Martina Quirico
Architetture per l'osservazione scientifica della montagna. Progetto di riqualificazione del Rifugio Crête Sèche in Valpelline. = Architectures for the scientific observation of the mountain. Redevelopment project of the Crête Sèche hut in Valpelline.
Rel. Roberto Dini, Valerio De Biagi. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2020
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Abstract: |
Il territorio montano, che costituisce il 35% circa del suolo italiano, è da sempre stato sede degli studi di scienziati e ricercatori sin dagli inizi dell’Ottocento; essi designarono la montagna come luogo ideale per condurre esperimenti ed ottenere risultati che non fossero intaccati dai fenomeni atmosferici del fondovalle. Oltre ad essere luogo ottimale per gli studi, la montagna è anche e soprattutto oggetto di studio, frequentata da geologi, astronomi, botanici, fisici, geografi e da individui provenienti da numerose altre branche della scienza. Questo tipo di studi quindi, proseguito fino ai giorni nostri, ha suscitato maggiore interesse per l’ambiente montano e le strutture che lo costellano, presidi geografici che permettono il continuo monitoraggio delle terre alte e che costituiscono, oltre che una “membrana protettrice e materna” (De Rossi A., in Dini R., Gibello L., Girodo S., Rifugi e bivacchi. Gli imperdibili delle Alpi. Architettura, storia, paesaggio, pag. 1), una palestra sperimentale per il progettista, che si deve confrontare con le condizioni ambientali estreme del luogo. Il presente lavoro di tesi presenta una proposta progettuale di riqualificazione e parziale rifunzionalizzazione del Rifugio Crête Sèche, collocato in Valpelline nel Comune di Bionaz all’imbocco della comba di Crête Sèche, a 2410 m s.l.m. La proposta progettuale, sviluppata sulla base dell’utilizzo della struttura durante lo svolgimento del Workshop introduttivo alle lauree magistrali dell’ottobre dello scorso anno, ha la volontà di indagare varie possibilità funzionali e di destagionalizzazione di questo tipo di edifici, oltre che legarsi ad una reale esigenza di ripensamento degli spazi, espressa dal presidente del CAI sezione Aosta, e dalla volontà di rilanciare l’economia del Comune. Lo sviluppo del progetto si è basato su due aspetti principali: la creazione di una nuova immagine e la rifunzionalizzazione con l’inserimento di un laboratorio di osservazione e studio di clima e territorio. Il primo aspetto affronta la ricostruzione del primo piano, con il mantenimento del piano terra e della memoria della forma in quanto il rifugio è punto di riferimento per chi percorre i sentieri della zona. Il secondo aspetto, relativo al laboratorio, indaga la possibilità di creare un nuovo polo attrattivo per il territorio, oltre che ipotizzarne il collegamento con quella che è la vasta rete di strutture, organizzazioni, fondazioni ed enti che si occupano degli studi delle terre alte, rete costituita non solo da ambiti di studio prettamente scientifici ma anche da altre branche quali gestione del territorio, sviluppo sostenibile, turismo e popolazione. Il rifugio, a differenza delle strutture ricettive del fondovalle, è connotato da caratteri peculiari che ne evitano l’omologazione con l’offerta alberghiera a seguito di una massificazione turistica; il progetto di rifunzionalizzazione presentato in questo lavoro di tesi ha lo scopo di fornire uno spunto per la creazione di un nuovo carattere distintivo per questo tipo di edifici, evitandone la snaturalizzazione identitaria originaria con l’avvicinamento al modello alberghiero. |
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Relators: | Roberto Dini, Valerio De Biagi |
Academic year: | 2020/21 |
Publication type: | Electronic |
Number of Pages: | 91 |
Subjects: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città |
Classe di laurea: | New organization > Master science > LM-04 - ARCHITECTURE AND ARCHITECTURAL ENGINEERING |
Aziende collaboratrici: | UNSPECIFIED |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/16859 |
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