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Il social reading e il caso studio Betwyll

Simone Montrucchio

Il social reading e il caso studio Betwyll.

Rel. Nicoletta Gay. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Del Cinema E Dei Mezzi Di Comunicazione, 2018

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Abstract:

Nell’ambito del corso di Laurea Magistrale in Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione ho svolto un’esperienza di tirocinio curricolare presso il Nexa Center for Internet & Society. In particolare, il mio compito è stato quello di seguire e supportare le attività di Betwyll, una piccola società nata da un gruppo di appassionati con l’obiettivo di far innamorare tanto i bambini quanto gli adulti della lettura e di diffondere maggiormente la cultura e le arti. Il primo capitolo della tesi fornirà una panoramica nell’ambito della comunicazione digitale. Gli anni Duemila hanno posto le proprie fondamenta sull’idea di una Big Conversation: una conversazione aperta a tutti e in grado di coinvolgere consumatori e brand sullo stesso piano comunicativo. In questo ambiente e con questi presupposti sono nati e si sono affermati i social media nei primi quindici anni del XXI secolo. Oggi, invece, sembra affermarsi sempre più una nuova tendenza in cui il valore delle relazioni passa anche e soprattutto attraverso le small conversations. Il secondo capitolo è dedicato al fenomeno del social reading, nato grazie a due cambiamenti che la lettura ha dovuto affrontare con l’avvento del digitale: il primo è quello della digitalizzazione dei testi e quindi la nascita degli e-book e dei relativi e-reader; il secondo riguarda l’applicazione del modello di social media. Il terzo capitolo si concentrerà sul caso studio di questa tesi: il metodo di social reading di TwLetteratura, ideato da Paolo Costa, Edoardo Montenegro e Pierluigi Vaccaneo; il successo avuto dal metodo ha portato allo sviluppo dell’app Betwyll, lanciata a marzo 2016 e disponibile su smartphone e tablet. Il quarto capitolo ha l’obiettivo di descrivere nel dettaglio l’attività di tirocinio: il mio compito è stato quello di seguire e supportare le attività di Betwyll in maniera trasversale all’insegna dell’automazione dei processi, dal caricamento dei contenuti all’analisi dei dati, e alla gestione delle comunicazioni con gli utenti. Il lavoro svolto si è così anche potuto concretizzare nella realizzazione di un piccolo tool ad uso interno per analizzare i risultati dei progetti di social reading e poter redigere più facilmente le relative relazioni conclusive. Il quinto capitolo illustra alcune possibili proposte che possano consentire a Betwyll di passare dall’essere un tool – seppur già ora molto utile e coinvolgente – a un vero e proprio social media: dai meccanismi propri dei siti di social network alle tecniche utilizzate nell’ambito dei videogiochi fino a funzionalità utili soprattutto per il mondo della didattica e per il miglioramento dell’accessibilità alla lettura in generale. Infine, il sesto capitolo è riservato alle questioni aperte e agli sviluppi futuri di questo lavoro di tesi: l’apporto che l’utilizzo dell’automazione, di tecniche di machine learning e dell’intelligenza artificiale possono dare anche alle piccole aziende che operano nel settore delle comunicazioni digitali sarà sempre più fondamentale. In particolare, l’utilizzo di tecniche più avanzate di analisi automatica dei testi condivisi dagli utenti, sia a livello di contenuti che di sintassi, potrà consentire a Betwyll di acquisire maggiore autorevolezza in ambienti come quello della didattica, offrendo strumenti puntuali per misurare i miglioramenti raggiunti dalle persone che partecipano ai giochi di social reading utilizzando il metodo TwLetteratura sull’app di Betwyll.

Relatori: Nicoletta Gay
Anno accademico: 2018/19
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 94
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Del Cinema E Dei Mezzi Di Comunicazione
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-32 - INGEGNERIA INFORMATICA
Aziende collaboratrici: Politecnico di Torino
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/9573
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