Mauro Basile, Alberto Continiello
Trasformazione urbana : il caso della caserma Scotti di Chieri.
Rel. Silvia Gron, Stefania Maria Guarini, Valerio Roberto Maria Lo Verso. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2015
Abstract: |
INTRODUZIONE La dismissione dei siti militari ha un notevole impatto sulle città coinvolte. Le aree, una volta ferventi di attività e preservate da opere di manutenzione da parte dei militari, dopo l'abbandono degradano velocemente sotto l'effetto di una vegetazione ormai infestante e sotto l'azione disgregante delle infiltrazioni d'acqua. La localizzazione delle caserme in punti strategici del territorio, spesso in prossimità di stazioni, ai principali percorsi d'accesso urbano e in zone di grande valore immobiliare, rappresenta una valida opportunità per gli enti territoriali su cui esse insistono per un ridisegno della città. La disponibilità delle aree militari offre alle collettività l’occasione di definire nuove regole per la crescita urbana e di operare efficacemente per la riorganizzazione del territorio, a livello urbanistico, economico e sociale. Si può, così, riconnettere quartieri finora separati, arricchire lo spazio costruito dei servizi mancanti, ridefinire le relazioni con il contesto, promuovere nuove attività e iniziative economiche di interesse locale e sovracomunale. Nonostante le grandi potenzialità, recuperare le caserme non è affatto un’operazione semplice. Per il raggiungimento dell’obiettivo è necessaria la collaborazione di molteplici competenze specifiche che svolgano un lavoro preliminare di analisi dell'area a disposizione e propongano soluzioni di recupero congrue alle esigenze dei Comuni e dei cittadini. Data la specificità del patrimonio per la riqualificazione delle aree sono necessarie inoltre, ingenti risorse economico-finanziarie, che gli enti locali interessati devono reperire, coinvolgendo e incentivando la partecipazione di investitori privati, enti pubblici economici, società immobiliari e imprese che devono essere in grado di assumere impegni a lungo termine, nell'ambito di un progetto unitario e condiviso, con la possibile lottizzazione dell'area in modo da realizzare interventi anche in tempi diversi. Potrebbe rendersi necessaria la creazione di nuovi percorsi urbani e di collegamenti viari con il territorio o il recupero di percorsi preesistenti poco sfruttati, con annesse ingenti opere di bonifica dei siti. La flessibilità degli edifici a disposizione è sicuramente un fattore positivo, che offre un'ampia possibilità di scelte progettuali, che devono partire però dalla conservazione, restauro e consolidamento degli immobili tutelati, inserendoli a pieno titolo nel corpo delle città. Sarà necessario adeguare gli immobili esistenti agli standard attuali di sicurezza e di accessibilità, inserendo nuovi elementi tecnici funzionali (impianti e collegamenti), verificando le condizioni di confort termico e acustico garantendo delle efficaci prestazioni dell'involucro. I corpi di fabbrica, spesso di grandi dimensioni, si prestano a numerose trasformazioni operando piccoli interventi di demolizione o integrazioni volumetriche a patto che non si sovraccarichino le strutture. Gli spazi vuoti, anch'esse di notevoli dimensioni, sono adatti per un utilizzo da parte di utenze diversificate, favorendo la ricchezza funzionale perseguibile con la realizzazione di grandi piazze urbane, parcheggi, servizi collettivi e soprattutto ampie aree piantonate che saranno il polmone verde del territorio. Le aree militari, viste le loro potenzialità, si prestano alla perfezione all'inserimento di edifici e destinazioni d'uso differenti: sociali, residenziali, ricettive, culturali ma anche produttive e commerciali creando così una mixitè sociale e funzionale fondamentale per qualsiasi scenario urbano. Tenendo conto delle specificità di ogni insediamento e della sua realtà urbana e territoriale, i progetti devono promuovere lo sviluppo locale e insieme valorizzare le preesistenze, rispettandone il valore storico-artistico, tecnico e culturale, in un dialogo continuo tra nuovo e esistente. Questo lavoro di tesi ha come obiettivo dare una possibile soluzione a un problema reale, ovvero la rifunzionalizzazione, attraverso processi di rigenerazione urbana, di un'area militare dismessa: l'area della caserma Scotti in Chieri (TO). Nel recupero di quest'ampia parte di territorio, di 62.640 mq si è ritenuto necessario avviare una ricerca circa le possibili strategie da mettere in atto sia per il recupero dell'area che per la formazione di proposte di carattere funzionale volte alla sua rifunzionalizzazione. Per la redazione di questo progetto è stata necessaria un’analisi ad ampio raggio passata per la conoscenza del sito attraverso l'inquadramento territoriale, urbano e storico preceduta da un'analisi di casi studio e dell'evoluzione normativa in tema di dismissione. Le indagini conoscitive ci hanno quindi portato a riflettere sui problemi e sulle potenzialità di un'area di ampia dimensione dandoci l'opportunità di formulare un ipotesi di trasformazione urbana. La nostra ipotesi di progetto prevede il mantenimento di quasi la totalità degli edifici preesistenti riducendo al minimo le demolizioni e le nuove costruzioni promuovendo il tema di "consumo 0" del suolo rendendo l'area fruibile nel minor tempo possibile. L'altro obiettivo perseguito è la restituzione dell'area alla comunità chierese collocando all'interno dei fabbricati attività a carattere prevalentemente socio-culturale, andando inoltre a potenziare l'offerta di posti di lavoro attraverso la valorizzazione dei prodotti tipici del territorio. La proposta di progetto viene completata da un'ipotesi di variante al P.R.G.C. della città di Chieri, operazione necessaria per il ridisegno di una porzione di territorio volto a ridare una nuova immagine alla città. |
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Relatori: | Silvia Gron, Stefania Maria Guarini, Valerio Roberto Maria Lo Verso |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AJ Edifici e attrezzature per l'amministrazione, il commercio e la difesa A Architettura > AO Progettazione A Architettura > AP Rilievo architettonico U Urbanistica > UK Pianificazione urbana |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4174 |
Capitoli: | INDICE INTRODUZIONE 1. IL PATRIMONIO MILITARE 1.1. Normativa di riferimento 1.2. Esperienze progettuali 2. ANALISI 2.1. Inquadramento territoriale 2.2. Ambito d'intervento 2.3. Analisi del contesto 2.3.1. Il costruito 2.3.2. Il verde 2.3.3. La viabilità 3. IL CASO DI CHIERI: LA CASERMA SCOTTI 4. IL RILIEVO Schedatura edifici esistenti 5. ANALISI P.R.G.C. VIGENTE 6. MASTERPLAN 6.1. Proposta di nuova variante AL P.R.G.C. 6.1.1. Proposta di scheda normativa Cr34 6.1.2. Proposta di scheda normativa Tpl 1 6.1.3. Proposta di scheda normativa Ecp 6.2. Il verde 6.3. La residenza 6.4. Il polo sociale 6.5. Il polo agroalimentare 6.5.1. Linee guida per la concessione del polo agroalimentare 6.6. Sviluppo progettuale della proposta di variante 7. PROGETTO 7.1. Rifunzionalizzazione ex caserme 7.2. Rifunzionalizzazione ex magazzini CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA ALLEGATI TAVOLE DI PROGETTO |
Bibliografia: | BIBLIOGRAFIA - Manuela Grecchi, Laura Elisabetta Malighetti, Ripensare il costruito: il progetto di recupero e rifunzionalizzazione degli edifici, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna (RN), 2008. - Alessando Greco, Gulli Riccardo, Intervenire sul costruito : norme tecniche e progetto per la riqualificazione del patrimonio esistente, EdicomEdizioni, Monfalcone, 2012. - Stefania M. Guarini, Quartieri Ecosostenibili in Europa, OCS - dipartimento interateneo di scienze, progetto e politiche del territorio - Politecnico e Università di Torino. - Alberto Montabone, riuso e valorizzazione di una caserma dismessa. Proposta di recupero per la caserma Arnione di Torino, rei. Prof. Paolo Mellano, Politecnico di Torino, 2014. - Filippo Orsini (a cura di), Sinergie rigenerative - Riattivare paesaggi di(s)messi, LetteraVentidue Edizioni, Siracusa 2014. - Riccardo Pollo, La cessazione del patrimonio immobiliare pubblico: la riconversione dei siti militari, DAD - Dipartimento di Architettura e Design, Politecnico di Torino. - Maria Alessandra Segantini, Atlante dell'abitare contemporaneo, SKIRA, Milano 2008. - Annibaie Sicurella, Progettare il verde, Sistemi Editoriali, Napoli, 2010. - Francesca Turri, Dismissione e valorizzazione delle caserme, in "Costruire in laterizio", n. 135, anno 2010. SITOGRAFIA -www.3gatti.com/ -www.architetturadelmodemo.it -www.casadelquartiere.it -www.cliomediaofficina.it/labstoria/scuole/chieri/index.htm -www.comune.torino.it/concessionevalorizzazione -www.dhi-roma.it/ortdb.html -www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/art/progetti-e-concorsi/2013-05-08/ -www.istat.it -www.lastampa.it -www.roma.corriere.it/notizie/cronac/15_gennaio_l 4/ -www.spaziogrisu.org/ -www.turismochieri.it/turismo/arte-cultura -www.urbanisticainformazioni.it/I-quartieri-sostenibili-di-Friburgo -www.urbanistica.comune.roma.it/partec-quart-scienza/excaserma |
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