polito.it
Politecnico di Torino (logo)

La quarta dimensione: la concezione kafkiana del tempo nel Novecento, un contributo progettuale: 'allestimento del dramma di Franz Kafka "Il processo"

Rosaria Contino

La quarta dimensione: la concezione kafkiana del tempo nel Novecento, un contributo progettuale: 'allestimento del dramma di Franz Kafka "Il processo".

Rel. Sergio Santiano. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2006

Abstract:

La mia tesi, di carattere prevalentemente progettuale, è una proposta di allestimento de "Il processo" di Franz Kafka. La scelta dell'opera da mettere in scena è stata molto faticosa in quanto il mio intento voleva essere quello di trovare un determinatore comune "specifico" tra arte, cinema, architettura, teatro e letteratura. La mia scelta è ricaduta sulla "Rivoluzione del concetto di tempo" verificatasi all'inizio del XX secolo.

Setacciando quindi i diversi campi del pensiero e della prassi umana, per mezzo della trama del concetto di tempo relativo e frammentato, ho constatato l'esistenza dello strettissimo rapporto tra questo nuovo modo di sentire e pensare e alcune delle tematiche più originali sorte ad inizio secolo come: l'interesse per il dinamismo e la modernità, molteplicità dei punti di vista, la simultaneità, la contemporaneità, la frantumazione prospettica, la casualità, l'automatismo psichico, l'assurdo, il sogno, la metamorfosi.

A questi temi va aggiunta la nascita e la diffusione di nuove tecniche di rappresentazione come la fotografia, il fotomontaggio, il collage...il cinema. Ho cercato quindi di analizzare l'operato di tutti quei maestri che, chi consapevolmente e chi meno, hanno affrontato uno o più di questi temi.

Tra i protagonisti italiani (le coordinate della mia analisi sono Europa 19001950) un esempio eccezionale è stato quello offertoci da Carlo Mollino.

Uno dei capitoli della mia tesi sarà interamente dedicato al maestro torinese, sottolineando il fatto che Mollino, attraverso la "letterarietà" della sua matrice compositiva, ed il ricorso costante ad elementi richiamanti l'oniricità, sia un saldo anello di collegamento tra architettura, arte, cinema e letteratura. Questo metodo compositivo progettuale è molto vicino alla poetica kafkiana: per Kafka il principio delle sue opere è sempre un esperienza irrazionale, una visione, un'immagine metafisico-mitologica. Vero soggetto è l'assurdità della vita che risulta tanto più impressionante quanto più realistici sonno gli elementi dell'insieme. La discontinuità dell'intreccio e delle rappresentazioni delle singole scene, il sorgere improvviso di pensieri e di stati d'animo, la relatività e l'incoerenza nella misura del tempo (caratteri che ci ricordano i tagli, le dissolvenze, le interpolazioni dei film). Chi più kafkiano allora di Carlo Mollino? L'analisi si sposta in ambito teatrale, sia scenografico che registico, per capire quali siano stati gli espedienti, i metodi, le scelte in generale che hanno permesso al teatro contemporaneo di concretizzare e mostrare l'esistenza di una quarta dimensione personale, soggettiva, specifica, modificata dalla scoperta dell'esistenza di molteplici punti di vista, del dinamismo implicito della materia, del corpo, del gesto. Più che riempire lo spazio, lo scenografo del Ventesimo secolo si adopera a "costruirlo", e così ho tentato di fare io, creando come costruzione scenica, una "scatola mentale" all'interno della quale sono però presenti elementi richiamanti la quotidianità, oggetti che non mostrano la loro "tipica" forma, ma un aspetto deformato e trasfigurato dalla mente del protagonista, Josef K, innocente ma perseguitato da un tribunale illogico e assurdo che chiede da parte dell'imputato il riconoscimento di una colpa, riconoscimento che sarà automaticamente una sentenza di colpevolezza emanata dall'imputato stesso.

L'essere vittime di un sistema che non si capisce è scandaloso, ma ancora più scandaloso è il fatto che Josef K credeva di essere lui stesso parte del sistema; una parte fondamentale ed insostituibile, ma evidentemente si sbagliava. Per questa serie di motivi la mia scelta progettuale è stata quella di creare simbolicamente un luogo atemporale, una scatola mentale chiusa all'interno della quale sono presenti una porta-finestra sullo sfondo e alcuni tagli geometrici alle pareti. Queste aperture rappresentano la realtà, che con i suoi stimoli luminosi (di colori diversi) interferisce nello svolgimento del Processo soprattutto grazie alla presenza delle "Aiutanti" del protagonista; tutte le donne infatti cercano in ogni modo di aiutare Josef K a velocizzare il processo, e cercano soprattutto di convincerlo ad ammettere la propria colpa, in modo da ottenere un rinvio o addirittura un'assoluzione apparente.

All'interno di questa scatola simbolicamente mentale, vengono calati dalla graticcia alcuni elementi richiamanti la quotidianità, come gli archi (quando la scena si svolge in casa), paraventi (quando la scena si svolge in banca o dall'avvocato) e cornici (nello studio del pittore); ma non si tratta di elementi realistici, bensì deformati, in quanto il punto di vista da cui noi assistiamo alla vicenda non è obiettivo ma influenzato. Durante l'atto nono vengono calati dalla graticcia sei elementi tubolari di metallo, rappresentanti appunto la vittoria della logica assurda della legge sul protagonista, che soccomberà all'interno di questa "gabbia" creata dai cavi che nel decimo atto vengono fissati a terra. Le luci sono rosse, la colpa anche se non ammessa ha vinto, la realtà viene percepita solamente attraverso la porta finestra, occhio della mente, ma anche la luce che arriva dall'esterno è rossa: l'alogicità, l'alienazione e l'assurdo hanno vinto anche nella realtà!

Relatori: Sergio Santiano
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: AR Arte > ARB Arti visive
A Architettura > AO Progettazione
A Architettura > AF Edifici e attrezzature per il tempo libero, le attività sociali, lo sport
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/873
Capitoli:

Capitolo 1. Introduzione

Capitolo 2. La rivoluzione dei concetto di tempo nel Novecento

2.1 Bergson: Tempo e durata, memoria, ricordo e percezione

2.2 Nietzsche: Eterno ritorno all'Uguale, l'Uber Mensch

2.3 Einstein: Teoria della relatività, Continuo Quadrimensionale

Capitolo 3. La nuova concezione del tempo nelle avanguardie storiche

3.1 Futurismo: Modernità, Dinamismo, Simultaneità, Molteplicità dei punti di vista

3.2 Cubismo: Quarta dimensione, Frantumazione prospettica, Collages

3.3 Dadaismo: Casualità, Assurdo, Umorismo e Sarcasmo, Fotomontaggio

3.4 Pittura Metafisica: Superamento esperienza sensibile, Dniricità, Tromp l'Deil

3.5 Surrealismo: Automatismo Psichico, Contemporaneità, Metamorfosi, Sogno

Capitolo 4. Il tempo nel teatro contemporaneo

4.1 La rappresentazione scenica

4.2 Progettare la scena

Capitolo 5. La frammentazione del tempo e della visione in architettura

5.1 Le tematiche connesse al nuovo concetto di tempo

5.1.2 Il frammento

5.1.3 Molteplicità dei punti di vista

5.1.4 Dinamismo della materia

5.2 I maestri europei

5.2.1 Le Corbusier

5.2.2 Mies van der Rohe

5.2.3 Bauhaus

5.2.4 Mallet-Stevens

5.2.5 Mendelsohn

5.2.6 Aalto

5.3 I maestri italiani

5.3.1 Sant'Elia

5.3.2 Terragni

5.3.3 Persico

5.3.4 Sartoris

5.3.5 Passanti

5.3.6 Albini

5.3.7 Scarpa

5.3.8 Ragghianti

5.4 Un caso torinese: Carlo Mollino

5.4.1 Poetica Molliniana

5.4.2 Il rapporto con gli artisti

5.4.3 Scenografie d'ambiente

5.4.4 Scenografie cinematografiche

Capitolo 6. Il frammento, il tempo nel cinema

6.1 L'immagine

6.2 L'inquadratura

6.3 Il montaggio

Capitolo 7. Poetica Kafkiana

7.1 Cenni biografici

7.2 La concezione kafkiana del tempo

7.3 Schopenhauer

7.4 Kierkegaard

Capitolo 8. Il Processo

8.1 L'opera, la vicenda, la scelta scenografica

8.2 Le tematiche che dominano il testo

8.3 Le rappresentazioni precedenti

8.4 Adattamento testuale

8.5 Analisi Quadripartita

Capitolo 9. Tavole

Capitolo 10. Bibliografia

Bibliografia:

Carlo Levi, Casa Miller, in "Domus", 1938

Enrico Prampolini, Scenotecnica, Quaderni della Triennale, Hoepli, Milano 1940

Carlo Mollino, Tutto è permesso sempre salva la fantasia, in "Domus", nO269, 1950

Carlo Ludovico Ragghianti, Cinema arte figurativa, Einaudi, Torino 1952

Arnold Hauser, Storia sociale dell'arie, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 1956

A.A.V.V., L'architettura-cronache e storia, n. 22 anno 1957

Henry Bergson, Introduzione alla metafisica, Laterza, Bari, 1957

Roberto Gabetti, Mollino Carlo, in "Grande Dizionario Enciclopedico", voI. VIII, Utet, Torino 1958

Frederick Gutheim, Alvar Aalto, Garzanti, Milano 1960

Wolf von Eckardt, Eric Mendelsohn, Il Saggiatore, Milano 1961

Giovanni Baioni, Kafka, romanzo e parabola, Feltrinelli, Milano 1962

Giulio Carlo Argan, Salvezza e caduta nell'arie moderna, Feltrinelli, Milano 1964

Giulio Carlo Argan, Progetto e destino, Il Saggiatore, Milano 1965

Adolphe Appia, Attore, musica e scena, Il capitello, Torino 1966

Mario Passanti, Genesi e comprensione dell'opera architettonica, Quaderni Studio, Torino 1966

Peter Brook, /I teatro e il suo spazio, Feltrinelli, Milano 1968

Lara Vinca Masini, Picasso e il Cubismo, Giunti, Firenze 1968

Franco Rella, Il Surrealismo, Garzanti, Milano 1968

Giulio Carlo Argan, L'arie moderna, 1770-1970, Cantini, Firenze 1970

Maurizio Calvesi, 1l Futurismo, Fabbri, Milano 1970

Ettore Casari, La filosofia della matematica de/900, Sansoni, Firenze 1973

Franz Kafka, 1l Processo, traduzione di Giorgio Zampa, Adelphi, Milano 1973

Carlo Ludovico Ragghianti, La cultura ariistica odierna, in "Critica d'arte", n°20, aprile-giugno 1973

Wolfgang Pehnt, Expressionist Architecture, Thames and Hudson, Londra 1973

Bruno Zevi, Saper leggere l'architettura, Einaudi, Torino 1973

Gianni Vattimo, 1l soggetto e la maschera, Nietzsche e il problema della liberazione Bompiani, Milano 1974

Franco Mancini, L'evoluzione dello spazio scenico dal naturalismo al teatro epico, Dedalo, Bari 1975

Mauro Montinari, Che cosa ha veramente detto Nietzsche, Ubaldini, Roma 1975

Bruno Zevi, Storia dell'architettura moderna, Einaudi, Torino 1975

Gordon Cullen, 1l paesaggio urbano: morfologia e progettazione, Calderoni, Bologna 1976

Manfredo Tafuri, Francesco Dal Co, Architettura contemporanea, Electa, Milano 1976

Giovanni Brino, Carlo Mollino, in "Lotus", n° 16, settembre 1977

Umberto Eco, Come si fa una tesi di laurea, Bompiani, Milano 1977

Pier Enrico Seira, Ipotesi su Carlo Mollino, in "Atti e Rassegna Tecnica della Società degli Ingegneri e Architetti in Torino", n. 9-10, settembre-ottobre 1977

Danila Cremona, Marco Rosei (a cura di), Italo Cremona, Catalogo della mostra, Torino, Palazzo Chiablese, 18 febbraio-12 marzo 1980, Regione Piemonte, 1980

Franco Mancini, L'illusione alternativa, lo spazio scenico dal dopoguerra a oggi, Einaudi, Torino 1980

Friedrich W. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, Newton Compton, Roma 1980

Giorgio Cortini, La relatività ristretta, Loescher, Torino 1981

Mario De Micheli, Idee e storie di artisti, Feltrinelli, Milano 1981

Ettore Fagiuoli, Scenografie in Arena, Carnet Verona, Verona 1981

Karl Reisz, La tecnica del montaggio cinematografico, Edizioni SugarCo., Milano 1981

Giorgio Auneddu, Carlo Mollino: il rapporto con gli artisti, in "Arte a Torino", 1946-1953, Turingraf, Torino 1982

Renato De Fusco, Storia dell'architettura contemporanea, Laterza, Bari 1982

Kenneth Frampton, Storia dell'architettura moderna, Zanichelli, Bologna 1982

Mario Quesada (a cura di), Teatro, storia, arte. Scritti di Duilio Cambellotti, Einaudi, Torino 1982

Paolo Bertetto (a cura di), Il cinema d'avanguardia 1910-1930, Marsilio, Venezia 1983

Giovanni Fanelli, De Stijl, Laterza , Bari 1983

Ezio Godoli, Il Futurismo, Laterza, Bari 1983

Gillo Dorfles, Architetture ambigue, Dedalo, Roma 1984

Amedeo Belluzzi, Claudia Conforti, Architettura italiana 1944-1984, Laterza, Bari 1985 Giovanni Brino Carlo Mollino. Architettura come autobiografia, architettura, mobili, ambientazioni, 1928-1973, Idea Books, Milano, 1985

Federico Riccio (a cura di), Italo Cremona scenografie e interni, Le Immagini edizioni d'arte, Torino 1985

Carlo Mollino, genio eccentrico e bizzarro, in "L'architettura, cronache e storia", nO364, 1986

Nicola Abbagnano, Giovanni Fomero, Filosofi e filosofie nella storia, Paravia, Torino 1986

Mauro Baracco (a cura di), Mollino e Torino - itinerario n.44, in "Domuns", n°703, marzo 1986

Mario De Micheli, Le avanguardie artistiche del Novecento, Feltrinelli, Milano 1986

Philippe Sers, Rob Mallet-Stevens, architecture, decoration, Action Artistique de Paris, Parigi 1986

Manfredo Tafuri, Storia dell'architettura italiana. 1944-1985, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 1986

Albert Flocon, Scenographies au Bauhaus Dessau 1927-1930, Archimbaud, Parigi 1987

Franca Angelini, Teatro e spettacolo nel primo Novecento, Laterza, Bari 1988

Maurizio Calvesi, Gioia Mori, De Chirico, Art Dossier,Giunti, Firenze 1988

Stephen Kem, Il tempo e lo spazio, Il Mulino, Bologna 1988

Giovanni Lista, Lo spettacolo futurista, Cantini, Firenze 1988

Sergio Polano, Mostrare: l'allestimento in Italia dagli anni Venti agli Ottanta, Lybra, Milano 1988

Carlo Mollino, 1905-1973, Catalogo della mostra, Torino, Mole Antonelliana, 5 aprile-30 luglio, Electa, Milano 1989

Claudio Metz, Semiologia del cinema: saggi sulla significazione del cinema, Garzanti, Milano 1989

Lara Vinca Masini, Arte Contemporanea: La linea dell'Unicità, La linea del Modello, Giunti, Firenze1989

Giorgio Ciucci, Francesco Dal Co, Architettura italiana del '900. Atlante, Electa, Milano 1990

Jean Jenger, Le Corbusier, un autre regard, Connivences, Parigi 1990

Paolo Puppa, Teatro e spettacolo nel secondo Novecento, Laterza, Bari 1990

Alberto Sartoris, Tempo dell'architettura tempo dell'arte, Fondazione Adriano Olivetti, Ivrea 1990

A. Ronchetta, A. T erranova, Immaginario urbano nel cinema degli anni '80, Celid, Torino, 1991

Fabrizio Cruciani, Lo spazio del teatro, Laterza, Bari 1992

Italo Alighiero Chiusano, Introduzione al Castello di Kafka, Newton Compton, Roma 1993

Wolfgang Los-Frahm, Carlo Scarpa, Taschen, Trevignano 1993

Rudolf Arnheim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano 1994

G. Baldi, S. Giusto, M. Razzetti, G. Zaccaria, Dal testo alla storia dalla storia al testo Paravia, Torino 1994

Amedeo Belluzzi, Claudia Conforti, Architettuta italiana 1944-1994, Laterza, Bari 1994

Agostino Magnaghi, Mariolina Monge, Luciano Re, Guida all'architettura moderna a Torino, Lindau, Torino 1995

G. Rondolino, D. Tommasi, Manuale dei film: linguaggio racconto analisi, Utet, Torino 1995

Sergio Santiano, I modellini teatrali, Celid, Torino 1995

Sergio Bettini, Tempo e forma: scritti 1935-1977, Quodlibet, Macerata 1996

Guido Montanari, La storia per il progetto. Dibattito critico e metodologia della ricerca, Celid, Torino 1996

Sergio Santiano, Dal Testo allo Spazio, Celid, Torino 1996

Elena Tamagno, Carlo Mollino, Esuberanze soft, Testo e Immagine, Torino 1996

Castronovo, Fabri, Fruttero, Liberti, Le fabbriche della fantasticheria, atti di nascita del Cinema a Torino, Testo e Immagine, Torino 1997

Francesco Dal Co, Storia dell'architettura italiana. II secondo novecento, Electa, Milano 1997

Lorenzo Dall'Olio, Arte e Architettura, Testo e Immagine, Torino 1997

Antonella Huber, II museo italiano, Lybra, Milano 1997

Giancarlo Consonni, Teatro, corpo, architettura, Laterza, Bari, 1998

Marco Bertozzi, II cinema, l'architettura, la città, Dedalo, Roma 1999

Fulvio Ferrari, Mollino Polaroid, Stamperia Artistica Nazionale, Torino 1999

Clara Baracchini (a cura di), Carlo Ludovico Ragghianti e il carattere cinematografico della Visione, Charta, Milano 2000

A.I. Lima, Soleri: Architettura come ecologia umana, Jaca Book, Milano 2000

Walter Benjamin, L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, Einaudi, Torino 2000

Stefano Della Casa, Lorenzo Ventavoli, Officina Torinese, una passeggiata in cento anni di cinema, Lindau, Torino 2000

Giovanni Sartori, Homo videns, Laterza, Bari 2000

Roberto Alonge, Guido Davico Bonino, Storia del teatro moderno e contemporaneo, Einaudi, Torino 2001

Giovanni Lista, Cinema e fotografia Futurista, Skira, Ginevra-Milano 2001

Antonio Costa, Il cinema e le arti visive, Einaudi, Torino 2002

Sandro Bernardi, Il paesaggio nel cinema italiano, Marsilio, Venezia 2002

M. Ambrosini, L. Cardone, L. Cuccu, Introduzione al linguaggio del film, CarocGi, Roma 2003

Angela Marotta, Ben Van Berkel: la prospettiva rovesciata di UN Studio Testo&lmmagine, Torino 2003

Alberto Barbera (a cura di), Cavalcarono insieme, 50 anni di cinema e televisione in Italia, Electa, Milano 2004

Roberto Nepoti, L'illusione filmica, manuale di filmologia, Utet, Torino 2004

Francesca Rinaldi, Il surreale e l'architettura del Novecento, Franco Angeli Editore, Milano 2004

Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)