Silvia Piersanti, Samuele Sciarretta
DOVE VIVRÀ METÀ DEL MONDO. Manuale per le arrival cities, i casi di Addis Ababa e Malmö = WHERE HALF OF THE WORLD WILL LIVE. Manual for arrival cities, the cases of Addis Ababa and Malmö.
Rel. Matteo Robiglio, Francesca De Filippi, Gabriele Pasqui, Josep Ferrando. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2019
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- Tesi
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Dalla Rivoluzione neolitica dei villaggi sumeri, assemblamenti di poche famiglie con primitivi tentativi di organizzazione sociale, passando dalle città-stato greche e la loro struttura urbana, fino ad arrivare al primo vero stravolgimento del panorama urbano con la Rivoluzione industriale e la sua espansione geografica incontrollata, le città sono state il sogno proibito di milioni di persone, destinazione finale a cui aspirare per una vita qualitativamente più appagante. La migrazione di milioni di persone dalle zone rurali a quelle urbane si concluderà in questo secolo, e trasformerà l’uomo in una specie urbana. Con esso cambierà irrimediabilmente anche il rapporto tra città e campagna, tra media borghesia e nuova classe operaia, tra città consolidata di matrice storica e sobborghi periferici. Ad una divisione zonale della città corrisponderà una divisione sociale: chi non può permettersi una sistemazione nella città storica, come gli ultimi arrivati dalle campagne alla disperata ricerca di un lavoro, finisce con l’essere segregato nei quartieri di nuova costruzione. Ed è qui che vivrà metà della popolazione mondiale, nei diaframmi caotici ed informali nati al confine del perimetro urbano, al capolinea dei mezzi pubblici e nei terreni più complicati da raggiungere. Queste arrival cities hanno il solo scopo di accogliere le persone nella transizione dalla vita rurale a quella urbana, proiettando le loro esistenza all’interno della magnifica sfera della città, con i suoi ritmi e le sue infinite possibilità. Ma l’urbanizzazione non permette alla città di assorbire nuovi cittadini senza esponenzialmente incrementare la densità dei suoi insediamenti informali. La sua globalità si esprime in molteplici forme ed intensità a seconda del contesto urbano a cui si aggrappa: slums, favelas, banlieues, bassifondi, è qui che avverranno i prossimi grandi boom economici e culturali, o dove i prossimi grandi episodi di violenza e guerra civile avranno luogo. Ad Addis Abeba, migliaia di persone ogni giorno attraversano l’immensa complessità della città per raggiungere il posto di lavoro, oppure vengono sfattati dalle loro baracche e ricollocate in sterili condomini ai margini delle aree meno desiderabili. A Malmö la bassa densità dei sobborghi non permette ai nuovi arrivati di sentirsi parte della città, integrandosi alla cultura e stile di vita locale, ma al contrario chiudendosi in enclave etniche. I livelli di povertà, disagio e complessità sono sicuramente differenti, ma alcune problematiche comuni possono essere evidenziate per la costituzione di un manuale che cerchi di sottolineare le condizioni ideali in cui queste aree possano prosperare e diventare parte integrante delle città. |
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Relators: | Matteo Robiglio, Francesca De Filippi, Gabriele Pasqui, Josep Ferrando |
Academic year: | 2019/20 |
Publication type: | Electronic |
Number of Pages: | 518 |
Subjects: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | New organization > Master science > LM-04 - ARCHITECTURE AND ARCHITECTURAL ENGINEERING |
Ente in cotutela: | UPC - ETSAB - Universitat Politecnica de Catalunya (SPAGNA) |
Aziende collaboratrici: | UNSPECIFIED |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/13278 |
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