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Architettura del re-impiego : potenzialità, applicazioni e scenari per elementi tecnici, componenti e materiali

Beatrice Aurora Paronuzzi Ticco

Architettura del re-impiego : potenzialità, applicazioni e scenari per elementi tecnici, componenti e materiali.

Rel. Roberto Giordano. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2014

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

La mia trattazione esamina il tema del reimpiego in architettura. Per reimpiego intendo - in architettura - l'atto di trovare a un materiale, un componente o una struttura caduti in obsolescenza un impiego diverso da quello per il quale erano stati progettati.

A tal proposito ritengo necessaria una precisazione di tipo lessicale. Mentre nell’utilizzo corrente della lingua italiana i termini «riciclare», «riusare», «recuperare» o «reimpiegare» possono pressoché essere considerati sinonimi, in ambito architettonico, invece, una sfumatura di significato li differenzia. Il riciclo è un processo che sottopone a trasformazione il materiale di un componente caduto in obsolescenza e lo riporta in condizione di rispondere nuovamente a delle esigenze. Il riuso e il recupero implicano che il componente - per quanto eventualmente già caduto in obsolescenza - ritrovi lo stesso impiego per il quale è stato progettato. Nel significato di reimpiego invece è insito il concetto di impiego diverso: le prestazioni del componente vengono adattate a esigenze diverse da quelle al cui soddisfacimento erano state preposte.

Il reimpiego è una pratica che esiste da quando esiste l’architettura, e nel corso della storia ha assunto caratteristiche peculiari derivanti da necessità, da pratiche religiose o da movimenti stilistici. Parlare di reimpiego in ambito di architettura contemporanea comporta la trattazione di due tematiche: una compositiva e una più prettamente tecnologica. Da una parte il reimpiego odierno è frutto della maturazione di tutte le pratiche e le teorie che l’hanno preceduto nel corso dei secoli e dall’altra si inserisce nel filone dell’architettura cosiddetta eco-compatibile.

Anticipando le argomentazioni dei capitoli seguenti, il reimpiego di materiali, componenti e strutture è una pratica edilizia che consente da un lato un minor dispendio energetico ed economico e che dall’altro contribuisce ad arginare l’emergenza rifiuti. Come dice l’architetto Jan Jongert di Supeuse Studios, la premessa fondamentale alla sua diffusione è la conoscenza delle sue potenzialità: la conoscenza su due livelli, uno teorico legato alle possibilità che il reimpiego offre, e uno pratico, legato alla conoscenza delle tecniche attuabili e dei materiali disponibili.

Pertanto, il lavoro che presento è articolato su due livelli: uno teorico e uno più tecnico. Dal punto di vista teorico, la presente trattazione è suddivisa in parti, che approcciano il tema del reimpiego in architettura a partire da un’esamina del substrato culturale, sociale ed economico nel quale esso viene oggigiorno praticato. Mi soffermerò ad analizzare la questione rifiuti in cifre, relative all’Italia, per delineare un quadro di tale problema, e lo completerò analizzando la situazione normativa che lo dovrebbe regolamentare, in particolare relativamente all’ambito edilizio. Concluse tali argomentazioni, passerò quindi ad esporre quali relazioni possibili intercorrano tra l'edilizia e la produzione di rifiuti e a come l’architettura possa arginarla o quantomeno prevenirla.

Il reimpiego è riconosciuto essere una buona soluzione a tale emergenza. Diverse considerazioni energetiche, economiche e pratiche lo fanno preferire, ad esempio, al riciclaggio. Una buona sezione della trattazione si occupa di mostrpartire, prima, da una rassegna di carattimpiegati, per arrivare, infine, a una prima raccolaccolta si octudio, analizzati più approfonditamente,o è rappresentativo di un reimpiego di avoro ntaz essere fedele , in ambito di reimpiegllo di Marsiglia. Preguita dal Professore Jean-Marc Huygens, che mi ha sa del mdovuto rivolgermi a pubblicazioni più spepoi ai manuali cartacei su cui trovare fonti piùendo te pubblicazioni cartacee che da numerosi rampegnate sul tema. Mi sono servita in modo intensivo pongono dettagliatamente i metodi di ricerca impiegati per la loro estrapolazione.

La ricerca dei progetti è uidata sia dall’interesse del progetto Molti progetti di cui avrei riportati solo nella quarta sezione della trattazione teorica, poiché appunto risultava impossibile indagarne la struttura.

Relatori: Roberto Giordano
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TE Tecnologia dei materiali
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3957
Capitoli:

PREMESSA

PARTE PRIMA: ANTEFATTI STORICI, SOCIALI E AMBIENTALI

-Crisi economiche e nuovi scenari

-L’emergenza rifiuti

PARTE SECONDA: I RIFIUTI, DALLA PRODUZIONE ALLA GESTIONE

-Che cosa sono i rifiuti

-La produzione di rifiuti in Italia

-La gestione dei rifiuti in Italia

-Il quadro normativo

PARTE TERZA: LE POTENZIALITÀ DEL REIMPIEGO

-Gestione dei rifiuti e cambiamenti climatici

-Tre R per l’edilizia sostenibile

-La rete del reimpiego

-I materiali del reimpiego

PARTE QUARTA: UNA COLLEZIONE DI POSSIBILITÀ

-Diverse possibilità applicative

-Raccolta di casi studio

-La ricerca negli atenei

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

Bibliografia:

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-Bianchi, Morabito, La decrescita prosperosa dell’edificio, Gengemi editore

-Duncan, Cigalle, Hanaor, Mccorquodale, Recycle, the essential guide, Black Dog Publishing, 2006

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-Pippo Ciorra, Re-cycle, strategie per l'architettura, la città e il pianeta, Electa, Roma, 2011

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-ISWA, Globalisation and Waste Management, 2012

-Jean-Marc Huygen, Village de Ville 1, Pôle Edition de la Ville de Marseille, 2011

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