Michele Guasco
Progetto di un complesso residenziale ecosostenibile nel barrio Ramirez a Bogotà.
Rel. Mario Grosso. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2014
Abstract: |
INTRODUZIONE: Questo lavoro si propone di illustrare come un progetto di edilizia residenziale possa modificare l'assetto urbano di un quartiere povero in una grande metropoli, proponendo al tempo stesso un nuovo approccio alla progettazione architettonica. La metropoli in questione è Bogotà; la capitale colombiana, come il resto del paese è teatro di grandi mutamenti demografici e socioeconomici che, se da una parte comportano un costante incremento del PIL e del benessere, dall'altra spesso non fanno che aumentare il già grande divario esistente tra le classi sociali del paese. Bogotà è un esempio calzante in questo senso. La città, 7.7 milioni di abitanti, è estremamente vasta e variegata, e la struttura urbana dei suoi quartieri riflette lo strato sociale a cui appartengono coloro che vi abitano. Per questo motivo abbiamo alti palazzi e grattacieli nel centro cittadino e a nord e interi quartieri autocostruiti di abitazioni a 2-3 livelli nelle parti meridionale e occidentale della città. In queste zone la situazione è spesso drammatica, sia a livello di precarietà dei sistemi costruttivi utilizzati, sia per quanto concerne la densità e la povertà degli abitanti, che raggiunge i valori più alti della città e va a incidere sulla qualità della vita degli stessi e sulla loro salute. Un'altra problematica è da ricercarsi nel complicato e a volte inadeguato sistema di trasporti pubblici. La città è priva di metropolitana e il sistema di bus, per quanto capillare, non è sempre in grado di sostenere i milioni di cittadini che quotidianamente si spostano dalla proprio abitazione a luogo di lavoro. Quest'ul-tima considerazione ci porta a parlare del problema delle 'distanze'. Accade infatti spesso che il luogo di lavoro si trovi dalla parte opposta della città e attraversarla con i mezzi pubblici richiede, in particolare nelle ore di punta, una notevole quantità di tempo. Complice di questa situazione è anche il traffico veicolare privato, che negli ultimi anni si sta intensificando sensibilmente, e il gran numero di taxi che si spostano sulla strade bogotane. Il progetto presentato in questa tesi si pone quindi innanzitutto l'obiettivo di dislocare parte degli abitanti da zone sovrappopolate e congestionate ad altre non solo meno dense, ma anche più vicine a quelli che sono i poli del lavoro e della produzione Bogotana; in questo caso specifico si è identificato come luogo di lavoro il centro cittadino, dove si convogliano buona parte della attività, e quindi si è scelto un barrio povero, Las Cruces, a ridosso del centro storico, che consenta ai futuri abitanti uno spostamento minimo per raggiungere il posto di lavoro. Una delle maggiori potenzialità che offre Bogotà è sicuramente il clima, che, pressoché costante nell'arco di dodici mesi, consente una progettazione dell'involucro edilizio assai semplificata rispetto a quella che potrebbe essere una parete d'ambito in Lombardia, ad esempio. Gli edifici non risentono dunque di fenomeni di surriscaldamento o eccessivo raffrescamento e, per questo, non richiedono alcun tipo di impianto di climatizzazione. Il paese è ricco di acqua e di risorse naturali. La vegetazione è rigogliosa non solo nelle regioni dell'Amazzonia, ma anche in quelle montuose delle tre cordilleras che attraversano l'area nord-occidentale del paese. E' proprio in queste zone che crescono moltissimi tipi di bambù, pianta diffusissima e di grande valore sotto molteplici punti di vista. Tra queste, alcune si sono distinte per le loro grandi potenzialità anche e soprattutto nel campo della costruzione. Tuttavia, purtroppo, questo materiale ha un ruolo abbastanza marginale nell'edilizia attuale e viene spesso inteso come materiale destinato a sperimentazioni o progetti ritenuti peculiari. Un noto architetto colombiano, Simón Vélez, è considerato un pioniere nell'utilizzo del bambù nell'architettura contemporanea. Il progetto ideato in questo elaborato intende anche dimostrare come si possa utilizzare materiali locali come il bambù e la terra cruda in larghe percentuali rispetto alla totalità dei materiali che vanno a comporre l'edificio. Nel caso specifico si è scelto di adottare due specie di bambù tipicamente colombiane: la guaduae Yarboloco, entrambe dotate si notevoli proprietà fisico-meccaniche, nonché di gradevoli caratteristiche estetiche, che le rendono particolarmente versatili e apprezzabili se lasciate a vista. Infine, una riflessione di tipo socioeconomico: la società colombiana è suddivisa in sei classi sociali (1 = basso, 6 = alto), in ragione dello stipendio percepito e dell'area geografica in cui si vive. Il quartiere scelto come area progettuale è molto povero (strato 1-2) e anche particolarmente pericoloso; forse uno dei più pericolosi dell'intera città. Il suo tessuto urbano si caratterizza perlopiù per un tipo di edilizia poco controllato, cresciuto senza una vera regola architettonica (né urbanistica) e lasciato spesso in stato di abbandono o comunque di scarsa manutenzione. In alcuni lotti in prossimità di quello prescelto sono stati già realizzati, negli ultimi anni, esempi di architettura collettiva che si scontrano con questa realtà, fornendo spunti per migliorare innanzitutto i modi di vivere e abitare, e risanare quindi aree urbane più o meno degradate. La domanda di abitazione è in crescita, poiché la popolazione aumenta (sia per l'immigrazione dal resto del paese e dall'estero, sia per l'alta natalità) e anche il benessere è soggetto a un incremento costante; per far fronte a tutto questo le autorità bogotane si sono adoperate varando un piano di edilizia residenziale su buona parte del territorio municipale. Gli strati sociali bassi sono ovviamente quelli più interessati da questo programma, con un ampio coinvolgimento anche di quelli medi. E' l'occasione per realizzare interventi che, senza turbare il contesto nel quale sono inseriti, contemplino una progettazione intelligente e sostenibile volta aU'utilizzo di risorse naturali e locali e alla conservazione del terreno e delle aree verdi presenti. Il progetto realizzato in questa sede propone un'architettura che, pur conservando proporzioni ragionevoli, raggiunge altezze maggiori rispetto a quelle del contesto circostante, proprio per evitare quel pericoloso urban sprawl che affligge moltissime grandi città europee, americane e anche Bogotà, che ha un'estensione decisamente considerevole (immagine pagg. successive1). Inoltre, si propone di sostituirsi alla tipologia di abitazione unifamiliare radicata pressoché ovunque in questi quartieri, offrendo invece un contesto meno autoreferenziale e più collettivo, fatto di spazi comuni e luoghi di condivisione e scambio. |
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Relatori: | Mario Grosso |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AH Edifici e attrezzature per l'abitazione A Architettura > AO Progettazione |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3856 |
Capitoli: | INDICE: Introduzione 1 La Metodologia 1.1 Bioclimatica e sostenibilità 1.1.1 Ragioni storiche e situazione attuale 1.1.2 Principi generali dell'architettura bioclimatica 1.1.3. Esempi storici 1.2. L'approccio sostenibile e bioclimatico 1.2.1. il sito 1.2.1.1 La radiazione solare 1.2.1.2 Il Vento 1.2.1.3 Gli spazi esterni 1.2.2. L'edificio e la luce 1.2.2.1 La distribuzione interna 1.2.2.2 L'illuminazione naturale e artificiale 1.2.3 Il benessere termo-igrometrico 1.2.3.2 Le pareti vetrate 1.2.4 Il benessere acustico 1.2.5 Gli impianti e l'approvvigionamento energetico 1.2.4.1 Impianto idraulico 1.2.4.2 Impianto elettrico 1.2.4.2 Impianto di riscaldamento 2 L'Analisi 2.1 La Colombia 2.1.1 Situazione economica 2.1.2 Popolazione 2.2 Bogotá 2.2.1 Evoluzione storica 2.2.1.1 Prima fase. Dalla fondazione al 1900 2.2.1.2 Seconda Fase. Il ‘900 2.2.1.3 Bogotá oggi 2.2.2 Clima 2.2.2.1 Temperatura 2.2.2.2 Precipitazioni e umidità relativa 2.2.2.3 Venti dominanti 2.2.2.4 Radiazione solare 2.3 L'edilizia 2.3.1 Il Plan de Ordenamiento Territorial di Bogotá 2.2.3.1 Uso del suolo 2.2.3.2 Equipamiento Comunal Privado 2.2.3.3 Parcheggi 2.2.3.4 Edificabilità 2.2.3.5 Volumetria 2.4 Il bambù e i materiali naturali 2.4.1 La guadua 2.4.1.1 Proprietà fisiche 2.4.1.2 Utilizzo come materiale da costruzione 2.4.2. L'arboloco 2.4.2.1 Caratteristiche fisiche 2.4.3 Il bahareque 2.4.3.1 Il bahareque encementado 2.4.32 Le unioni 2.4.4 Comportamento sismico 3: Il Progetto 3.1 Localizzazione 3.1.1 La localidad 3.1.2 Il barrio di progetto 3.1.3 Il lotto 3.2 Il concepì 3.2.1 Sviluppo edificio tipo 3.2.2 Disposizione degli edifici 3.2.3 Inserimento nel contesto 3.2.4 Il piano terra 3.2.5 Il verde privato 3.2.6 Il verde pubblico 3.2.7 Studio dell'ombreggiamento e della radiazione sola 3.3 Il progetto -Calcoli Urbanistici -Piano terra -La copertura -Tipologie di appartamenti -Pianta strutturale -Le pareti -Reticolato in guadua -Sezioni tecnologiche -Padiglione in guadua -Impianti -Percorso parco - 1:20 Conclusioni Bibliografia |
Bibliografia: | BIBLIOGRAFIA: -Alberto Escovar Wilson-White e Antonio Castañeda Buraglia, La Historia de frente. Arquitectura de Bogotá, Letrarte Editores, Bogotá, 2007. -Alessandro Rocca, Architettura low cost/low tech, Sassi, 2010. -Asociación Colombiana de Ingeniería Sísmica (AIS), Manual de Construcción sismo resistente de viviendas en bahareque encementado, Fondo para la Reconstrucción y Desarrollo Social del Eje Cafetero, (FO-REC), 2002. -Eduardo Salas Delgado, Actualidad y futuro de la arquitectura de bambú en Colombia, Universität Politècnica de Catalunya, 2006. -Jorge A. Gutierréz, Structural Adequacy of traditional bamboo housing in Latin America, INBAR, 2000. -Julian Salas Serrano, Contra el hambre de vivienda, Escala, 2003. -Luis Miguel Alvarez, Biologia, uso y manejo del Arboloco (Montanoa Quadrangularis), Universidad de Caldas, 2006. -Marcelo Villegas, Guadua arquitectura y diseño, Bogotá, Villegas editores, 2003. -Mario Grosso, Il Raffrescamento passivo degli edifici in zone a clima temperato, Santarcangelo di Romagna, Magioli editore, 2008. -Oscar Hidalgo Lopez, Manual de construcción con bambù, Universidad Nacional de Colombia, 1981. -Stefano Bruno, Manuale di Bioarchitettura, Palermo, Dario Flaccovio Editore, 2009. -Salvatore De Pascalis, Progettazione bioclimatica, Palermo, Dario Flaccovio editore, 2001. -Tiziana Firrone, Il bambù, Aracne editrice, Roma, 2008. -Uwe Wienke, Manuale di bioedilizia, DEI, Roma, 2000. -Alex Riolfo e Heleana Brigenti, L'utilizzo del bambù in architettura: tradizioni e prospettive, rel. Stefano Francesco Musso, Università degli studi di Genova, 2002. -Darwin Eliuth Bracherò Bueno, El Arboloco en la Sismo Resistencia de Estructuras en Bahareque Ence-mentado, rel. Horge Eduardo Hortado Gómez. Universidad Nacional de Colombia Sede Manizales, 2006. -Fabrizio di Carlo, Intervento pubblico e politica d'abitazione popolare in Colombia, rei. Piergiorgio Tosoni, Politecnico di Torino, 2002. -Gabriella Cresto, L'uso dei materiali vegetali nelle abitazioni a basso costo, rel. Massimo Frati, Politecnico di Torino, 1999. -Juanita Escobar Rossi, Bogotá: contenimento della crescita e metropoli di riequilibrio, rei. Riccardo Bedro-ne, Politecnico di Torino, 2012. -Luigi Cipolla, Costruire con bambù, rel. Nuccia Maritano Comoglio, Politecnico di Torino, 2004. -Mauricio Pieschacon Lopez, Bogotá città musicale: Masterplan per una città musicale e progettazione di un auditorium sostenibile, rel. Mario Grosso, Politecnico di Torino, 2012. Riviste: -Parametro, n°250, "Il bambù: un 'mattone' per la sostenibilità.", Valeria Chioetto |
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