Serena Gorret
Valtournenche e Zermatt: legami, similitudini e diversità.
Rel. Laura Palmucci, Micaela Viglino Davico. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2006
Abstract: |
Valtournenche e Zermatt sono oggi divise da confini statali e politici, ma dal XIV secolo fino agli inizi del XV secolo queste due aree facevano parte di un unico territorio appartenente alla castellania di Cly e ad alcuni centri religiosi svizzeri i quali vantavano diritti territoriali al di qua del confine nella parte alta della Valtournenche. Questi rapporti, non sempre di amicizia, furono favoriti dal clima che in quei secoli permetteva il transito sui colli di montagna ad elevate quote anche in inverno. Nei conti della castellania di Cly (presenti all'Archivio storico regionale di Aosta e trascritti dallo studioso Anselmo Pession) sono rintracciabili numerosi abitanti di origine germanica (definiti Alamans) residenti nella vallata valdostana. Allo stesso modo molti valdostani si stabilirono nel vicino Vallese dove spesso divennero commercianti. Molti gressonari, infatti, dovettero cercare fortuna in terre lontane; se avevano successo stabilendosi all'estero vi fondavano negozi. L'attività dei commercianti fu così importante che già nel 1548 la valle di Gressoney venne chiamata Kramertal. Sulla carta della Svizzera di Tschudi del 1574 appare per la prima volta la denominazione Kramertal, che risulta legata ad Ayas e Chatillon e non a Gressoney: si trattava di una serie di itinerari commerciali che, diramandosi dal colle del Théodulo, toccavano le valli del Marmore, dell'Evancon, del Lys e del Sesia. Dalla metà del Cinquecento sino agli inizi dell'Ottocento l'attività commerciale tra i paesi stimolò ulteriormente lo sviluppo di numerosi assi stradali che da Zermatt giungevano a Valtournenche, diramandosi in seguito verso Torgnon, Valpelline, Ayas e Gressoney. Questi itinerari, che costituiscono un fondamentale documento della storia dei rapporti tra le due comunità, sono ancora oggi rintracciabili sia sul territorio valdostano, sia su quello vallesano. In particolare troviamo tratti lastricati a Zermatt sotto della funivia del Trockner Steg e a Valtournenche al colle delle Cime Bianche. L'intenso passaggio di mercanti favorì la nascita di mercati e fiere, da cui seppero trovare vantaggio i signori locali, attraverso la riscossione di tasse sulle merci (leida) ed anche la popolazione, attraverso i vari servizi di ospitalità resi ai commercianti; lungo le strade, in prossimità dei pedaggi era infatti facile trovare ospizi e locande. Durante il Seicento questi scambi furono interrotti da due eventi: la peste e il rimpatrio dei Valdesi. Nel decennio che va dal 1620 al 1630 il pericolo per il contagio della peste rese necessario lo stanziamento di un guarnigione sul confine tra le due aree. Nelle udienze del Conseil des Commis, conservate all'Archivio storico regionale di Aosta, sono citati numerosi arresti di persone fermate al posto di guardia in quanto sospettate di malattia. Alla fine del XVII secolo la paura per il rientro dei Valdesi attraverso i colli valdostani impose quindi la costruzioni di fortificazioni su molti valichi della Valle d'Aosta tra cui quello del Théodulo, passaggio obbligato tra Zermatt e Valtournenche. La presenza e la costruzione di tali opere è attestata dalle ricerche effettuate nelle udienze del Conseil des Commis. Vi ritroviamo la richiesta da parte della popolazione di costruire le fortificazioni, l'ordine di costruirle, le modalità di realizzazione e i nominativi degli addetti alla sorveglianza dei confini. Tali fortificazioni vengono inoltre descritte da un funzionario ducale, P.A. Arnod nel 1694. In seguito queste opere difensive vennero impiegate per bloccare il contrabbando. Il luogo cardine di tutti questi avvenimenti fu da sempre il colle del Théodulo, situato a confine tra Valle d'Aosta e Vallese. Questo colle, attraversato sin dall'età romana, durante il XVIII e il XIX secolo, fu tappa di numerosi esploratori inglesi, luogo di studi glaciologici ed è oggi sede del rifugio Théodulo, eretto sulle fondazioni di un primo riparo costruito alla fine del Settecento per alloggiare H.B. de Saussure. In cima al colle sono ancora visibili i resti delle antiche fortificazioni, oggi per lo più ignorati. Proseguendo il vecchio sentiero che dal colle scende a Cervinia, lasciando a sinistra gli impianti da sci, si raggiunge un promontorio dove sono ancora visibili i trinceramenti dei Fornet; è quindi possibile giungere a Chateau ove i resti delle fortificazioni sono ancora ben visibili grazie ad un piccolo intervento di restauro ad opera di un privato. Anche la struttura territoriale e l'architettura mostrano analogie e legami tra le due realtà mentre risultano diversi i tipi dell'insediamento. I villaggi in entrambe le valli sorgono a mezza costa, in prossimità di torrenti, in luoghi al riparo da agenti atmosferici avversi, dotati di una buona esposizione solare. Il territorio valdostano si distingue in adret e envers (quello vallesano, analogamente, prende i nomi di herbe e ubac). L'adret è caratterizzato da una buona esposizione solare e il microclima è complessivamente più mite mentre l'envers ha un'esposizione solare minore ma è caratterizzato da pendii più dolci , maggiori risorse idriche e grandi quantità boschive. La struttura insediativa ha caratterizzazioni diverse: i villaggi di Valtournenche hanno struttura compatta che si sviluppa su file parallele lungo la strada principale mentre i villaggi di Zermatt sono caratterizzati da case sparse in prossimità delle strade. In entrambe le realtà sono presenti strutture di servizio all'interno dei villaggi: cappelle intonacate, orti, fontane, mulini (i forni, probabilmente presenti un tempo in entrambe le località, non sono più rinvenibili a Zermatt). Le cappelle e i mulini hanno dimensioni e caratteristiche molto simili; le fontane sono in genere in pietra e in legno (ma a Zermatt si rinvengono rari casi di fontane completamente in pietra), collocate su uno slargo centrale a Valtournenche mentre si trovano nella periferia dei villaggi sul versante svizzero. Le costruzioni, in particolar modo quelle rurali, sono caratterizzate da strutture molto simili, con elementi architettonici che si ripetono; a Zermatt è però evidente un maggior utilizzo del legno rispetto al versante italiano dove spesso troviamo unicamente la pietra. Effettuando ricerche all'Archivio notarile di Aosta (tappa di Chatillon) sono emerse informazioni riguardanti la manodopera che costruiva queste abitazioni. Già alla fine del Settecento esistevano dei contratti tra committente e artigiano (i prix - faits in cui venivano pattuiti il reperimento dei materiali, i pagamenti, le modalità di costruzione e le presunte date di inizio e fine lavori). Da essi risulta che la manodopera era costituita da artigiani locali e non: la manodopera "straniera" proveniva in gran parte dalle vallate vicine, in particolar modo Gressoney e Alagna, nelle quali i muratori e i mastri erano raggruppati in corporazioni che si trasferivano anche all'estero. I materiali da costruzione erano reperiti unicamente in loco. Dal mio lavoro di ricerca emerge con forza il legame che unisce da secoli le due comunità, un legame oggi difficilmente riconosciuto, mentre ritengo che potrebbe essere utile allo sviluppo di entrambe le località ricostituire i legami storici che per secoli le hanno unite e che oggi sono ancora presenti sul territorio attraverso i residui documenti materiali. Si può pensare ad un riqualificazione delle residue fortificazioni presenti sul territorio valdostano, ormai sconosciute a buona parte della popolazione, rivalutandole tramite pannelli informativi ed inserendole nelle cartine escursionistiche. Altrettanto importante sarebbe mettere in luce le antiche vie commerciali (presenti sia in territorio svizzero sia in quello valdostano), segnalando i lastricati nelle località di Trockner Steg nei pressi di Zermatt e Cime Bianche nei pressi di Breuil-Cervinia; questo percorso potrebbe comprendere anche le vallate attigue ai due paesi. Un approfondito e complesso esame della localizzazione territoriale degli agglomerati, delle strutture insediative e delle tipologie edilizie dovrà poi portare all'evidenza, tanto da renderne consapevoli le comunità transfrontaliere, quei caratteri specifici che costituiscono il loro valore storico da tutelare e conservare, come patrimonio comune ai due territori che vedano nelle Alpi un'area privilegiata di incontro-confronto, nonostante le attuali barriere politiche. |
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Relatori: | Laura Palmucci, Micaela Viglino Davico |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Numero di pagine: | 108 |
Parole chiave: | ambiente - valtournenche - zermatt - valle d'aosta |
Soggetti: | G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GF Italia A Architettura > AS Storia dell'Architettura U Urbanistica > UM Tutela dei beni paesaggistici A Architettura > AQ Spazi funzionali dell'abitazione |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/893 |
Capitoli: | 1. Riferimenti storici su Valle d'Aosta e Vallese 2. Rapporti sociali e culturali tra le due zone 2.1 L'influenza del clima. 2.2 I prodotti del commercio, le gabelle e i pedaggi. 2.3 I rus. 2.4 Le vie del commercio e gli ospizi. 2.5 I walser e l'antica Kramertal ossia la valle dei mercanti. 2.6 Le fiere e l'intendente Vignet des Etoles. 3. Il Colle del Théodulo nella storia 3.1 Il passo dall'età romana alla fine del XVI secolo. 3.2 La peste. 3.3 Le fortificazioni contro i Valdesi e il pericolo dei Vallesani tra il XVI e XVII secolo. 3.4 L'epoca dei primi esploratori, alpinisti e studiosi in età moderna. 3.5 La storia della capanna del Théodulo: dalla capanna di de Saussure all'odierno rifugio. 3.6 I nomi attribuiti al colle del Théodulo. 3.7 I contrabbandieri e il contrabbando. 4. Le relazioni tra le popolazioni alpine del Monte Rosa 4.1 G1i alamanni della Valtournenche e della Valle d'Aosta. 4.2 I primi insediamenti ad Ayas. 4.3 La castellania di Cly. 4.4 L'abazia di Saint-Maurice d'Augane, il vescovado di Sion e i signori della Porte de Saint-Ours d'Aosta. 5. Le similitudini nell'insediamento 5.1 La struttura del villaggio e i toponimi. 5.2 Le principali frazioni delle due località e le unità abitative. 5.3 Le abitazioni rurali isolate. 5.4 La manodopera. 6 Conclusioni 7 Fonti archivistiche 8 Bibliografia |
Bibliografia: | Fonti archivistiche Archivio Storico Regionale Valdostano all' Accadémie de Saint Anselme: Archives Historiques Régionales (A.H.R.): a) Sedute del Conseil des Commis: Sulla questione del commercio, i prodotti del commercio, le gabelle e il blocco dei prodotti: A.H.R. Vol. II 28 settembre 1548 A.H.R. VoLII 12 marzo 1549 A.H.R. Vol. II 25 ottobre 1555 A.H.R. Vol. X 17 e 25 dicembre 1628 A.H.R. Vol. XI 27 marzo 1635 A.H.R. Vol. XVI 9 luglio 1660 A.H.R. Vol. XVI 26 settembre 1661 A.H.R. Vol. XVIII 26 marzo 1668 A.H.R. Vol. XIX 10 marzo 1687 A.H.R. Vol. XXI 25 agosto 1694 A.H.R. Vol. XXVII 21 novembre 1718 A.H.R. Vol. XXVII 16 gennaio 1719 A.H.R. Vol. VIII 11 febbraio 1732. Sulle fiere: A.H.R. Vol. IX 14 maggio 1614 A.H.R. Vol. XI 11 aprile 1633 A.H.R. Vol. XVI 28 maggio 1660 A.H.R. Vol. XIX 30 giugno 1681 A.H.R. Vol. XXX 2 maggio 1746 A.H.R. Vol. XXXI 5 aprile 1758 A.H.R. Vol. XXXI 28 aprile 1760 A.H.R. Vol. XXXVII 11 aprile 1763 A.H.R. Vol. XXXIII 5 marzo 1770 Sulla guardia al Colle del Théodulo: A.H.R. Vol. IV 18 settembre 1579 A.H.R. Vol. IV 27 giugno 1580 A.H.R. Vol. V 31 luglio 1587 A.H.R. Vol. VI 5 gennaio 1595 A.H.R. Vol. VIII 26 aprile 1611 A.H.R. Vol. IX 26 maggio 1612 A.H.R. Vol. IX 2 maggio 1615 A.H.R. Vol. IX 16 aprile 1616 A.H.R Vol. IX 5 aprile 1617 A.H.R. Vol. X 21 maggio 1625 A.H.R. Vol. XIV 30 settembre 1644 A.H.R. Vol. XVII 4 gennaio 1666 A.H.R. Vol. XVIII 29 luglio 1669 Sulle gabelle e sui pedaggi: A.H.R. Vol. XV 8 luglio 1651 A.H.R. Vol. XVII 5 maggio 1664 A.H.R. Vol. XVII 14 marzo 1665 A.H.R. Vol. XVII 18 maggio 166 A.H.R. Vol. XVII 1 e 15 marzo 1666 A.H.R. Vol. XVII 13 e 25 aprile 1667 A.H.R. Vol. XVII 20 giugno 1667 A.H.R. Vol. XVII 13 settembre 1669 Sulla sanità: A.H.R. Vol. IX settembre, ottobre novembre e dicembre 1613 A.H.R. Vol. IX gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, luglio e agosto 1616 A.H.R. Vol. X settembre e dicembre 1628 A.H.R. Vol. X gennaio e settembre 1629 A.H.R. Vol. X settembre 1630 Sulla costruzione delle fortificazioni per le guerre contro i Francesi, per la peste e per fermare il passaggio dei Valdesi attraverso il colle. A.H.R. Vol. IX dal 6 al 13 ottobre 1614 A.H.R. Vol. IX dal 19 al 28 ottobre 1616 A.H.R. Vol. XII 28 luglio 1636 A.H.R. Vol. XIII 23 e 31 aprile 1639 A.H.R. Vol. XIII 31 marzo 1640 A.H.R. Vol. XIII 1 marzo 1642 A.H.R. Vol. XIV 14 ottobre 1649 A.H.R. Vol. XX dal 22 a125 agosto 1690 A.H.R. Vol. XX 27 marzo 1691 A.H.R. Vol. XX 26 ottobre 1693 A.H.R. Vol. XXI 21 febbraio 1694 A.H.R. Vol. XXI 17 settembre 1696 A.H.R. Vol. XXIII 29 dicembre 1703 A.H.R. Vol. XXIV ll febbraio 1704 A.H.R. Vol. XXV 5 settembre 1708 Sui processi e le ingiunzioni per contrabbando: A.H.R. Vol. 111 18 agosto 1564 A.H.R. Vol. 111 7 novembre 1573 A.H.R. Vol. 111 22 giugno 1574 A.H.R. Vol. 111 25 gennaio 1577 A.H.R. Vol. X 19 agosto 1627 A.H.R. Vol. XIV 21 e 27 gennaio 1649 A.H.R. Vol. XVI 19 dicembre 1656 A.H.R. Vol. XVI 25 ottobrel659 A.H.R. Vol. XVII 28 gennaio 1666 A.H.R. Vol. XVIII 23 aprile 1668 A.H.R. Vol. XXII 9 novembre 1699 A.H.R. Vol. XXVII 27 febbraio 1719 A.H.R. Vol. XXVIII 11 febbraio 1732 A.H.R. Vol. XXVIII 4 aprile 1735 A.H.R. Vol. XXVIII 22 marzo 1745 b) Sedute dell'Assemblea dei Tre Stati: Sul commercio, i prodotti del commercio, le gabelle e il blocco dei prodotti: A.H.R. 4 gennaio 1542 A.H.R. 19 marzo 1560 A.H.R. 19 maggio 1562 A.H.R. 8 agosto 1565 A.H.R. 29 giugno 1584 A.H.R. 7 novembre 1584 A.H.R. 13 marzo 1585 A.H.R. 9 settembre 1594 A.H.R. 4 gennaio 1595 A.H.R. 15 marzo 1595 A.H.R. 18 maggio 1595 A.H.R. 5 luglio 1595 A.H.R. 19 giugno 1598 A.H.R. 31 marzo 1610 A.H.R. 4 marzo 1619 A.H.R. 17 giugno 1625 A.H.R. 26 aprile 1628 A.H.R. 10 dicembre 1632 A.H.R. 28 marzo 1677 A.H.R. 5 novembre 1724 A.H.R. 10 ottobre 1736 A.H.R. 23 settembre 1748 A.H.R. 24 settembre 1754 A.H.R. 23 settembre 1760 Sulla guardia ai colli della Valle d'Aosta e al Mont Servin (Colle del Théodulo): A.H.R. 15 giugno 1540 A.H.R. 8 agosto 1565 Sulle gabelle del sale e pedaggi: A.H.R. 3 novembre 1540 A.H.R. 19 marzo 1560 A.H.R. 11 ottobre 1560 A.H.R. 12 gennaio 1573 A.H.R. 8 marzo 1576 A.H.R. 26 gennaio 1583 A.H.R. 28 dicembre 1584 A.H.R. 13 marzo 1585 A.H.R. 29 giugno 1585 A.H.R. 13 marzo 1591 A.H.R. 29 maggio 1591 A.H.R. 4 settembre 1591 A.H.R. 5 gennaio 1611 A.H.R. 12 gennaio 1632 A.H.R. 23 marzo 1632 A.H.R. 25 giugno 1634 A.H.R. 26 marzo 1635 A.H.R. 22 marzo 1638 A.H.R. 4 novembre 1645 A.H.R. 4 gennaio 1649 A.H.R. 26 aprile 1694 A.H.R. 11 novembre 1712 A.H.R.28 febbraio 1729 A.H.R. 10 giugno 1750 Sulla costruzione delle fortificazioni per le guerre contro i Francesi, per la peste e per fermare il passaggio dei Valdesi attraverso il colle: A.H.R. 28 febbraio 1536 A.H.R. 7 agosto 1538 A.H.R. 9 febbraio 1554 A.H.R. 3 gennaio 1555 A.H.R. 19 marzo 1579 A.H.R. 17 settembre 1579 A.H.R. 4 gennaio 1595 A.H.R. 13 agosto 1595 A.H.R. 26 ottobre 1616 A.H.R. 26 marzo 1620 A.H.R. 21 aprile 1625 A.H.R. 26 aprile 1628 A.H.R. 2 giugno 1666 A.H.R. 26 aprile 1694 A.H.R. 28 febbraio 1729 A.H.R. 23 settembre 1748 c) Archivio Fonds Ville sono raccolte lettere, processi, ingiunzioni e assemblee riguardanti il contrabbando, le gabelle di sale e i gabellieri. A.H.R. 26 marzo 1635 A.H.R. 4 novembre 1645 A.H.R. 19 luglio 1728 A.H.R. 23 gennaio 1731 d) Archivio Chateau de Chatillon: Vol. 103, 30 maggio 1312. vol. 30, n° 3, 30 giugno 1381. e) Archivio comunale di Valtournenche Delibera del 17 febbraio 1806 f) Archivio parrocchiale di Valtournenche Atto di morte 17 luglio 1688. Atto di morte 11 settembre 1734. g) Archivio Notarile di Aosta A.N.A., Chatillon, VoLll, notaio Jean Jacques Alliod. A.N.A., Chatillon, Vol. 14, notaio Jean Jacques Alliod. A.N.A., Chatillon, Vol.16, notaio Borine Martin. A.N.A., Chatillon, Vol. 388, notaio Dufour. A.N.A., Chatillon, Vol. 407-409, notaio Jean-Pierre Desenfans A.N.A., Chatillon, Vo1.406, notaio Jean Pierre Desenfans. A.N.A., Chatillon, Vol.442, notaio Louys Dondeynaz. A.N.A., Chatillon, Vol.445,448 notaio Louys Dondeynaz. A.N.A., Chatillon, Vol. 475 e 476, notaio Claude Duc. A.N.A., Chatillon, Vo1.490, notaio Pierre Duc. A.N.A., Chatillon, VoL539, notaio Joseph Favre. A.N.A., Chatillon, VoL555, notaio Emmanuel Fournier. A.N.A., Chatillon, Vol. 574, notaio Andrion-Francois-Jérome Frutaz. A.N.A., Chatillon, Vo1.973, notaio.Mathieu Obert. A.N.A., Chatillon, Vol.985, notaio Jean Martin Obert. A.N.A., Chatillon, VoL1015, 1018 notaio Jean Baptiste Obert. A.N.A., Chatillon, Vol.1054, notaio Francois Perret. A.N.A., Chatillon, Vo1.1149, notaio Jean-Jerome Pignet. A.N.A, Chatillon, Vol. 1245, notaio.Claude Quey. A.N.A, Chatillon, Vol. 1449, notaio.Jean-Jacques Vescoz. A.N.A, Chatillon, Vol. 1480a, notaio.Mathieu Visendaz. h) Archivio Fonds Vallaise A.H.R., 18 gennaio 1442. i) Archivio Fonds Challant A.H.R., Fonds Challand, Vol. 99, 23 settembre 1457. A.H.R., Fonds Challand, Vol. 340, 1500. A.H.R., Fonds Challand, Vol. 256, 1407.
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