Olga Ferrara, Ivan Martini
Museo Gaudì, Barcellona.
Rel. Roberto Apostolo. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004
Abstract: |
Dopo il successo delle Olimpiadi del '92, Barcellona ha cercato di proporsi come capitale europea della cultura e come sede di una nuova Esposizione Internazionale. L'obiettivo ora è quello di completare il processo di trasformazione urbana iniziata in quell'occasione sfruttando in tal senso un grande evento: il Forum Universale delle Culture che si sta tenendo da Maggio e si concluderà a Settembre 2004. Eventi, conferenze e spettacoli che si sviluppano intorno al tema della pace, della diversità culturale e della sostenibilità. Il settore della città che l'Ajuntament di Barcellona ha deciso di destinare agli edifici del Forum, si trova nella zona est (Pouble Nou), là dove l'asse storico della Diagonal confluisce con la linea di costa ed il mare. In merito alle ripercussioni che l'evento Forum si porterà dietro, indubbiamente l'aspetto più interessante, è il progetto a lungo termine che riguarda tutta la zona orientale del Pouble Nou. Essa infatti, grazie all'approvazione avvenuta il 27 Luglio 2000 del "Piano Generale Metropolitano" PGM (in vigore dal 1976), modifica la destinazione dei suoli, da quasi unicamente industriale a attività di diverso tipo. Tale piano di riqualificazione noto anche come 22@, offrirà dunque la possibilità di un riutilizzo del suolo in un chiaro mix di usi che coesisteranno, dando vita ad un polo di attività che sarà uno dei più potenti punti focali della metropoli Barcellona. Non solo le aree oggetto del Piano 22@ sono soggette ai processi su descritti, lungo la Diagonal, a partire dalla Playa des les Glories Catalanes e fino al mare (zona fiel Forum), una serie di edifici ex-industriali e vuoti urbani si susseguono, manifestando le problematiche relative alla nuova organizzazione del lavoro, dei processi produttivi e conseguentemente alla pressante ed inevitabile trasformazione dell'industria da tradizionale ad industria tecnologica. In quest'ottica, a volte rifunzionalizzando gli ex edifici industriali, a volte con costruzioni ex-novo su aree individuate dal PGM come 70 (aree destinate ad equipaggiamenti pubblici/privati), stanno prendendo vita una serie di nuovi progetti, vale adire edifici pubblici e privati, centri culturali, parchi e giardini. Fra le opere già realizzate o in fase di realizzazione ne sono esempi la Torre Agbar o il centro culturale "La Farinera del Clot". Alla luce di quanto detto, nell'Ottobre 2003, abbiamo individuato, con l'aiuto dell'Ajuntament del distretto di Sant Martì a Barcellona, l'area in cui sviluppare il nostro progetto: un contenitore museale al cui interno si parlasse di Gaudì. L'idea di realizzare un museo come su detto, nasce da viaggi precedentemente fatti e dalla presa di coscienza che sebbene le opere di Gaudì fossero fortemente presenti all'interno della città, il reperimento di informazioni o la visita ad alcune sue architetture non fosse impresa poi così semplice. Ma ciò che più di altro a nostro giudizio rende perplessi, è la frammentarietà e la dispersione in vari luoghi, talvolta anche molto distanti fra loro, del materiale esistente. Tali problematiche ci hanno fatto riflettere in merito alla possibilità di realizzare un unico edificio in cui raccogliere, informazioni, poter visionare modelli, schizzi, pezzi di arredo ecc...; insomma un luogo "propedeutico" alla visita da svolgersi poi fisicamente in giro per la città. Perfettamente consapevoli che il museo rappresentato dalla città con le sue architetture, non ha pari per bellezza importanza e significato, il museo da noi pensato non vuole essere un surrogato alla visita, bensì un elemento complementare, atto a far meglio comprendere la complessità dell'opera di un uomo geniale come fu Antoni Gaudì. L'area è di forma trapezoidale, sita proprio all'inizio della Diagonal in adiacenza alla grande Piazza delle Glorie Catalane e di fronte al cantiere della Torre Agbar di Jean Nouvel. L'intera zona in questione è un grande cantiere, a causa non solo della realizzazione di nuovi edifici ma anche per la costruzione di nuove linee tranviarie, metropolitane e modifiche alla viabilità. Ci viene reso noto inoltre, che nelle immediate vicinanze è in fase di studio il progetto preliminare per il museo del design di Oriol Bohigas; insomma l'area propostaci è ricca di moltissimi spunti ed elementi di confronto ma soprattutto dotata di massima accessibilità. Affatto semplice è stato l'approccio e la scelta del linguaggio architettonico su cui improntare il progetto di tesi. Dopo svariati tentativi e proposte progettuali, siamo giunti alla conclusione che era indubbiamente necessario trarre ispirazione da un qualche personaggio dal particolare genio e capace di stupire con la sua architettura almeno quanto riusciva a fare Gaudì con le sue opere agli inizi del '900. La nostra attenzione allora si è focalizzata verso colui che, a nostro giudizio, oggi meglio di chiunque altro può essere considerato il naturale erede di Antoni Gaudì, almeno per la capacità di stupire attraverso l'architettura delle sue opere; costui è Santiago Calatrava. Il progetto nato sulla base di quanto detto, si sviluppa fondamentalmente in due parti: - Una piastra di forma trapezoidale di 5000 mq complessivi distribuiti su cinque piani fuori terra ed il cui asse principale è orientato nella direzione d'osservazione della Sagrada Familia. - Una torre osservatorio di forma pressoché ovale inclinata di 15 odi 40 mq per piano, per un totale di 29 piani fuori terra, con una altezza complessiva di 107 metri. All'interno della piastra, vero e proprio cuore del progetto e contenitore museale, troviamo oltre all'esposizione anche una sala conferenze, una biblioteca, il book shop, la caffetteria, gli uffici amministrativi, i laboratori e tutto l' apparato relativo ai servizi. La torre osservatorio invece, struttura alta e snella, è dotata unicamente di un ascensore e di una scala, dai quali si approda ad una terrazza-osservatorio così denominata poiché da essa in virtù dell'orientamento degli edifici è possibile vedere la Sagrada Famiglia.I materiali utilizzati sono per lo più ferro vetro per ciò che concerne la piastra, ad eccezione in quest' ultima della copertura che si presenta come una sorta di vela in c.a.Per la torre-osservatorio invece, vista la sua altezza snellezza e funzione portante nei confronti della copertura della piastra (ad essa infatti si innestano 10 stralli tiranti a sostegno della copertura della piastra) il materiale utilizzato è il c.a. Sicuramente la peculiarità di questo progetto di tesi risiede nella forma finale e quindi diciamo "nell'estetica" creata osservando nella globalità i due edifici; l'insieme risulta particolare e complesso, dalle linee pulite e fortemente caratterizzato dalla ritmica degli elementi orizzontali e soprattutto verticali che scandiscono l'andamento interno ed esterno degli edifici. |
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Relators: | Roberto Apostolo |
Publication type: | Printed |
Uncontrolled Keywords: | Museo- Barcellona |
Subjects: | A Architettura > AL Buildings and equipment for education, scientific research, information |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | UNSPECIFIED |
Aziende collaboratrici: | UNSPECIFIED |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/108 |
Chapters: | INTRODUZIONE CENNI SULL' EVOLUZIONE URBANISTICA DI BARCELLONA - IL PlANO EIXAMPLE DI CERDA' L'OFFERTA MUSEALE ED ARCHITETTONICA DELLA CITTA' - I MUSEI - IL MODERNISMO - DALL'ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DEL 1929 AGLI ANNI '90 DALLE OLIMPIADI DEL 1992 AL FORUM 2004 - UN' OCCASIONE DI RILANCIO PER LA CITTA': I GIOCHI OLIMPICI DEL 1992 - FORUM 2004: LA TRASFORMAZIONE CONTINUA - NON SOLO FORUM... IL RINNOVAMENTO URBANO DEL POUBLE NOU - GLI STRUMENTI ATTUATIVI: IL PIANO 22@ UN MUSEO D'ARCHITETTURA DEDICATO AD ANTONI GAUDI' - ALLA RICERCA DEL SITO E DELL'IDEA PROGETTUALE - IL PROGETTO - RELAZIONE TECNICA - ELABORATI GRAFICI CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA |
Bibliography: | GIRALT - MIRACLE DANIEL, La ricerca della forma, MILANO, 2003 CRIPPA MARIA ANTONIETTA, JOAN BASSEGODA NONELL, Spazio e segni del sacro, MILANO, 2002 BERGÒS I MASSÒ JOAN, L 'uomo e l'opera, MILANO, 1999 CRIPPA MARIA ANTONIETTA, JOAN BASSEGODA NONELL, Case giardini e parchi, MILANO,2001 RAINER ZERBST, Gaudì, KÖLN, 1985 ORIOL BOHIGAS, Ricostruire Barcellona, BARCELLONA, 1992 ROBERT HARISON, Creatures from the mind of the engineer the architecture of Santiago Calatrava, ZORICH, 1992 PIERLUIGI NICOLIN, MARCEL MEILI, Il folle volo (The dai ring flight) Santiago Calatrava, MILANO, 1987 MIRKO ZARDINI, Santiago Calatrava il libro segreto, MILANO, 1995 ENRICO SICIGNANO, GIUSEPPE NANNERINI, DOMIZIA MONDOLESI, Santiago Calatrava progetti e opere, ROMA, 1997 MATILDA MCQUAID, Santiago Calatrava structure and expression, NEW YORK, 1993 PHILIP JODIDIO, Santiago Calatrava, KOLN, 1998 SERGIO POLANO, Santiago Calatrava -Opera Completa, MILANO, 1996 MICHAEL S. CULLEN, MARTIN KIEREN, Calatrava Berlin, BIRKHÄUSER, 1994 BERNHARD KLEIN, Santiago Calatrava, BERLINO, 1993 ALEXANDER TZONIS, Santiago Calatrava -La pratica del movimento, MILANO 1999 ALEXANDER TZONIS, LIANE LEFAIVRE, Movement, structure and the work of Santiago Calatrava, BOSTON, 1995 AUTORI VARI, Santiago Calatrava - ingegnere - architetto, BARCELLONA, 1989 ANTHONY TISCHAUSER, STANISLAUS VAN MOOS, Calatrava -Public buildings, BOSTON,1998 BRAMBILLA CARLO, CUSMANO GIACOMO, Progettare e realizzare i parcheggi pubblici e privati, SANTARCANGELO DI ROMAGNO, 2002 DOMUS, n° 866 - Gennaio 2004 |
Tables: | 00. SUGGESTIONI 01. IL SITO: DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA 02. PLANIMETRIA DELL'AREA E INSERIMENTO PROGETTUALE scala 1:1000 03. PIANTA PIANO TERRENO scala 1: 100 04. PIANTA PRIMO PIANO scala 1 :100 05. PIANTA SECONDO PIANO scala 1:100 06. PIANTA TERZO PIANO scala 1 :100 07. PIANTA QUARTO PIANO scala 1:100 08. PIANTA PIANO INTERRATO - PARCHEGGIO scala 1:100 09. SEZIONI LONGITUDINALE E TRASVERSALE scala 1: 100 10. "TAVOLA RENDER": VISTE ESTERNE DEL PROGETTO 11."TAVOLA RENDER": VISTE ESTERNE DEL PROGETTO 12. PARTICOLARE COSTRUTTIVO scala 1 :20 |
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