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Liget Budapest : Competition for 2 museums

Ilario Occhipinti

Liget Budapest : Competition for 2 museums.

Rel. Mauro Berta, Pierre Alain Croset, Manfred Berthold. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2015

Abstract:

Introduzione

All'intemo del Liget Budapest project, progetto che mira ad una riqualificazione del principale parco della capitale, il Governo di Ungheria ha deciso di erigere cinque edifici atti a ospitare sei importanti istituzioni culturali. Belle arti, architettura, etnografia, musica e fotografia. Queste sono le aree culturali a cui rispettivamente sarà destinato uno spazio all’interno di uno tra i parchi più antichi di Budapest, insieme ad altre istituzioni e musei che sono lì attivi anche da più di cento anni. Il Liget Budapest project non vuole essere solo un blocco di cinque edifici ma insieme agli edifici già presenti la bandiera di una cultura che vanta geni musicali come Ferenc Liszt, Bela Bartok, Zoltan Kodaly, individualità artistiche come Laszlo Moholy-Nagy, Marceli Breuer, Victor Vasarely e fotografi come Andre Kertesz and Robert Capa.

Lo scopo del concorso è quello di trovare progetti in grado di esaltare l'esperienza museale sia di esperti che di curiosi visitatori, la cui architettura sia essa stessa un pezzo d’arte.

Per questo motivo è stato deciso di bandire simultaneamente quattro concorsi per i cinque edifici sotto la supervisione della medesima giuria.

Le ragioni

Durante l’ultimo anno di carriera universitaria, grazie ad una borsa Erasmus, ho avuto l’opportunità di proseguire i miei studi a Vienna, città senza dubbio tra le più eleganti ma anche tra le più d’avanguardia in Europa.

Con questo programma si è catapultati in uno scenario molto particolare. Si vive una realtà che non è propriamente quella di coloro che vivono i cittadini viennesi. Ci si accorge ben presto infatti di essere come all’interno di una bolla, un luogo dove si ha la capacità di osservare un duplice contesto, quello locale, costituito dalla ricchezza degli edifici imperiali, dagli innumerevoli vasi fioriti, dalle carrozze e dalle inattese avanguardie architettoniche che atterrano tra i tetti dei palazzi ottocenteschi; e quello globale, fatto da studenti e non, dai ricercatori, dai professori e da queU’enorme nuvola di informazioni, idee, visioni e di educazioni che ruotano attorno ad un universo culturale che abbraccia per lo più un sapere europeo e trascende quello che è il contesto locale. Da questo nascono molto spesso scontri/incontri che arricchiscono e influenzano il proprio punto di vista a buon merito responsabile, secondo un mio parere, di una certa sprovincializzazione del bagaglio culturale di ciascun studente partecipe di questo progetto (quello Erasmus).

Tutto questo costituisce la premessa alla scelta di basare la tesi su un concorso pubblico di carattere europeo (anche se solo a livello simulativo. Era infatti un concorso rivolto esclusivamente a professionisti). L’epilogo di un percorso che ha attraversato problematiche spesso di carattere locale e che ha evidenziato i limiti e le debolezze di un’architettura che fa fatica a respirare e ragionare all’interno dei regionalismi.

Avevo non da molto visitato la capitale ungherese, rimanendovi colpito per le qualità urbanistico architettoniche e la generosità dei suoi spazi. Si passava rapidamente dalla maestosità dei viali all’in-formalità dei locali dedicati alla vita di tutti i giorni, il tutto passando attraverso brani di città anche molto diversi fra loro. In seguito venni a conoscenza che la municipalità in quel periodo stava bandendo un concorso di architettura all’interno di un progetto molto grande che prevedeva il recupero e la rivalorizzazione dell’area del City Park, attraverso la costruzione di diversi musei. Il concorso mi offriva spunti interessanti e la possibilità di confrontarmi con un contesto di respiro internazionale, attraverso un tema che mi ha da sempre stimolato, quello del museo, esplorandolo come oggetto architettonico in costante evoluzione in termini di linguaggio, di significati e di programma.

Relatori: Mauro Berta, Pierre Alain Croset, Manfred Berthold
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AF Edifici e attrezzature per il tempo libero, le attività sociali, lo sport
A Architettura > AO Progettazione
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4070
Capitoli:

Parte I / Premessa

1 Introduzione

2 Le ragioni

Parte II/ Programma

1 Sommario

2 Obiettivi

3 La storia

3.1 L’idea del concorso, 2013

3.2 International design competition, 2014

3.3 II parco nota storica

4 La superficie verde urbana

5 Trasporti

6 Fotomuzeum

6.1 Caratteristiche generali dell’attuale museo

6.2 La collezione

6.3 Visione di una nuova istituzione

6.4 I visitatori

6.5 Programmi pedagogici

7 Hungarian Museum of Architecture

7.1 L’istituzione oggi

7.2 La collezione

7.3 Vision

7.4 Collezione permanente e semipermanente

7.5 Esposizione temporanea

7.6 I visitatori

Parte III /Proposta

1 II volto urbano

2 Fotomuzuem

3 Hungarian Museum of Architecture

Bibliografia:

Bibliografia assente

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