Alessia Tedesco
Riattivare lo spazio : progetto di un polo turistico-ricettivo in ambito agricolo per l'area dell'ex zuccherificio di Racconigi.
Rel. Silvia Gron. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2015
Abstract: |
Introduzione La riqualificazione di un luogo, che si tratti di una zona urbana o extra urbana, dev'essere considerata una priorità per garantire ai cittadini la qualità dell'abitare e del vivere, migliorando la qualità sociale ed ambientale delle zone più degradate, oltre ad offrire un’opportunità per promuovere l’occupazione e l’impiego dell’imprenditoria locale. L’azione della riqualificazione urbana è da sempre stata, per lo più, adottata come occasione per "modernizzare” i contesti urbani dei centri cittadini e delle fasce della prima periferia, soprattutto, per accrescere la dotazione di servizi da offrire e la complessiva qualità urbana che ne consegue, colmare i vuoti residuali e volgerli in opportunità di valorizzazione e di arricchimento, attirando in essi funzioni di eccellenza, a cui si affida un ruolo trainante per l’immagine e lo sviluppo della città stessa. Come detto, l’azione del riqualificare viene descritta anche come “dotazione di una nuova qualità”, definendo la qualità urbana come la compresenza, in un tessuto urbano o in un qualunque intervento su di questo, di "mix funzionale” e sostenibilità ambientale e sociale. Un'operazione di riqualificazione urbana può avere caratteristiche diverse rispetto all'oggetto dell'azione stessa. Si può, ad esempio, immaginare un'operazione su un tessuto urbano esistente che preveda l'integrazione delle funzioni già presenti con altre nuove, continuandone a rispettare l’identità di partenza: è il caso delle azioni che avvengono principalmente all’interno dei centri urbani, soprattutto nei centri storici. In questi casi, infatti, si è in presenza di tessuti con una netta prevalenza di funzioni residenziali che, oltre a necessitare di azioni di recupero e lotta al degrado sia edilizio sia ambientale, possono essere integrati con funzioni commerciali o terziarie più qualificate. Il caso della riqualificazione delle periferie è analogo, anche se le problematiche sociali implicate sono fortemente diverse: il tessuto periferico può risultare meno allettante, ma viene sottoposto ad un'analoga rifunzionalizzazione, attraverso la creazione di nuove centralità e funzioni di un certo livello. Altro caso è quello della riqualificazione condotta su tessuti esistenti, ma con un completo rinnovo delle funzioni: è il caso delle, ormai diffuse, aree dismesse, spesso occupate da grandi complessi o, più semplicemente, da singoli ma imponenti fabbricati che, il più delle volte, includono esempi di archeologia industriale, che possono essere mantenuti e ristrutturati; oppure si tratta, altre volte, di aree che si prestano ad essere “riempite”, in parte con nuove realizzazioni e in parte da grandi parchi, ma sempre confrontandosi con un forte impianto precedente. Al pari dei centri storici, che vengono riqualificati per rendere la città, nel complesso, più competitiva nell'immagine e nell’abilità di attrarre turismo, in queste aree trovano principalmente posto tutte quelle funzioni che sono in grado di aumentare la capacità di attirare investimenti, di essere scelte come sedi di incontri e di grandi eventi. Molto spesso, al giorno d'oggi, si trovano anche aree urbane, sia che si tratti di grandi città o piccoli comuni, che versano in uno stato generale di degrado edilizio ed ambientale, che in alcuni casi pregiudica, addirittura, la loro conservazione e sopravvivenza. La rigenerazione urbana può rappresentare, quindi, l’occasione per risolvere problemi come la mancanza di spazi pubblici ed aree verdi, resa impossibile da un'elevata densità edilizia, come, allo stesso tempo, l'assenza di identità di un quartiere, di un’area o elemento circoscritto, ma comunque inseriti in un contesto, con una loro propria identità ben consolidata. E', infatti, da intendersi come attività di pianificazione e progettazione volta al recupero di aree più o meno degradate, sia dal punto di vista qualitativo, sia funzionale. Inoltre, la riqualificazione urbana, nel rifunzionalizzare spazi dismessi, nel coinvolgere nuovi attori sociali e nuove sviluppi produttivi, nell'incentivare e sostenere la competitività di una comunità, ha anche la necessità di utilizzare al meglio le risorse economiche e finanziarie a sua disposizione e, nel perseguire questo obiettivo, non può non coinvolgere tutte le risorse disponibili sul territorio, sia pubbliche, sia private. |
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Relatori: | Silvia Gron |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | R Restauro > RC Restauro urbano T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TE Tecnologia dei materiali U Urbanistica > UK Pianificazione urbana |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4154 |
Capitoli: | Premessa metodologica Introduzione Capitolo 1. Gli scheletri urbani 1.1 Che cosa sono 1.2 L'abbandono e la dismissione: le cause Capitolo 2. Racconigi: indagini conoscitive dello stato di fatto della città 2.1 Collocazione geografica e inquadramento morfologico 2.2 Riferimenti storici 2.2.1 Dal X al XIII secolo 2.2.2 Dal XIV al XVI secolo 2.2.3 Dal XVII al XVIII secolo 2.2.4 II XIX secolo Capitolo 3. La strumentazione urbanistica vigente e il processo formativo della città 3.1 Analisi storiche del territorio comunale 3.2 II Piano Regolatore Generale Comunale di Racconigi 3.2.1 Le motivazioni di revisione al Piano Regolatore Generale Comunale 3.3 Indirizzi di pianificazione Capitolo 4. L'area d'intervento: l'ex zuccherificio 4.1 La vicenda storica 4.2 Lo stato attuale 4.2.1 Un manifesto per il “Terzo Paesaggio" 4.3 La scelta del sito 4.4 L'ex zuccherificio: un Landmark Capitolo 5. Analisi progettuali 5.1 Inquadramento territoriale 5.2 Ambito d'intervento 5.2.1 II Piano Regolatore Generale Comunale 5.2.2 L’analisi acustica: verifica di compatibilità 5.3 Analisi del contesto Capitolo 6. Il progetto 6.1 Idea generatrice di progetto 6.2 Linee guida progettuali 6.3 Calcoli urbanistici 6.4 II Masterplan 6.5 Gli spazi di progetto 6.5.1 Ambito produttivo 6.5.2 Ambito comunicativo/didattico 6.5.3 Ambito commerciale 6.5.4 Ambito turistico/ricettivo Capitolo 7. La questione del recupero 7.1 L'approccio tecnologico: il legame tra l'esistente e il nuovo 7.2 II sistema costruttivo: l’X-lam 7.3 Le soluzioni tecnologiche Conclusioni Bibliografia Indice tavole di progetto |
Bibliografia: | Libri - Gilles Clément, a cura di Filippo De Pieri, Manifesto del Terzo paesaggio, Quodlibet, Maceratg, 2005 - Gilles Clément, g curg di Enrico Scorici, // giardino in movimento Da La Vallèe al giardino planetario, Quodilibet, 2011 - Bonordi Clgudig, Chierici Pgtrizig, Pglmucci Lgurg, Pigno Regolotore Generale: lineamento storico delle trosformozioni urbone e territoriali di Racconigi, Regione Piemonte, Comprensiorio di Saluzzo-Savigliano-Fossano, 1978 - Dal Pozzolo Luca, Racconigi. Cura e gestione di una dimora reale, Allemandi, Torino, 2010 Sitoarafìa http://www.abitare.it http://scheletriurbani.webly.c0m/01-scheletri-urbani/ http://www.corriere.it http://www.ilcastellodiracconigi.it/ http://www.comune.racconigi.cn.it/ http://www.cicogneracconigi.it/ http://www.cyclomonviso.eu/percorsi/index/racconigi Articoli di riviste - Sofìa Lauro, Non chiamatelo degrado, L’inaspettata bellezza del verde spontaneo nel libro di Gilles Clément, Abitare, Giugno 2012 - Tommaso Buffa, Maggio/Giugno 2015, Le fattorie didattiche e le erbe spontanee, Verde Ambiente |
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