Yale University Press, New Haven and London 1983. • Arturo Carlo Quintavalle, Museo o Archivio?, in «Università di Parma. Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Documenti», Parma 1983, v. I, p. 11. • Luigi Ramazzotti (a cura di), Nervi Oggi, scritti delle mostre e dei convegni, Edizioni Kappa, Roma 1983. 1984 • Giuseppe Frega, Lezioni di acquedotti e fognature, Liguori Editore, Napoli 1984. 1985 • Luciano Violante, Diritti dei cittadini, tutela dei documenti ed esigenze della pubblica amministrazione nella legislazione, in materia di banche dati, in Informatica e archivi, atti del Convegno, Torino, 17-19 giugno 1985. 1986 • Antonio Salmeri, Ottimizzazione di peso e di costo di serbatoi di stoccaggio, in «Costruzioni metalliche», n. 2, 1986, pp. 91-100. 1987 • Paolo Jedlowski, La memoria collettiva, Unicopli, Milano 1987. • Carlo Cestelli Guidi, Cemento armato precompresso, Hoepli, Milano 1987. 1988 • Fulvio Irace, La città che sale, Arcadia Edizioni, Milano 1988. • Cristina Bianchetti, Materiali d'archivi, in «Urbanistica», n. 90, marzo, 1988, pp. 35-46. 1990 • Angelo Guerini, Il disegno di architettura: notizie su studi, ricerche, archivi e collezioni pubbliche e private, Bollettino d'informazione, Milano 1990. • Eugenia Battisti, La storia delle tecniche come nuova frontiera storiografica, in «II modo di costruire», a cura di M. Casciato, S. Mornati, P. Scavezzi, Edilstampa, Roma, 1990, pp. 15-17. • Erwin Heinle, Fritz Leonhardt, Torri, Arnoldo Mondadori, Milano 1990. 1992 • Elio Lodolini, Archivistica. Principi e problemi, Franco Angeli, Milano 1992. 1993 • Girolamo Ippolito, Appunti di costruzioni idrauliche, Liguori Editore, Napoli 1993. 1994 • Giancarlo Aloisio, I disegni d'archivio negli studi di storia dell'architettura: Napoli 12-14 giugno 1991, atti del convegno, Electa, Napoli 1994. 1995 • Andrea Bassi, Idee in deposito: fra storia e architettura, in «COSTRUIRE», n. 145, 1995, p. 117 sgg. • Anna Tonicello (a cura di), Il progetto di architettura: conservazione, catalogazione, informazione: atti del seminario, Venezia 1995. 1996 • Francesca Klein (a cura di), Sui consumati banchi. Generazioni, cultura e istituzioni educative negli archivi e nelle biblioteche delle scuole fiorentine, atti del convegno, Firenze, 28 marzo 1996. • Valerio Castronovo, Aimaro Isola, Roberto Gabetti (a cura di), L'Impresa Rosso. Note sul settore edilizio a Torino negli ultimi cinquant'anni, Pluriverso, Torino 1996. • Valerio Milano, Acquedotti: guida alla progettazione, Hoepli, Milano 1996. • Walter Benjamin, Sul concetto di Storia, a cura di Gianfranco Bonola e Michele Ranchetti, Einaudi, Torino 1997. 1997 • Carlo Olmo (a cura di), Mirafiori 1936-1962, Umberto Allemandi & Co., Torino 1997. • Chiara Rostagno, Attraverso gli archivi con metodo: resoconto di un'esperienza di ricerca, in «Storia urbana: rivista di studi sulle trasformazioni della città e del territorio in età moderna», A. 21, n. 81, 1997, pp. 177-184. • Luciana Duranti, I Documenti Archivistici, La gestione dell'archivio da parte dell'ente produttore, Pubblicazione degli Archivi di Stato, Roma 1997. 1998 • Giuseppe Berta, Mirafiori, Il Mulino, Bologna 1998. • Stefano Rodotà, Privacy, l'Europa parla anche a nome dì milioni dì americani, in «Il Messaggero», 16 dicembre 1998. • Penny McGuire, Reservoir rebirth, in «Architectural Review», v. 204, n. 1222, dicembre, 1998, pp. 68-71. 1999 • Christine Desmoulins, Torre dell'acqua a Chavagnes-Les-Eaux in Francia, in «Abitare», n. 389, novembre, 1999, p. 165. • Louise Neri, Looking up: Rachel Whiteread's Water Tower, Public Art Found, Scalo, Zurich 1999. • Roberto Sordina, Identità e campo di operatività degli archivi di architettura italiani, in «Parametro», n 231, settembre-ottobre, 1999, pp.44-46. 2000 • Patrizia Malfatti, Jo Crepain vicino ad Anversa: trasparenza, in «Abitare», n. 391, gennaio, 2000, p. 58. 2002 • Alessandra Contini, Archivio per la memoria e la scrittura delle donne: un cantiere aperto, in «Archivio Storico Italiano», v. 4, 2002, pp. 769-787. • Aleida Assmann, Ricordare. Forme e mutamenti della memoria culturale, Il Mulino, Bologna 2002. • Giuliana Bruno, Atlante delle emozioni. In viaggio tra arte, architettura e cinema, Bruno Mondadori, Milano 2002. • Margherita Guccione, Erilde Terenzoni (a cura di), Documentare il contemporaneo: gli archivi degli architetti, Gangemi, Roma 2002. • Monica Zerboni, Pool Architektur a Vienna: mini penthouse a scomparsa, in «Abitare», n. 414, febbraio, 2002, pp. 60-61. • Peter Burke, Testimoni oculari: il significato storico delle immagini, Carocci, Roma 2002. • Roberto De Benedittis, I censimenti, in «Gli strumenti archivistici. Metodologia e dottrina, atti del Convegno», Rocca di Papa, 21-23 maggio 1992. 2003 • Eladio Dieste, Las Vegas Water Tank, Canelones, Uruguay, 1964, in «A+U: architecture and urbanism», n. 8, agosto, 2003, pp. 120-121. • Giorgetta Bonfiglio Dosio, Primi passi nel mondo degli archivi: temi e testi per la formazione archivistica di primo livello, CLEUP, Padova 2003. • MART (Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto), Guida all'Archivio del '900. Biblioteca e fondi archivistici, Milano 2003. • Mercedes Daguerre (a cura di), Eladio Dieste, 1917-2000, Electa, Milano 2003. 2004 • Charlotte Mullins, Tate Modern Artist: Rachel Whiteread, Tate Publishing, United Kingdom 2004. • Riccardo Domenichini, Anna Tonicello, Il disegno di Architettura. Guida alla descrizione, Archivio Progetti, IUAV, Il Poligrafo, Padova 2004. • Rina La Guardia (a cura di), Metodologie di riordino per gli archivi di architettura, atti del Seminario di Studio, Milano, Triennale, 7 ottobre 2004. • Stanford Anderson, Eladio Dieste. Innovation in Structural Art, Princeton Architectural Press, New York 2004. 2005 • Antonio Piva, Gli archivi del progetto, Lybra, Milano 2005. 2006 • Andrea Bruschi, La memoria del progetto: per un archivio dell'architettura moderna a Roma, Gangemi, Roma 2006. • Conversion of Jaegesborg Water Tower, in «Arkitektur DK», v. 50, n. 4, luglio, 2006, pp. 228-239. • Richard Waite, Make pours innovation into water tower, in «Architects' journal», v. 223, n. 22, giugno, 2006, p. 14. • Rob Gregory, Plug in Living, in «Architectural Review», v. 220, n. 1318, dicembre, 2006, p. 80. 2007 • Andrew Saint, Architect and Engineer, Yale University Press, New Haven and London 2007. • Fausto Giovannardi, Eladio Dieste: an engineering magie, Borgo San Lorenzo, dicembre 2007. • Gaetano Calabrese, Gli archivi d'impresa in Sicilia: una risorsa per la conoscenza e lo sviluppo del territorio, Angeli Editore, Milano 2007. • Jurg Conzett, Architettura nelle opere di ingegneria, a cura di Mario Alberto Chiorino, Umberto Allemandi & Co., Torino 2007. • Linda Giuva, Il potere degli archivi: usi del passato e difesa dei diritti nella società contemporanea, Bruno Mondadori, Milano 2007. • Margherita Guccione, Daniela Pesce, Elisabetta Reale (a cura di), Guida agli archivi di architettura a Roma e nel Lazio: da Roma capitale al secondo dopoguerra, Gangemi, Roma 2007. • Mario Antonio Amaboldi, Trasparenza del passato, in «L'arca: la rivista internazionale di architettura, design e comunicazione visiva», n. 223, 2007, pp. 30-35. • Trasformare le periferie - Jaegesborg Water Tower, in «l'Arca», n. 227, luglio-agosto, 2007, p. 91. 2008 • Associazione Nazionale Archivi Architettura Contemporanea, Le visioni dell'architetto: tracce dagli archivi italiani di architettura una mostra sulla dimensione utopica, visionaria, immaginifica del patrimonio di disegni e materiali d'archivio dell'architettura italiana del Novecento, Venezia 2008. • Claudio Greco, Pier Luigi Nervi. Dai primi brevetti al Palazzo delle Esposizioni di Torino, 1917-1948, Heinz Wirz, Lucerna 2008. • Margherita Guccione (a cura di), Documentare il Contemporaneo. Archivi e Musei di Architettura, Gangemi Editore, Roma 2008. • Stanford Anderson, Eladio Dieste: A Principled Builder, in Seven Structural Engineers. The Felix Candela Lectures, Guy Nordenson (edited by), The Museum of Modern Art, New York 2008. 2009 • Massimo Fabbrini, Archivi d'impresa: infrastrutture e fabbriche dell'impresa Budini-Gattai, Bollettino ingegneri: organo ufficiale: rassegna mensile delle attività degli ingegneri della Toscana: atti e notiziari dei collegi e ordini di Firenze e della Federazione toscana ingegneri e architetti; n. 1/2, 2009, pp. 3-5. • Francisco Javier Monclus, International Exhibitions and Urbanism: thè Zaragoza Expo 2008 Project, Ashgate Publishing Limited, England 2009. • Tullia Lori, Pier Luigi Nervi, Motta Architettura, Milano 2009. • Vittorio Marchis, Disegnare, progettare, costruire: 150 anni di arte e scienza nelle collezioni del Politecnico di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, 2009. • Wassertum, Expo 08, Saragossa, Entwurf (Design) Enrique de Teresa, Madrid, in «Architektur, Innenerchitektur», n. 3, 2009, pp. 152-153. 2010 • Alberto Bologna, Pier Luigi Nervi, Rapporti Statunitensi inesplorati, in Salvatore D'Agostino (sotto la direzione di) Storia dell'Ingegneria, atti del III Congresso Nazionale (Napoli, 19-20-21 aprile 2010). • Andrea Guadagni, Prontuario dell'ingegnere: edilizia, geotecnica, rilevamento territorio, idraulica, chimica, macchine, energetica, elettrotecnica, elettronica, informatica telecomunicazioni, economia aziendale, produzione, ambiente, qualità e sicurezza, Hoepli, Milano 2010. • Bruno Reichlin e Maristella Casciato (a cura di), Luigi Moretti Architetto. Dal Razionalismo all'Informale, 30 maggio-28 novembre 2010. • Carlo Olmo, Cristiana Chiorino, Pier Luigi Nervi, l'architecture comme defì, Silvana Editoriale, Milano 2010. • Carlo Olmo, Così l'ingegner Nervi sfidò gli architetti. Una retrospettiva a Bruxelles ripercorre l'avventura del grande progettista affascinato dalla sperimentazione, in «La Stampa», 2 giugno 2010, p. 37. • Gabriele Neri, I Modelli strutturali di Pier Luigi Nervi per la Cattedrale di San Francisco, in Salvatore D'Agostino (sotto la direzione di) Storia dell'Ingegneria, atti del III Congresso Nazionale (Napoli, 19-20-21 aprile 2010). • Meditation Centre in Water Tower, in «A+U: architecture and urbanism», n. 4, aprile, 2010, pp. 76-81. • Sergio Poretti, Nervi, Maestro (e) Costruttore, in Annalisa Trentin, Tomaso Trombetti (a cura di), La lezione di Pier Luigi Nervi, Milano-Torino 2010. • Pier Luigi Nervi, Costruire correttamente: caratteristiche e possibilità delle strutture cementizie armate, Hoepli, Milano 2010. • Water Tower of living, in «A+U: architecture and urbanism», n. 4, aprile, 2010, pp. 96-99. 2011 • Alberto Bologna e Cristiana Chiorino, La fabbrica sospesa. Pier Luigi Nervi, Gino Covre e la Cartiera Burgo a Mantova (1961-1964), nel catalogo della mostra Pier Luigi Nervi, Torino, la committenza industriale, le culture architettoniche e politecniche italiane, Torino 2011. • Michela Comba, Effetti costruttivi di una company town. Pier Luigi Nervi e il servizio Costruzioni Fiat (1947-1966), nel catalogo della mostra Pier Luigi Nervi, Torino, la committenza industriale, le culture architettoniche e politecniche italiane, Torino 2011. |
Modify record (reserved for operators) |