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Rediscovering Urban Waters – A Project for the Local Community in West Kyoto

Chiara Vinci

Rediscovering Urban Waters – A Project for the Local Community in West Kyoto.

Rel. Subhash Mukerjee, Lorena Alessio. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2018

Abstract:

Il lavoro di tesi si inserisce in un recente filone di ricerca riguardo la forma urbana del Giappone

contemporaneo. Andando ad analizzare nello specifico il caso di Kyoto, l’obiettivo preposto è quello di

comprendere attraverso lo studio dell’evoluzione morfologica e culturale della città nel tempo, le

connessioni con la vita sociale, ipotizzando un intervento architettonico che possa riconnettere l’ambiente urbano estremamente compatto e denso, ma al tempo stesso frammentato in piccole unità non comunicanti tra loro. Ci si sofferma sul rapporto biunivoco tra i cambiamenti morfologici urbani e la metamorfosi nello stile di vita di chi abita la città, costatando quanto la vita sociale sia da un lato artefice del cambiamento formale, ma dall’altro completamente subordinata alla forma della città

stessa.

La transizione avvenuta a partire dal primo piano urbanistico utopico dell’allora capitale Heyankyo

dimostra come ad un’imposizione formale che arriva dall’alto, si contrapponga sempre una riformazione, che invece arriva da chi si insedia nella città. Si tratta di un adattamento controllato, una lenta metamorfosi che avviene nel tempo in base alle nuove esigenze abitative. All’ideale ripartizione in base al rango sociale di appartenenza, e dunque un assetto facilmente amministrabile, si contrappone un’impostazione che mette al centro la strada, che diviene il luogo della quotidianità urbana.

Il lento e costante cambiamento morfologico che vede il consolidamento sempre più intenso del senso di comunità definita dalla strada, è interrotto dal secondo conflitto mondiale, che causa un’inversione di rotta di cui si accusano i lasciti tuttora. La necessità di una veloce ed economica ricostruzione vede il trionfo di abitazioni prefabbricate, rafforzato dal seguente rifiuto per le forme ed i materiali della tradizione, reputati ormai obsoleti.

Inoltre lo sviluppo economico del Giappone nel XX secolo, genera una grande migrazione interna che, in risposta alla carenza di abitazioni nei centri urbani, causa l’inserimento di grandi edifici residenziali multipiano, sconvolgendo non solo l’interazione con l’esterno, ma le proporzioni uomo-città fino ad allora mantenute.

Le conseguenze non sono riscontrabili soltanto a livello materico. Si genera un meccanismo di introversione dettato dall’architettura. La ricostruzione post-bellica marca più che mai l’involuzione della città come spazio sociale. L’interazione tra interno ed esterno è annientata. Si spezza la storica relazione con la strada che non è più luogo di socialità, ma luogo di mobilità. La densità dei distretti aumenta a tal punto da annullare la possibilità di ritagliare spazi per il sociale.

Nonostante la criticità descritta, la comunità reclama il diritto di vivere il proprio passato nel quotidiano, il diritto di riscontrarlo nell’ambiente urbano. La municipalità di Kyoto lavora assiduamente al risveglio della consapevolezza sociale e alla preservazione del paesaggio storico della città, ma sembra soffermarsi sull’aspetto materico, della messa a norma, della sicurezza.

Lo scopo della tesi è quello invece di concentrarsi sulla rigenerazione sociale, proponendo una via d’uscita dall’alta densità che vieta il ricavo di spazi per la comunità. L’intento è dunque indagare un’alternativa alla strada come luogo d’interazione per eccellenza ormai mutato. Sebbene dimenticato, un altro luogo della città fu storicamente legato al sociale, il fiume. Il progetto di tesi si inserisce allora in un distretto residenziale ad alta densità, Kamigyo, e ripercorre le sponde del fiume Tenjin, inserendo spazi per la comunità tra vuoti urbani e fiume stesso. Seguendo un duplice tema, quello dell’acqua e

della comunità si richiamano antichi luoghi di condivisione del vicinato e del lungo fiume. Si insiste sulla

reciprocità tra forma e società imponendo stavolta una forma sulla quale si rimodellerà il vivere sociale, che al momento risulta una chiara intenzione, ma a cui manca espressione e concretizzazione. Con un

approccio di carattere europeo, che non vuole cancellare la storia anche quando assume un carattere

formale e ideale discutibile, si mira alla rifunzionalizzazione di ciò che già esiste, inserendo nuovi

tasselli nel vuoto che possano riabilitare il pieno.

Per ulteriori informazioni contattare:

Chiara Vinci, chiara01vinci@gmail.com

Relatori: Subhash Mukerjee, Lorena Alessio
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
A Architettura > AQ Spazi funzionali dell'abitazione
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/6276
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