Progettazione impianto termico per nuovo ampliamento edificio produttivo (Stamperia Alicese Srl), con ulteriore confronto tra le due metodologie di calcolo previste nella norma UNI/TS 11300-1 e nella nuova norma UNI EN ISO 52016-1.

L’obbiettivo del progetto di tesi è quello di realizzare l’impianto di climatizzazione di un ampliamento di nuova costruzione presso la Stamperia Alicese S.r.l. Il progetto è stato realizzato tenendo conto delle normative tecniche nell’ambito della climatizzazione riguardo il settore terziario ed industriale, per mezzo di un software di calcolo che implementa le linee guide della nuova normativa UNI EN ISO 52016, in vigore dal primo Marzo 2018 e che ha sostituito la vecchia norma UNI EN ISO 13790. Il software di calcolo, concessomi in versione ACADEMY dalla Logical Soft per il mio lavoro di tesi, permette di costruire in 3D, mediante disegno CAD, l’edificio per poter poi definirne la stratigrafia e tutti i parametri di utilizzo al fine di calcolare con esattezza il fabbisogno di energia primaria e i carichi termici invernali ed estivi prendendo come riferimento temporale, un anno solare. La struttura architettonica su cui poter lavorare mi è stata concessa dallo studio ingegneristico “Phi-Group” di Ivrea, che si sta occupando del progetto e con il quale ho collaborato durante tutto il periodo di tesi. Il primo step per poter valutare la miglior strategia per il dimensionamento dell’impianto HVAC è stato quello di studiare l’impianto dell’edificio esistente tramite diagnosi energetica. Lo stabilimento infatti, non ha l’allaccio alla rete di gas naturale e quindi è costretto a dover utilizzare delle caldaie ad olio combustibile per garantire il fabbisogno termico. Successivamente è stato fatto uno studio di fattibilità per valutare la miglior soluzione impiantistica per la produzione di potenza termica e frigorifero. In un primo momento si era pensato di utilizzare una pompa di calore sia per il riscaldamento che per il raffrescamento, l’idea però è stata scartata in quanto oltre a dover scegliere una macchina molto più costosa rispetto al semplice chiller per il raffrescamento, lo stabilimento durante il periodo invernale utilizza per alcune macchine, dei preriscaldatori a resistenza elettrica e si rischiava di sovraccaricare troppo l’impianto elettrico oltre che la cabina di trasformazione MT/BT. Si è scelto quindi di utilizzare un chiller evaporato ad acqua per la produzione di freddo e le caldaie esistenti per garantire il fabbisogno di acqua calda sanitaria e di energia termica per il riscaldamento. Dopo una prima analisi del fabbisogno termico per riscaldare i locali, si è visto che le caldaie esistenti erano opportunamente sovradimensionate in previsione di un ampliamento del genere, e supportano anche l’allaccio per la nuova parte dello stabilimento. Una volta terminate tutte le verifiche tecnico-impiantistiche, si sono valutate, insieme al committente, le esigenze di ogni singolo locale facente parte dell’ampliamento. Questa valutazione è di importanza fondamentale per poter utilizzare la metodologia di calcolo dinamico orario. Infine è stata fatta anche una valutazione preventiva di tipo economico da sottoporre al committente per la realizzazione dell’impianto termico.