Marta Bianco, Elisa Buratto
Chamois Eco-Tech comprehensive plan: Helicocenter for.
Rel. Alessandro Mazzotta, Giuseppe Roccasalva. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2017
Abstract: |
Questo lavoro si inserisce all’interno dell’Atelier di tesi “Chamois Eco-Tech comprehensive plan”, un progetto che ha coinvolto dodici studenti del Politecnico di Torino nell’elaborazione di ipotesi progettuali finalizzate a prefigurare possibili scenari futuri per il comune di Chamois (AO). L’Atelier è stato articolato in più fasi: un viaggio studio in Valle d’Aosta e Francia (17-19 Marzo 2017), un workshop di progettazione (marzo-aprile 2017) e tre incontri partecipati con la comunità chamoisiana. L’obiettivo era raccogliere idee e proposte volte a definire un ampio quadro conoscitivo necessario per avviare le successive fasi di progetto. Chamois è stato scelto come terreno di sperimentazione progettuale che guarda ad un approccio legato all’eco-tech design, in cui al linguaggio contemporaneo e tecnologico si unisce la ricerca di soluzioni a vocazione “green”. Il piccolo paese valdostano oggi si qualifica come apprezzata meta turistica di montagna, da anni in prima linea nel sostenere iniziative legate al tema della sostenibilità e alla modalità di trasporto alternativo all’uso dell’auto (Chamois, infatti, può essere raggiunta unicamente in funivia). Nonostante le ottime premesse, il paese vive attualmente le difficoltà legate ai limiti di un piccolo centro che non riesce ad attrarre un turismo diverso da quello giornaliero e distribuito omogeneamente su tutto l’anno. Ciò è imputabile non tanto al suo isolamento geografico, quanto piuttosto alla carenza di strutture ricettive e alla mancanza di una varietà nell’offerta turistica. Il lavoro di tesi, attraverso un approccio di tipo esplorativo, intende avviare un programma di rigenerazione basato su un sistema coordinato di attività e servizi legate ai temi dell’accessibilità, del loisir e dell’accoglienza. L’obiettivo condiviso punta a rilanciare l’economia locale, attraverso il potenziamento dell’attrattività turistica del sito, con conseguente creazione di nuovi posti di lavoro e la possibilità di un ripopolamento del paese. La strategia di riferimento si basa sulla creazione di nuove e rinnovate centralità, attraverso interventi ex-novo. Tale scelta, in apparente controtendenza con la prassi ormai comune di lavorare sul recupero delle preesistenze storiche, è stata dettata dalla possibilità di sfruttare le cubature inespresse previste dal P.R.G.C. di Chamois. “Helicocenter for” si concentra sulla proposta progettuale di un nuovo insediamento in grado di valorizzazione e potenziare un’attività già esistente, l’altiporto di Chamois, il primo ad essere stato realizzato in Italia. Tale specificità, unita al ruolo che l’altiporto riveste in quanto seconda principale porta di accesso al paese, ha rappresentato, fin dalle prime fasi di definizione del “comprehensive plan”, un’occasione di rilancio per l’economia del paese. La strategia progettuale adottata tenta di indagare un tipo di turismo alternativo legato al settore dell’aviazione (“avioturismo”). Tale ambito, ancora poco conosciuto in Italia, si basa sulla possibilità di sfruttare il potenziale in termini di ricettività di piccoli centri di volo, in particolare delle aviosuperfici (categoria alla quale appartiene l’altiporto di Chamois), affiancando agli stessi strutture alberghiere, attività di ristorazione e altri servizi. L’obiettivo è quello di creare dei complessi che assumano il ruolo di catalizzatori turistici; ne sono esempi virtuosi alcuni campi di volo d’oltralpe presenti in territorio francese: gli altiporti di Courchevel, Megève e Meribel. Sul modello di queste esperienze, si è tentato di lavorare sul potenziamento dell’altiporto di Chamois ipotizzando la realizzazione di un hangar per il ricovero dei velivoli con annesse attività di supporto, tra le quali un servizio di accoglienza per voli turistici, un ristorante, un bar, un museo, una scuola di volo e una struttura ricettiva. A livello spaziale il progetto si articola in due edifici principali e una struttura secondaria destinata ad ambulatorio medico (di supporto alle attività di elisoccorso); questi dialogano idealmente tra loro grazie ad un percorso pedonale parzialmente coperto, attrezzato con spazi di sosta e punti panoramici. Il progetto reinterpreta i linguaggi della tradizione, lavorando sul tema dei volumi alla grande scala; questi, inseriti in un territorio ancora vergine e incontaminato, ben si relazionano con il contesto valorizzandolo e permettendone la fruizione. Il progetto ha voluto indagare un ambito, quello degli scali aerei da diporto, ancora poco conosciuto e sfruttato; si confida, tuttavia, che esso possa rappresentare un modello per lo sviluppo di attività analoghe nel contesto italiano. Per ulteriori informazioni contattare: Marta Bianco, martabianco393@gmail.com Elisa Buratto, ebrt93@gmail.com
|
---|---|
Relatori: | Alessandro Mazzotta, Giuseppe Roccasalva |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AG Edifici e attrezzature per la sanità e l'assistenza A Architettura > AO Progettazione |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/6157 |
Modifica (riservato agli operatori) |