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Non vedenti in punta di dita

Elisa Caspanello, Marika Falsone

Non vedenti in punta di dita.

Rel. Marco Vaudetti. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2015

Abstract:

INTRODUZIONE

I nostri musei stanno affrontando un momento di svolta e per loro si aprono due strade: coltivare quello sguardo introspettivo di corretta tutela e cauta valorizzazione cui siamo abituati o, a questi temi imprescindibili, associare l’adozione consapevole di una responsabilità educativa e insieme sociale. L’accessibilità al museo apre frontiere rivoluzionarie, destinate a riportare al centro l’attenzione sui visitatori e le loro esigenze.

Questa è una strada già tracciata da numerosi predecessori all’estero e, più sporadicamente, in Italia, capace di restituire centralità sociale ad un’istituzione che merita di accompagnare il cambiamento di una società sempre più equa.

II museo, dal punto di vista del visitatore, è uno spazio di rappresentazione: seleziona ciò che ritiene meritevole e lo mette in mostra. Ne fa, un vanto. Generalmente contestualizza prospettive uniformi, talvolta proprie dei vincenti, ma saprebbe, anche farsi portavoce dei valori richiesti allo sviluppo di una cittadinanza condivisa. È quindi necessariamente spazio politico, mai neutro, come tutte le istituzioni che esprimono delle scelte capaci di veicolare opinioni. È poi un luogo di formazione che, come per la scuola nelle sue migliori accezioni, sarebbe riduttivo destinare esclusivamente alla trasmissione dei saperi.

Il museo è il luogo delle potenzialità; in questo senso, la riflessione sui temi dell’accessibilità ne facilita l’indagine degli scopi e del suo possibile ruolo.

Quello dell’accessibilità è, in senso stretto, un settore relativamente datato. Erano gli anni Sessanta e, anche in Italia, si iniziava a parlare di barriere architettoniche.

Ad oggi, la disciplina, soprattutto in ambito museale, è molto cambiata. Si è arricchita di nuove riflessioni teoriche che ne fanno un tema di discussione articolato, ma ciò che non è cambiato, però, è l’immaginario comune: l’accessibilità è ancora associata ad una rampa di scale. Questo è un elemento architettonico che, tuttavia, in relazione al museo, presenta ancora una forte valenza simbolica: è rappresentazione di quella che pare una conquista (alle volte impossibile) e ricorda l’importanza della motivazione che occorre per percorrerla; si appella poi al tema della fatica fisica (raramente presa in considerazione), lasciando intuire, suo malgrado, l’equivoca premessa di una gerarchia di valore da parte di chi ne fruisce.

In altre parole, l’accessibilità odierna riformula nuove prassi, cercando di suggerirne il suo ruolo universale a partire anche dalla nota distinzione fra “museo tempio” (imponente, ieratico, in cima ad una scala) e “museo forum” (aperto, dialogico, collaborativo) che tuttora guida lo sviluppo della cosiddetta “nuova museologia”.

Un museo accessibile, dunque, è innanzitutto un luogo empatico che fa dell’ascolto attivo la prima strategia per il coinvolgimento. A questo scopo, è chiamato a rimuovere le proprie barriere (sensoriali, fisiche, cognitive ma anche culturali, emotive ed economiche) per permettere ai visitatori di sentirsi parte attiva e, insieme, pienamente rappresentati.

L’accessibilità al museo di cui si discute in questi anni prende esempio soprattutto dalla riflessione condotta nei paesi anglofoni, coinvolgendo discipline molto diverse: la museologia, la museografia, gli studi sui visitatori museali, la didattica, ma anche la pedagogia, i disability studies, le ricerche sul gaming sulla partecipazione e il coinvolgimento delle comunità, ad esempio. Il caso specifico dell’inclusione della disabilità, cui spesso l’accessibilità museale viene associata in modo esclusivo, ne rende evidente le più ampie necessità di adozione.

I presupposti di questo approccio sono molteplici. Due i principali: il modello per la disabilità e le logiche di percezione.

II primo è il riferimento al modello sociale che sposta il focus dal singolo, (nell’accezione di un problema da medicalizzare) alla collettività, facendone quindi una responsabilità di contesto. La disabilità, infatti, si sviluppa quando le condizioni ambientali non offrono adeguata risposta ad una esigenza: se la offrissero, non verrebbe enfatizzato l’aspetto problematico della disabilità.

Il secondo aspetto va di pari passo con il primo: riguarda l’immagine della disabilità che scegliamo di veicolare, non sempre consapevolmente, attraverso le nostre proposte. Questo tema è chiaramente espresso nella scelta dei toni, delle parole e nella qualità strumentale ed educativa delle soluzioni adottate.

Ricorrendo ad un’immagine, la questione è ben esemplificata dal confronto fra il logo della disabilità cui siamo abituati e il più recente dell’Accessible Icon Project.

Il primo ci lascia intuire la passività immobile di una sedia a rotelle; il secondo, raffigurando una persona su di una carrozzina in movimento, ce ne suggerisce l’autonomia di azione e la necessità di un confronto fra pari.

Per questi motivi, valutare la qualità dell’offerta accessibile implica l’analisi di aspetti fortemente correlati fra loro che vanno dall’attivazione concreta di strategie per l’inclusione (ad esempio, percorsi specifici o soluzioni multisensoriali) all’adozione di un approccio accogliente (ma mai infantilizzante o pietistico), insieme una comunicazione chiara e puntuale.

Ipotizzare un museo aperto all’inclusione della disabilità significa, d’altronde, guardare a una molteplicità di utenti le cui esigenze, per quanto reali, non sempre sono dichiarate: mamme con il passeggino, anziani che hanno bisogno di soste frequenti, persone con una tenuta dell’attenzione ridotta e anche sordi e persone con disabilità visiva.

Per ogni caso non esiste una sola risposta: possiamo trovare soluzioni che rispondano contemporaneamente ai bisogni di più visitatori o che presentino, a seconda dei casi, un alto tasso di specificità. Comunque sia, si tratterà di orientare delle scelte. Per esempio, significherà permettere a chiunque di frequentare il museo per tutto il corso della propria vita, a dispetto di un invecchiamento inevitabile che, facilmente, ne comprometterà le abilità in modo progressivo.

Aprire il museo alla disabilità, inoltre, ci offre l’opportunità di riformulare le nostre strategie educative molte volte stantie, omogenee, troppo spesso verbali e basate su approcci visivi. L’accessibilità ci obbliga a considerare le differenze di ognuno, anche solo nell’accettazione della varietà degli stili di apprendimento di cui anche i visitatori

già fedeli sono portatori. Sempre sullo stesso piano, la disabilità, specie quando cognitiva, ci insegna a ripensare alla ristrettezza dei nostri metodi valutativi. Numerosi modelli, (per citarne uno, si veda l’anglossassone Generic Learning Outcomes ), ci impongono di riformulare la gamma degli impatti museali in modo più articolato: il successo di una visita non potrà solo essere valutato sulla base delle informazioni apprese, ma dovrà considerare, ad esempio, il cambiamento attitudinale, il benessere, il rafforzamento di competenze, l’acquisizione di valori, la motivazione a ritornare al museo. Il museo inclusivo, del resto, è uno spazio messo a disposizione del sociale e delle sue risorse: comprende il potenziale dei suoi strumenti, offrendo tempi e soluzioni per coinvolgere anche persone che spesso vivono l’isolamento, offrendo il supporto di una rete. Promuovere opportunità per il coinvolgimento della disabilità, inoltre, la rende visibile, comune e sempre più tollerabile. Immaginare un museo accessibile, anche solo a partire dalla sintesi di queste considerazioni, lascia dunque intravedere opportunità reali. Lasciarsi ispirare dal modello di un museo corretto, del resto, vorrebbe anche significare diffondere trasversalmente nuove strategie di pensiero: l’accessibilità ci insegnerebbe a sperimentare il problem solving, più che mai imprescindibile in un’epoca considerata di crisi. Darebbe poi ulteriore valore a quello, già inestimabile, che possiede il nostro patrimonio, lasciando intuire l’importanza di una sfida creativa e certamente complessa, ma, insieme, portatrice di risultati misurabili per l’intera collettività.

Nell’elaborato verrà rivolta maggiore attenzione al problema della disabilità visiva. In Italia, infatti, sono 320.000 le persone non vedenti e oltre un milione quelle con deficit visivo grave. Ci si domanda se la persona ipovedente o non vedente possa costruirsi una rappresentazione mentale dell'opera d'arte attraverso il tatto o la descrizione verbale.

Numerosi esperti sostengono come non sia tanto importante che l'opera d'arte trasmetta la medesima suggestione al vedente e al non vedente, quanto piuttosto che susciti un'emozione. L'approccio quindi si sposta dall'analisi storico-critica degli studiosi dell'arte alla sfera delle sensazioni che il non vedente coglierà dall'opera attraverso altri canali sensoriali non legati a quelli tradizionali quali, ad esempio, l'intensità del colore, la forza della luce o i cromatismi.

Ampliare il pubblico dei nostri musei, migliorare la loro visibilità online, coinvolgere le nuove generazioni, includere chi fino ad ora ne è rimasto escluso: questi sono gli obiettivi che vengono posti e sono molte le soluzioni tecnologiche in grado di rendere i musei più accessibili e di migliorare la fruizione delle loro collezioni.

In particolare, le tecnologie digitali legate al 3D - modellazione, rilievo e stampa tridimensionale - rappresentano opportunità da cogliere al volo: gli sviluppi più recenti di queste tecnologie permettono infatti di ottenere risultati di grande qualità, al tempo stesso economicamente accessibili, anche per i piccoli e medi musei con budget limitati.

Una soluzione potrebbe essere l’allestimento di un percorso tattile per ciechi e ipovedenti, composto da riproduzioni in stampa 3D, guide audio e schede tattili. Queste ultime sono strumenti in grado di raccontare da un punto di vista tattile elementi che non potrebbero essere stampati in 3D, come le decorazioni dei vasi. Non si tratta pertanto di esporre semplici riproduzioni, ma di un percorso tattile che racconta, in altri modi, ciò che i musei già raccontano attraverso le normali vetrine, integrando strumenti diversi.

Per quel che riguarda le stampe 3D, il primo passo è ovviamente il rilievo 3D dei reperti, realizzato sia da immagini fotografiche, sia da scanner. Si sta sperimentando, inoltre, un tipo di stampa con materiali diversi, oltre al classico PLA: un materiale a base di polvere di marmo prodotto da TreeDFilaments e stampato insieme a 3DPR; la ceramica utilizzando la stampante WASP ad argilla; filamenti a base di polvere di bronzo.

L’obiettivo è creare riproduzioni fedeli, non solo nelle forme, ma anche nei materiali, in modo tale da fornire attraverso il tatto un’esperienza il più possibile completa. Ogni riproduzione e scheda tattile può essere dotata di un tag NFC e di un QRCODE per consentire al visitatore di fruire di una guida audio attraverso il proprio smartphone.

Relatori: Marco Vaudetti
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AB Architettura degli interni
O Opere generali > OE Museografia
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4477
Capitoli:

INDICE

1 INTRODUZIONE

2 IL MUSEO

2.1 I.C.O.M

2.2 Etimologia

2.3 Evoluzione e sviluppi

2.3.1 II Museo Pubblico

2.4 L’evoluzione tipologica

2.5 Finalità e scopi del museo

2.6 Museologia e Museografia

2.7 I tipi di museo

3 DISABILITA’ VISIVA

3.1 Legge 3 Aprile 2001 n. 138

3.2 Ipovisione

3.3 Disabilità visiva totale

3.4 La vastità del problema

4 LA NORMATIVA

4.1 Le Barriere Architettoniche e Percettive

4.2 La Costituzione

4.3 Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici 4809/1968 e D.P.R. 384/1978

4.4 Legge 13/1989 e relativo D. M. 14 Giugno 1989 n. 236 di attuazione

4.5 Legge Quadro 5 Febbraio 1992, n. 104

4.6 D.P.R. 24 Luglio 1996, n. 503

4.7 Carta dei Diritti Fondamentali

5 UNIONE ITALIANA CIECHI E IPOVEDENTI

5.1 L’U.I.C. oggi

6 IL QUESTIONARIO

6.1 Elaborazione dei dati per singola domanda

6.2 Considerazioni

7 MULTISENSORIALITA’

7.1 La vista  

7.2 II tatto

7.3 L’udito

7.3.1 II sesto senso

7.4 II buio per i ciechi

7.5 L’olfatto

7.5.1 MATto

7.6 Considerazioni

7.7 Museo multisensoriale a Massa Lombarda

8 I PROCESSI DELLA PERCEZIONE E DELLE RAPPRESENTAZIONI APTICHE

8.1 L’importanza dei movimenti esplorativi

8.2 Le proprietà spaziali

8.3 Le proprietà di sostanza dei materiali

8.4 Modalità di esplorazione

8.5 Percezione aptica delle opere d’arte

9 AUTONOMIA PERSONALE E MOBILITA’

9.1 II bastone bianco: uno strumento semplice e civile

9.2 II cane guida

9.3 Strumenti per scrivere e per leggere

9.4 Tecnologia

9.4.1 Computer

9.4.2 Cellulari

10 AUSILI PER LA VISITA AL MUSEO

10.1 Sussidi didattici

10.2 Allestimento e percezione tattile

10.3 Segnaletica plantare

10.4 Audioguida

11 NUOVE SOLUZIONI

11.1 Applicazioni per smartphone

11.2 Walk Assisttant

11.3 Tooteko

12 STAMPANTE 3D: EVOLUZIONI STRAORDINARIE DELLA TECNOLOGIA  

12.1 Le origini

12.2 8 step per una stampa 3D perfetta

12.3 Software

12.3.1 Modellazione 3D / CAD software

12.3.2 Slicing / CAM software

12.3.3 Client software

12.4 Funzionamento

12.4.1 Metodo a Fusione

12.4.2 Metodi Granulari

12.4.3 Metodo Laminato

12.4.4 Metodo di polimerizzazione attraverso la luce

12.4.5 Metodo con letto di polvere e testine inkjet 152

12.5 I materiali

12.5.1 Metodo a fusione

12.5.2 Metodi Granulari

12.5.3 Metodo laminato

12.5.4 Metodo di polimerizzazione attraverso la luce

12.5.5 Metodo con letto di polvere e testine Inkjet 163

12.6 Scanner 3D

12.7 Modelli di stampanti 3D

12.7.1 Estrusore LDM WASP

12.7.2 Modello per la costruzione edilizia

12.8 Vantaggi e Svantaggi

12.8.1 II caso italiano

12.9 Campi di applicazione

12.10 Il turismo accessibile

13 LINEE GUIDA

13.1 Unità ambientali e attrezzature

13.2 Sussidi didattici - guide, didascalie, targhette, schede descrittive con indicazioni in linguaggio braille e a caratteri ingranditi

13.3 Mappe e cartellonistiche tattili

13.4 Modellini tridimensionali e riproduzioni per lo studio tattile

13.5 Operatore museale e audioguida

13.6 Pavimentazioni a rilievo e pavimentazioni colorate

13.7 Strumentazioni hardware ed iniziative multimediali

13.8 Percorsi tattili

13.9 Considerazioni

13.10 I musei di oggi

13.10.1 II Museo Omero

13.10.2 II Museo Anteros

13.10.3 Considerazioni

14 APPLICAZIONE AL MUSEO

14.1 II Museo d’Arte Orientale di Torino

14.1.1 Le gallerie

14.1.2 La banca dati 3D Online

14.2 II progetto

14.2.1 La Cina

15 CONCLUSIONI

16 SITOGRAFIA e BIBLIOGRAFIA

Bibliografia:

SITOGRAFIA e BIBLIOGRAFIA

Museo:

- M. Vaudetti, S. Canepa, S. Musso, Progettazione Esporre Allestire Vendere: Exhibit e Retail design, Wolters Kluwer Italia S.r.l., 2014, pp. 54-60.

- R. Trinchero, Il Sociomuseo: un museo-laboratorio per la diffusione della conoscenza sociologica, Bulzoni Editore, Roma, 1998;

- http://progettoscuola.fsitaliane.it

- http://fondoambiente.it/ipload/oggetti/Che_cosa_e_1_museo.pdf

- http://www.francescomorante.it/catalogazione/museologia.pdf

- http://museologando.com/museologia/percorso/definizione.php?pag=def&m=off&p=3

- https://www.che-fare.com/laccessibilita-museale-come-rivoluzione-culturale/

Disabilità visiva:

- http://www.uicpiemonte.it/servizi/classificazione-minorazioni-visive

- http://www.iapb. it/polonazionale/descbreve.php?id=1922

- http://www.parlamento.it/parlam/leqqi/01138l.htm

Normativa:

- http://www.mobilitaautonoma.org/norme

Si ritiene opportuno evidenziare questo sito, in quanto è stato il punto di partenza per l'osservazione e la descrizione

- http://www.europarl.europa.eu/charter/pdf/text_it.pdf

- http://www.aslavellino.it/drupal6/node/117

Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti:

- http://www.uictorino.it/

Multisensorialità:

- http://areeweb.polito.it/ricerca/MATto.it/

- http://archivio.internazionale.it/ludito-dei-non-vedenti

- http://www.healthdesk.it/ricerca/se_si_non_vedenti_per_orientarsi_non_basta_ludito/1394703832

- http://www.lastampa.it/2014/07/09/scienza/i-ciechi-hanno-ludito-pi-sviluppato-adesso-una-ricerca-sfata-il-mito-tqiscqZv8aXsbTu4rHxpsO/paqina.html

- http://galileo.cincom.unical.it/centro/cubo20/Altro/sirv/atti/prondzi.htm

- http://www.dsnm.univr.it/documenti/Occorrenzalns/matdid/matdid205133.pdf

- http://www.superando.it/2014/05/13/tra-sentimento-della-forma-e-strutture-del-pensiero/

- http://www.druckfarben.it/prodotti.htm

- http://www.rotuba.com/

- http://www.mariomazzeoimmaginipervivere.it/oltre_I_orizzonte/capitolo_7_conoscere_la_persona_cieca_a/

- D.R. Griffin: “Echos of bats and men”, Garden City, New York: Doubleday and Co., 1959;

- B. Blash, R. Welsh, T. Davidson, “Auditory maps: an orientation aid for visually handicapped persons” in New Outlook for the Blind, Aprile 1973, pp. 145-158;

- H. Perathoner: “Corsi di mobilità per minorati della vista” in: Orientamento e Mobilità, a cura di Unione Italiana Ciechi, Roma, 1992, pp. 9-12.

Percezione e Rappresentazione Aptica:

- http://www.mariomazzeoimmaginipervivere.it/oltre_I_orizzonte/capitolo_7_conoscere_la_persona_cieca_a/

Autonomia Personale:

- http://www.nonvedenti.it/tecnologia.htm#telefoni

- http://www.aib.it/aib/cwai/w060206d.htm

Ausili al Museo:

- http://www.allestimento-tattile.it/ausili.asp

Nuove Soluzioni:

- http://www.sociale.it/2015/02/27/le-nuove-tecnologie-per-non-vedenti/

- http://www.3discover.it/blog/2014/04/22/tooteko-vuole-che-larte-stampata-in-3d-parli-ai-non-vedenti/

- http://tq24.sky.it/tq24/cronaca/2014/02/14

- http://www.disabili.com/prodotti/speciali-prodotti-a-ausili/app-disabili/app-per-non-vedenti

- https://itunes.apple.com/us/app/audiolabels/

- https://itunes.apple.com

- https://itunes.apple.com/it/app/braille-pad-pro/id544696675?mt=8

- http://all3dp.com/a-touch-of-art-for-the-visuallv-impaired/?hvid=36PEBY

Stampanti 3D:

- http://www.stampa3d-forum.it/

- http://www.3d-archeolab.it/i-nostri-progetti/perugia-museo-archeologico-nazionale-dellumbria/

- http://www.stratasvs.com

- http://www.archeomatica.it/documentazione/3d-archeolab-rilievo-e-stampa-3d-per-i-musei

- http://www.stampa3d-forum.it/3d-archeolab-stampa-3d-per-i-beni-culturali/

- http://becreative.ciquattroaqency.it/stampa-3d-evoluzioni-straordinarie-della-tecnoloqia/

- http://www.3discover.it/bloq/2015/03/22/un-patrimonio-culturale-da-toccare-con-mano/

- http://www.stratasvs.com/it/materiali

- http://www.3dz.it/prodotti/caratteristiche/settore/architettura/

- http://www.stampa3d-forum.it/come-funziona-stampante-3d/

- http://www.stampa3d-forum.it/materiali-stampa-3d/

- http://www.stampa3d-forum.it/delta-wasp-2040-recensione/

- http://www.stampa3d-forum.it/minibuilders-nessun-limite-alle-dimensioni-di- stampa-3d/

- http://www.wired.it/qadqet/accessori/2014/02/10/quida-stampanti-3d/

- http://www.scanner3d.it/it/scansione-3d/scansione-3d.html

- http://www.3dz.it/prodotti/caratteristiche/settore/arte/

- http://maqazine.darioflaccovio.it/2014/11/25/stampante-3d-applicazioni-ed-usi/

- http://matter.media.mit.edU/environments/details/g3dp#prettyPhoto

- http://tech.everveve.it/notizie/al-mit-creata-una-stampante-3d-che-realizza-oggetti-in-vetro-235475.html

- http://3dnow.it/come-funziona-una-stampante-3d-spiegato-da-un-esperto

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