Clara De Francesco, Simonetta Ferrante
La torre nel deserto.
Rel. Giacomo Donato, Eleonora Bezzo. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2006
Abstract: |
Il nostro percorso progettuale ¨¨ iniziato partendo dapprima da un'indagine di tipo territoriale. Abbiamo allargato il nostro interesse inizialmente sull'intero territorio peruviano reperendo informazioni riguardanti i diversi campi del sapere; successivamente abbiamo indirizzato la nostra ricerca verso la zona oggetto di concorso, la Piana di Nazca, e sul mistero dei numerosi segni tracciati su di essa. In seguito a questo primo excursus ¨¨ iniziata per noi la fase progettuale vera propria che attraverso l'utilizzo di numerosi spunti e schizzi di getto ci ha condotto all'elaborato finale. Esso consiste sostanzialmente in una torre e un edificio a un solo piano fuori terra di cinque metri di altezza, ospitante: un museo che si snoda su più sale con annesso bookshop, una sala conferenze , un bar e un ristorante. Adiacente ad esso e collegato da passerella si trova un albergo di quattro piani fuori terra che si affaccia ad arco sulla Piana di Nazca. Il concorso stabiliva di realizzare l'opera a sinistra della strada "Panamericana" in modo da sfruttare il dislivello creato da una collina; noi invece abbiamo optato per un'altra posizione, ossia a destra della suddetta strada, laddove appunto si dipartono le linee di Nazca. Pensiamo che questa sia un'idea più, poetica e più in sintonia con lo scopo del progetto che nasce appunto dall'esigenza di soddisfare il visitatore e permettergli di ammirare il paesaggio formato da segni e linee; ed ¨¨ proprio in virtù di questi che si sprigiona la forza del nostro intervento. Esso infatti si pone come forma unitaria derivata dall'incrocio di altre forme; sono curve che si incontrano ora con altre curve ora con rette che improvvisamente si spezzano per incontrare un cerchio e così formare spigoli vivi. Il tutto sembra casuale ma in realtà nasce dall'esigenza di restare fedeli al contesto e al sostrato culturale che esso porta con sé. Nel definirlo "moderno geoglifo" pecchiamo di presunzione o superbia ma in realtà il termine vuole dimostrare il rispetto che esso porta con sé nei confronti della terra su cui poggia, e quando di notte le linee e i geoglifi non sono più visibili, ecco che la struttura si illumina mettendo in risalto altre linee e altre forme. Il tutto ¨¨ ricondotto al "segno", l'architettura stessa ¨¨ fatta di "segni" e non ¨¨ forse dalla "linea" che nasce il progetto? La torre svetta in alto per offrire al visitatore, a centotrenta metri di altezza, un osservatorio capace di renderlo padrone di ciò che si trova li attorno; perno dell'edificio sottostante, essa sale snella tra curve di acciaio che sfociano in lame, che vengono illuminate dal sole in ogni punto, per oltrepassare la piattaforma-osservatorio sovrastante e culminare in tubi fittili. All'esterno, parcheggi non interrati ma in spazi sempre curvi, piante e alberi su tracciati spiraliformi, specchi d'acqua ad arco, tracciati dritti di luce che dettano i percorsi. |
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Relatori: | Giacomo Donato, Eleonora Bezzo |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Parole chiave: | torre - perù |
Soggetti: | A Architettura > AO Progettazione |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/629 |
Capitoli: | 1 Il sito 1.1 II Perù e il suo territorio 1.2 Le città 1.3 Sistemi di trasporto 1.4 Storia e tradizioni 1.5 II popolo degli Inca 1.6 La religione del sole 1.7 Prime forme di tecnologia 1.8 L'arte 2 La civiltà Nazca 2.1 Cenni storici 2.2 Cultura della popolazione Nazca 2.3 Forme di espressione artistica Nazca: la ceramica 3 I geoglifi 3.1 I geoglifi del popolo Nazca 3.2 Successione cronologica dei geoglifi 3.3 Iconografia geoglifica 3.4 Teoria sulla funzione dei geoglifi 3.5 Casi analoghi nel mondo 4 II concorso 4.1 Descrizione del percorso di progetto 4.2 II bando 4.3 I risultati del concorso 4.4 Commenti 5 Suggestioni attraverso le altre architetture 6 Iter progettuale 6.1 Schizzi 6.2 Prime fasi del progetto Allegati |
Bibliografia: | Monografie - Carlo AMERIO, Giovanni CANAVESIO, "Tecniche ed elementi costruttivi". Società Editrice Internazionale, Torino 1996. - Carlo AMERIO, Giovanni CANAVESIO, "Materiali per l'edilizia", Societ¨¤ Editrice Internazionale, Torino 1996. - Federico KAUFFMAN DOIG, Per ”atto primo", Erizzo, Venezia 1993. - Giuseppe OREFICI, "Nasca: arte e società del popolo dei geoglifi", Jaka Book, Milano 1993. - Luigi PERA, "Tecnica dell'architettura tipologia strutturale", Goliardica, Pisa 1987. - ISTITUTO GEOGRAFICO DE AGOSTINI, "Attente mondiale e dizionario geografico", I.G.D.A., Officine Grafiche, Novara 1979. - Simone WAISBARD, "Le piste di Nazca", Euroclub, Milano 1979. Tesi - Riccardo MONDELLO, "Il bambù´ come materiale da costruzione", (Tesi di Laurea, Facoltà di Architettura di Torino), relatore Massimo Foti, 2003. - Luisa SILENO, "Architettura sostenibile per l'habitat sociale: la tecnologia del bambù", (Tesi di Laurea, Facoltà di Architettura di Torino), relatore Nuccia Maritano Comoglio, 2003. - Francesco MOLLICA, "Albergo in Torino", (Tesi di Laurea, Facoltà di architettura di Torino), relatore Giacomo Donato, 2002. - Antonio CAMINITI, "I rivestimenti esterni e le coperture con lastre di titanio", (Tesi di Laurea, Facoltà di Architettura di Torino), relatori Giovanni Canavesio, Roberto Doglione, 1999. - Gabriello Cresta, "L'uso dei materiali vegetali nelle abitazioni a basso costo: bambù tradizioni e prospettive", (Tesi di Laurea, Facoltà di Architettura), relatore Massimo Foti, 1999. - Cristiano ROSSETTO, "Impero Inca: manifestazione di una architettura, sua tutela e conservazione", (Tesi di Laurea, Facoltà di architettura di Torino), relatore Andrea Bruno, 1990. Sitografia - www.arquitectum.com - www.emissionizero.net - www.generativedesign.com - www.peru.sudamerica.it |
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