Valentina Porceddu, Alessia Procida
La certificazione di sostenibilità tra strumento di progetto e verifica : applicazione ragionata del protocollo LEED NC al Campus Tiscali.
Rel. Roberto Giordano, Carlo Micono, Ingrid Paoletti. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2014
Questa è la versione più aggiornata di questo documento.
Abstract: |
Il presente lavoro ha come oggetto di studio il Campus Tiscali, situato in località Sa Illetta, a Cagliari, dove nel 2001 l’omonima azienda italiana e sarda del settore delle telecomunicazioni, a seguito della propria affermazione sul mercato internazionale, ha deciso di realizzare la sua sede centrale. A dieci anni dall’inaugurazione, avvenuta nel 2003, il complesso di uffici e strutture di servizio ospita funzioni che hanno saputo adeguarsi ai cambiamenti del mercato, attraverso una parziale integrazione della destinazione d’uso principale con l’emergente realtà del co-working e l’apertura alla collaborazione sinergica con altri professionisti del settore. Attività flessibili sono racchiuse entro un contenitore statico, concepito originariamente come innovativo, ma soggetto ad una rapida obsolescenza delle soluzioni impiegate, devoluzione tecnologica, alla luce di una crescente sensibilità verso le tematiche ambientali, è stata parallelamente accompagnata da un processo di adeguamento normativo, che in edilizia stabilisce da un lato limiti prescrittivi, mentre dall’altro fornisce strumenti per incrementare, misurare e certificare le prestazioni degli edifici. La valutazione della sostenibilità di un edificio è un problema complesso, che richiede approfondite considerazioni relative alla scala del progetto e all’intervallo di tempo entro il quale si estende l’analisi. Le conseguenze generate da un intervento antropico non riguardano la sola impronta lasciata sul sito, ma si estendono alla scelta dei componenti di dettaglio, dei processi produttivi che hanno permesso di ottenerli e delle modalità per la loro messa in opera, che condizioneranno gli scenari successivi alla realizzazione. In questo modo si richiama un approccio onnicomprensivo che contempla l’intero ciclo di vita dell’edificio, passando per il progetto, la costruzione, la gestione e la dismissione, fasi nelle quali la quantificazione degli impatti può subire notevoli variazioni. Secondo i dati forniti dalla Commissione Europea, gli edifici in Europa comportano: • l’impiego del 50% dei materiali estratti in fase di costruzione; • un consumo di acqua pari al 30% in fase di costruzione e gestione; • il consumo del 42% dell’energia e il 35% delle emissioni di gas serra in fase di gestione • una produzione di rifiuti pari al 30% in fase di costruzione e dismissione. Per poter assistere ad un miglioramento degli scenari rappresentati da questi dati occorre agire non solo sulla limitazione degli effetti negativi di un edificio, ma incentivare anche la capacità di influenzare positivamente la sostenibilità nelle sue componenti fondamentali, di tipo ambientale, economico e sociale, secondo la definizione data dalla Norma ISO 15392:2008, Sustainabiiity in building construction. Nel 2000 il Premio Nobel per la Chimica Paul J. Crutzen utilizzò il termine “antropocene” per indicare l’era geologica attuale, il cui inizio simbolico fu individuato dallo stesso scienziato con l’invenzione del motore a vapore da parte di James Watt, sul finire del XVIII secolo. La specificità di questa definizione risiede nell’aver riconosciuto per la prima volta ad una sola specie, quella umana, la capacità di alterare sensibilmente i cicli dell’acqua e del carbonio, attraverso un inarrestabile consumo di risorse. La seconda metà del XX secolo è segnata da alcune tappe fondamentaliodello di sviluppo seguito fino a quel m Carson pubblica “Sileni Spring”, titolo evonitense colloe ormai estinte, a seguito degli effetti dnamics Group del Massachusetts Institute of Techndal Club dnaturali, il prodotto industriale procarebbero portato ad un collasso entro i cento anni orret, è da sottolineare come sia stato messo s basato sull’analogia tra il concetto di sviluppo tere istituzionale in due momenti fondamentali. Nello stesso anno, in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite, viene approvata la Dichtituito il Programma ambientale delle Nazment pubblica il Rapporto “Our Commommissione cui si deve la definizione di sviluppo sostenibile, inteso come lo sviluppo capace di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere gli stessi bisogni da parte delle generazioni future. Il documento raccoglie in tre parti le preoccupazioni, le sfide e gli sforzi comuni dei Paesi partecipanti. Il valore delle azioni intraprese a scala locale su un problema di portata globale viene sancito dall’Earth Summit di Rio de Janeiro del 1992, che tra i suoi risultati comprende l’iniziativa Agenda 21, strumento da declinare ai diversi livelli del territorio per dare luogo, entro il XXI secolo, ad unaseriedi azioni capaci di incidere gli equilibri esistenti, a partire dalle città. Successivamente alla Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile, siglata ad Aalborg nel 1994, la necessità di ridimensionare gli impatti del settore edilizio emerge dalla Conferenza Habitat II, a Istanbul, nel 1996. Nel 2006 l’American Society of Heating, Refrigerating and Air Conditioning Engineers (ASHRAE) ha introdotto il concetto di Green Building, basato sui criteri del consumo netto di energia, dato dal bilancio tra fonti non rinnovabili e rinnovabili, pari a zero, minimizzazione delle emissioni, di rifiuti solidi e liquidi, nonché contenimento dell’impatto sugli ecosistemi. Al contempo, le strategie messe in atto per ottenere questi risultati non avrebbero dovuto sacrificare, bensì incentivare, la qualità della vita, reale e percepita, da parte degli utenti.3 Tuttavia, dire quale effettivamente sia l’architettura sostenibile, davanti ad approcci anche distanti gli uni dagli altri, risulta un’operazione complessa. A partire dalla necessità di dare chiara lettura dei risultati raggiunti, a prescindere dalla capacità del singolo progetto di darne comunicazione dietro ad un’immagine accattivante, nascono gli strumenti di valutazione. Per stabilire in che misura un progetto si impegni a perseguire questi obiettivi, possiamo individuare quali strumenti di valutazione sono disponibili, distinguendoli secondo due approcci: • qualitativo e a punteggio, con il quale il livello di sostenibilità ambientale è determinato dal soddisfacimento di specifici requisiti e dal totale dei punti acquisiti per ciascuno, in base all’attribuzione di pesi differenti; • quantitativo, con il quale è possibile determinare in maniera rigorosa l’energia incorporata dall’edificio nel suo intero ciclo di vita, fino alla dismissione, fornendo un indicatore sintetico. Mentre in quest’ultima categoria ricade la Life Cycle As-sessment (LCA), possiamo includere nella prima le certificazioni di sostenibilità LEED4 (Stati Uniti), BREEAM5 (Inghilterra) e CASBEE6 (Giappone). Tali protocolli rappresentano uno dei possibili strumenti in grado di individuare le prestazioni di un edificio, sulla base di categorie relative a tematiche differenti ma integrate all’interno del progetto, e di classificarlo secondo un sistema a livelli. Tra i fattori presi in considerazione troviamo anche il consumo di energia, il quale non costituisce tuttavia un parametro esclusivo. Questo dettaglio distingue la certificazione ambientale dall’attestato di prestazione energetica attualmente utilizzato in Italia, che viene espresso in funzione di un intervallo di classi, distinte secondo l’indicatore dei kWh/m2anno o dei kWh/m3anno, in relazione alla destinazione d’uso. Mentre in questo secondo caso si ha una prospettiva limitata ai dati relativi al fabbisogno energetico, il primo strumento ha alla base una visione più ampia. Dal punto di vista della cogenza, la redazione dell’attestato di prestazione energetica è imprescindibile per le operazioni immobiliari di vendita o locazione di immobili pubblici e privati, oltre che un elemento influente nella scelta da parte degli acquirenti. Solo la Regione Friuli Venezia Giulia ha imposto che la certificazione ambientale, denominata nello specifico contesto VEA, sia necessaria nei medesimi casi, mentre nella maggior parte del l’obbligo solo per i nuovi edici pubblici, i nuovi immobili destinati a Edilizia Residenziale Pubblica e nel caso si voglia accedere a particolari bonus e incentivi. In Italia sono impiegati prevalentemente due protocolli. Il protocollo ITACA è il più utilizzato a livello pubblico, sebbene con modifiche implementate per un miglior adattamento alle specificità regionali, cui si è tentato di porre ordine attraverso una pubblicazione nazionale nel 2011. Sul piano privato prevale il LEED, uno strumento di respiro internazionale che può rappresentare un investimento in termini di costi e di immagine.
|
---|---|
Relatori: | Roberto Giordano, Carlo Micono, Ingrid Paoletti |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AO Progettazione S Scienze e Scienze Applicate > SH Fisica tecnica |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3996 |
Capitoli: | I Introduzione 1.1. Valutare la sostenibilità 1.1.1. L’emergere del concetto di sviluppo sostenibile 1.1.2. Gli strumenti di valutazione della sostenibilità degli edifici 1.2. Applicare la certificazione LEED ad un progetto esistente: obiettivi II La certificazione ambientale LEED 2.1. Nascita negli Stati Uniti e implementazione in Italia 2.2. Struttura del protocollo e livelli di certificazione 2.3. Sistemi di verifica esistenti e criteri di scelta 2.4. Articolazione del processo di certificazione 2.5. Incidenza dell’approccio nel valore dello strumento III Caso di studio: il Campus Tiscali 3.1. Masterplan 3.2. Linguaggio architettonico 3.3. Destinazione d’uso e sua evoluzione 3.4. Strategie adottate nel progetto iniziale 3.5. Scelta del sistema di verifica per la certificazione IV Scenari di applicazione della certificazione LEED 4.1. Scenari basati su competenze settoriali 4.1.1. Caso 1 - Intervento “minimo” 4.1.2. Caso 2 - Riqualificazione involucro 4.1.3. Caso 3 - Riqualificazione impianti 4.1.4. Caso 4 - Gestione avanzata impianti 4.2. Scenario basato su competenze multisettoriali 4.2.1. Caso 5 - Intervento globale V Conclusioni 5.1. Discussione degli scenari 5.1.1. Confronto tra approcci settoriali 5.1.2. Criticità dell’approccio multisettoriale 5.2. II ruolo dell’architetto nel processo corale di progettazione 5.3. II ruolo del LEED come strumento di valutazione Bibliografia generale Risorse per la certificazione Allegati |
Bibliografia: | BIBLIOGRAFIA - Ali, Mir, e Paul Armstrong. «Strategies for Integrateci Design of Sustainable Tall Buildings». AIA Report on University Research, 2006, pp.1-22 - ANIT, Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e Acustico, a c. di. «Linee guida per la progettazione con i protocolli di sostenibilità LEED e ITACA», 2013 - Bauer, Michael, Peter Mosle, e Michael Schwarz. Green building: guidebook for sustainable architecture. New York: Springer, 2010 - Brandolisio, Marco. «Tiscali: il campus telematico quale elemento di valorizzazione delle specificità locali nella New Economy». In Tomo II: La valutazione come riferimento per la pianificazione: Cagliari e il suo contesto, a cura di Giampaolo Marchi. Firenze University Press, 2003 - Ching, Francis D. K., e Ian M. Shapiro. Green building illustrated. Hoboken: Wiley, 2014 - Ching, Francis D. K.. Building construction illustrated. Hoboken: Wiley, 2014 - Cochrane, Gail, a c. di. «Tiscali Campus - Progetto Arte. Sa llletta, Cagliari», 2003 - D.P.C.M. 10 novembre 1967, Piano Regolatore Territoriale dellArea di Sviluppo Industriale di Cagliari, aggiornato alla Det. 231 /PT del 6 settembre 2001, Sesta Variante - D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267. Accordo di Programma «Polo Telematico», approvato 16 ottobre 2001 - Fancello, Valentina. «Strumenti di valutazione energetico ambientale e protocollo Itaca : proposta per la regione Sardegna». Laurea Magistrale, Politecnico di Torino, 2010 - Filippi, Marco, e Valeria Branciforti. «Green Building e Green Washing». Atti rassegna tecnica - Società degli Ingegneri e Architetti in Torino 1-2-3 (201 2): pp.15-21 - Green Building Council Italia, a c. di. Green building:nuove costruzioni e ristrutturazioni. Manuale LEED Italia Nuove Costruzioni e Ristrutturazioni. Per progettare, costruire e ristrutturare edifici istituzionali e commerciali. Rovereto: GBC Italia, 2009 - Green Building Council Italia, a c. di. «RMP - Requisiti Minimi di Programma per LEED 2009 Italia NC», 2011 - ISO 15392:2008. Sustainability in building construction -General principles - Leoni, Giovanni, a c. di. Tiscali: il campus dell’innovazione. Arassociati. Milano: Electa, 2008 Naboni, Emanuele, e Ingrid Paoletti. «Architettura Sostenibile falsi miti: I confini tra finzione e realtà . La dilagante tendenza al greenwashing come millantato credito di “buon progetto” (I parte)». Modulo 380 (2012): pp.729-30 - Naboni, Emanuele, e Ingrid Paoletti. «Architettura Sostenibile falsi miti: Proseguiamo l’analisi dei luoghi comuni della sostenibilità rivisitati in chiave di reale potenzialità “verde” (Il parte)». Modulo 381 (2013): pp.63-65 - Newsham, Guy R., Sandra Mancini, e Benjamin J. Birt. «Do LEED-certified buildings save energy? Yes, but...». Energy and Buildings 41, n. 8 (agosto 2009): 897-905. doi:10.101 6/j.enbuild.2009.03.014 - Ratti, Carlo, e Matthew Claudel. Architettura OpenSource. Verso una progettazione aperta. Torino:Einaudi Editore, 2014 - Reeder, Linda. Guide to green building ratingsystems. Ho-boken: Wiley, 2010 - Scofield, John FI. «Do LEED-certified buildings save energy? Not really.Energy and Buildings 41, n. 12 (dicembre 2009): 1 386-90. doi:10.1016/j.enbuild.2009.08.006 - U.S. Green Building Council, a c. di. «LEED 2009 Ratingsy-stem selection guidance», 2011 - Yudelson, Jerry. Green building through integrateddesign. San Francisco : McGraw-Flill Education, 2009 RISORSE PER LA CERCTIFICAZIONE SOSTENIBILITA’ DEL SITO - APAT, Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici. Proposta di linee guida per il recupero ambientale e la valorizzazione economica dei brownfields, 2006 - ARPAS, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Sardegna. Piano di Monitoraggio ambientale della laguna di Santa Gilla e dello Stagno di Capoterra, 2006 - CINIGEO. Progetto «Tiscali Campus». Relazione per la valutazione di incidenza, 2002 - Decreto del Presidente della Regione Sardegna 21 marzo 2008, n. 35. Aggiornamento Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) - D.G.R. 5 dicembre 2003, n. 45/34. Piano di Bonifica dei Siti Inquinati - D.M. 25 ottobre 1999, n. 471. Regolamento recante criteri, procedure e modalità’ per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati - Direttiva del Consiglio n. 92/43/CEE del 21 maggio 1992. Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche - Direttiva del Consiglio n. 79/409/CEE del 2 aprile 1979 Conservazione degli uccelli selvatici - http://www.minambiente.it/ - http://ramsar.org/ - http://opencampustiscali.it/ - http://www.ctmcagliari.it/ - http://arst.sardegna.it/ - http://piste-ciclabili.com/ - http://sardegnaambiente.it/ - http://energy.lbl.gov/coolroof/ ENERGIA E ATMOSFERA - Martani, Claudio, David Lee, Prudence Robinson, Rex Britter, e Carlo Ratti. «ENERNET: Studying the dynamic lationship between building occupancy and energy consumption». Energy and Buildings 47, n. 0 (aprile 20' 584-91. doi:10.1016/j.enbuild.2011.1 2.037 - D. Lgs. 3 aprile 2006, n.152. Norme in materia ambienti - D. Lgs. 19 agosto 2005, n. 192. Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’ei zia, come modificato e integrato dal D. Lgs. 311/2006 e DPR 59/09 - D. Lgs. 29 dicembre 2006, n. 311. Disposizioni correttive integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell’edilizia - UNI/TS 11300-1:2008. Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale - UNI/TS 11300-2:2008. Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale per la produzione di acqua calda sanitaria - UNI/TS 11300-3:2010. Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 3: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva - UNI/TS 11300-4:2012. Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 4: Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria - UNI EN 15193:2008. Prestazione energetica degli edifici Requisiti energetici per illuminazione - NI EN 15251:2008. Criteri per la progettazione dell’ambiente interno e per la valutazione della prestazione energetica degli edifici, in relazione alla qualità dell’aria interna, all’ambiente termico, all’illuminazione e all’acustica GESTIONE DELLE ACQUE - http://water.epa.gov/ - http://www.sar.sardegna.it/ - http://www.tecnocasic.it//lateriali e Risorse MATERIALI E RISORSE - Artzeni, Cirillo, e Ulrico Sanna, a c. di. li manuale tematico Iella pietra. I manuali del recupero dei centri storici della Sardegna. Roma: DEI, 2009 - Bosia, Daniela, Roberto Giordano, e Savio Lorenzo. «Progetto locale ecocompatibile di filiera di prodotto: pannelli solanti innovativi in lana di pecora». Techne: Journal of Technology for Architecture and Environment 1 (2011): 110 - 15. doi:10.1400/186306 - Gaspari, Jacopo, Dario Trabucco, e Giovanni Zannoni. involucro edilizio e aspetti di sostenibilità : riflessioni sul comportamento energetico di pareti massive e stratificate iperisolate : performances ambientali ed embodied energy. Milano: Franco Angeli, 2010 - Giordano, Roberto. I prodotti per l’edilizia sostenibile. La compatibilità ambientale dei materiali nel processo edilizio. Napoli: Sistemi Editoriali, 2010 - D. Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22. Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio http://www.sardegnaricerche.it/ http://www.sardiniancork.com/ http://www.rilegno.org/ http://www.sardegnaagricoltura.it/ QUALITA’ AMBIENTALE INTERNA - D.M. 9 aprile 2008, n. 81. Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro - EN 13779:2004. Ventilation for non-residential buildings - Performance requirements for ventilation and room-conditioning systems - UNI EN 12464-1:2011. Luce e illuminazione - Illuminazione dei posti di lavoro - Parte 1: Posti di lavoro in interni - UNI EN ISO 16000-1:2006. Aria in ambienti confinati - Parte 1: Aspetti generali della strategia di campionamento - UNI EN ISO 16000-5:2007. Aria in ambienti confinati - Parte 5: Strategia di campionamento per i composti organici volatili (VOC) - UNI EN ISO 7726:2002. Ergonomia degli ambienti termici - Strumenti per la misurazione delle grandezze fisiche UNI EN ISO 7730:2006. Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale |
Modifica (riservato agli operatori) |