Arianna Stella
Cross-Linking corneale: analisi delle tematiche biotecnologiche correlate = Corneal Cross-Linking: analysis of biotechnological issues related.
Rel. Giulia Grisolia, Umberto Lucia, Maria Rosa Astori. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Biomedica, 2025
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| Abstract: |
Il cheratocono è una patologia corneale bilaterale degenerativa che nei casi più gravi porta alla perdita della vista. Ad aggi l’unico intervento risolutivo consiste nel trapianto di cornea, intervento complesso e con decorso clinico difficile. Il cross-linking corneale (CXL) è una metodologia interventistica introdotta negli ultimi anni e viene utilizzato per rallentare l’avanzamento di questa patologia corneale. Costituisce una valida alternativa al trapianto, soprattutto se effettuato negli stadi iniziali della malattia. È una procedura chirurgica a bassa invasività che ha lo scopo di rinforzare il tessuto corneale sfruttando le proprietà della riboflavina (o vitamina B2) che tramite l’utilizzo della luce UV permette la formazione di nuovi legami tra le fibre corneali. La valutazione della progressione della malattia avviene tramite l’utilizzo di mappe topografiche acquisite tramite il topografo e il pachimetro corneale. Nonostante l’intervento di cross-linking sia stato riconosciuto come un metodo efficace, la variabilità nella risposta clinica dei pazienti sottoposti a CXL suggerisce l’esistenza di fattori prognostici ancora non del tutto chiariti. Tra questi, lo spessore corneale sembra avere un ruolo importante sia in termini di sicurezza della procedura, sia in relazione all’efficacia a medio termine. Lo scopo di questo studio è stato valutare l’associazione tra parametri pachimetrici e variazioni topografiche dopo il trattamento con CXL in pazienti affetti da cheratocono. Sono state analizzate le cornee di cinquantadue pazienti operati presso il Dipartimento di Oculistica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria. I pazienti sono stati divisi secondo gli stadi di avanzamento della malattia (scala di Krumeich) e sono stati acquisite le mappe topografiche e gli indici cheratometrici dei pazienti prima dell’intervento un mese un mese dopo l’intervento e sei mesi dopo l’intervento. Per ciascun paziente è stata calcolata la variazione dei principali parametri cheratometrici rispetto al basale e sono state condotte analisi statistiche per valutare le possibili associazioni con lo spessore corneale. L’analisi ha mostrato, a sei mesi dal trattamento, una tendenza generale alla stabilizzazione dei parametri topografici, con differenze osservate tra i diversi stadi di cheratocono. Lo spessore corneale preoperatorio è risultato un elemento potenzialmente influente sulla risposta al CXL, con un ruolo distinto tra spessore minimo e medio. In conclusione, lo studio suggerisce che la pachimetria possa rappresentare una variabile di rilievo nella valutazione prognostica degli esiti del cross-linking corneale. La considerazione combinata dello spessore corneale e dei parametri cheratometrici potrebbe contribuire a migliorare la selezione dei pazienti e ad ottimizzare la predittività del trattamento. |
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| Relatori: | Giulia Grisolia, Umberto Lucia, Maria Rosa Astori |
| Anno accademico: | 2025/26 |
| Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
| Numero di pagine: | 90 |
| Soggetti: | |
| Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Ingegneria Biomedica |
| Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-21 - INGEGNERIA BIOMEDICA |
| Aziende collaboratrici: | AZIENDA OSPEDAL.SS.ANTONIO BIAGIO ARRIGO |
| URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/37335 |
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