Francesca Biddoccu
Una nuova corte come luogo di scambi culturali: riqualificazione dell'area della scuola "A.Frank" nel centro storico di Giaveno.
Rel. Agostino Magnaghi. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004
Abstract: |
L'oggetto del mio studio è un tema caro e dibattuto sia tra i cittadini che tra i professionisti di Giaveno. Da anni l'Amministrazione Comunale ha espresso la viva intenzione di trasferire la scuola elementare "Anna Frank" del centro storico in una nuova sede e di abbattere l'edificio che la ospita dal 1962, costruito nel primo dopoguerra, per lasciare posto ad un parcheggio e a nuove strutture che meglio si inseriscano nel borgo medievale. Il mio lavoro inizia con una breve introduzione storica che illustra lo sviluppo urbanistico del paese, approfondendo le trasformazioni che connotarono le vie e gli spazi pubblici delimitanti l'isolato ove si trova l'edificio oggetto di studio. Prima di ipotizzare un intervento sull'area, ho effettuato un'analisi degli edifici collocati entro la cinta muraria trecentesca, attraverso la schedatura puntuale dei fabbricati prospettanti sulle vie principali. Comparando i dati raccolti sul campo, con l'analisi cartografica e le informazioni storiche in mio possesso, ho individuato le principali tipologie edilizie presenti nel concentrico giavenese, producendo una carta tipologica. Successivamente, ho ristretto l'analisi al sito dell'intervento, cercando di ricostruire la storia degli edifici che vi si trovano oggi e di quelli che sono stati demoliti nel corso dei secoli per lasciare spazio al fabbricato della scuola elementare "Anna Frank". Proprio dalla constatazione della preesistenza, sull'area, di edifici dalle volumetrie del tutto simili all'imponente edificio dell'Ing. Oliosi, sebbene con caratteri tipici degli edifici a corte settecenteschi, nasce l'idea di proporre una soluzione alternativa alla demolizione. La mia proposta progettuale prende come riferimento alcuni elementi caratterizzanti il tessuto urbano racchiuso entro la cinta muraria, quali le corti , i passaggi pedonali ed i percorsi che si insinuano all'interno delle stesse e, non ultima, la Platea medievale, identificata proprio con una delle vie tangenti l'edificio scolastico. Inoltre, ho deciso di enfatizzare la forte connotazione che l'area in questione ha avuto sin dal XVI secolo come spazio pubblico, essendo stato il Palazzo Molines, adiacente la scuola stessa, sede del Comune fino agli inizi del `900, per poi ospitare svariate funzioni di interesse collettivo fino ai giorni nostri. Nell'ipotesi di riuso si è creata quindi una nuova corte, che si vuole connotare come luogo di incontro e di scambio culturale e sociale, cercando di favorirne l'accesso da tutte le vie che circondano l'isolato. Particolare attenzione è stata posta soprattutto nella progettazione dei percorsi esterni ed interni, che permettono di collegare senza soluzione di continuità le varie parti dell'edificio con la corte, adibita a giardino, e l'antica Platea su cui si affaccia la manica centrale dell'edificio, superando il dislivello esistente tra la parte bassa e la parte alta del borgo. Ulteriore elemento caratterizzante del complesso rinnovato sono i porticati aperti in struttura lignea che rivestono le maniche laterali dell'edificio scolastico, riplasmando i volumi e ricercando schemi compositivi di facciata laddove erano assenti, creando inoltre un effetto di "seconda pelle" attraverso la luce che penetra tra i listelli orizzontali. Un'ultima considerazione va fatta sulle funzioni che si è pensato di inserire all'interno dell'edificio: i locali della scuola elementare saranno, più o meno trasformati, saranno adibiti a spazio polivalente al servizio della collettività, con sale a disposizione delle associazioni, laboratori per bambini e ragazzi, ludoteca, mediateca, punto internet. Nel corpo centrale, di cui si rivaluta il rapporto con via IV Marzo traformandolo in ampia zona porticata coperta che consente il collegamento tra i differenti livelli della via e della corte, si collocheranno uno spazio per esposizioni temporanee ed una caffetteria. In conclusione, con il mio lavoro sono riuscita ad ipotizzare una proposta alternativa per il futuro di un'area problematica nel cuore del centro storico del paese, non solo dal punto di vista del manufatto architettonico, ma soprattutto rivalutando quegli spazi pubblici e privati, quali piazzette, corti, passaggi, spesso angusti e seminascosti, che sono carattere peculiare e suggestivo dei borghi medievali, spesso da riscoprire e valorizzare. |
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Relators: | Agostino Magnaghi |
Publication type: | Printed |
Number of Pages: | 134 |
Uncontrolled Keywords: | Riqualificazione. Giaveno |
Subjects: | U Urbanistica > UK Pianificazione urbana |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | UNSPECIFIED |
Aziende collaboratrici: | UNSPECIFIED |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/146 |
Chapters: | Capitolo 1 Giaveno si racconta 1.1 La storia e lo sviluppo urbanistico di Giaveno 1.1.1 La formazione dell'abitato 1.1.2 Le strutture difensive : dal Castrum al Regnalium 1.1.3 Lo sviluppo del borgo nuovo 1.1.4 Lo sviluppo del Borgo Inferiore 1.2. I segni lasciati dalla storia nelle piazze, lungo le strade, e tra le case 1.2.1 Via Giuoco dell'Archìbugio, Via San Rocco, Via Parco Abbaziale 1.2.2 Piazza del Balletto 1.2.3 Via IV Marzo, Via Sant'Antero 1.2.4 Piazza Sclopis (già Piazza del Pozzo) 1.2.5 Piazza Ruffinatti (già Piazza Annibale) 1.2.6 Piazza Sant'Antero (già Piazzetta delle Alpi) 1.2.7 Via Umberto 1 1.1.4 Via XX Settembre 1.2.10 Via Roma (già via Giacinto Pacchiotti) e Via Maria Ausiliatrice ( già via Vittorio Emanuele 11) Capitolo 2 Le tipologie edilizie nel Centro storico 2.1 Alla ricerca di tipologie edilizie 2.1.1 La schedatura degli edifici 2.2 Sintesi delle informazioni raccolte dall'osservazione degli edifici 2.3 Individuazione delle classi tipologiche Capitolo 3 II sito dell'intervento 3.1 Case rustiche e corti si affacciavano sull'antica Platea 3.2 La costruzione dell'edificio scolastico del Capoluogo negli anni `60 3.3 I progetti dell'Amministrazione Comunale Capitolo 4 Una nuova corte, luogo di scambi culturali 4.1 "La virtù non è minore nel creare le nuove cose, quanto nel saperle conservare" - Ovidio 4.2 Le suggestioni del Borgo 4.2.1 La Platea 4.2.2 La corte 4.2.3 I passaggi ed i percorsi pedonali 4.3 Le suggestioni lontane 4.4 Le scelte progettuali e gli elementi caratterizzanti il progetto 4.4.1 Un luogo di scambi culturali 4.4.2 I porticati lignei 4.4.3 Il parcheggio ( che non c'è) 4.5 La corte rinnovata Conclusioni Indice Tavole grafiche Bibliografia |
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