Cristina Ferlanda, Andrea Lussiana
Metodologia d'indagine su un territorio montano e indicazioni per la salvaguardia del suo patrimonio - Il caso della Val Sangone.
Rel. Pia Davico, Manuela Mattone. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2014
Abstract: |
La tesi si occupa di valutare vari aspetti degli insediamenti montani della Val Sangone, ragionando alle diverse scale di lettura così da permettere una conoscenza approfondita delle cause che stanno alla base del maggiore o minore grado di conservazione e di “vivacità” delle singole borgate, in modo da poter individuare, nello specifico, eventuali punti di forza su cui far leva, o punti di debolezza su cui intervenire. Si tratta in generale di realtà fragili, differenti tra loro, ma caratterizzate tutte da un immenso bagaglio di valore storico, architettonico, artistico, culturale e sociale che, senza interventi adeguati, rischierebbe di andare perduto nel corso del tempo. Le dinamiche degli ultimi decenni, tra le quali il collasso dell’economia montana tradizionale, hanno indotto lo spopolamento e l’abbandono di tali aree in favore di una migrazione verso i centri urbani di fondovalle e la cintura torinese. Oggi giorno vi sono nuovi segnali che vertono verso progetti finalizzati al riabitare le aree montane e fermare un processo di abbandono ormai innescato. Nel caso della Val Sangone, la sua dimensione chiusa e contenuta ha permesso di effettuare un lavoro di conoscenza approfondito dello stato di fatto degli insediamenti rurali per poter individuare le cause che hanno portato all’attuale situazione di parziale abbandono, nonché per innescare nuove ipotesi di ripopolamento e rifunzionalizzazione. Col fine di valorizzare quel territorio, sfruttandone le potenzialità, talvolta conservate o mitigate da una situazione di stallo o di abbandono, si è voluto innanzitutto procedere nel conoscere a fondo le realtà diverse della valle. Pertanto, a seguito di una lettura generale del territorio e di una ricerca storica e documentativa preliminare che hanno permesso di comprendere la presenza di insediamenti costruiti all’interno di un paesaggio ancora prevalentemente naturale, è stato condotto un censimento critico sistemico di tutti gli insediamenti presenti nei vari comuni in modo tale da avere un quadro completo ed esaustivo della situazione generale odierna. Per poter passare ad un successivo grado di dettaglio, la tesi ha elaborato un sistema di organizzazione del territorio, sulla base di quanto emerso precedentemente, al fine di individuare i casi su cui effettuare una schedatura di approfondimento. La tesi vuole essere uno strumento utile per chi volesse intervenire sul patrimonio architettonico rurale tipico della Val Sangone, fornendo precise linee guida di indagine per guidare interventi di recupero e conservazione del patrimonio storico valligiano, dalla scala territoriale a quella architettonica. Tali indagini evidenziano la necessità di rivitalizzare i nuclei conservandone presenze di valore della sua cultura e proponendo interventi integrati miranti al sostegno delle attività, già esercitate o da avviarsi, col fine di un miglioramento della qualità della vita in grado di favorire permanenza in loco della popolazione locale ed incentivando l’insediamento di nuove imprenditorialità e nuclei familiari. Attraverso la rifunzionalizzazione di Borgata Rocco, individuata come fulcro nevralgico di un sistema di insediamenti capaci di rivitalizzare l’alta valle, mediante il potenziamento di risorse già presenti sul territorio ed il recupero e rifunzionalizzazione di spazi e manufatti attualmente non più utilizzati, si è cercato di attuare un intervento di recupero sino alla scala architettonica. E' stato effettuato un progetto di restauro e di rifunzionalizzazione di una cellula finalizzato ad accogliere un museo della Resistenza partigiana, per conservare e diffondere la memoria storica di un fenomeno ben presente nella valle; un progetto esteso a coinvolgere funzionalmente l'intero nucleo, con la finalità di recuperarlo e rivitalizzarlo, conservandone i caratteri, complessivi e di dettaglio. La metodologia di rilievo adottata per individuare i legami tra il territorio naturale e quello antropizzato, nonché le dinamiche che legano fenomeni funzionali agli aspetti morfologici del presente e del passato, è stata utile per far comprendere i fenomeni che legano le varie parti costituenti quella valle e talvolta le motivazioni che hanno portato alla conservazione, o meno, dei singoli nuclei. Tale approccio d'indagine, sperimentato in questo caso su una valle che propone realtà diversificate, e quindi talvolta difficilmente paragonabili, ha permesso di verificare un metodo di analisi attuabile ad altri casi, col fine di individuare quei caratteri che definiscono la fisionomia e la consistenza di ogni insediamento valligiano, utili e fondamentali elementi da riconoscere e segnalare per interventi di riqualificazione fondamentali da proporre per conservare un patrimonio che rischierebbe di essere annullato dal tempo. |
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Relatori: | Pia Davico, Manuela Mattone |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AH Edifici e attrezzature per l'abitazione A Architettura > AP Rilievo architettonico |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3734 |
Capitoli: | Introduzione 1. La Val Sangone 1.1. Inquadramento 1.2. Letture del territorio: forme e segni del paesaggio 2. La valle ieri e oggi 2.1. La storia passata 2.2. La Resistenza partigiana 2.2.1. Luoghi e sentieri partigiani 2.3. Tematiche caratterizzanti la storia recente 2.3.1. La situazione economico-sociale 2.3.2. Il fenomeno dell’emigrazione 2.3.3. L’abbandono 3. Censimento e rilievo critico-sistemico dei nuclei valligiani 4. Analisi dell’organizzazione del territorio: morfologia e direttrici di sviluppo del costruito 5. Conoscere per intervenire: possibili linee guida per individuare i caratteri da conservare dei nuclei valligiani 6. Conoscere per intervenire: metodologia di analisi per la schedatura dei nuclei valligiani. Progetto di una scheda-tipo 6.1. Rilievo e analisi dei nuclei dell’alta Val Sangone: schede (allegato A) 7. Risultati del lavoro di rilievo conoscitivo: tipologie, caratteri, analogie e differenze dei nuclei dell’alta Val Sangone 7.1. Nuclei e contesto morfologico-ambientale 7.2. Forme e caratteristiche degli insediamenti 7.3 Tipologie costruttive ed elementi caratterizzanti 7.4 Confronto dei parametri che influenzano i caratteri di un annucleamento e conclusioni 8. Criteri per Intervenire in un contesto montano come quello della Val Sangone 8.1. Obiettivi e problematiche 8.2. La costruzione di un sistema ad ampia scala per l’alta Val Sangone 9. Rifunzionalizzazione del nucleo prescelto: borgata Rocco 9.1. Analisi dello stato di fatto: schedatura degli edifici e degli spazi aperti 9.2. Rifunzionalizzazione del nucleo 10. Il progetto di restauro: il museo della Resistenza 10.1. Il rilievo architettonico 10.2. Analisi dei materiali 10.3. Cause dei degradi 10.4. Analisi dei difetti 10.5 Interventi di restauro 11. Il progetto di rifunzionalizzazlone della cellula Bibliografia Allegato A (schedature nuclei ed elaborati grafici) |
Bibliografia: | -Roberto Almagià, Gli studi italiani sullo spopolamento montano, La ricerca Scientifica, Roma, 1932 -Maria Carla Amerio, L’emigrazione dalla Valsangone tra il primo e il secondo dopoguerra, Università degli -Studi di Torino, Anno Accademico 1993/1994 -Gian Vittorio Avendo, Beppe Torassa, La Valle Sangone, le valli minori Pinerolesi e le valli tra Pellice e Po, L’arciere, Cuneo, 1988 -Paolo Baggio, Marco Giardino, Luca Mercalli, Val Sangone: climi e forme del paesaggio: da due milioni di anni fa ad oggi, Società Meteorologica Subalpina, Torino, 2003 -Stefano Barone, Ezio Capello, Trana: frammenti di storia e di vita, Lazzaretti Editore, Trana, 2008 -Abele Luigi Bergeretti, S. Michele di Provonda: Piccola Sacra di Giaveno (TO): Briciole di storia dia Valada dl’Armireu, Giaveno, 2009 -Elisa Bevilacqua, Mauro Minóla, Giaveno e la sua valle, Susaibri, SantAmbrogio, 2001 -Cristina Bonfanti, Pia Davico, Manuela Mattone, Magnano e il suo territorio: un patrimonio da scoprire. 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