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Influenza dei vincoli derivati dalla pericolosità idrogeologica sulla pianificazione territoriale

Alessandro Grange

Influenza dei vincoli derivati dalla pericolosità idrogeologica sulla pianificazione territoriale.

Rel. Marina De Maio, Raffaele Rocco. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale, 2014

Abstract:

Da un punto di vista geologico l’Italia è un paese giovane e in continua evoluzione che presenta al proprio interno processi geomorfologici attivi. Tale caratteristica fa sì che il territorio nazionale sia soggetto a dissesti idrogeologici in atto o potenziali, in particolare, secondo il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, circa l'80 percento dei comuni italiani presenta aree ad alta criticità idrogeologica. Questa fragilità del territorio, unita ad azioni sconsiderate da parte dell’uomo come il disboscamento, la mancata manutenzione del territorio e l’abusivismo edilizio (e i conseguenti condoni edilizi) hanno aggravato questa situazione, causando, come evidenziato dagli attuali fatti di cronaca, fenomeni di dissesto che spesso portano alla perdita di vite umane e ingenti danni a beni e infrastrutture.

L’obiettivo di questo lavoro è quello di fornire uno strumento di difesa del suolo caratterizzato da azioni indirette (cioè non strutturali), vale a dire interventi normativi mirati a regolare l’utilizzo delle risorse e a migliorare la gestione del territorio. Questa tesi è il risultato dell’esperienza di tirocinio svolta presso il Dipartimento di programmazione, difesa del suolo e risorse idriche della Regione Autonoma Valle d’Aosta con la supervisione del Dott. Ing. Rocco Raffaele (coordinatore del suddetto Dipartimento).

Il primo capitolo è stato dedicato ad uno studio delle competenze e della normativa vigente in ambito di pianificazione territoriale, alPintemo dei diversi livelli di governo, dal ruolo che esercita l'Unione Europea sugli stati membri fino al livello locale.

Nel secondo capitolo si è analizzato il quadro legislativo in materia di difesa del suolo, dalla legge del 18 maggio del 1989 n. 183, fino ad arrivare al decreto legislativo n. 152/2006 recante “norme in materia ambientale”. Si tratta di un decreto che recepisce la Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque - DQA) e istituisce l’Autorità di Bacino Distrettuale. Inoltre, in questo capitolo sono stati individuati i compiti dei diversi enti pubblici ed è stato analizzato il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino Po, il quale rappresenta uno strumento di difesa del suolo.

Nel terzo capitolo, dopo aver definito le caratteristiche del territorio Valdostano, sono stati analizzati gli atti normativi di interesse regionale riguardanti l’individuazione, la perimetrazione e i criteri per la definizione delle diverse tipologie di dissesto idrogeologico, secondo quanto definito dall’Autorità di Bacino del fiume Po. Sono state quindi analizzate le singole tipologie di dissesto idrogeologico disciplinate dalla legge urbanistica regionale n. 11 del 1998 (frane, colate detritiche, inondazioni e valanghe) e le prescrizioni da applicare per la disciplina d’uso e di trasformazione delle diverse aree in funzione del livello di pericolosità.

Nell’ultimo capitolo è stata realizzata in via sperimentale una metodologia per la costruzione di una Carta di pericolosità idrogeologica complessiva, in quanto attualmente nella regione Valle d’Aosta vi sono quattro Carte di pericolosità (una per ogni dissesto). Per la costruzione di questa Carta è stato utilizzato come software Are Gis. Utilizzando una specifica codifica, che tiene conto del livello di pericolosità e delle tipologie di dissesto prevalenti, è stato possibile assegnare alle diverse aree una scheda degli interventi vietati e quelli da sottoporre a verifica presso la struttura competente in materia di pianificazione territoriale. Infine è stato fatto un confronto dei diversi livelli di pericolosità e delle diverse tipologie di dissesto presenti nei comini di Cogne, Sarre, Valtournenche per i quali è stata prodotta la Carta sperimentale.

Relatori: Marina De Maio, Raffaele Rocco
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
U Urbanistica > UG Pianificazione del paesaggio
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4075
Capitoli:

Introduzione

1. Ruolo della pianificazione e definizione di aree montane

1.1. Definizione di area montana

1.2. Introduzione alla pianificazione territoriale

1.3. Ruolo dell'Unione Europea

1.4. Ruolo del governo centrale

1.5. Ruolo delle regioni

1.6. Accenno al Ruolo delle Province

1.7. Ruolo del Comune

2. Inquadramento legislativo nell’ordinamento italiano e strumenti per la difesa del suolo

2.1. Legge 18 maggio 1989, n. 183

2.2. Legge 4 agosto 1998, n. 267

2.3. Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152

2.4. Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152

2.5. Ripartizione delle competenze tra i diversi enti pubblici

2.6. II Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino Po

3. Analisi e considerazioni sui vincoli idrogeologici in Valle d’Aosta

3.1. Caratteristiche del territorio valdostano

3.2. Recepimento dei vincoli idrogeologici definiti dall’Autorità di bacino

3.3. Fenomeni di dissesto riguardanti le frane

3.4. Fenomeni di dissesto riguardanti le colate detritiche

3.5. Fenomeni di dissesto riguardanti le inondazioni

3.6. Fenomeni di dissesto riguardanti le valanghe

4. Costruzione sperimentale di una carta unica di pericolosità idrogeologica della Valle d'Aosta

4.1. Idati IN.VA

4.2. Costruzione sperimentale della carta unica della pericolosità idrogeologica

4.3. Caso studio: il comune di Cogne

4.4. Caso studio: il comune di Sarre

4.5. Caso studio: il comune di Valtournenche

4.6. Confronto tra i comuni analizzati

Conclusioni

Bibliografia

Sitografia

Bibliografia:

BIBLIOGRAFIA

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- Chiti M. P., “77 ruolo della Comunità europea nel governo del territorio,\ Rivista Giuridica dell’Edilizia, n. 3, 2003, pp. 91-107

- Costituzione della Repubblica Italiana, 1 gennaio 1948

- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 24 luglio 1998, “Approvazione del piano di stralcio delle fasce fluviali del bacino del Po”

- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 29 settembre 1998, "Atto di indirizzo e coordinamento per l'individuazione dei criteri relativi agli adempimenti di cui all'art. 1, commi 1 e 2, del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180"

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- Decreto del Presidente della Repubblica, 24 luglio 1977, n. 616, "Attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382"

- Decreto legislativo, 11 maggio 1999, n. 152, "Disposizioni sulla tutela delle acque daH'inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque aH'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole"

- Decreto legislativo, 16 gennaio 2008, n. 4, "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale"

- Decreto legislativo, 18 agosto 2000, n. 267, "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali"

-18 agosto 2000, n. 267, ” Testo unico deto degli enti locali”

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- Direttiva CE, 23 ottobre 2000, n. 60, “che istier l'azione comunitaria in materia di acque"

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- Disegno di legge, 14 luglio 2014, “Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazione urbana”

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- Legge, 15 marzo 1997, n. 59, "Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa"

- Legge, 16 maggio 1970, n. 281, "Provvedimenti finanziari per l'attuazione delle Regioni a statuto ordinario"

- Legge, 17 agosto 1942, n. 1150, "Legge urbanistica"

- Legge,l riassetto organizzativo e funzionale dellaio 1952, n. 991, “Provvedimenti in favore dei terri09dificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2rie in mone dell'ambiente"

- Legge, 4 agosto 1998, n. 267, "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180, recante misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania"

- Legge, 4 dicembre 1993, n. 493, "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 398, recante disposizioni per l'accelerazione degli investimenti a sostegno dell'occupazione e per la semplificazione dei procedimenti in materia edilizia"

- Legge, 6 dicembre 1991, n. 394, "Legge quadro sulle aree protette"

- Legge, 8 agosto 1985, n.431, "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 giugno 1985, n. 312, recante disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale. Integrazioni dell'articolo 82 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616"

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