Franca Miretti
La progettazione acustica degli spazi destinati ai musicisti: il palcoscenico.
Rel. Marco Filippi, Arianna Astolfi. Politecnico di Torino, NON SPECIFICATO, 2005
Abstract: |
SINTESI DELL'ELABORATO DI TESI La ricerca svolta in sede di Tesi di Laurea si prefigge, in un certo qual modo, di poter costituire un "manuale per la progettazione acustica del palcoscenico per orchestra sinfonica". Essa, infatti, esplorando tutto ciò che è stato pubblicato sull'argomento, ne analizza i punti chiave, ed attraverso la tecnica della sintesi, arriva a raccogliere, ogni volta in apposite tabelle, le indicazioni progettuali dei diversi ricercatori considerati. Il "manuale per la progettazione acustica del palcoscenico per orchestra sinfonica", cosi costituito, non sarà poi così lontano da un "manuale per la progettazione architettonica del palcoscenico per orchestra sinfonica", poiché, come apparirà chiaro nell'ultimo capitolo contenente una possibile soluzione progettuale, le scelte acustiche incidono fortemente, non unicamente sui materiali da adottare, ma sulla geometria stessa che tale spazio deve assumere. Il primo capitolo dell'elaborato di tesi, "La disposizione in orchestra", percorre, dagli anni della nascita dell'orchestra, la disposizione dei musicisti al suo interno: fine ultimo è di dimostrare che, sebbene oggi siamo portati a percepire l'orchestra come un 'organismo' assai statico, i cui canoni di definizione sono andati ormai consolidandosi, essa ha assunto forme, dimensioni e disposizioni molto variabili nel tempo, come se fosse stata vittima di una incessante ricerca della perfezione, estetica ed acustica (l'ordine dei due aggettivi non è casuale!). Questa ricerca di miglioramento, palese nelle variazioni di configurazione, sembra effettivamente essere sopita oggi, proprio quando, come dimostrato dalle interviste raccolte nel capitolo 5, la perfezione, se mai esiste, sembra ancora alquanto lontana. Dalla nascita dell'acustica, ed in particolare dell'acustica musicale, espressamente rivolta allo studio delle sale da spettacolo, ben poche attenzioni infatti sono state rivolte allo studio del campo acustico che si genera sul palcoscenico quando un'orchestra inizia a suonare. L'orchestra, probabilmente per il suo aspetto cosi compatto che porta a supporre, erroneamente, una buona riuscita della trasmissione delle informazioni al suo interno, ha raramente fatto nascere nei ricercatori la curiosità di conoscere le proprietà del campo acustico che la circonda, lasciando che essi, per decenni e decenni, si preoccupassero unicamente di studiare, definire, migliorare l'acustica in sala, per gli ascoltatori. Se, chi tra noi non vi è mai stato, potesse salire su di un palcoscenico durante una esecuzione d'orchestra, rimarrebbe letteralmente 'sbalordito' nel constatare che il campo sonoro che la investe non è affatto omogeneo ed equilibrato in livello d'intensità; talvolta, come conseguenza della geometria del palcoscenico, accade che intere sezioni non ne percepiscano altre � ad esempio, sovente i legni hanno difficoltà a percepire i primi violini e viceversa - fatto questo che può seriamente compromettere l'esecuzione. Grazie alla consapevolezza di queste esperienze passate, si è creduto che la compilazione dì indicazioni progettuali per il palcoscenico non potesse essere separata da uno studio delle proprietà timbriche, dinamiche e, soprattutto, emissive di ciascuno strumento. A questo argomento è dedicato il capitolo 2, che, ripercorrendo lo studio di Jurgen Meyer, proporrà le mappe (polari, quindi unicamente su due piani, uno verticale e l'altro orizzontale) di direzionalità dell'emissione dei diversi strumenti musicali, guida fondamentale alla progettazione. In seguito, nel terzo capitolo, sono illustrati i decorsi ed i risultati ottenuti da numerosi studi internazionali sulle proprietà acustiche del palcoscenico, dal 1970 ad oggi, cercando di coglierne le relative indicazioni progettuali. Il quarto capitolo mostra, attraverso schede sintetiche, alcune immagini dei palcoscenici più conosciuti e reputati del mondo, 'criticati' da un punto di vista progettuale alla luce di quanto esposto nei primi capitoli. Nel quinto capitolo sono raccolte ed analizzate, sempre da un punto di vista progettuale, le interviste effettuate a personaggi di spicco della scena musicale torinese - e non solo -, così come i questionali compilati da alcuni orchestrali in occasione di un'altra Tesi di Laurea del Politecnico di Torino, sostenuta nel Marzo 2005 da Luca Dellatorre. Infine, nell'ultimo capitolo, si riuniscono e si selezionano tutte le indicazioni progettuali raccolte per dare forma ad un palcoscenico modellato tri-dimensionalmente, che, per forma e materiali, può costituire un modello sia per la progettazione acustica di tale spazio, sia architettonica. |
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Relatori: | Marco Filippi, Arianna Astolfi |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Parole chiave: | musica - acustica - orchestra - palcoscenico |
Soggetti: | S Scienze e Scienze Applicate > SH Fisica tecnica A Architettura > AF Edifici e attrezzature per il tempo libero, le attività sociali, lo sport |
Corso di laurea: | NON SPECIFICATO |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/784 |
Capitoli: | I. LA DISPOSIZIONE IN ORCHESTRA 1.1. Breve storia della nascita dell'orchestra 1.1.1. L'origine del termine "orchestra" 1.1.2. Gli ensemble pre- e proto-orchestrali (1500-1700) 1.2. La disposizione in orchestra dal 1500 ad oggi 1.2.1. Come si regola la disposizione in orchestra 1.2.2. La disposizione in orchestra nel XVIII° secolo 1.2.3. Alcune conclusioni sulle disposizioni nel XVIII° secolo 1.2.4. La disposizione in orchestra nel XIX0 secolo 1.2.5. Alcune conclusioni sulle disposizioni nel XIX0 secolo 1.2.6. La disposizione in orchestra nel XX° secolo 1.2.7. Verso un 'orchestra standardizzata 1.3. Bibliografia IL LE PROPRIETA' CARATTERISTICHE DEGLI STRUMENTI MUSICALI Introduzione al capitolo II. 1. La dinamica ed il timbro II.2. La struttura temporale del suono emesso II.3. La direttività II.3.1. Lo studio di Jurgen Meyer Sistemi di eccitazione degli strumenti musicali Disposizione sperimentale e diagrammi direzionali II.3.2. Le proprietà emissive direzionali di ciascuno strumento II.3.3. Gli strumenti ad arco Il violino La viola II violoncello Il contrabbasso II.3.4. Il problema dei legni Il flauto traverso L'oboe Il clarinetto Il fagotto II.3.5. Gli ottoni La tromba Il trombone Il corno La tuba III.3.2. Harkness e una nuova sistemazione dell'orchestra (1974) H.4. Tabella A: indicazioni progettuali secondo le proprietà degli strumenti II.5. Bibliografia HI. LA PROGETTAZIONE DEL PALCOSCENICO DA LETTERATURA III.1.1 Parametri soggettivi: una definizione III.3.1. Le definizioni di Beranek (1962-1996) III.2. I parametri soggettivi che influenzano l'audience III.2.1. Lo studio dì Gòttingen (1974) III.2.2. Manfred Robert Schroeder (1979) III.3. Il funzionamento dell'orchestra III.3.1. I meccanismi di regolazione dell'ensemble in orchestra III.3.2. La comunicazione in orchestra: i meccanismi per "tenere il tempo " III.3.3. I segnali acustici HI.3.4.1 segnali visivi III.3.5. Il raggiungimento del consenso in orchestra III.3.6. La trasmissione delle informazioni III.4. I parametri soggettivi che influenzano i musicisti Introduzione al paragrafo III.4.1. Marshall e la Spatial Responsiveness (1967) III.4.2. Michael Barron e la Spatial Impression (1971) III.4.3. Gli studi sulle prime riflessioni in Giappone: Yoichi Ando (1974) III.4.4. Michael Barron e la Gulbenkian Great Hall, Lisbona (1978) Le indicazioni progettuali di Barron III.4.5. Lo studio di Marshall, Gottlob e Alrutz (1978) Le indicazione progettuali di Marshall et al. III.4.6. Lo studio di Allen (1980) Le indicazioni progettuali di Allen III.4.7. Graham Naylor (1980) Le indicazioni progettuali di Naylor III.4.8. Shin-ichiro Kan, Katsuhiko Takaku, Shun-ichi Nakamura a Trondheim (1985-1995) Le indicazioni progettuali di Kan, Takaku, Nakamura III.4.9. L'approfondimento di Gade (1989) Gli aspetti soggettivi Le proprietà del campo acustico che governano gli aspetti soggettivi: approcci sperimentali Esperimenti in laboratorio 1: il Supporto per il solista Esperimenti in laboratorio 2: il Supporto per un piccolo insieme (trio flauto, violino e violoncello) Esperimenti in laboratorio 3: il Supporto per l'ensemble Esperimenti in laboratorio 4: quali componenti della risposta all' impulso convogliano le risposte necessarie per la riuscita dell 'ensemble? Definizione dei parametri oggettivi: il Supporto l'Early Ensemble Level I questionari in sala Le indicazioni progettuali di Gade III.5. Tabella B: indicazioni progettuali ricavabili da letteratura III.6. Bibliografia IV. CRITICA A PALCOSCENICI ESISTENTI La filarmonica di Berlino La Schauspielhaus di Berlino El Auditorio Nacìonal di Madrid La Boston Symphony Hall di Boston Seoul Arts Center Concert Hall di Seoul Musikverein di Vienna Il Politeama garibaldi di Palermo Christchurch Town Hall di Christchurch, Nuova Zelanda Tanglewood Music Shed di Lennox, Massachusetts ' V. I PARERI DEI MUSICISTI Introduzione al capitolo: le rilevazioni soggettive V.l. Le interviste V. 1.1. La ricerca di Luca Dellatorre (2005): indagine sul benessere acustico dei musicisti, le interviste V.l.2. Altre interviste V.l.3. Tabella CI: indicazioniprosettuali ricavabili dalle interviste V.2. Il questionario di Dellatorre V.2.1. La struttura del questionario V.2.2. Le informazioni dedotte da! questionario all'Orchestra Sinfonica dell 'Università degli studi di Torino Chiarezza del suono Riverberazione Assieme Impressione spaziale Intensità Timbro Bilanciamento tonale di gravi e acuti Sintesi dei risultati V.3. Correlazione tra parametri soggettivi ed oggettivi V.3.1. Valori ottimali degli indici oggettivi Tempo di primo decadimento, EDT, EDTF Tempo di riverberazione, T20, T30 Rapporto dei bassi, BR Livello del suono, Gmid, Glow Tempo baricentrico, Ts Chiarezza aggettiva, C80 Supporto, STearly, STlate V.3.2. Conclusioni V.3.3. Tabella C2: le indicazioni progettuali ricavabili dai questionari VI. UNA IPOTESI DI PROGETTO V.l. Riassunto delle indicazioni progettuali V.2. Una ipotesi di progetto. I modelli tri-dimensionali. |
Bibliografia: | BIBLIOGRAFIA PER AUTORE Allen, W. A., "Music stage design", Journal of Sound and Vibration, Vol.69, (1980), pp. 143- 147. Allen, W. A., "The Gulbenkian Great Hall, Lisbon, I: acoustic design", Journal of Sound and Vibration, Vol.59, (1978), pp. 469-479. Ando, Yoichi e D. Gottlob, "Effects of early multiple reflections on subjective preference judgments of music sound fieids", Journal of the Acoustical Society of America, Vol.65, (1979), pp.524-527. Ando, Yoichi e K. Kageyama, "Subjective preference of sound with a single early reflection". Acustica, Vol.37, (1977), pp.l 11-117. Ando, Yoichi e Okura, M. e Yuasa, K., "On preferred reverberation time in auditoriums", Acustica, Vol.50, (1982), pp.134-141. Ando, Yoichi e Sakamoto, M., "Superposition of geometries of surface for desired dìrectional reflections in a concert hall", Journal of the Acoustical Society of America, Vol.84, (1988), pp. 1734-1740. Ando, Yoichi e T. Okano e Y. 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