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Immagini del territorio: l'immaginario come forma di strutturazione del territorio in alcune zone del Piemonte, e in varie parti d'Italia

Letizia Cossavella

Immagini del territorio: l'immaginario come forma di strutturazione del territorio in alcune zone del Piemonte, e in varie parti d'Italia.

Rel. Alberto Borghini. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2005

Abstract:

II mio desiderio di conoscenza delle tradizioni, legato ad una ricostruzione immaginaria dei luoghi attraverso i racconti, i ricordi, le fiabe, le paure, vissuti e narrati dalle persone, mi ha condotta alla scelta di una tesi di Antropologia Culturale. La mia ricerca assume maggior valore, perché legata ad un progetto ideato dal Professor Alberto Borghini, progetto intitolato "Immagini dal territorio. L'immaginario come forma di strutturazione del territorio" che, attraverso la raccolta di racconti tramandati oralmente, consente la realizzazione di un Archivio Storico Etnografico. Questo progetto sta coinvolgendo sempre più Enti, scuole, persone, ricercatori del settore a livello nazionale. II territorio è inteso come una rete immaginaria, in pratica, come un insieme di racconti geograficamente distribuiti. Da questa "geografia dell'immaginario" emergono elementi paesaggistici che producono narrazione, e che, a loro volta, possono essere considerati frutto della narrazione stessa. Dai racconti delle persone che si sono rese disponibili nei miei confronti, sono emersi i loro ricordi, ma in particolar modo i luoghi del passato, i luoghi della loro infanzia e della loro giovinezza. Da molte di queste narrazioni legate all'immaginario sono chiaramente leggibili le architetture del passato, i modi di vivere e pensare il territorio delle varie comunità. Le fonti a cui ho attinto per la realizzazione di questa tesi sono state ricercate con cura, persone semplici, quasi tutte di estrazione rurale.

È solo il tempo a separare la nostra contemporaneità dal passato, ma il tempo non ha cancellato le tracce del passato. Molte cappelle, ed anche la maggior parte dei piloni votivi, che esistono lungo le nostre strade di campagna, sono nati in seguito all'avvenimento di episodi dove lo scenario era avvolto dalla paura, ma anche dalla grande fede religiosa del protagonista, il quale riusciva a sconfiggere il male con l'ausilio del bene. Da questi fatti è evidente quale grande importanza abbiano avuto la solida fede religiosa e la credenza nelle tradizioni popolari. Di notevole sorpresa è stato il fatto di avere raccolto racconti analoghi in luoghi diversi; ciò testimonia, come le basi della cultura popolare nascano da un'unica antica interpretazione del mondo e di tutto ciò che ad esso è legato.

Questa esperienza mi ha portata ad avere un contatto molto diretto con le persone che mi hanno offerto, oltre alla loro ospitalità, il loro calore, i loro ricordi, e mi hanno fatto rivivere, ascoltando i loro racconti, le loro esperienze, le loro paure. Inoltre dai loro racconti sono emersi i valori umani del passato, oggi ormai dimenticati, o forse è meglio dire superati dalla troppa superficialità delle

persone.

Relatori: Alberto Borghini
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GH Scienze Ambientali
U Urbanistica > UN Storia dell'Urbanistica
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/522
Capitoli:

Introduzione

I. Alcune zone del Piemonte

II. Alcune zone della Valle d'Aosta

III. Alcune zone del Veneto

IV. Alcune zone del Lazio

V. Alcune zone della Sicilia

VI. Alcune zone della Sardegna

VII. Appendice Bibliografia a livello

Bibliografia:

ALBERTO BORGHINI, Un indizio di santità: l'indumento appeso al raggio di sole. Un racconto di Forno (Alpi Apuane) e uno piemontese, in "1' ecoApuano" (sic), 8, 6, 1997.

ALBERTO BORGHINI, Un antico grafico di Pontremoli: a proposito di un simbolo, tra rappresentazione territoriale e racconto folklorico, in "L' ecoApuano" (sic), 8, 7, 1997.

ALBERTO BORGHINI, L''estrazione della mandragola nel folklore pistoiese, in "Le Apuane", XVII, 34, 1997.

ALBERTO BORGHINI, Immagini del territorio, in "Le Apuane", XVII, 34, 1997.

ALBERTO BORGHINI, II rettile e il dissolvimento delle visioni illusionistiche, in "L'ecoApuano" (sic.), 8, 5, 1997.

ALBERTO BORGHINI, Semiosi nel folklore I. Prospettive tipologiche e analisi "locali", Piazza al Serchio, Lucca, Centro di documentazione della tradizione orale, 1998.

ALBERTO BORGHINI, Semiosi nel folklore II. Prospettive tipologiche e analisi "locali", Piazza al Serchio, Lucca, Centro di documentazione della tradizione orale, 2001.

ALBERTO BORGHINI, Semiosi nel folklore III. Prospettive tipologiche e analisi "locali", Piazza al Serchio, Lucca, Centro di documentazione della tradizione orale, 2003.

ALBERTO BORGHINI, Zonodrakontis, Momenti di una mitologia, Molteni Editore, Roma. 2003.

ALBERTO BORGHINI, II ciocco e il sedere. Nota di folklore piemontese, in "Le Apuane", XVIV, 46, 2003.

ALBERTO BORGHINI, Ancora su mandragola e rettili. Noterella di folklore apuano, in "L' EcoApuano", XII, 5, 2001, p.31.

ALBERTO BORGHINI, CRISTIANA PETTENUZZO, Antropologia dell'arte come semiotica, in "Storia, antropologia e scienze del linguaggio", XIV, 1-2, 1999.

ALBERTO BORGHINI, Convergenze paradigmatiche e sovrapposizioni significanti: mandragola e rettili, in "Le Apuane", XVIII, 36, 1998.

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