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Flessibilità del Piano urbanistico e autonomie locali: lo snellimento della variante al piano come soluzione?

Eleonora Guarriera

Flessibilità del Piano urbanistico e autonomie locali: lo snellimento della variante al piano come soluzione?

Rel. Carlo Alberto Barbieri, Piero Golinelli. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Ambientale, 2008

Abstract:

I caratteri innovativi che in questi anni sono stati introdotti in ambito urbanistico, a livello sia legislativo che disciplinare, hanno indotto una progressiva modificazione del molo dei diversi attori istituzionali e non, nonché dell' organizzazione e delle formalità dei processi che presiedono i diversi strumenti urbanistici.

La localizzazione dell'economia, la grande accelerazione delle dinamiche dell'impresa e il modificarsi dei fattori localizzativi, i cambiamenti della domanda sociale, unitamente alle trasformazioni del modello di pianificazione urbanistica da prescrittivo a concertato, rendono le esigenze di innovazione non più rinviabili nella nostra Regione e nel Paese.

Dal punto di vista normativo, anche a livello statale, si sono in questi anni avviati lenti ma irreversibili processi di revisione legislativa che, attribuendo maggiore autonomia alle amministrazioni locali, hanno modificato l'impostazione disciplinare trasformando il rapporto tra enti istituzionali, superando le classiche logiche autoritarie a favore di procedure cooperative inserite in un quadro di coerenze strategiche.

All'interno di questo quadro, ormai più che decenna1e, si inserisce la Legge Regionale 41/97, con la quale si possono realizzare, in tempi più brevi e con procedura semplificata, quelle contenute modifiche ai Piani Regolatori che le esigenze di sviluppo economico e sociale impongono, senza che si rendano necessari veri e propri interventi di tipo "strutturale" su1l'impianto complessivo dello strumento urbanistico generale.

La tesi descrive gli aspetti, soprattutto operativi, della L.R. 41/97, nella sua applicazione nella Provincia di Torino, con particolare attenzione al molo che la Provincia ha giocato come soggetto qualificato a verificare la compatibilità delle varianti ai P.R.G. con lo strumento di pianificazione territoriale proprio di tale livello cioè il Piano Territoriale di coordinamento Provinciale.

In ultimo si analizzerà la nuova configurazione del Piano urbanistico locale secondo la "Legge della pianificazione per il governo del territorio del Piemonte".

Relators: Carlo Alberto Barbieri, Piero Golinelli
Publication type: Printed
Subjects: U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
U Urbanistica > UN Storia dell'Urbanistica
SS Scienze Sociali ed economiche > SSF Scienze sociali
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Ambientale
Classe di laurea: UNSPECIFIED
Aziende collaboratrici: UNSPECIFIED
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1153
Chapters:

PRIMA PARTE

IL PRG E LE SUE VARlANTI

p.2

1. II PRG e la sua rigidità

2. Le varianti ai Piani Regolatori Generali

3. Le varianti ai PRG in Piemonte

4.Le ragioni della L.R. 41/97

5. Verso la riforma: la procedura della L.R. 1/07 per le Varianti Strutturali

SECONDA PARTE

CASO STUDIO: LE VARIANTI PARZIALI PERVENUTE ALLA PROVINCIA DI TORINO 1997-2007

6. La Provincia di Torino

7. Le Varianti Parziali nella Provincia di Torino

8. Ruolo dei diversi soggetti nel processo di approvazione delle Varianti Parziali

8.1 Modalità con cui i Comuni redigono le Varianti Parziali

9. I limiti dimensionali oltre i quali la variante diventa Strutturale

10. II nuovo ruolo della Provincia all'interno del processo

11. L'applicazione della L.R. 41/97: il caso studio Varianti Parziali della Provincia

1997_2007

11.1 L'attività comunale

11.2 I circondari della Provincia di Torino

11.3 I contenuti delle varianti parziali

11.3.1 Le modifiche normative e cartografiche

11.3.2 Le modifiche relative alla residenza

11.3.3 Le modifiche per le attività economiche

11.3.4 Le modifiche per le infrastrutture

11.3.5 Altre modifiche

11.4 Le motivazioni delle Varianti Parziali

11. 5 1 pareri delta Provincia di Torino

11.5.1 Tre Varianti con parere di incompatibilità con il P.T.P.

11. 6 Le osservazioni ricorrenti delta Provincia

11.6.1 Le Varianti Strutturali "camuffate" in Varianti Parziali

11.7 Considerazioni conclusive

TERZA PARTE

lL NUOVO PIANO URBANISTICO LOCALE SECONDO LA PRO POSTA DI LEGGE

.

REGIONALE PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO .

12. Dall'urbanistica al governo del territorio

13. Dai PRG ai Piani Strutturali e a quelli Operativi .

14. Dagli atti separati e gerarchici alla co-pianificazione

15 Dalla verifica di conformità alla valutazione di coerenza

16. Più possibilità ed efficacia e meno varianti?

BILIOGRAFIA

ALLEGA TI Documenti Allegati

Legge regionale 29 luglio 1997. regionale 5 dicembre 1977, n.56 del 6 agosto 1997)

II. Lettere e testi precedenti la legge regionale 291uglio 1997,n.-I1

III. Legge regionale 26 gennaio 2007, n.1: "Sperimentazione di nuove procedure per la formazione e l'approvazione delle varianti strutturali ai piani regolatori generali.

Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed usa del suolo) ".

IV. DDL -188/2007 "Legge della pianificazione per il governo del territorio "predisposto dalla giunta Regionale del Piemonte 13 novembre 2007

n.-II: "Modifica degli articoli 17,-10 e 77 della legge (Tutela ed usa del suolo)" (pubblicata sui H.U.R. n.31

Allegati elaborazioni inerenti l'analisi sulle Varianti Parziali :

Varianti Parziali pervenute alla Provincia di Torino 1997-2007

RINGRAZIAMENTI

Bibliography:

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19. F. Oliva (2005), "Legge di principi e leggi regionali in Urbanistica Informazioni n.

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20. F. Ferrero (2007), "La normativa urbanistica in corso a livello regionale",

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21. G. Fiora e G. Savino l2003), "Coordinamento delle pubbliche urbanistiche nell'area

metropolitana Torinese", in Urbanistica Dossier n. 59, \NU Editore, pp. 7

22. C. Giaimo (a cura di) (2007), "AI più presto la legge di principi per il governo del

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23. C.A. Barbieri e P. Golinelli, "il piano urbanistico comunale", Materiali 3, Profili istituzionali e normativi nella pianificazione A.a. 2005-06

Storiografia:

Regione Piemonte

http://www.sistemapiemonte.iUterritorio/varianti/parvarlhelp_read.html http://www.regione.piemonte.illsillargomenti/pianificalnormativaldwdlc98_n12.doc

Provincia di Torino

http://www.provincia.torino.illterritoriolsezioni/urbanisticala_home/presentazione http://www.provincia.torino.illterritorio/sezioni/pian_territoriale/presentazione

Provincia di Cuneo

http://www.provincia.cuneo.illassetto_del_territorio/piano_territoriale/

Arpa Piemonte

http://www.arpa.piemonte.illindex.php?module=ContentExpress&func=display&ceid=555

INU

http://www.inu.ill

Documenti utili: PRG Torino

PTCP Provincia di Torino

Circolare del Presidente della Giunta regionale 5 agosto 1998, n. 12/PET: "Legge regionale

29luglio 1997,n.41" (pubblicata suI B.u.R. n.32 del 12 agosto 1998)

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