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ANALISI BIOMECCANICA DELLA SCIVOLATA SPINTA NELLO SCI DI FONDO = BIOMECHANICAL ANALYSIS OF DOUBLE POLING IN CROSS-COUNTRY SKIING

Andrea Besseghini

ANALISI BIOMECCANICA DELLA SCIVOLATA SPINTA NELLO SCI DI FONDO = BIOMECHANICAL ANALYSIS OF DOUBLE POLING IN CROSS-COUNTRY SKIING.

Rel. Laura Gastaldi, Valeria Rosso, Arrigo Canclini. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Biomedica, 2021

Abstract:

Lo scopo della tesi è quello di descrivere e applicare la metodologia utilizzata per lo studio della biomeccanica della scivolata spinta (DP) nello sci di fondo (XCS). Tra i vari stili esistenti, la scivolata spinta è quella che negli ultimi anni ha assunto maggiore rilevanza nelle competizioni dove questa tecnica viene utilizzata per circa 75% del percorso (Stöggl T., 2019). Il percorso tipico di una gara è caratterizzato da tratti con pendenze diverse, per cui gli atleti adattano lo stile e la velocità alle caratteristiche del tracciato e alle condizioni della neve. Per avere una descrizione completa del gesto tecnico, anche al fine di migliorare l’allenamento, è quindi importante tenere conto di queste variabili. Allo studio hanno partecipato 9 atleti d’élite maschi (età 25 ± 5 anni, altezza 173 ± 5 cm e massa 68 ± 5 kg) appartenenti alla nazionale italiana di sci di fondo e biathlon che sono stati sottoposti a una prova su treadmill a diverse velocità (9, 12, 15, 18, 21 km/h) e pendenze (1°, 3°, 5°, 7°). Per ognuna delle 20 combinazioni, sono stati registrati i dati durante 30 s di DP. Tra ogni variazione di pendenza era previsto 1 minuto di recupero e 5 minuti tra una velocità e la successiva. Per l’analisi dinamica, sono state utilizzate solette podometriche inserite nelle scarpe e celle di carico, integrate nelle manopole dei bastoncini, per la misura delle forze assiali esercitate sul terreno. Per quanto riguarda la cinematica, sono state posizionate 4 telecamere (una per ogni angolo del treadmill) dotate di luce led con lo scopo di registrare il movimento di marker catarifrangenti posti sui punti di repere degli atleti corrispondenti alle principali articolazioni. Grazie al metodo del Direct Linear Trasform (DLT, Abel - Aziz Y.I, Karara H.M., 1971) è stato creato il modello 3D a 14 segmenti (testa, busto, braccio, avambraccio, coscia, gamba, piede e bastoncini) dal quale sono stati ricavati angoli articolari e traiettoria del centro di massa. Per completare lo studio anche sotto il profilo fisiologico, sono state posizionate bilateralmente sonde wireless EMG su 7 muscoli (Bicipite brachiale, Tricipite capo lungo, deltoide posteriore, gran pettorale, Teres major, Gran dorsale, retto addominale) rilevanti nel DP. Inoltre sono stati misurati il consumo di ossigeno (VO2) durante tutta la durata della prestazione e il lattato ematico in diversi momenti: prima della prova (basale), al termine dei 30 secondi di spinta e 10 minuti dopo il termine della prova (recupero). Nella tesi viene descritto il protocollo sperimentale della prova, la messa a punto della strumentazione utilizzata e l’elaborazione dei vari segnali. In conclusione vengono presentati alcuni risultati dello studio, ritenuti maggiormente rilevanti.

Relatori: Laura Gastaldi, Valeria Rosso, Arrigo Canclini
Anno accademico: 2021/22
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 69
Informazioni aggiuntive: Tesi secretata. Fulltext non presente
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Biomedica
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-21 - INGEGNERIA BIOMEDICA
Aziende collaboratrici: AZIENDA SOCIO SANITARIA TERRITORIALE (ASST) DELLA VALTELLINA
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/21682
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