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Il convitto vescovile : conoscenza, tecnologie e ipotesi di riuso = The episcopal boarding school : knowledge, technologies and hypothesis of reutilisation

Marco Dardanello

Il convitto vescovile : conoscenza, tecnologie e ipotesi di riuso = The episcopal boarding school : knowledge, technologies and hypothesis of reutilisation.

Rel. Daniela Bosia. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2014

Abstract:

INTRODUZIONE:

Questa tesi nasce dal desiderio di voler sviluppare un progetto presente all’interno del comune di Mondovì. Peculiarità di questa cittadina monregalese è la morfologia del territorio, questo non solo ha determinato il modello di crescita, ma ne condiziona tuttora la mobilità urbana, con particolare riguardo all’accessibilità, ai collegamenti fra i rioni, ai trasporti e al parcheggio, sia pubblico che privato.

Proprio in questa città ho frequentato i primi tre anni di architettura, successivamente, a causa della chiusura delle sede decentrata, gli ultimi due anni li ho svolti a Torino. L’argomento che tratterò è nato da un’ incontro con il Comune, nel corso del quale è emersa la volontà di recuperare alcuni edifici ormai lasciati al degrado.

La mia scelta è ricaduta sul complesso del Convitto Vescovile, collocato nel rione di Mondovì Piazza in via Vasco, la costruzione risale al 1750 e fu progettata dall’architetto Francesco Gallo.

In particolare ho voluto porre la mia attenzione sull’ edificio adiacente di successiva costruzione, questa nuova ala fu progettata dagli architetti Roberto Gabetti e Aimaro Isola sul finire degli anni sessanta del novecento.

La sua particolare collocazione lo rende perfettamente integrato nella natura.

Il mio studio è partito da un analisi conoscitiva dell’edificio, volta a ricostruire il carattere e le forme dell’isolato attraverso le varie fasi di trasformazione. In secondo luogo, ho proseguito con

un’analisi delle principali opere di Gabetti e Isola, progetti in cui la natura diventa parte fondamentale della progettazione. All’interno della mia tesi, inoltre, ho inserito un’ampia descrizione rivolta alla natura, natura intesa come scelta tecnologica, natura come elemento decorativo, natura come anello di congiunzione tra uomo e architettura. Sono rimasto molto colpito nel vedere che architetti come Gabetti e Isola, furono innovativi e all’avanguardia nel trattare già allora un tema che,ancora oggi, è argomento di studio.

La mia attenzione è rivolta maggiormente allo sviluppo del verde e all’ incremento dei relativi benefici, la tesi si propone di analizzare l’elemento vegetale applicato alle pareti, nella forma di schermo verde, fino ad arrivare al tetto giardino.

Infine, dopo aver concluso la mia analisi, mi sono concentrato sui problemi principali relativi al degrado della struttura, cercando di adottare le scelte più appropriate al fine di conservare al meglio l’edificio. In un’ipotesi di riuso, l’attuale divisione degli spazi interni e dalla sua dimensione rendono questa costruzione adatta ad una destinazione d’ uso particolarmente di tendenza in questo periodo: Il Social Housing.

Tale fenomeno nasce quando, a partire dal primo Dopoguerra, la domanda di alloggi facilmente accessibili inizia ad essere un problema con cui politiche sociali e mercato immobiliare si sono dovuti costantemente relazionare. Si individuano tre ondate principali che caratterizzano l’evoluzione della domanda abitativa nella società italiana: quantitativa, qualitativa e sostenibile. La prima è quella che, a partire dagli anni ‘50, doveva fronteggiare una fase d’emergenza generata dai danni bellici e relativa ad un urgente necessità di costruire abitazioni. La seconda è quella che, grazie ad un miglioramento generale delle condizioni economiche, porta la popolazione alla ricerca di maggiori dimensioni, e migliori servizi. L’ultima è quella che, a partire dagli anni ‘70 nasce dal riconoscimento del valore dell’ ambiente e del contesto in cui gli interventi edilizi vanno ad innestarsi.

Negli ultimi anni il disagio abitativo in Italia è cresciuto a causa delle diverse dinamiche del mercato immobiliare e della crisi economica che ha investito il paese. La crisi economica ha colpito duramente le famiglie a basso reddito che hanno visto diminuire drasticamente la loro capacità di accesso al credito ed ai canoni del libero mercato.

Si è ampliato così il bacino di utenti che avanzano domanda per alloggi sociali. La difficoltà nel reperire i finanziamenti ha investito anche i fondi locali determinando così una catena negativa nel mercato immobiliare. In Italia, il social housing fa riferimento a un ampio settore di attività che comprende la realizzazione, la gestione di alloggi e servizi con l’obiettivo, da un lato, di creare un contesto abitativo e sociale nel quale, oltre alla disponibilità di un alloggio, si possa accedere a servizi adeguati e, dall’altro, di realizzare interventi ed edifici capaci di qualificare l’ambiente.

Questo, quindi, è l’intero percorso sviluppato all’interno della tesi, un percorso volto ad unire due importanti elementi: natura e architettura.

Relatori: Daniela Bosia
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AH Edifici e attrezzature per l'abitazione
A Architettura > AO Progettazione
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3847
Capitoli:

INDICE:

Introduzione

CAPITOLO 1: Mondovì e il rione di Piazza

CAPITOLO 2: Il piano città

CAPITOLO 3:

-Il Convitto vescovile ieri

-L’ampliamento del convitto vescovile

CAPITOLO 4: Gabetti e Isola e il rapporto con la natura

CAPITOLO 5:

-Rilievo fotografico

-L’umidità

-Il convitto vescovile oggi

-Interventi

CAPITOLO 6: Ipotesi di riuso

CAPITOLO 7: Conclusione

Bibliografia

Ringraziamenti

Bibliografia:

BIBLIOGRAFIA:

-Morandini Albino, Bertone Renzo, Billò Ernesto, Mondovì comera - i rioni tra Ottocento e Novecento, Cooperativa Editrice Monregalese, 2001.

-Michelotti Amedeo, Storia di Mondovì, Editrice Monregalese, 1989.

-Piano Regolatore Generale Comunale città di Mondovì, 2004.

-Linee guida per la realizzazione dei parcheggi pubblici e privati nel rione di Mondovì Piazza, 2010.

-Elisa Gallo, Valerio Rossi Rei. Prof. Cesare Renzo, Mondovì, Il Palazzo dell’ Ex-Convitto Vescovile in Mondovì Piazza (Cuneo) Analisi per un progetto di restauro conservativo, Tesi di laurea in Architettura, Politecnico di Torino sede di Mondovì, A.A. 2000-2001.

-Aghemo C, I ponti termici, Celid, Torino, 1982

-AGI, Mondovì, Convitto vescovile “Relazione degli architetti”, inverno 1966/67.

-Gabetti Isola Raineri, 1971.

-Cellini-D’amato 1977, pp.44-45.

-Dal Co-Polano 1988, p.81.

-Andrea Guerra, Manuela Morresi, Gabetti e Isola Opere di architetture, 1996.

-Gabetti e Isola,a cura di Paolo Zermani, 1989.

-Ministero del lavoro e delle politiche sociali - Direzione generale per l’inclusione e le politiche sociali (2012), Le politiche sociali per la casa in Italia, Quaderni della ricerca sociale n.22/2012, Roma.

-M. DALLA COSTA, Il progetto di restauro per la conservazione del costruito, Celid, Torino 2002.

SITOGRAFIA:

-www.comune.mondovi.cn.it

-tra.to.it/

-www.isolarchitetti.it

-www.treccani.it -www.floornature.it

-www.museotorino.it/ -it.wikipedia.org

-www.tecnoinfissisrl.com/

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